Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Riassunto esame Dipendenze Patologiche, docente Di Blasi, libro consigliato Doppia Diagnosi, autore Rigliano Pag. 1 Riassunto esame Dipendenze Patologiche, docente Di Blasi, libro consigliato Doppia Diagnosi, autore Rigliano Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Dipendenze Patologiche, docente Di Blasi, libro consigliato Doppia Diagnosi, autore Rigliano Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Dipendenze Patologiche, docente Di Blasi, libro consigliato Doppia Diagnosi, autore Rigliano Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Dipendenze Patologiche, docente Di Blasi, libro consigliato Doppia Diagnosi, autore Rigliano Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

EROINA

E’ lo psicofarmaco antidolorifico più potente: incapsula i nuclei del dolore e li isola dal resto della personalità.

Nella dipendenza da eroina c’è sempre una situazione di dolore psichico, formalizzato o meno in una

struttura sistemica psicopatologica: ansia, angoscia, lutto, depressione, vuoto.

Contrariamente alle altre sostanze, l’eroina ha la capacità di sanare la sofferenza.

La tossicomania conduce a chiusura, blocco, disvalore… l’eroina innesca una dinamica interiore centripeta,

la cui staticità è difficile da capire e curare.

Nella dipendenza da eroina, la tolleranza agli effetti psicoattivi equivale generalmente alla tolleranza agli

effetti tossici, per cui il tossicomane può assumerne dosaggi molto più alti della dose letale.

La sindrome astinenziale eroinica si risolve somministrando di nuovo eroina.

ALCOL

E’ un depressore del funzionamento neuronale del SNC; aumenta l’inibizione e riduce l’eccitazione tramite

l’azione sul sistema Gabaergico.

A dosi medio-basse agisce come disinibente, lasciando agire contenuti e processi che normalmente non si

manifestano per la presenza di strutture inibitorie; funge da antiansia e antidepressivo.

In condizioni di dipendenza agisce da potente psicofarmaco che annulla stati negativi o che permette di

raggiungere stati positivi (coraggio, autostima…); si comporta sia da sedativo che da stimolante.

ECSTASY

E’ una delle droghe più diffuse fra i giovanissimi (15-30 anni); è vista come non dannosa, sicura e piacevole,

non produce dipendenza né sintomi di astinenza.

Solitamente viene usata come una nuova forma di iniziazione verso la maturità e l’indipendenza.

Le nuove droghe (ecstasy, amfetaminosimili, techno-droghe o droghe da discoteca) consentono di praticare

una cosmesi psicofarmacologica.

La vita è sperimentazione infinita, bisogna avere esperienza; il piacere e il divertimento si identificano

sempre di più nella trasgressione; scatta una nuova ideologia del controllo: la prova deve essere sempre

transitoria, reversibile.

Sono droghe perfette: sono gestibili e non danno dipendenza, sono trasgressive ma non eversive, hanno

bassa pericolosità ma massima intensità..

I danni provocati dall’ecstasy sono danni subliminali, più difficili da percepire.

Rischi acuti: collasso, disidratazione, infarto, alterazione di riflessi e percezione

Si possono avere diminuzione del benessere generale (alterazione ritmi circadiani e ciclo alimentare);

diminuzione dell’autostima; alterazione dell’umore, dei processi emozionali, della personalità, della

performance sociale.

Rischi non acuti: danni neurologici, danni probabilmente irreversibili alla capacità di attenzione, memoria,

concentrazione.

Sono emerse differenze legate al genere, ove la donne sarebbero più suscettibili ai danni neurotossici.

Ricadute contestuali e situazionali causate dall’MDMA, come l’aumento di comportamenti sessuali a rischio.

Il danno più importante è il blocco delle capacità auto percettive e progettuali, si viene a creare una fuga nel

presente.

COCAINA

E’ la sostanza più diffusa al mondo, il suo uso è ormai da considerarsi endemico.

La cocaina agisce sulle strutture cerebrali, aumentando la quantità di neuromediatori (dopamina, serotonina,

noradrenalina) nello spazio sinaptico.

Effetti: aumento del tono e dell’energia mentale e fisica, lucidità mentale, capacità percettive, sensazione di

euforia.

I suoi effetti positivi sono anche i suoi limiti e pericoli.

C’è una minoranza di dipendenti dalla cocaina che ne hanno un effetto paradossale: diventano più calmi,

chiusi, tendono ad isolarsi. Soggetti che allo stato privo di sostanze sono nervosi, impulsivi, incerti e che

nell’infanzia e adolescenza hanno avuto disturbi della condotta.

Caratteristiche:

• Tolleranza: è il fenomeno farmacologico per cui, dopo ripetute somministrazioni, sono necessari dosaggi

crescenti della sostanza per ottenere lo stesso effetto; la cocaina mostra una tolleranza diversificata a

seconda degli effetti; essa presenta tolleranza agli effetti psicoattivi ma non agli effetti tossici e un

aumento del dosaggio non aumenta gli effetti ricercati ma solo quelli tossici; il bisogno di aumentare le

dosi si verifica solo dopo somministrazioni ripetute e ravvicinate.

Il livello di intossicazione cronica influisce sulla rapidità con cui si instaurano i sintomi dell’intossicazione

acuta e dell’overdose. Questo fenomeno è determinato dalla tossicità cumulativa o sensibilizzazione.

Tolleranza Inversa: Quando la sostanza è somministrata ripetutamente e con alta frequenza, alcuni effetti

si realizzano con dosaggi minori di quelli iniziali.

Tolleranza Incrociata: è estremamente importante l’associazione cocaina-alcol e cocaina-eroina.

• Astinenza: la sindrome d’astinenza si identifica con gli effetti psichici importanti del down: depressione,

disforia, ansia, stanchezza, desiderio di cocaina.

