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LA VERITA’ SENZA OPINIONE:
Genesi dice: Dio non si è limitato a produrre oggetti, ma ha dato loro una forma complessiva
definita. Genera un complesso di valori, in un unico stato di vita indicato dal BUONO.
Principio morale: Dio ha dato alla realtà un ordine PRIVO DI DISORDINE. Alle origini il bene non
andava di pari passo con il male.
ll racconto della creazione crea un mondo che Dio ha messo al riparo dalle incertezze create
dall’opinione.
Dio ha sottratto la vita all’opinione, cioè allo stabilire arbitrariamente di volta in volta ciò che è
bene e ciò che è male. Dio vuole la realtà buona.
Si dice però che Dio ha trasformato il caos, non che l’abbia originato. Dal contatto con Dio parte un
tipo di trasformazione, diversa da quella che parte dal contatto con il serpente. L’uomo può solo
scegliere il contatto, non la trasformazione. Non può avere il controllo su chi sceglie e su come
sarà la sua vita. In più l’uomo può separarsi da Dio una volta avvenuto il contatto, ma così non può
fare con il serpente.
Il disordine attuale è dato dall’ingresso dell’opinione nella coscienza umana. Dalla verità di Dio,
l’uomo passa alla verità serpente. PECCATO ORIGINALE: non è un semplice atto umano, ma una
mutazione insorta nella coscienza. Dalla verità di Dio, delle origini si passa all’opinione personale.
Gli uomini sostituiscono alle certezze stabili che vengono da Dio, il miscuglio instabile delle proprie
congetture.
Le opinioni dell’uomo sono impregnate di un’ermeneutica della vita che porta a dubbi.
L’INTERPRETAZIONE UMANA DELLA VERITA’ ALLONTANA DALLA VERITA’.
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DOMINIO DELL’OPINIONE: tirannia impigrisce la criticità della gragione.
Oggi: pubblicità, propaganda etc. La tirannia dell’opinione punta alla creazione nelle coscienze di
una mentalità emotiva e acritica. L’opinione non viene più dagli uomini dello studio e del pensiero,
ma dalla gente dello spettacolo o avant spettacolo.
SAN PAOLO: la deviazione morale che conduce l’uomo a finire schiavo del potere del male supera
di molto un errore di ragionamento, ma ha colpito la coscienza.
<<nella mia carne non abita il bene, ma solo il desiderio di bene, non la capacità di attuarlo;
quando voglio fare il bene, il male mi è accanto>>
LA PRESENZA DEL DIO DI GESU’
Gesù è segno della presenza di Dio sulla terra. Secondo Gesù il credente mette in
discussione e nega la sua fede in Dio ogni volta che decide di mettere in discussione e
negare i segni della presenza di Dio che gli vengono offerti.
I segni non sono una presenza fisica, ma sono affiancati dall’arrivo di un qualche fattore
fisicamente percepibile. Alcuni lo comprendono, altri lo respingono
(esempio del regista e giornalista: a Calcutta, un luogo nella registrazione anche se fosco
brilla è la luce di Dio. Il regista non trova la spiegazione, il giornalista crede.)
La percezione della presenza di Dio è un fenomeno di interpretazione di dati oggettivi
prodotta direttamente dalla fede. Si comincia a percepire la presenza di Dio solo quando
si è disponibili a lasciarsi convertire. Non è il contatto fisico con un miracolo a far nascere la
fede.
La pratica della fede nasce dalla percezione della presenza salvifica di Dio. Oggi si avverte
con difficoltà la Sua presenza dal momento si vive in uno stato progressivo, inarrestabile, di
frantumazione del reale.
Per riconoscere la presenza di Dio è necessario avvertire forte l’esperienza di conversione,
che comincia col Battesimo.
i riti sacri fanno avvertire la presenza di io come pacificazione personale.
Il mistero della presenza di Dio sembra rivivere nelle sue forme supreme quando la persona
entra nei meandri della malattia. il credente rifiuta di dare il proprio consenso al
disfacimento di una persona.
Quando non esiste più una parola capace di dare voce positiva all’esistenza, bisogna
confidare in Dio. Lui è l’unico in grado di assicurare vita ai morti.
Il credente deve vivere consapevole della propria limitatezza.
Sulla terra il valore della persona si misura sulla sua eccellenza. Gli uomini qua sono ciechi
perché credono di essere liberi. Vivono la libertà pensando che lo stesso compiere il male è
segno di libertà di scelta e quindi esperienza di libertà.
Il male può essere percepito e vissuto come bene. E il bene può apparire come male e
quindi può essere respinto.
Gesù da libertà all’uomo con la morte, che non è morte ma è inizio.
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Se sulla terra si cerca l’eccellenza, Dio cerca la medietà. L’uomo credente è uomo comune
(good enough società in cui la perfezione veniva vista come un valore non pianificabile,
come dono e grazia.
NON C’E PUREZZA NEL DISPREZZO DELLA MATERIA: Dio cristiano è anche uomo e il corpo,
come la materia, non coincidono per loro natura con il male e il peccato.
