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SEZIONE II

1. Francesco Di Chiara: TVTropes will ruin your life. Frome, canoni e obiettivi della

critica online nella geek culture

-A partire dagli anni 2000 è nata e continua ad espandersi quella che viene definita geek culture: una

imagined community (citando Benedict Anderson) transnazionale, transgenerazionale, senza barriere

gendere e dotata di un proprio canone, che si compone di prodotti dell’industria culturale (fumetti,

film, videogiochi) e che viene messo in continua discussione nei canali di espressione della comunità,

ossia forum e social network.

-Legata a questa community si sviluppano anche forme di critica semi-ufficiale attraverso blog o siti

appositi.

-Un sito di carattere completamente diverso, in quanto la sua finalità non è di critica, ma di fornirne gli

strumenti, è TVTropes, nato nel 2004 in origine come catalogo online degli archetipi narrativi utilizzati

all’interno della serie Buffy, poi diventato in breve tempo un enorme dizionario enciclopedico delle

figure retoriche ricorrenti all’interno della pop colture contemporanea; in tal modo fornisce alla geek

community gli strumenti critici per analizzare i loro prodotti di consumo.

TVTropes: struttura e finalità

-Lo scopo dichiarato è quello di offrire un catalogo degli artifici e convenzioni narrative (tropi, appunto)

su cui può fare affidamento uno scrittore.

-Alcune scelte strutturali lasciano perplessi, ma si deve considerare che il sito non ha ambizioni

scientifiche, esalta la dimensione partecipativa e la finalità è il divertimento del collaboratore-fruitore.

-Si basa su due principali istanze: quella archivistica (catalogare l’esistente) e quella di “ricerca” (creare

nuovi oggetti da catalogare, definizioni o espressioni che nascono all’interno dello stesso sito).

Struttura dei tropes

-Dimensione principalmente semantica anzichè sintattica: ossia le voci sono più legate a casistiche

specifiche che a strutture sintattiche più astratte e adattabili a diversi contesti. Ciò non significa che

non esistano rapporti tra i vari tropes: alla fine di ciascuna descrizione c’è una breve comparazione che

legal l’oggetto della scheda ad altri per antitesi, sinonimia o continguità; tuttavia manca un “percorso

narrativo canonico” come potrebbe essere quello delle funzioni di Propp.

Questa mancanza si ripercuote sulle forme della critica geek, che nell’analisi narrativa assume spesso

l’aspetto di un elenco.

Intermedialità e canoni

-Le voci sono divise in base al medium di appartenenza, ma tra tutti l’unico con schede indicizzate è il

cinema, che sembra essere il medium d’elezione della community. Alcune osservazioni:

1. Separazione tra opera e autore: i film non sono rapportati al resto dell’opera del regista, ma più agli

altri film, in modo quasi strutturalista

2. Arco temporale e area geografica: prima degli anni Sessanta vi sono poche schede, e la maggior

parte delle voci in generale è dedicata a prodotti hollywoodiani

3. Figure di autorità: Rotten Tomatoes, e dunque critica quotidianista, sembra essere il principale

punto di riferimento esterno

4. Generi: buona parte dei tropes trae origine dal film di fantascienza, ma in generale domina la

produzione mainstream e i blockbuster.

5. Cinefilia: le schede manifestano un atteggiamento ambivalente e spesso di disagio nei confronti

dell’art cinema (ex. Salò), e il tipo di cinefilia si distanzia sia da quella tradizionale che da quella di

genere.

Dalla teoria alla pratica

-L’approccio di TVTropes non è accettato passivamente da tutta la geek community

-Oltre ad essere un archivio di strumenti interpretativi, per fare critica, può anche assumere una

dimensione normativa, orientata a futuri scrittori di fan fiction.

-L’immagine della geek community che emerge è dunque quella di una comunità in cui il confine tra

fruizione, partecipazione e creazione tende a scomparire nella continua ridefinizione del canone di

consumo che ne costituisce l’identità.

2. Alice Autelitano: “MYMOVIES”, La critica cinematografica online tra tradizione e

rinnovamento

Online dal 2000, MYmovies si afferma come primo sito italiano di informazione e critica

cinematografica per numero di visitatori.

Il numero di visitatori nel complesso sembra in costante crescita, e oscilla anche sulla base della

distribuzione delle pellicole nelle sale: per esempio le visite salgono a picco in corrispondenza di titoli

che suscitano accesi dibattiti critici, come The Tree of Life di Malick o Hereafter di Clint Eastwood.

La critica cinematografica tra tradizione e web

-Le pagine del sito di MYmovies più frequentate, sono quelle delle recensioni cinematografiche.

-La critica cinematografica si struttura in una molteplicità di forme diverse: i dizionari di MYmovies

(film, attori, registi, colonne sonore ecc.), versioni digitali di alcuni famosi dizionari cartacei, la rassegna

stampa (recensioni tratte dalle maggiori testate giornalistiche) e le recensioni e i commenti degli utenti.

-Si rileva che è soprattutto la formula della recensione tradizionale ad affermarsi: quella classica, da

quotidiano, compresa tra una media di 2.500 e 3.500 battute, la tradizionale scansione in introduzione,

trama e giudizio, e un uso contenuto di tecnicismi.

La sua funzione è semaforica, ossia finalizzata a orientare gli spettatori.

