Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 1 Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto dei Beni Culturali in Italia e in Europa docente Carla Barbati libro consigliato Diritto e Gestione dei Beni Culturali Barbati Cammelli Sciullo Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FUNZIONI

2.

Le funzioni e gli istituti  Le attività che le amministrazioni pubbliche svolgono in

relazione ai bc sono disciplinate nella parte prima dei capi II-VII del Titolo I, nel Titolo II e III

della parte II del Codice e sono articolati per istituti.

Sono invece funzioni i complessi di attività che le amministrazioni pubbliche espletano in

ordine ai bc, caratterizzate da finalità generali. La prima funzione dal punto di vista

temporale è a tutela l.1089/1939. Le prime disposizioni in tema di tutela compaiono al XV

secolo, contro lo spoglio dei marmi nelle chiese. Anche lo Statuto albertino si esprimeva

sull’intangibilità della proprietà. Al 1902 risale il primo esempio di legislazione organica dello

Stato unitario in cui si stabilisce l’inalienabilità di alcuni bc, con l’istituzione di un catalogo

nazionale. Nel ’39 c’è la legge Bottai. In tempi

più recenti è emersa la funzione di valorizzazione, a testimonianza di un cambiamento di

approccio nei confronti dei bc, per promuovere la cultura. Il concetto nasce nel ’64 sotto la

Commissione Franceschini che attribuisce il compito di valorizzazione al neo costituito

ministero per i Beni culturali e ambientali.

Nel 1998 d. lgs. 112 si individuano 3 funzioni: 6

Tutela: ogni attività diretta a riconoscere, conservare e proteggere i bc

- Gestione: ogni attività diretta, mediante l’organizzazione di risorse umane e

- materiali, ad assicurare la fruizione dei bc

Valorizzazione: ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e

- conservazione dei bc e ad incrementarne la fruizione

Esiste per cui una notevole sovrapposizione, in particolare tra gestione e valorizzazione.

Nel Tu, la tutela diventa tutela conservativa, salvaguarda fisica, mentre la valorizzazione si

concentra sulla fruizione pubblica del bene.

Con il nuovo art 117 Cost (dopo la riforma del Titolo V operata dalla l. cost. 18 ottobre 2001

n. 3)le funzioni in tema di bc si polarizzano tra tutela e valorizzazione, laddove quest’ultima

tende a comprendere in senso residuale ogni attività diversa dalla tutela.

La tutela è diretta ad impedire che il bene possa degradarsi nella sua struttura fisica.

La valorizzazione è invece diretta alla fruizione dei bene culturale. La Corte Cost.

considera tutela e valorizzazione quali materie-attività. Nel Codice vengono individuate

come funzioni la tutela e la valorizzazione, chiamate in attuazione dell’art 9 Cost per

preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo

sviluppo della cultura. La

nozione di tutela è fornita dall’art 3 comma 1 seconda cui: “Consiste nell’esercizio delle

funzioni e nella disciplina delle attività dirette a individuare i beni costituenti il patrimonio

culturale e a garantirne la protezione e la conservazione ai fini di pubblica fruizione”. Come

tipologia di attività, la tutela consiste sia nella disciplina normativa che nell’amministrazione

giuridica dei bc. Tre sono le finalità: individuazione (qualificazione del bc come tale),

protezione e conservazione. Per quanto riguarda gli istituti in cui la tutela si articola si fa

riferimento al Codice, laddove gli istituti disciplinati non si discostano da quelli precedenti,

non è stato disatteso il criterio della delega.

Come ha affermato la Corte Cost, il discriminante tra l’area della tutela e della

valorizzazione dipende dalla diversa considerazione del bene, come valore da preservare

da un lato e come risorsa o servizio dall’altro.

La valorizzazione, definita dall’art 6, consiste “nell’esercizio di funzioni e nella disciplina

delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le

migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso”.

Come tipologia di attività, la

valorizzazione è sia disciplina normativa che amministrazione giuridica e interventi

operativi. Come finalità: promuovere la conoscenza del patr. cult, assicurare condizioni di

utilizzo e fruizione (uso individuale e collettivo) e sostenere gli interventi di conservazione.

È indubbia una certa sovrapposizione di ambiti tra tutela e valorizzazione: se assicurare le

migliori condizioni di fruizione pubblica è finalità propria della valorizzazione, la pubblica

fruizione costituisce il fine ultimo della protezione e quindi della tutela.

Come nel caso della tutela, gli istituti della valorizzazione sono individuati nelle altri parti del

codice, in particolare Titolo II della parte 2. Tra queste, l’art 111: le attività di valorizzazione

dei bc consistono nella costituzione e organizzazione di risorse, strutture o reti nella messa

a punto di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali per perseguire le finalità

indicate nell’art 6.

Per fruizione si tende a ritenere il godimento pubblico dei bc. La fruizione compare sia

come finalità (della valorizzazione e della tutela) sia come entità autonoma. Alcuni

7

ritengono che la fruizione si connoti come funzione autonoma rispetto alla tutela e alla

valorizzazione. Sul piano sistematico, la fruizione resta soltanto una finalità della

valorizzazione. Secondo l’art 6, la valorizzazione va attuata in forme compatibili con la

tutela.

