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L’ETA’ DELLA REPUBBLICA
Le XII tavole fra patriziato e plebe
L’effetto culturalmente più importante della monarchia è stato di dare ai plebei un maggior
grado di consapevolezza sui loro diritti. La creazione del comizio è importante, perché anche
se non è una vera assemblea democratica era un passo avanti enorme e i romani erano entrati
in contatto con il etruschi e dal VI sec. A.c. i romani operano verso una maggior democraticità.
L’unica strada che i plebei si rendono conto di avere per ottenere il loro status di cittadini: i
plebei cominciano a riflettere sul fatto che essi sono cittadini romani e non devono essere
estromessi dall’organizzazione della res publica.
L’influenza greca, attraverso gli etruschi, ha proprio questo effetto benefico: influssi culturali
che attecchiscono nella classe sociale in cui è più forte l’esigenza di un cambiamento (una
parte della comunità non è più una maggioranza silenziosa).
Lotta sociale tra patrizi e plebei che rappresenta lo scontro fra due mentalità opposte.
La plebe più radicale che voleva un modello di stato più democratico (sul modello delle
polis greche); mentre i plebei più benestanti propongono un cambiamento ma attuato
secondo modalità meno aggressive, anzi alla ricerca di un accordo con i patrizi. Con
concessioni reciproche sappiamo che si arriva ad una modifica delle istituzioni, MA non ad un
radicale mutamento delle stesse.
La democrazia assembleare greca viene presa ad esempio solo per alcuni dei principi
ispiratori della legge delle XII Tavole (novità più dal punto di vista della forma che della
sostanza); esse rappresentano i negozi e i precetti che già erano conoscenza dei pontefici,
inserendosi nel solco della tradizione dei mores maiourm rendendo questa conoscenza
pubblica (non è una cosa da poco).
Movimenti sociali che si rendono conto che hanno bisogno di strumenti giuridici (non basta la
violenza, essa serve prima di tutto ad ottenere l’ascolto delle classe sociali più alte).
Il patto fra patrizi e plebei sarà un patto fortemente aristocratico: i plebei che entreranno
nella cerchia dirigenziale assumeranno i connotati dei patrizi. Roma ricompone la propria
comunità politica con un’impronta marcatamente oligarchica e aristocratica.
A seguito della conquista delle XII Tavole la seguente normazione non verrà fatta per iscritto,
perché c’è ancora un gap culturale fra il cittadino romano medio che non si sente sicuro di
mettere in atto il precetto normativo senza un consiglio (senza rivolgersi ad una autoritas più
alta).
Le XII Tavole furono composte fra il 451 a.c. e il 450 a.c. da una commissione di decemviri dotata
di poteri consolari e formata per l’occasione, con il compito di tradurre in forma di leggi generali
rivolte all’intera città il vecchio ius pontificale, che fino ad allora si manifestava solo attraverso
la pronuncia dei responsa (si vuole sostituire una comunicazione oracolare con un vero e
proprio comando normativo).
Ovviamente, dietro l’idea sopraesposta c’era la forte pressione plebea di spezzare l’esclusività
patrizia nella creazione dello ius cittadino. Si tentava di sostituire i responsa con una serie di
regole fissate una volta per tutte e conoscibili da tutti e il ricorso alla scrittura (per tradurre
le nuove fonti normative) era un evento di portata immensa.
Questa svolta è influenzata dalla situazione greca e dai processi di democratizzazione che ha
iniziato all’interno della polis.
Le XII tavole serviranno? Sono una conquista fondamentale (per tutta la comunità romana),
MA più dal punto di vista formale che sostanziale.
Perché i plebei chiedono una legge scritta?
È l’unico strumento con cui ottenere una garanzia per i plebei contro il potere politico e come
statuizione ufficiale che vincola tutti sullo stesso piano di quelli che sono i diritti di ciascuno.
Inoltre, tale legislazione deve essere scritta (vero punto di rottura rispetto al passato).
La tradizione esclusivamente orale in cui il patrimonio di conoscenze era segreto ed
incontrastato faceva si che l’iter di formazione delle norme non sia mai controllabile (non ci
sono pareri motivati). Mentre le regole vanno in una direzione sola e sono frutto di una
visione del mondo che verrà difesa dai plebei fino alla fine dei giorni.
Le XII tavole:
-‐ non sono una carta costituzionale
-‐ non è un codice di leggi che disciplinano i rapporti tra i singoli
-‐ non introducono cambiamenti significativi rispetto alle regole della tradizione
-‐ non introducono disposizioni favorevoli alla plebe.
MA allora cosa sono e cosa servono?
Esclusivo contenuto di diritto privato della Legge delle XII Tavole.
Norme minime e scarne che parlano del diritto pontificale, legislazione scritta che
rappresenta la pubblicazione ufficiale di quelli che erano i precetti e le formule di
conoscenza pontificale (vicinato, funerali, formule delle azioni di legge, etc…).
Il testo raccoglieva quindi l’insieme delle formule inve