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Valore della produzione nel nuovo periodo

VALORE DELLA PRODUZIONE REALIZZATA NEL NUOVO PERIODO = VALORE (COSTO) DELLA PRODUZIONE VENDIBILE - STORNO DI COSTO (per prodotti realizzati e non venduti nel periodo) (COSTI SOSPESI)

VALORE (COSTO) DELLA PRODUZIONE VENDUTA

Come viene rappresentato il reddito nei periodi intermedi di vita aziendale? Sempre nel conto economico, gli esempi sono da pag 119 a pag 123.

Nel conto economico dei periodi intermedi dell'azienda si hanno sia gli stock provenienti dal periodo precedente, rimanenze iniziali (-), in qualità di costi ripresi, sia gli stock del periodo corrente, rimanenze finali (+).

In generale:

  • dal lato dei costi di produzione vanno considerati solo i fattori produttivi in base al grado di utilizzazione che emerge in maniera indiretta, sottraendo al costo di acquisto dei fattori la variazione intervenuta nel periodo (rimanenze finali meno rimanenze iniziali).
  • dal lato della produzione vanno considerati solo i prodotti in base al grado di ottenimento che emerge in

maniera indiretta, aggiungendo ai ricavi di vendita dei prodotti la variazione intervenuta nel periodo (rimanenze finali meno rimanenze iniziali). La rappresentazione dei flussi reddituali si basa sempre sul principio della competenza economica, ma questa può essere descritta in diversi modi:

  1. Mediante "lo storno di costo", ovvero come abbiamo descritto finora, per:
    • fattori produttivi acquistati e non utilizzati
    • prodotti realizzati e non ancora venduti
    Si usa la descrizione per storno di costo per la sua obiettività, applicabilità e per il valore di funzionamento, ma ha comunque i suoi limiti, tra cui che il bilancio ha come obiettivo solo l'esposizione di valori e non di costi. Quindi la correlazione tra costi e ricavi potrebbe essere descritta in altri modi, non come lo storno di costi.
  2. Mediante "l'imputazione di ricavo"

    La correlazione tra costi e ricavi invece che essere spiegata con "storno" di costi

sostenuti per correlazione con i ricavi futuri, può essere spiegata con l'aggiunta dei ricavi futuri, al netto dei costi ancora da sostenere per completare il processo produttivo, per stabilire la correlazione sulla base dei costi sostenuti. 3. Mediante la ripartizione dei risultati in corso di formazione La valutazione intermedia tra il costo ed il valore di presumibile ricavo futuro implica il criterio valutativo di ripartizione dell'utile nel processo di formazione. Questo sarebbe il criterio più corretto per la valutazione dei costi-ricavi, ma il metodo dello storno dei costi è preferibile in termini pratici per la verificabilità, oggettività, e comparabilità dei valori. Il controllo finanziario e i flussi monetari di periodo L'aspetto finanziario fa riferimento a diverse risorse (denaro, debiti, crediti). Consideriamo quindi la risorsa finanziaria per eccellenza: il denaro e quindi i flussi monetari. I flussi monetari.

Misurano i flussi finanziari aziendali e prende in considerazione anche le problematiche di reperimento dei finanziamenti e i movimenti (flussi monetari, fonti e flussi monetari, impieghi) (debiti e crediti).

I flussi monetari misurano anche i fenomeni economici dell'azienda.

Rappresentare i flussi di denaro significa ordinare gli eventi che hanno causato aumento o diminuzione. Ci sono per lo più tre classi di eventi:

  1. Acquisizioni di fattori
  2. Ottenimento e rimborso di crediti e debiti di funzionamento
  3. Aumenti e riduzioni di capitale di proprietà

Lo stato patrimoniale e il capitale di funzionamento

Il concetto di capitale è composto. Occorre individuare e valutare le risorse disomogenee che costituiscono lo stato del patrimonio o capitale di funzionamento. Il capitale è un fondo di valori. Se i componenti del reddito sono valori di flusso, come il costo o il ricavo che sono attribuiti ad un intervallo temporale, le componenti del reddito sono attribuite a valore stock.

monetari e finanziari e economici attribuiti ad un istante temporale. Nel capitale di funzionamento si possono distinguere i valori in due categorie:

  1. passività: passività finanziarie, passività non monetarie o ricavi sospesi
  2. attività: attività finanziarie, attività non monetarie o costi sospesi

54- CAPITALE DI FUNZIONAMENTO=

  1. ATTIVITÀ
  2. PASSIVITÀ
  3. CAPITALE NETTO

CAPITALE NETTO= ATTIVITÀ - PASSIVITÀ

CAPITALE LORDO = ATTIVITÀ

Il capitale di funzionamento può anche essere visto come insieme di fonti finanziarie e insieme di vari tipi di impieghi ad esclusione dei costi e di acquisto. L'eterogeneità del capitale di funzionamento è l'immagine complessa dell'aspetto economico finanziario e patrimoniale di un'azienda. L'aspetto più rappresentato è quello patrimoniale.

