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EFFETTI D’ORDINE ASSOCIATI ALLE CATEGORIE DI RISPOSTA:
in alcuni casi, la scelta di una specifica categoria di risposta dipende dalla sua posizione piuttosto
che dal suo contenuto o significato. Le categorie di risposta inducono effetti di primacy quando
viene scelta la prima categoria, di recency quando viene scelta l’ultima. Questo effetto risente di:
- modalità di somministrazione (uditiva: risposta elaborata basandosi sulla memoria; visiva: il
soggetto dispone di tutte le info; mista),
- numero di categorie previste dalla domanda (mai troppo alto per le interviste telefoniche),
- tipo di compito richiesto al soggetto
- natura delle alternative (categorie ordinali, nominali, alternative vaghe, alternative
univoche).
Gli effetti d’ordine possono essere spiegati chiamando in causa:
- Memoria : il richiamo alla mente di materiale verbale, appreso con modalità visiva, dipende
sia dalla sua posizione seriale nella lista, sia dal tempo trascorso tra l’apprendimento delle
informazioni e il loro recupero in memoria; il materiale presentato per primo ha più
probabilità di entrare nella Mlt non dovendo competere con altri item per lo spazio limitato
della Mbt. Se il materiale viene letto e la scelta di risposta viene presentata subito dopo si
ottiene, viceversa, un effetto recency. In caso passi del tempo tra la lettura e la presentazione
della scelta, si verifica un effetto primacy;
- Livello di elaborazione cognitiva : nella modalità visiva, le categorie di una lista presentate
per prime sono quelle che vengono elaborate più approfonditamente a livello cognitivo,
quelle che costituiscono uno standard di confronto nell’interpretazione delle categorie
successive (effetto primacy); nella modalità uditiva, i primi item hanno poche probabilità di
essere elaborati a fondo, sia a causa della velocità, sia delle limitate capacità di tenerli a
mente (recency);
- Contesto : La probabilità che una certa categoria di risposta venga scelta dipende anche dal
significato e dalla natura delle precedenti domande e alternative di risposta;
- Contenuto delle categorie : il soggetto sceglie una categoria in funzione del grado di
coerenza con le proprie opinioni, credenze.
Altri effetti delle categorie di risposta: effetti distorcenti indotti da:
- gamma dei valori come indice della distribuzione normale della frequenza di un oggetto : i
“valori” delle categorie di risposta sono info contestuali; il soggetto può ipotizzare che la
gamma di valori rifletta le conoscenze del ricercatore circa la distribuzione del
comportamento in oggetto e usare tali info per inferire qual è il comportamento più
“normale” e cercare di collocarsi in sua prossimità.
- s cale di frequenza bassa e alta, e giudizi assoluti vs. proporzionali : le categorie di risposta
fungono da parametro, distorcendo i giudizi.
- v alori di frequenza della scala e interpretazione delle domande ambigue : se la domanda è
ambigua e il soggetto non vuole chiedere chiarimenti, le opzioni di risposta sono usate a
chiarificazione.
- significato della scala di giudizio in funzione dei suoi valori numerici : anche i valori
numerici di una scala possono distorcere la distribuzione delle risposte in quanto
costituiscono info utilizzabili per decifrare il “reale significato” di una domanda.
- i mpatto del contesto sull’interpretazione dei quantificatori vaghi denotanti grandezze : la
scala su cui l’intervistato valuta l’oggetto della domanda comprende spesso categorie di
risposta verbali denominate quantificatori vaghi, che non hanno referenti empirici precisi e
che spiegano come il significato della categoria possa variare a seconda del contesto in cui
appare e da individuo a individuo. La stima numerica associata a Q varia in funzione della
frequenza attesa (alta, media, bassa) dell’evento.
- c ontesto e interpretazione delle espressioni probabilistiche : le espressioni probabilistiche
designano un ampia gamma di probabilità, per cui il loro uso nelle categorie di risposta
risulta problematico. Il significato può variare a seconda della gravità dell’evento.
- giudizi di frequenze relativi vs. assoluti : l’associazione tra le variabili sociodemografiche del
soggetto e la frequenza di certi oggetti varia a seconda del tipo di giudiziorichiesto.
- significato dei giudizi di frequenza relativa : le categorie di domande convogliano info che
influiscono su come l’intervistato interpreta la domanda e su come decide di rispondere.
SINTESI: tra le principali forme di distorsione vi sono:
il grado di chiarezza e salienza della domanda; l’impatto delle inferenze basate sulle
categorie di risposta è tanto maggiore quanto il compito è ambiguo, e/o poco saliente,
facendo in modo che il soggetto cerchio info utili nel contesto;
l’ampiezza della gamma di valori(scala uni o bipolare)
il tipo di scala usata(assoluta, proporzionale o relativa)
la modalità di presentazione della scala(verticale o orizzontale)
l’immediato contesto che precede la domanda
la modalità di somministrazione: la distorsione di risposta è maggiore nei q.
eterosomministrati, a causa di una minor elaborazione cognitiva e di una maggior salienza
delle norme di desiderabilità sociale
il più ampio contesto di risposta, la mancanza di privacy può rendere più salienti le norme di
desiderabilità sociale
il grado in cui l’oggetto indagato è associato a unaquantità sufficiente di informazioni, le
risposte sono più accurate se l’oggetto è ben rappresentato in memoria (infrequente ma
saliente)
il grado in cui l’oggetto da giudicare è associato aprecise norme sociali, come i
comportamenti sessuali
la frequenza dell’evento indagato,
il grado in cui l’intervistato possiedeinformazioni certe, indipendenti
il grado in cui l’intervistato èmotivato a fornire risposte accurate e veritiere.