Nei consumatoria occasionali, moderati: la sindrome d’astinenza non è spiccata e la somministrazione

ripetuta di cocaina ripristina gli effetti positivi della sostanza.

A dosaggi elevati: i sintomi dell’astinenza si sovrappongono ai sintomi dell’intossicazione cronica; per

questo i consumatori interpretano il loro malessere come “bisogno di più cocaina” e dunque peggiorano lo

stato di intossicazione rischiando l’overdose.

La sindrome astinenziale cocainica, a differenza di quella eroinica, si aggrava somministrando di nuovo

cocaina.

Il cocainomane può andare incontro ad una ciclicità in cui all’acme dell’intossicazione fa seguito un

impellente bisogno di cibo, sonno, riposo ..il che porta la persona a sospendere l’uso della sostanza fino

a che le scorte neuromediatoriali si ripristinano. Il ciclo riprende meno controllato e più violento.

In sintesi, passato l’effetto della cocaina, la persona subisce un crash caratterizzato da disforia

depressiva di breve durata; ma già dopo 12 ore può insorgere il craving.

I consumatori di cocaina presentano uno spettro d’uso estremamente diversificato: episodico, sporadico e

saltuario, corrente, quotidiano, dipendente.

L’equilibrio che si stabilisce è sempre instabile: un consumatore occasionale è indotto ad un uso più elevato

determinato dalla credenza di ottenere maggiori benefici; un consumatore abituale tende poi a diminuirlo.

Le sbornie cocainiche sono estremamente importanti per capire il tipo di consumo e le finalità di soggetti che

possono confinare l’uso a particolari momenti della settimana (binge di 2-3 giorni alternata a periodi di

astinenza), garantendosi una compatibilità con gli aspetti normali dell’esistenza (scarsi sintomi della crisi

d’astinenza).

L’abuso ciclico è dovuto alla tolleranza cumulativa: le ultime ripetute assunzioni provocano disforia, per cui il

soggetto non è più interessato ad assumere la sostanza.

Nelle droghe espansive l’astinenza è una necessità dell’uso e dell’abuso, al fine di recuperare una

condizione di equilibrio psicofisico. In questa fase non esiste lo stimolo all’uso della sostanza, ma al

consumo di altre droghe che ne attutiscano gli effetti negativi.

L’abuso ciclico è più rischioso e potenzialmente distruttivo dell’uso quotidiano, controllato; determina

l’incompatibilità con la vita quotidiana normale.

Psicopatologia

Sindromi depressive: La cocaina è sostanza elettiva per la depressione caratterizzata dalla mancanza

dell’energia sufficiente per affrontare il mondo in cui tuttavia non manca il desiderio di reagire contro il

disvalore sentito interiormente. Contro l’autosvalutazione la cocaina favorirà un aumento dell’autostima.

Disturbi bipolari: Le persone maniacali lottano contro un antagonista interiorizzato (che può essere una

persona di rilievo per il soggetto) per superarlo, e andando al di là del limite, ricercano attivamente i mezzi

per mantenere sempre alto il proprio stato di euforia... la cocaina è un evidente mezzo prezioso.

Sindromi paranoiche: l’altro è il nemico che attenta al potere del soggetto; nel cocainomane l’elaborazione

paranoica del mondo è scatenata dalla convergenza di 3 processi:

• Interpretazione di se come quasi-nulla, perché privato da una persona malevola.

• Esperienza di chiusura, lunga, grave, angosciante.

• Sistema aggressivo come soluzione alla sofferenza.

La paranoia può essere gratificante: soddisfa obiettivi di prestigio personale; alcuni cocainomani aumentano

il dosaggio perché attratti da questa specifica gratificazione. (?)

In sintesi, i maniacali superano il blocco, i depressi superano il vuoto, i paranoici recuperano forza.

Le principali crisi psicopatologiche che la cocaina scatena sono:

• L’agitazione psicomotoria: provocata dallo squilibrio tra la capacità espansiva della sostanza e le effettive

capacità del soggetto.

• Il comportamento aggressivo e violento: nel tentativo di forzare il mondo a corrispondere alle proprie

aspettative.

• Le sindromi paranoiche: che riconoscono questa stessa reazione come meccanismo patogenico.

• Le sindromi depressive: in quanto la cocaina offre al depresso una sensazione di successo, ma dopo

aver constatato che la sostanza è un palliativo al tossicomane non rimane che la depressione.

• Le crisi maniacali: dovute allo sforzo estremo del soggetto per arrivare a superare i limiti.

• Conseguenze sui tratti e sui disturbi di personalità: maggiore tendenza all’aggressività e all’impulsività,

egocentrismo, istrionismo, narcisismo, ideazione paranoidea.

Si può verificare anche un quadro di delirium caratterizzato da disforia, attacchi di panico, paura di morte

imminente.

I danni:

Infelicità e disforia, incapacità di affrontare correttamente le radici della propria depressione, di darsi

un’autentica valorizzazione, di definire limiti, confini, risorse.

Maggiore probabilità di praticare comportamenti a rischio, anche sessuali; tutti i cocainomani dovrebbero

partecipare ad un counselling che miri alla prevenzioni di tali comportamenti.

Danni al sistema relazionale, soprattutto al partner e ai figli.

CANNABIS

E’ un euforizzante e disinibente, che in pochi minuti e per circa 2-3 ore induce un senso di benessere e

empatia.

Allenta i legami percettivi e ideativi, per cui le idee si susseguono rapidamente dando l’impressione di

vivacità di pensiero, ma senza evidente nesso logico. Si ha diminuzione di memoria BT. Il tempo passa più

lentamente. Le emozioni sono accentuate. C

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
19 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alexstar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dipendenze Patologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Di Blasi Maria.