I francescani combattono l’eresia, fanno loro uno stile di vita umile e lo vivono senza alcun
disprezzo dell’esistenza umana e delle cose terrene
LA SALVEZZA VOLUTA DAL DIO DI GESU’
La chiesa manca di profeti. SI fanno avanti commentatori della Scrittura e cercano con
difficoltà la parola di Dio. Il rischio è di scambiare l’idea che noi ci facciamo, con quello che
in realtà vuole dire Dio.
Credere e praticare la fede è vigilare e sperare. Il credente sa che è Dio è a regnare, e non
perde la speranza nemmeno quando sono altri momentaneamente a credere di avere il
potere.
TIMORE:
<< Chi vuole salvare la propria via, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del
Vangelo, la salverà.>>
<<Non temete coloro che uccidono il copro, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto
colui che può far perire l’anima ( Dio)>>
Davanti a coloro che uccidono il corpo Gesù ci invita a non temere o scappare, perché il malvagio
quello vuole.
Gesù ci invita a temere Dio (davanti a coloro che uccidono il corpo affermano la resurrezione).
SAPIENZA:
La Bibbia ripete che è dannoso confondere o identificare cultura e sapienza. Il principio della
sapienza non è il timore davanti ai dotti, ma davanti a Dio.
Teoria dei romani: DIO collegato alla paura sin dall’antichità. I misteri avrebbero generato
la paura e la paura avrebbe generato la religione. Timore di Dio come frutto dell’ignoranza
propria di un uomo.
La sapienza che nasce dal timore di Dio è di non temere i grandi poteri umani che ci sovrastano.
Questa sapienza genera la libertà.
La sapienza si manifesta nell’agire coerente alla verità ricevuta da Dio e rispettata fino alla morte.
IDOLI:
Nella Bibbia la fede si contrappone non all’incredulità, ma all’idolatria.
Idolo, creazione umana e quindi molto reale ma non divino. Ciò che suscita o esige la fede
dell’uomo senza essere Dio
Il rapporto fra Dio e idoli è rintracciabile in antitesi:
Idolo è evidente / Dio è nascosto 3
Non ha bisogno di rivelazione / Dio sì
Sembra promuovere la libertà dell’uomo, ma gliela sottrare / Dio sembra minacciarla ma la
fonda e la tutela
Muto / Dio parla
La Bibbia non condivide l’illusione illuministica secondo cui l’idolatria è soltanto il sottoprodotto
religioso di culture primitive destinato a scomparire con l’evoluzione della coscienza umana verso
forme spirituali superiori. Ma anche l’idolatria si evolve.
L’idolo sta SEMPRE ACCANTO A DIO.
L’uomo moderno non ha idoli perché non crede in Dio. incredulità.
L’idolo può essere la violenza, o la legge (quando la legge degli uomini viene identificata con la
volontà di Dio).
La croce è l’antitesi perfetta dell’idolo: l’idolo si ammanta di divinità mentre il crocifisso si spoglia
di ogni divinità.
Credere non è scegliere il Dio migliore fra i moli proposti, ma comprendere e accettare che Dio
non lo si piò scegliere. La fede non è scegliersi un Dio, ma non scegliersene nessuno. E’ ritrovarsi
scelti da Dio. GESU’ E’ IL MANDATO DI DIO CHE RESUME L’UOMO
UNICITA’:
La persona di Gesù è storicamente legata a una sfida: il pronunciarsi sul segreto racchiuso
nell’umanità.
Gesù è unico.
E la fede cristiana non vede tale unicità come fattore comparativo con altre religioni
(unicità relativa). Vede una unicità assoluta. Per i cristiani Gesù produce salvezza per tutti
gli uomini, indistintamente. Il suo intervento ha portata universale. (esiste solo lui). è
presente ed operativo anche al di fuori della chiesa.
Fondamento teologico della sua unicità: identità personale di figlio di Dio
MISTERO DELL’IDENTITA’ DI CRISTO, svelato nell’Apocalisse. <<Vieni signor Gesù>>
Mette in evidenza la forza di Cristo ce è colma di misericordia. Questa esprime l’amore che
Dio vive per il misero.
Il cristiano scopre la sua vera identità: il suo destino è il vivere nell’attesa di colui che è già
venuto e deve ancora venire. riflessione sulla preghiera: Dio è vicino perché ci sente, ma
lontano perché gli chiediamo di avvicinarsi. Non possediamo Dio se non quando lo
attendiamo, abbiamo Dio nella forma della sua attesa.
La preghiera dell’Apocalisse rivive sempre in tre dimensioni: il bisogno, il desiderio e la
fede: l’oggetto del bisogno è composto da qualcosa che sta dentro l’animo, mentre
l’oggetto del desiderio sta fuori.
Il bisogno di Dio non crea Dio, così come il bisogno di bere non crea l’acqua. L’uomo è la
sete e Gesù l’acqua. Gesù è la risposta alla domanda che è l’uomo.
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DIO E’ DIVENUTO BAMBINO:
la nascita offre un segno dell’umanità di Dio. Viene al mondo in modo nascosto. non si
trova la verità rimanendo alla superficie dei fenomeni.
Accettare Dio, credere in Lui è anche trovare il senso e il valore della vita di tutti giorni. Vita
che oggi ha qualità scadente. Per questo si sente il bisogno di uscire dalla normalità, per
migliorare qualche ora della vita. Ma non si fa nulla per migliorare la vita di tutti i giorni.