In sintesi la piattaforma online non produce nuove modalità e nuove forme della critica, ma trasporta

sul web le esistenti: non rompe con la tradizione critica cartacea ma la riafferma, riproponendone

modalità e funzione.

La critica dalla parte del pubblico

Caratteristica fondamentale di MYmovies è di far convergere tutte le valutazioni in un unico indice di

gradimento, il MYMONETRO.

Questi strumenti metrici con cui la critica cerca di misurare i propri giudizi, nel mondo online hanno

assunto il massimo rilievo, con il rischio di semplificare eccessivamente la funzione della critica e ridurla

a mero score, come accade in modo evidente nel portale americano Rotten Tomatoes, il quale aggrega,

archivia e quantizza una mole molto ampia di recensioni ed elabora score.

In confronto a Rotten Tomatoes, MYmovies punta ad un maggiore avvicinamento tra critica e

pubblico, poichè dà agli utenti la possibilità di partecipare alle discussioni negli spazi preposti, di

scrivere recensioni, di concorrere alla valutazione complessiva del MYMONETRO e anche di valutare

le recensioni del sito.

-E’ evidente che il tentativo di MYmovies è quello di proporsi come una piattaforma di scambio nella

quale anche l’utente si senta coinvolto, che fornisca informazioni ma allo stesso tempo dia anche la

possibilità di esprimere la propria opinione.

3. Sara Martin: Primavera 2010 - THE END. La serie tv tra fine di un’era e critica web

Nella primavera del 2010 terminano le serie Lost e 24, e negli stessi mesi vanno in onda anche gli

episodi finali di Heroes e Flashforward.

Analizziamo estratti di articoli e recensioni su singole puntate finali, scritti su siti e blog poco prima o

poco dopo la loro trasmissione, per avere testimonianza della portata dell’evento, per dimostrare come

anche nel web italiano si inizi a dedicare più spazio all’approfondimento critico delle serie tv, e anche

per mettere in luce alcune pratiche critiche e interpretative della serialità.

-La critica televisiva sul web, nella sua vicinanza alle forme del fandom, esprime alcune caratteristiche

tipiche della cinefilia: conoscenza approfondita dell’oggetto, consapevolezza di rivolgersi ad una

comunità di lettori coesa, relazione sentimentale con il prodotto estetico.

Alcuni esempi

-Nel sito TVblog, che scrive prima della fine delle serie Lost e 24, riflette con lungimiranza su come la tv

via cavo (internet) stia sostituendo la tv generalista.

-Un esempio è dato dalla ricezione dell’ultima puntata di Lost.

L’impatto di Lost è stato enorme: addirittura un discorso di Obama venne spostato per evitare

l’accavallamento con la premiere della sesta stagione. I motivi sono diversi, tra cui innanzitutto il fatto

che il numero preciso di puntate della serie venne annunciato tre anni prima del suo lancio, e questo ha

creato un alto e costante livello di attenzione e attesa.

-Come scrive il critico televisivo nazionale Aldo Grasso sul corriere della sera, la puntata finale diventa

un media event, trasmessa simultaneamente in 59 Paesi.

-Nonostante la simultaneità di trasmissione, il record è raggiunto dal web: tantissimi fan scelgono

infatti il web e scaricano il finale da diversi portali.

Le cifre record in ogni caso non riguardano solo il downloading, ma anche i numeri di visitatori e i

commenti agli articoli dedicati.

1. Su “Serialmente”, sito italiano dedicato alla serialità televisiva americana, tra i più frequentati in

Italia, viene recensita The End, l’ultima puntata di Lost.

Chi scrive è raramente un accademico, principalmente si tratta di fan che, a partire da esperienza

personale, hanno formato le proprie competenze. Nonostante questo, il sito ha saputo anticipare gli

studi accademici e la critica ufficiale, e coniato alcuni termini specifici, quando ancora gli studi in

materia erano piuttosto scarsi in Italia.

L’autore si rivolge alla comunità in stile colloquiale tipico del sito, e, dopo un preambolo in cui

riflette sua difficoltà di recensire una puntata così attesa, per quanto possibile sospende il giudizio.

2. Ovviamente non mancano anche fan delusi che accusano i creatori della fiction per non aver saputo

gestire la complessità della storia. Ad esempio su SerialTv, un blog professionale d’informazione

interamente dedicato alle serie tv, l’autore, fan deluso, scrive un commento personale, facendo così

uno strappo alla regola. In questo caso notiamo anche come spesso i redattori non utilizzino un

linguaggio appropriato ed efficace, che dovrebbe cercare da un lato di non riprodurre quello della

critica cartacea, inefficace sul web, e dall’altro non rimanere ancorato ad una forma eccessivamente

colloquiale e poco curata, tipica di social network e blog.

24, Heroes

-Anche 24, serie poliziesca targata Fox, a poche ore di distanza dalla fine di Lost, termina; non si tratta

di un media event, dato anche il calo inesorabile degli ascolti, ma il finale è comunque fortemente atteso

e non delude le aspettative, come apprendiamo da un altro articolo pubblicato su “Serialmente”.

-Se Lost divide la rete e 24 finisce in grande stile, lo stesso non si può dire di Heroes. definita in assoluto

una delle serie tv più innovative di tutti i tempi, da una struttura originaria di 24 puntate, solo 11

vengono portate a termine, con una seconda stagione molto al di sotto delle aspettative per l

Dettagli
A.A. 2015-2016
13 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilla.marazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e metodologia della critica cinematografica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bisoni Claudio.