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-MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ANTICIPATA
caso 1: Pagamento di un premio assicurativo che avviene il 1/09/2024, durata
annuale, 12000€ la parte in viola (8 mesi) è l’ASSESTAMENTO,
per stornare la parte del costo del 2025.
Per trovare la quota del primo mese = 12000/12 = 1000
Per trovare la parte del costo da eliminare dal 2024 e rinviarlo nel 2025=
(12000/12) x 8 = 8000
Questo 8000 è un RISCONTO ATTIVO= un valore ECONOMICO, ed è la quota del
costo tolto dal 2024 per rinviarlo nel 2025 COSTO SOSPESO
Nel CE del 2024:
……
costi della produzione
costi per servizi 4000
nello SP del 2024: il conto RISCONTI
ATTIVI 8000 (è un costo sospeso) e va
nelle ATTIVITA’
inizia il 2025: il mastro COSTO PER SERVIZI non ce l’ho più (visto che è presente nel CE
del 2024), mentre il mastro RISCONTI ATTIVI si con un saldo dare di 8000, e anche il
mastro
Banca
c/c.
caso 2: 1.12.2024 incassiamo fitto attivo di un canone semestrale (6 mesi) di 6000€
La parte viola (5 mesi) è lo storno dal
2024 da rinviarli al 2025.
Per trovare il prezzo di un singolo mese = 6000/6 = 1000
Per trovare la quota del ricavo SOSPESO e rinviarlo all’esercizio successivo = (6000/6)
x 5 = 5000
Questo 5000 è un RISCONTO PASSIVO, è un ricavo SOSPESO per l’esercizio
successivo.
Nel CE del 2024:
…
Fitti attivi 1000
Nello SP del 2024:
Risconti passivi 5000 nelle
passività
Nel 2025 il mastro FITTI ATTIVI non c’è, RISCONTI PASSIVIA sì e anche Banca c/c.
RISCONTO è UN VALORE ECONOMICO COSTI O RICAVI SOSPESI!!!
-MANIFESTAZIONE FINANZIARIA POSTICIPATA
caso 3: canone di locazione, 1.11.2024 stipuliamo contratto di locazione durata di
3 mesi, 3000€ che pagheremo posticipatamente. La parte viola (2 mesi) è la
quota del costo maturata nel
2024 è una SCRITTURA DI
INTEGRAZIONE
Al 1.11.2024 non si ha RILEVAZIONE CONTABILE
Non c’è nessuna uscita di banca di 2000€
Per trovare la quota di un mese = 3000 /3 =1000
Per trovare la quota del costo maturato nel 2024 = (3000/3) x 2 = 2000
Questo 2000 è un DEBITO PRESUNTO RATEO PASSIVO, è un valore FINANZIARIO
presunto.
Nel CE del 2024: nello SP del 2024:
…. Ratei passivi 2000 va nelle passività
Costi della produzione
Fitti passivi 2000
Inizia il 2025: il mastro FITTI PASSIVI non c’è più, mentre i RATEI PASSIVI sì.
caso 4: 1.12.2024 prestiamo ad altri soggetti €20.000 restituiti tra 6 mesi a
interessi che maturano del 3%. La parte viola (1
mese) è la parte
dell’interesse
maturata nel corso del
2024.
Non ci sono ricavi in contabilità.
Per poter calcolare gli interessi maturati al 31.12.24 = I = C x r x t / 1200 = 20000
x 3 x 1 / 1200= 50
Questi 50€ sono gli interessi maturati, è un CREDITO PRESUNTO RATEO ATTIVO
Nel CE del 2024: nello SP del 2024:
valore della produzione crediti vs altri 20000
…. Rateo attivo 50
Interessi attivi 50 tutto nelle attività
Inizia il 2025: i mastrini da tenere sono: CREDITI VS ALTRI, BANCA C/C, RATEI ATTIVI
mentre INTERESSI ATTIVI non c’è più.
Per trovare l’interesse totale = 20000 x 3 x 6 / 1200 = 300
Nel CE del 2025:
….
Interessi attivi 250
Nello SP del 2025:
non ci sono più CREDITI, RATEI ATTIVI.
RAGIONAMENTO DA SEGUIRE:
IL RISCHIO:
Il rischio è la possibilità che si possa verificare un evento dannoso. Esistono
diversi tipi di rischi, in particolare ricordiamo il rischio generale di impresa e i
rischi specifici. Sappiamo che il rischio è un elemento ineliminabile all’interno
dell’impresa ma contabilmente possiamo trovare dei meccanismi per andare a
limitare gli oneri legati al verificarsi dell’elemento dannoso. Nel caso del rischio di
impresa il meccanismo contabile da mettere in atto è quello delle riserve degli
utili. Guardiamo quelli che sono i rischi specifici. Quale può essere
l’atteggiamento dell’impresa verso i rischi?
- mancata consapevolezza, all’interno dell’impresa però ci deve essere
consapevolezza dei rischi
- Ignorarli non va bene
- Bisogna fronteggiarli, per esempio con un’attività di prevenzione (previsioni più
accurate sul futuro, cercando di mettere in atto strategie aziendali per poterli
limitare).
Quali sono i meccanismi che si possono adottare per trasferire quelli che sono gli
oneri legati al verificarsi dell’evento dannoso?