FLUSSI ECONOMICI→ CONTO ECONOMICO (PROSPETTO DEL REDDITO)

STOCK ECONOMICI E

STOCK FINANZIARI→ STATO PATRIMONIALE (PROSPETTO DEL CAPITALE)- FLUSSI FINANZIARI→ RENDICONTO FINANZIARIO Appunti: Nei periodi successivi al primo, vi è un interruzione arbitraria del tempo: alcuni processi si concludono, altri no, quindi come prima conseguenza vi è la formazione di stock di materie o prodotti non utilizzati in quel periodo. Secondo il principio di competenza economica il ricavo di periodo avviene solo quando si usano i prodotti nel periodo, inoltre non attiene al momento monetario finanziario. Il reddito di periodo è la risultante del periodo di tempo di tutti i processi portati a compimento. I fattori di produzione, come già visto, possono avere diverse funzioni in base all'utilità che rilasciano nel tempo e quindi essere a fecondità semplice (unico ciclo di produzione) o ripetuta (più cicli di produzione). Quindi oltre ai ricavi e ai costi, il reddito di periodo è influenzato dalle rimanenze dei prodotti e.

Le rimanenze dei prodotti vanno ad aggiungersi al valore complessivo dei ricavi (ricavi sospesi, li scrivo solo quando sono di competenza economica). Le rimanenze dei fattori si sottraggono invece ai costi da sostenere per la realizzazione dei prodotti, poiché non le abbiamo utilizzate (principio di rilevazione a costo). Nasce quindi il problema dello storno, dato che le materie prime inutilizzate non creano valore e vanno sottratte ai costi.

(Fine anno rimanenze materie prime: ad inizio anno è una variazione negativa perché a fine anno era positiva, dato che c'erano meno costi alla fine dell'anno, ma più costi all'inizio). Quindi sommo le rimanenze ai ricavi di vendita).

(Fine anno rimanenze di prodotti: variazione rimanenze prodotti (finali - iniziali), ad inizio anno le rimanenze di prodotti sono una variazione positiva perché a fine anno erano negative, poiché era un ricavo sospeso, mentre l'anno

successivo è un ricavo vero).
55 Impieghi 2/11/22
Attivo Passivo
Immobilizzazioni (vedi proc. ammort.)
rimanenze
crediti
liquidità di cassa*
se la liquidità si trasforma in immobilizzazione c'è una permutazione finanziaria, ma il valore dell'attivo non cambia.
Questi 4 elementi sono tutti degli impieghi di capitale. Hanno la stessa natura dal punto di vista del capitale, sono degli impieghi e degli investimenti. Le immobilizzazioni sono dei fattori a utilità ripetuta in cui l'azienda investe, ma perché le rimanenze, i crediti e la liquidità sono degli impieghi di capitale?
1. Rimanenze: tenendo i prodotti in magazzino, senza cedere e senza ottenere i ricavi, sto immobilizzando una quota di capitale che non posso impiegare in altri modi.
2. Crediti: Ogni credito di funzione diventa un movimento finanziario, poiché in questo modo sto impiegando il capitale prestandosi, quindi non possono impiegarlo in altri modi. Dal punto di vista

finanziario concedere del credito è uguale a comprare un'immobilizzazione (diverso impiego).

3. Liquidità; decido di tenere la liquidità in cassa e questo implica che non posso impiegare in altri modi. La decisione è già un impiego di capitale. In questo contesto è molto diversa la liquidità dal punto di vista finanziario e dal punto di vista monetario. La liquidità come impiego di capitali non è il riferimento agli impieghi monetari di variazioni economiche, bensì il valore ultimo di stock.

Fonti, interne ed esterne

Nel bilancio, quindi:

attivo=passivo impieghi capitale=fonti capitale attività= patrimonio netto passività

→ →Attivo Passivo

Immobilizzazioni (vedi proc. ammort.) capitale sociale

rimanenze riserve

crediti reddito netto=liquidità di cassa

--------------------------------

patrimonio netto (capitale di rischio)

Debito:

a. funzionamento

b. finanziamento 56

Lo scopo delle fonti esterne

è quello di sostenere il fabbisogno di finanziamento che non è stato coperto dalle fonti interne. I finanziamenti possono dividersi in capitale di apporto e debiti. Per queste due classi di finanziamenti vi sono numerose differenze:

  1. soggetti finanziatori
  2. vincolo di restituzione (restituzione debito giuridicamente prevista, capitale di apporto no)
  3. scadenza (debito ha scadenza determinata)
  4. remunerazione (la remunerazione dell’utile per il capitale di apporto non è prefissata ma dipende dall’andamento della gestione dell’azienda, se c’è utile i proprietari vengono remunerati tramite dividendi. Per i debiti vi è un tasso di interesse prefissato e fisso)
  5. rischio (proprietari capitale di apporto sono sottoposti ad un rischio reddituale maggiore, poiché la loro remunerazione è incerta)

Per il passivo (fonti di capitale):

  • I debiti sono caratterizzati dalla fondamentale distinzione: possono essere di funzionamento
  • (operazioni di acquisto di fattori produttivi, processo fisico tecnico) odi finanziamento (operazioni di movimento di capitale). La distinzione è operata anche sulla base dei soggetti creditori. Entrambe queste tipologie sono caratterizzate da una durata ed un costo (lunga durata per debiti di finanziamento o breve durata per debiti di funzionamento, costo esplicito nei debiti di finanziamento o costo non stabilito per debito di funzionamento). Comunque, se il debito è di funzionamento o finanziamento a me non cambia nulla dal punto di vista del denaro, poiché rimane una fonte di capitale derivante dal soggetto che non partecipano all'attività aziendale e quindi sono esterni all'azienda (via diretta o via indiretta).

    Forme tecniche di debito di finanziamento

    La sottoscrizione di debito può avvenire in diversi modi. Ci sono diversi criteri perc

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
151 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marinellaaa03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Luca Pasquale.