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VALUTARE LA QUALITA’ NEL PRENDERSI CURA DEGLI ANZIANI
FRAGILI E NON AUTOSUFFICIENTI
Un percorso per valutare la qualità nella cura della terza età secondo una prospettiva educativa
La cura degli anziani in condizioni di fragilità chiama in causa un’ampia rosa di attori
istituzionali, contesti e attori, professionisti e non.
I bisogni di chi invecchia si moltiplicano e si diversificano in funzione dei tanti percorsi della
senescenza.
Il concetto chiave su cui si articola questo percorso di ricerca valutativa e formativa è quello di
“qualità dell’assistenza”, in particolare la qualità nella relazione con l’anziano, nei diversi
momenti della cura e nelle attività educative e di animazione.
Tale progetto è stato realizzato in due strutture residenziali assistenziali per anziani presenti
nella città di Bologna: Villa Ranuzzi e Villa Serena.
Questo progetto nasce dalla volontà di realizzare un percorso di valutazione formativa per
innalzare la qualità nell’assistenza, in particolare nella relazione di cura con l’anziano, nelle
organizzazioni assistenziali.
Le strutture che erogano servizi per anziani sono generalmente dotate di strumenti di
valutazione della qualità dei servizi e di sistemi di qualità che monitorano le attività
assistenziali e sanitarie secondo una serie di indicatori prestazionali stabiliti dal Servizio
Sanitario Nazionale e legati alla salute degli ospiti, gli aspetti organizzativi, alle strumentazioni,
agli ambienti…
Di solito si prevede la somministrazione di questionari per misurare il gradimento da parte degli
utenti (ospiti delle strutture e parenti). Ciò di cui si rileva la mancanza, a tutt’oggi, è una pratica
valutativa, con i relativi indicatori e strumenti che permetta di acquisire informazioni sulle
attività di cura.
Tali indicatori sono stati oggetto di valutazione e autovalutazione all’interno delle due strutture
in una prospettiva che vede la valutazione come momento di riflessione, formazione, nonché
stimolo all’innovazione.
Durante il progetto sono stati coinvolti tutti gli attori delle realtà oggetto d ricerca, attraverso
una collaborazione diretta fra ricercatore e membri dell’equipe. La costruzione degli strumenti
di rilevazione dei dati è risultata dall’analisi delle percezioni e delle opinioni dei differenti
soggetti coinvolti a diverso titolo nelle attività di cura.
Il progetto ha previsto un alternarsi di momenti di raccolta dei dati a momenti di restituzione e
riflessione, questi ultimi finalizzati a coinvolgere tutte le figure professionali che operano nelle
strutture.
Valutare per riflettere, migliorare e innovare
Questo percorso di ricerca valutativa fa riferimento ai modelli dell’Educational Evaluation
Research e, in particolare, alla valutazione in senso educativo, descritta da Bondioli e Ferrari,
come un processo in cui si usano strumenti scientificamente rigorosi per raccogliere
informazioni su un determinato evento e per attivare un processo dinamico di interpretazione
dei dati che porti miglioramento e innovazione.
La valutazione viene intesa come momento di riflessione e autoriflessione che conduce a una
presa di decisione. La valutazione diviene un’azione permanente assumendo i connotati del
monitoraggio, ovvero della raccolta metodica e sistematica di dati di natura qualitativa e
quantitativa, che vengono analizzati al fine di formulare giudizi di valore e pertinenza sulle
azioni oggetto di analisi.
L’esito di tale valutazione porta a riflettere sulle pratiche e ad attivare un processo di
innovazione, attraverso una progettazione partecipata di azioni, cambiamenti, interventi.
Tali innovazioni, divengono oggetto di valutazione, secondo gli indicatori di qualità stabiliti, se
ne monitora, quindi, la realizzazione, in un’ottica di costante innalzamento della qualità del
servizio.
Si instaura un circolo virtuoso in cui l’organizzazione, attraverso tutti i suoi attori, rende
possibile un processo permanente di autodiagnosi, riflessione, progettazione di soluzioni,
miglioramenti e innovazioni creative.
Nella prospettiva dell’Educational Evaluation viene dato particolare rilievo alla lettura
intersoggettiva dei dati che vengono raccolti, poiché solo una visione ecologica e una lettura
riflessiva e interpretativa, possa restituire la complessità nel determinare l’idea di qualità
soggiacente.
Un approccio valutativo che si richiama all’educational evaluation diviene momento e
opportunità di ricerca e di formazione allo stesso tempo.
La fase di avvio del processo è quello della raccolta dei dati, in relazione agli indicatori che
- sono stati definiti e condivisi e attraverso strumenti validi e attendibili. I dati che sono stati
raccolti vengono analizzati e presentati al gruppo di professionisti oggetto di valutazione in
un momento di restituzione formativa, in cui i dati stessi sono oggetto di lettura e
interpretazione da parte di ogni partecipante. In questa fase si accompagna il gruppo in un
processo di autoanalisi delle pratiche, di scomposizione delle azioni in indicatori e variabili,
per comprendere a fondo i punti di forza e le criticità delle azioni realizzate.