Protezione e conservazione  Il Codice considera appartenere all’ambito della tutela gli

istituti del Capo III, Titolo I parte 1, intitolato Protezione e conservazione. Allo stesso

ambito si ascrivono anche vigilanza e ispezione (art 12). Si tratta di poteri strumentali

all’esercizio delle funzioni di tutela. L’istituto della vigilanza va attribuito al Mibac (art 18),

mentre quello di ispezione (art 19) ai soprintendenti. Il Capo III “Protezione e

Conservazione”, si articola poi in misure di protezione (art 20-28), misure di conservazione

(art 29-44) e forme di protezione (art 45-52). Le

misure di protezione hanno finalità di salvaguardia dei bc e consistono in divieti e

autorizzazioni di interventi sui beni.

Sono interventi vietati: distruzione, danneggiamento e usi non compatibili (art 20).

L’art 21 come interventi soggetti ad autorizzazione stabilisce che i mutamenti di

destinazione d’uso dei bc devono essere comunicati alla soprintendenza, proprie come

qualsiasi intervento di lavoro di qualunque natura sui bc. La demolizione è soggetta ad

autorizzazione (atto di consenso), mentre la distruzione è vietata, in quanto la prima

prevede la ricostruzione.

L’autorizzazione per demolizione(rimozione definitiva è affidata al direttore regionale

competente. Lo spostamento di bc per mutamento di dimora del detentore va comunicato

con denuncia preventiva.

L’art 22: interventi di edilizia pubblica e privata. È necessario richiede l’autorizzazione

entro 120 e alla conferenza di servizi. Nei casi ammessi dalla legge, si fa ricorso alla Dia

(Denuncia inizio attività). Si parla di silenzio-inadempimento, nel caso in cui sia scaduto il

termine e l’autorità non abbia dato risposta, quindi l’interessato può agire. Per le opere

soggette alla Via (procedura che prevede la verifica preventiva della compatibilità

ambientale dei progetti) deve essere rilasciata dal competente organo del ministero. Esiste

poi il caso dei lavori urgenti o indispensabili, senza previa approvazione.

L’art 28 disciplina l’ordine di sospensione e inibizione degli interventi, compito assegnato

al soprintendente. La sospensione può essere in via di autotutela nel caso di interventi

vietati, o in via cautelare ad esempio per interventi relativi alle cose dell’art 10 cod per le

quali non si sia già provveduto all’individuazione come bc.

L’art 28 comma 4 disciplina l’archeologia preventiva, ovvero la possibilità del

soprintendente di richiedere, in occasione dell’effettuazione di lavori pubblici, l’effettuazione

a spese del committente di ricerche archeologiche preventive su aree di interesse

archeologico. Dal 2005 è obbligatorio prima del progetto portare anche gli esiti di analisi

geologiche e archeologiche preliminari.

Misure di conservazione  Mentre le misure di protezione tendono a garantire il bc da

interventi pregiudizievoli dell’uomo, quelle di conservazione disciplinate dalla sez II del

Capo III, si connotano per una finalità di salvaguarda del bene da fattori naturali.

Secondo l’art 29 la conservazione è assicurata da studio, prevenzione, manutenzione e

restauro. La nozione di restauro si contraddistingue in due direzioni: da una

parte l’intervento diretto sulla cosa e dall’altra la dimensione finalistica (il mantenimento

dell’integrità). Il restauro si differenzia dalla prevenzione e dalla salvaguardia che non sono

sul bene stesso. È il Mibac, d’accordo con Regioni, università e istituti di ricerca, a fissare le

attività per la conservazione dei bc. 8

L’art 30 impone a tutti i detentori dei bc l’obbligo di garantirne la conservazione.

Obbligo esteso anche alle persone giuridiche private senza fine di lucro è garantire i bc nel

luogo di destinazione, facendo sorgere un vicolo pertinenziale di un bene mobile rispetto a

un bene immobile.

Gli interventi di conservazione sono sottoposti a previa autorizzazione (art 32). L’interessato

può essere ammesso a fruire di contributi statali o agevolazioni tributarie per lo svolgimento

di attività di conservazione. Il contributo dello Stato (massimo metà dei costi) può essere in

conto capitale (se erogato a fine lavori) o in conto interessi (forma di finanziamento).

Indipendentemente dall’iniziativa del proprietario, l’amministrazione può attivarsi per

interventi cd. Imposti (art 32). Tale interventi possono essere realizzati direttamente

dall’amministrazione oppure a carico del proprietario. Per quanto riguarda la procedura dei

meccanismi imposti, preliminarmente il soprintendente deve scrivere una relazione tecnica

dei lavori e una dichiarazione di necessità, va poi comunicato l’avvio dei procedimenti che

possono svolgersi in maniera diretta o indiretta (a carico del proprietario).

Gli interventi conservativi delle misure cautelari sia in via diretta che indiretta sono posti a

carico del proprietario, poiché comportano in incremento del valore economico del bene.

I bc sottoposti ad attività di

restauro o di conservazione a carico, tot o parziale, dello Stato, e per i quali sono stati

concessi tributi, devono essere (art 38) accessibili al pubblico.

Norme particolari sono previste per interventi conservativi di bc dello Stato o degli enti

territoriali. Fermo restando la responsabilità primaria del Mibac, viene richiamato il principio

di cooperazione intero

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
43 pagine
37 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristina.f di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dei beni culturali in Italia e in Europa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Barbati Carla.