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LE  STRUTTURE  DETENTIVE  

È  una  prassi  molto  frequente  tra  gli  Stati  quella  di  ricorrere  al  trattenimento  in  strutture  

detentive  degli  stranieri  in  attesa  di  essere  rimpatriati.  

La  detenzione  in  tali  strutture  viene  predisposta  per  massimo  6  mesi  (prorogabili)  e  

teoricamente  per  sole  due  categorie  di  soggetti  (per  chi  rischia  di  fuggire  e  per  chi  ostacola  il  

rimpatrio).  

Dal  punto  di  vista  delle  garanzie  formali,  possono  attivarsi  i  controlli  del  giudice  sui  motivi  e  

sulle  condizioni  del  trattamento  degli  stranieri  nei  centri  (rimangono  disposizioni  europee  

abbastanza  aleatorie).  

I  centri  di  permanenza  temporanea  sono  conformi  al  diritto  internazionale  (li  prevede  

espressamente),  MA  le  modalità  di  reclusione  sono  da  tenere  sotto  controllo  ed  è  qui  che  diviene  

rilevantissimo  il  ruolo  svolto  dalle  ONG.  

   

PROVVEDIMENTI  DI  ESPULSIONE:  IL  RUOLO  DELLA  SANZIONE  PENALE  E  DELLE  MISURE  

RESTRITTIVE  DELLA  LIBERTA’  PERSONALE  

Prima  gli  Stati  facevano  più  affidamento  alla  giustizia  amministrativa  per  combattere  

l’immigrazione  irregolare,  poi   il  diritto  penale  ha  iniziato  ad  accompagnare  il  diritto  

amministrativo  nel  combattere  l’immigrazione  irregolare.  

MA  il  diritto  penale  può  avere  un’efficacia  preventiva  in  questo  campo?  

In  verità,  lo  strumento  penale  presenta  e  ha  presentato  soluzioni  inefficaci  da  parte  dei  vari  

Paesi  che  hanno  portato  all’entrata  in  campo  dell’UE,  che  ha  chiesto  di  rivisitare  le  principali  

figure  di  reato  connesse  alla  vicenda  espulsiva.  

 

TRATTENIMENTO  NEI  CENTRI  DI  IDENTIFICAZIONE  E  L’INVIOLABILITA’  DELLA  LIBERTA’  

PERSONALE  

I  CIE  (Centri  di  identificazione  ed  espulsione)  sono  misure  amministrative  che  

comprimono  consistentemente  la  libertà  dello  straniero  nell’attesa  che  venga  

rimpatriato.  

In  Italia  è  il  giudice  di  Pace  che  decide  il  rimpatrio  e  quindi  la  “reclusione”  nei  CIE  dello  

straniero  irregolare  (provvedimento  emesso  entro  48  ore  dalla  notifica).  

I  problemi  che  possono  sorgere  con  riguardo  ai  CIE  possono  essere  essenzialmente  di  due  tipi:  

_  condizioni  dei  centri  in  cui  vengono  raccolti  gli  immigrati  

_  durata  eccessiva  ed  indeterminata  dei  periodi  di  detenzione  (può  arrivare  a  12  mesi)  

   

L’UNITA’  FAMILIARE  E  IL  RICONGIUNGIMENTO  

Il  diritto  all’unità  familiare  è  valido  in  qualsiasi  Stato  e  viene  tutelato  attraverso  diversi  

strumenti  elaborati  a  livello  internazionale  (tutela  dei  diritti  umani),  perché  la  famiglia  è  il  

nucleo  fondamentale  della  società  e  dello  Stato.  

Il  ricongiungimento  è  lo  strumento  principale  col  quale  si  tutela  l’unità  della  famiglia  e  

il  diritto  di  visita  è  lo  strumento  secondario  col  quale  si  tutela  l’unità  della  famiglia.  

 

RICONGIUNGIMENTO  FAMILIARE  DEI  CITTADINI  UE  DELLA  CEDU  

Art.8  CEDU  garantisce  e  tutela  il  rispetto  della  vita  familiare  e  la  stessa  Corte  ha  interpretato  

tale  articolo  nel  senso  di  non  allontanare  gli  stranieri  immigrati  dal  paese  in  cui  hanno  legami  

familiari  che  potrebbero  per  questo  allontanamento  venir  compromessi.  

Anche  se  non  esiste  un  vero  e  proprio  diritto  al  ricongiungimento,  come  ha  stabilito  la  Corte,  

gli  Stati  devono  valutare  caso  per  caso  e  tutelare  le  varie  posizioni  soggettive  (soprattutto  

quelle  dei  minorenni).  

Mentre  prima  la  tutela  dei  familiari  era  principalmente  rivolta  a  chi  lavorava  all’interno  

dell’UE,  si  è  poi  assistito  ad  una  estensione  della  tutela  ai  familiari  a  tutti  i  cittadini  UE  e  non  

solo  ai  lavoratori  (e  abbiamo  visto  che  si  è  anche  espansa  la  nozione  di  “familiari”,  

comprendendo  anche  i  partner  non  coniuge).  

 

IL  DIRITTO  DI  SEGUITO  DEI  CITTADINI  UE  

Il  diritto  di  seguito  consiste  nel  diritto  di  accompagnare  o  di  raggiungere  il  cittadino  UE  e  il  

diritto  di  soggiorno  nello  Stato  di  destinazione  per  periodi  di  tempo  di  tre,  cinque  o  più  mesi  (fino  

ad  essere  permanente).  

 

IL  RICONGIUNGIMENTO  DEI  FAMILIARI  DI  CITTADINI  DI  STATI  TERZI  

I  presupposti  affinchè  lo  straniero  possa  usufruire  di  tale  disciplina  UE  sono:  permesso  di  

soggiorno  di  almeno  un  anno;  fondata  possibilità  che  possa  prolungare  il  proprio  soggiorno.  

Per  gli  stranieri  (non  cittadini  UE)  si  ha  un  approccio  restrittivo  rispetto  alla  nozione  di  

famiglia  e  il  familiare  deve  possedere  determinati  requisiti  (a  discrezione  dei  singoli  Stati)  che  

sono  di  tipo  economico  ma  anche  di  carattere  sociale  (misure  di  integrazione).  

Si  ha  ovviamente  una  procedura  di  esame  della  domanda  in  tutti  i  Paesi.  

Per  quanto  riguarda  i  familiari  di  rifugiati  e  di  titolari  di  protezione  sussidiaria  e  temporanea  

si  hanno  regole  particolari  che  ampliano  le  categorie  di  familiari  che  possono  optare  per  il  

ricongiungimento  e  che  riducono  le  condizioni  di  ammissione  all’istituto.  

 

Per  i  migranti  quindi  vale  il  diritto  all’unità  familiare  e  tale  diritto  si  compone  di  tre  sottodiritti:  

1. diritto  al  ricongiungimento  

2. diritto  di  seguito  

3. diritto  di  visita  

Sono  diritti  che  NON  vengono  garantiti  a  livello  consuetudinario  e  a  livello  internazionale  vi  

sono  disposizioni  e  strumenti  che  cercano  di  evitare  che  lo  Stato  territoriale  neghi  l’ingresso  

di  familiari,  così  come  a  livello  comunitario  (direttive  sulla  circolazione  e  sul  

ricongiungimento  dei

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Publisher
A.A. 2015-2016
24 pagine
28 download
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher iure notes di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Gestri Marco.