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Nella raccolta diretta all’ingrosso si utilizzano i seguenti strumenti:

- obbligazioni bancarie

- depositi interbancari

- commercial paper e pronti contro termine.

Queste operazioni in genere più rapide nel coprire i fabbisogni e anche più onerose, sono di taglio unitario

elevato e vengono realizzare sulla base di rapporti intrattenuti selettivamente con poche controparti su

mercati aperti e altamente competitivi. Nella raccolta all’ingrosso è del tutto assente la funzione moneta.

(depositi bancari, certificati di deposito, conti correnti di corrispondenza e operazioni pronti contro termine).

Depositi bancari

I depositi bancari consentono di raccogliere mezzi monetari indispensabili per lo svolgimento della funzione

di intermediazione creditizia. Si tratta di una forma i raccolta molto tradizionale che permette di sottrarre al

consumo delle risorse in modo duraturo o temporaneo. Il deposito svolge un’importante funzione sociale

attraverso il dirottamento dei risparmi verso le imprese ce utilizzano gli stessi per realizzare investimenti,

Punto di vista giuridico: deposito bancaria rappresenta un contratto unilaterale ; con obbligazioni unicamente

a carico della banca. Esso coinvolge due soggetti: il depositante (cliente) che deposita le somme di denaro,

e il depositario (banca) che riceve la somma in deposito. È un contratto reale che si perfeziona alla

consegna del denaro depositato ed è oneroso in quanto la banca si impegna a corrispondere

periodicamente al cliente una remunerazione rappresentata dall’interesse.

Secondo la definizione fornita dall’art. 1834 del codice civile, con il rinvio all’articolo 1782 dello stesso c.c. i

depositi bancari sono appartenenti alla fattispecie giuridica dei “depositi irregolari”. Al momento della

consegna delle somme di denaro presso le casse della banca, la proprietà delle stesse si trasferisce dal

depositante al depositario con la conseguente possibilità da parte di quest’ultimo di utilizzare i capitali

versati. I depositanti somme di denaro in banca possono avere differenti esigenze e motivazioni:

- coloro che depositano in banca i propri risparmi di importo molto modesto messi da parte in

previsione di future esigenze

- coloro che versano in banca somme considerevoli solo a titolo transitorio per poi destinarle a forme

più remunerative di investimento finanziario

- coloro che usano il deposito essenzialmente con funzioni monetarie, variando on frequenza il

relativo ammontare del capitale.

I depositi bancari possono essere classificati sulla scorta dei seguenti criteri:

1- modalità di restituzione del denaro

2- modalità di attuazione del rapporto

3- durata del contratto sottoscritto

4- tipologia di contratto

1. (In base alla modalità di restituzione) Si distingue tra:

- depositi bancari liberi (il cliente può pretendere il rimborso della somma di denaro in qualsiasi

momento rispettando i termini di preavviso contrattuali)

- depositi bancari vincolati (il depositante può pretendere il rimborso della somma di denaro solo

alla scadenza prestabilita.

2. (in base alle modalità attuazione) Si distingue tra:

- depositi semplici, in cui il depositante versa una somma di denaro e la ritira in un’unica soluzione;

- depositi a risparmio, comprovati da un libretto di deposito in cui il cliente può intervenire

eseguendo prelevamenti e/o versamenti

- conti correnti, oggetto di numerose movimentazioni.

3. (In base alla durata) I depositi possono essere rimborsabili a vista, ossia in un tempo molto breve;

rientrano in questa categoria i depositi liberi. I depositi con preavviso sono invece quelli in cui il cliente può

rientrare in possesso delle somme solo dopo preavviso dato alla banca. Nei depositi a scadenza fissa il

depositante può ritirare le somme depositate solo alla scadenza del contratto sottoscritto.

4. (In base alla tipologia) Si distingue tra:

- deposito a risparmio libero

- depositi a risparmio vincolato a scadenza fissa o a scadenza indeterminata

- certificati di deposito

- conti correnti di corrispondenza

- altre forme personalizzate di risparmio

Depositi a risparmio

I depositi possono assumere contrattualmente la forma di libretto (depositi liberi o vincolati) e di certificato.

Nei depositi a risparmio, il libretto rappresenta lo strumento che consente al risparmiatore di esercitare tutti i

diritti che gli derivano dalla stipulazione del contratto sottoscritto con la banca e gli permettono di

movimentare il deposito mediante prelevamenti e versamenti. Ogni operazione deve avere luogo presso la

dipendenza della banca e dietro esibizione del libretto da parte del cliente o del suo legittimo possessore.

Dal punto di vista dell’intestazione i libretti possono essere :

- nominativi

- al portatore

Il libretto di deposito nominativo è un documento di legittimazione poiché conferisce all’intestatario la

qualifica di originario titolare del rapporto di deposito e unico individuo che possa compiere delle operazioni.

Al suo interno è specificamente indicato ce si tratta di un libretto nominativo e all’apertura del deposito il

legittimo proprietario che si tratta di un libretto nominativo e all’apertura del deposito il legittimo proprietario

appone la sua firma su un apposito modulo/scheda chiamato “specimen”, al fine di permettere alla banca di

confrontare la firma di colui che esegue il prelevamento quella depositata. I libretti di deposito nominativi

possono essere intestati a più persone che, dopo aver depositato la propria firma in banca sono legittimate a

effettuare prelevamenti e operazioni. Tale libretto non è trasferibile.