- Assicurazione esterna, stipulare un contratto di assicurazione con un’impresa
di assicurazione. Si stipula la polizza di assicurazione con cui si negozia il rischio e
quindi le probabilità che quel determinato evento si verifichi. Nel momento in cui
stipulo la polizza sono legato a dover pagare un premio di assicurazione. Pagato il
premio e se poi si verificherà quell’evento dannoso, sarà l’impresa di assicurazione
che si assumere l’onere di pagare il risarcimento del danno. È un modo per
trasferire gli oneri legati ad un rischio nello spazio (cioè, un soggetto terzo che è
l’impresa di assicurazione). Contabilmente non è un’operazione di assestamento, è
un’operazione di gestione perché può essere fatta in qualunque momento
dell’anno; il pagamento del premio che ne consegue è un’operazione con cui nella
sostanza sto acquistando un servizio; quindi, è proprio un acquisto di un fattore
produttivo (variazione finanziaria negativa e variazione economica negativa, uscita
di denaro e costo). Col metodo dell’assicurazione esterno io sono sicura di aver
un’uscita di denaro, ad ogni scadenza ho un’uscita di denaro certa (perché devo
pagare il premio).
- Assicurazione interna (autoassicurazione), l’azienda trasferisce l’onere del
rischio nel tempo. Utilizza il meccanismo dei fondi rischi, l’azienda stima gli oneri
che derivano da un determinato evento dannoso del futuro nella fase di
assestamento. Bisogna effettuare un accantonamento (tipica operazione di
integrazione), inserisco un costo nel conto economico, inserendo un costo nel conto
economico sto trattenendo una parte del flusso dei ricavi prodotto in
quell’esercizio, inserendo un costo nel conto economico creo un fondo rischi. Il
fondo rischi ha una natura simile ad un debito, è un valore finanziario presunto.
Col metodo dell’autoassicurazione sto creando un accantonamento, sto inserendo
un costo nel conto economico ma è un costo non monetario a questo costo non
corrisponde un’uscita di denaro. Nel momento in cui l’azienda decide di coprire
un rischio con un meccanismo di autoassicurazione deve verificare nel corso del
tempo che la liquidità sia sufficiente per far fronte anche ad eventuali rischi; quindi,
man mano che accantono non ho uscita di denaro, sarà nel momento in cui si
verifica l’evento dannoso che ci sarà un’uscita di denaro.
La scrittura da fare sarà per oneri trasferiti nello spazio:
Esercizio:
accantonamento 1000€ a fondo garanzia prodotti
FONDO GARANZIA è un DEBITO PRESUNTO Il mastro ACCANTONAMENTO AL
FONDO GARAZINA PRODOTTI ( nel
CE) nel 2025 non c’è, mentre
FONDO GARANZIA PRODOTTI
(nello SP-> passività) sì.
Nel 2025 accantonamento al fondo garanzia prodotti 2000€
Nel 2026 oneri di riparazione 500€
Se gli oneri fossero stati 5000€
I costi non coperti vanno nel CE
Se non avessi il fondo corrisponderebbe ad una causa economica (un costo) ma prima
ho costituito un fondo quindi non ho un costo da inserire in contabilità, in questo caso
quindi il fondo garanzia prodotti si comporta come un debito, - fondo garanzia
prodotto = - debiti, quindi è una variazione finanziaria positiva
VALORE STIMATO, del potenziale rischio.
Costi non monetari: ammortamenti e accantonamenti
IL RISCHIO DI INSOLVENZA DELLA CLIENTELA
È un rischio che fa riferimento al fatto che la nostra azienda ha venduto i propri
prodotti, abbia concesso una dilazione di pagamento al cliente; quindi, che abbia un
credito verso il cliente e il rischio è che il cliente verso il quale noi abbiamo un credito
non sia in grado di adempiere in maniera definitiva (e quindi che sia insolvente) al
pagamento al momento della scadenza di quel credito. Al termine di ciascun esercizio
quindi si fa una valutazione, una stima di quella che è la percentuale dei crediti che si
presume di non riuscire a riscuotere. Quindi all’interno del bilancio, in particolare
all’interno delle attività patrimoniali siccome si parla di crediti ancora in essere, i
crediti dovranno essere indicati per quello che è il loro valore di presunto realizzo, cioè
i crediti presenti in stato patrimoniale non li indico al loro valore nominale (valore per
cui è nato quel credito, se vendo prodotti per 100 con pagamento dilazionato il credito
ha un valore nominale che è 100), ma li indico con il loro valore di presunto
realizzo quindi al valore che presumo di riscuotere. Tengo conto quindi del rischio di
insolvenza, questo rischio viene rappresentato in bilancio mediante la costituzione di
un fondo svalutazione crediti. Il valore di presunto realizzo= valore nominale -
fondo svalutazione crediti
FONDO DI SVALUTAZIONE CREDITI.
Al 31.12.2024 accantonamento svalutazione crediti 500€
Nel 2025: CREDITI VERSO CLIENTI lo tengo,
Fondo Svalutazione Crediti lo tengo (va nello SP), Acc.to Fondo Svalutazione Crediti
non lo tengo (va nel CE).
Nello STATO PATRIMONIALE troviamo nelle attività:
valore nominale del credito 10000
-Fondo svalutazione crediti 500
= Valore di presunto realizzo 9500
Il 15.09.2025 credito inesigibile per 200€ STRALCIO DEL CREDITO
Se il credito inesigibile fosse di 2000€
Le perdite su crediti vanno nel CE
Al termine dell’esercizio, in fase di assestamento, si
stima il rischio di insolvenza della clientela (per
prudenza in bilancio utilizzo la stima maggiore del rischio di insolvenza)
L’accantonamento a fondo svalutazione crediti è costo dell’esercizio (Conto
economico). In bilancio i crediti vengono indicati tra le attività patrimoniali (SP) al
valore di presunto realizzo:
ONERI TRIBUTARI imposte d’esercizio
le aziende producono dei redditi, sui redditi che produce è tenuta al versamento di
imposte, calcolare e provvedere al versamento degli oneri versati allo stato
(GETTITO FISCALE). L’azienda calcola le imposte dovuteimposte di competenza.
Nella fase di assestamento al 31.12 l’obiettivo è calcolare, identific