Cap 6. - L’INTERVISTATORE E LA RACCOLTA DEI DATI
Impatto dell’intervistatore: è essenziale che i dati raccolti riflettano le reali opinioni, atteggiamenti,
attitudini e comportamenti degli intervistati-target; l’apporto specifico di errore dovuto
all’intervistatore è onnipresente.
I compiti dell’intervistatore :
- contattare e/o selezionare gli intervistati target designati,
- presentare loro la ricerca,
- porre le domande previste,
- effettuare il probing (approfondire alcune risposte o sollecitare risposte sostanziali)
- trascrivere le risposte alle domande chiuse ed aperte,
- annotare caratteristiche salienti dell’intervistato o del contesto di somministrazione
L’ esito dei tentativi di contatto e il successo nell’ottenere la cooperazione può variare in funzione:
- delle caratteristiche degli intervistati,
- del grado di professionalità dell’intervistatore
- delle caratteristiche del compito:
- contattare anziani è più facile che contattare giovani.
- ottenere la cooperazione di individui con un livello medio-alto di istruzione può essere più
facile.
Caratteristiche potenzialmente “problematiche” degli intervistati per ottenerne la cooperazione :
- reperibilità limitata,
- ineligibilità: l’intervistato non possiede una o più delle caratteristiche necessarie,
- poca disponibilità di tempo,
- poca disponibilità a farsi intervistare,
- diffidenza verso lo specifico argomento dell’intervista,
- diffidenza verso lo specifico intervistatore
Caratteristiche e comportamenti “ideali” e “problematici” degli intervistatori :
- Caratteristiche rilevanti: razza, età, sesso, expertise, status socioeconomico “apparente”.
- IRE ideale: 25/ 30 anni, istruzione media, buone capacità di memoria, attenzione e
concentrazione, buona salute, disponibile a turni di lavoro, automunito, risolve situazioni
inaspettate e insolite.
- Il contatto iniziale può essere inadeguato anche per altri motivi comportamentali dell’Ire, ad
es si presenta dall’intervistato in orari inopportuni, ha un atteggiamento che svaluta la
ricerca, non valuta correttamente se l’intervistato può effettivamente cooperare etc..
- Abilità sociocomunicative dell’Ire sono anch’esse importanti, ad es troppo sicuro di sé etc…
La Comunicazione Non-Verbale è convogliata da vari comportamenti dell'emittente, diretti a
interlocutore:
- comportamenti cinesici (linguaggio del corpo),
- comportamenti prossemici (relativi al comportamento di E nello spazio interpersonale),
- comportamenti paralinguistici (Ah, Hmm),
- il grado di contatto fisico tra E e I (interlocutore)
- le caratteristiche fisiche e gli ornamenti di E.
I messaggi veicolati dai comportamenti non verbali:
- forniscono informazioni su E,
- regolano l’interazione tra E e I,
- esprimono intimità,
- esercitano controllo sull’interlocutore
- facilitano il compito dell’interlocutore
Un comportamento non ha un significato univoco ma convoglia messaggi in base al
contesto.
Se entrambi gli interlocutori cercano l’approvazione altrui, convergeranno nell’uso dello stile
linguistico che adottano, mentre se desiderano differenziarsi l’uno dall’altro, essi faranno sì che
diverga da quello dell’interlocutore (accomodamento).
Le più frequenti motivazioni soggettive a cooperare sono:
- motivazioni altruistiche (essere utili alla società)
- o motivazioni egoistiche (chiacchierare).
Le principali motivazioni dei rifiuti a cooperare sono:
- motivazioni oggettive (mancanza di tempo)
- o motivazioni soggettive (ritenere di non essere in grado).
è importante che si sviluppi senso di fiducia e clima positivo di scambio di informazioni.
Tra le cause del rifiuto a cooperare vi può essere un grado insufficiente di confidenzialità assicurato
all’intervistato qualora queste riguardino argomenti personali.
- è importante fornire all’intervistato garanzie adeguate di confidenzialità (riservatezza)
- nelle interviste faccia a faccia e miste il contesto situazionale può caratterizzarsi come non
confidenziale se le risposte sono sentite da terzi (distorsioni di risposta).
- la minaccia del contesto non confidenziale è massima quando l’intervista si svolge a casa di
I
L’intervistato deve essere ben addestrato ad assumere il ruolo di fornitore di risposte accurate e
standard:
- Ire può fornire un modello esplicito (far sentire una lista di risposte adeguate),
- chiedere all’intervistato una dichiarazione di impegno a rispondere in modo preciso e
accurato
- o rinforzare esclu