In caso di morte dell’intestatario i diritti si trasferiscono ai suoi legittimi eredi.

Il libretto di deposito al portatore è come un titolo di credito che può circolare con la semplice consegna. Nel

libretto è specificamente indicato che è al portatore. La banca non è tenuta a verificale le generalità di chi si

reca in banca per eseguire il prelevamento. Con l’entrata in vigore della DL n. 201 del 06/12/11 “Salva Italia”

sono stata apportate delle modifiche alle disposizioni in tema di antiriciclaggio ed è stata abbassata la soglia

da 2500 euro a 1000 per i libretti di deposito al portatore, per chi avesse dal 1 Aprile 2012 libretto superiore

devono essere adeguati.

I depositi a risparmio libero si dividono in:

- liberi

- vincolati.

I depositi liberi sono esigibili a vista per cui al depositante è riconosciuto il diritto di ottenere a richiesta

l’immediato rimborso delle disponibilità versate. Per quanto riguarda aspetti tecnici solitamente le operazioni

avvengono presso uno sportello unico dove opera un terminalista – cassiere. All’atto del versamento il

cliente è obbligato a compilare una distinta di versamento. Essendo le operazioni svolte con denaro

contante, viene attribuita valuta giornaliera.

La valuta è la data a partire dalla quale le somme accreditate iniziano a produrre interessi e quelle

addebitate cessano di produrre interessi. Viene assegnata la stessa valuta anche se si effettuano operazioni

con assegni emessi dalla banca o tratti su banche diverse. Il tasso di interesse subisce frequenti variazioni in

relazione alle condizioni del mercato e può differire da banca a banca,. Sovente il tasso viene graduato per

scaglioni di consistenza media. Le eventuali variazioni di tasso vengono portate a conoscenza del

depositante con apposite comunicazioni in modo tale che egli possa recedere entro 60 giorni dal ricevimento

della suddetta. La variazione ha valuta il giorno antecedente a quello da cui decorre il nuovo tasso. Gli

interessi sono calcolati automaticamente dal CED (Centro Elaborazione Dati) con il metodo scalare

amburghese, cioè sulla base dei numeri ottenuti moltiplicando i saldi del conto per i giorni che decorrono

dalla valuta a quella successiva. La capitalizzazione degli interessi può essere:

- annuale

- semestrale

- trimestrale

Le banche addebitano una somma a titolo di spese forfettarie e un importo per ogni operazione compiuta.

I depositi vincolati sono cos denominati perché si caratterizzano per l’esistenza di alcune limitazioni che si

traducono in una remunerazione più elevate.

Tali limitazioni possono riguardare la presenza di un termine per riscuotere il denaro da parte del cliente per

cui la banca si impegna a rimborsare soltanto a una scadenza prestabilita le somme ricevute, oppure la

necessità di segnalare con un preavviso, per cui il depositante può richiedere il rimborso in qualunque

momento previo preavviso.

I depositi vincolati si differenziano dai depositi liberi per:

- una più bassa movimentazione

- un più limitato grado di liquidità

- un più elevato livello di remunerazione.

Per quanto concerne la capitalizzazione degli interessi, le soluzioni possono essere:

- si capitalizzano alla scadenza del vincolo e perciò a fin anno sarà necessario calcolare i ratei passivi

- si capitalizzano a fine anno.

I principali parametri che vengono utilizzati per analizzare i depositi sono:

- consistenza media, che indica l’ammontare delle somme mediamente depositate in un certo periodo

- movimentazione: esprime la frequenza e l’entità dei versamenti e dei prelevamenti in un certo periodo

- giacenza media: denota il periodo medio di permanenza delle somme depositate ed è indice di

stabilità (consistenza/saldo iniziale + totale versamenti) x 365

- velocità di circolazione, che rappresenta il numero delle volte che il deposito si rinnova

completamente in un certo periodo.

Certificati di deposito

I certificati di deposito sono titoli i credito emessi da una banca per reperire risorse finanziarie a scadenza

fissa e rappresentato una forma moderna di raccolta di risparmio vincolato più vicina agli strumenti del

mercato finanziario ce non alle altre tipologie di depositi. Sono strumenti del tutto individuali e ognuno di essi

rappresentano una specifica operazione di prestito.

I certificati di deposito sono titoli trasferibili rilasciati a fronte di somme di denaro depositate per un certo

periodo e costituiscono quindi una forma di raccolta vincolata a tempo con un rendimento superiore rispetto

alle altre. I certificati di deposito sono emessi al portatore. In base alla variabile tempo si distinguono:

- quelli compresi tra i 3 e i 18 mesi

- quelli fra 18 e 60 mesi.

I primi possono essere emessi liberamente dalla banca, i secondi trovano una limitazione nel volume

quantitativo di prestito erogato dalla banca.

Elementi essenziali del certificato di deposito sono:

- la data di emissione,

- la scadenza,

- l’importo.

- La denominazione di certificato di deposito

- Il beneficiario

- La banca di emissione

- Il tasso di interesse lordo e netto

- La ritenuta fiscale.

La re

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Publisher
A.A. 2015-2016
121 pagine
8 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MarCavG di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Musile Tanzi Paola.