Si promuove un atteggiamento di riflessività sulla pratica accompagnando il gruppo a un
- processo di esplicitazione di quella “riflessione nell’azione”, che Schon individua come base
del lavoro di ogni professionista, un patrimonio di competenze ed esperienze che spesso
rimane nell’implicito dell’agire lavorativo.
Alla fase di restituzione segue un momento creativo e trasformativo in cui il ricercatore
- assume il ruolo di facilitatore delle dinamiche del gruppo dei professionisti che sono
chiamati a individuare, sulla base della precedente analisi, soluzioni nuove, idee innovative,
ipotesi di cambiamento nelle pratiche e nell’organizzazione. Il risultato di questo processo
creativo è nuovamente sottoposto al disegno di valutazione che riprende con la raccolta dei
dati e innesca nuovamente l’intero processo.
Si instaura in questo modo un circolo virtuoso in cui il percorso valutativo diviene occasione
- di consapevolezza, riflessione, formazione e offre dati oggettivi che conducono alla
progettazione di innovazioni, ogni volta sottoposte al controllo valutativo e auto-valutativo.
Definire la qualità
Parlando di qualità facciamo riferimento alla definizione di uno o più modelli che stabiliscono
parametri verso cui orientare le azioni.
Nella definizione di qualità nella cura dell’anziano il nostro sguardo è orientato dal modello e
dai modelli di cura radicati nella nostra società, dall’idea di assistenza, a livello personale,
familiare, istituzionale e dalla cultura del welfare in cui siamo immersi.
La qualità rappresenta un traguardo, può essere paragonata a un orizzonte, una linea reale verso
cui orientare il nostro agire. Si guarda alla qualità secondo un approccio globale e integrato, che
prevede il coinvolgimento di tutto il personale, nonché la progettazione delle attività, degli
strumenti di progettazione, in un’ottica di continuo miglioramento.
Il percorso realizzato in questo progetto ha previsto una prima fase di definizione
- concertativa e partecipativa della qualità nella cura degli anziani, a partire dall’esplicitazione
delle convinzioni profonde soggiacenti di ciascun attore.
Nella seconda fase tale concetto di qualità è stato declinato in indicatori osservabili e
- misurabili, parametri o standard nei confronti dei quali valutare la situazione esistente.
In questo progetto l’oggetto di valutazione, ovvero la cura, rappresenta un fenomeno complesso
in cui rientrano numerose variabili ad elevato livello di soggettività. Ciò nonostante è
importante individuare indicatori osservabili, misurabili, non ambigui né sovrapponibili, per
costruire strumenti validi e attendibili.
Gli indicatori di qualità definiti, negoziati e condivisi costituiscono il punto di partenza per
valutare il servizio e le azioni dei suo professionisti sono vicini o lontani dagli standard.
Il monitoraggio di tali indicatori diviene strumento fondamentale per valutare, auto-valutare,
analizzare e regolare i processi e le prestazioni, in un’ottica di costante innalzamento della
qualità nella cura.
Il percorso di ricerca valutativa e di formazione
Numerosi strumenti sono stati elaborati e applicati agli ambiti di studio, per arrivare a mettere a
punto un percorso di progressivo innalzamento della qualità nella cura: l’analisi della
documentazione delle strutture, l’osservazione delle pratiche, interviste, focus group,
questionari, ecc.
Questo percorso di ricerca si è posto diversi ordini di finalità e obiettivi:
Definire in modo condiviso il concetto di qualità e arrivare a declinarlo in indicatori di
- qualità del servizio
A partire dagli indicatori definiti e condivisi costruire strumenti validi e attendibili per la
- valutazione
In parallelo si è inteso favorire una costante riflessione partecipata sui dati raccolti per
- avviare processi decisionali collegiali
Le attività realizzate avevano lo scopo di costituire strumenti e momenti, non solo di
valutazione, ma soprattutto di autovalutazione e formazione degli operatori rispetto ai
fabbisogni formativi emersi.
La prima fase del progetto è stata finalizzata a delineare in modo più preciso il concetto di
qualità all’interno del servizio, dal punto di vista degli operatori, degli utenti e delle famiglie.
Per raggiungere questo obiettivo sono stati analizzati:
La documentazione delle due strutture (relativamente all’organizzazione del lavoro, ai
- regolamenti, agli aspetti salienti della routine nelle due strutture)
Le linee guida che orientano le attività nelle due strutture
- I questionari di soddisfazione compilati dalle famiglie degli ospiti
-
Sono state organizzate una serie di osservazioni finalizzate a delineare gli aspetti salienti della
routine nelle due strutture. Parallelamente alle osservazioni sono state organizzate alcune
interviste semi strutturate rivolte a figure di riferimento che potessero essere considerate come
testimoni significativi per ciascuna delle due strutture.
Le percezioni della qualità degli attori, raccolte attraverso le osservazioni, le interviste, insieme
all’analisi della documentazione, sono state incrociate con la letteratura, punto di riferimento e
di confronto nella raccolta dei dati, con lo scopo di definire indicatori precisi per valutazione
della qualità.
In base alle osservazioni sono stati individuati vari ambiti che determinano o hanno un impatto
sulla qualità nella relazione di cura: la comunicazione con l&rsqu