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4. L’ATTEGGIAMENTO FENOMENOLOGICO E LA TEORIA DI CAMPO
Atteggiamento fenomenologico = devono essere presi in considerazione i fatti così come ci
vengono forniti dai nostri organi di senso.
Un gestaltista osserva il reale e accetta l’esperienza in maniera diretta
Un introspezionista va al di là degli oggetti e cerca di scoprire sensazioni elementari attraverso
un’impostazione che mira a distruggere l’oggetto come entità organizzata.
Teoria di campo =
Costruire una teoria di campo = individuare le regole dell’interazione tra parti.
Principi di unificazione formale = regole che descrivono il comportamento delle parti presenti nel
campo.
Wertheimer fissa i principi più generali: vicinanza, somiglianza, buona continuazione, pregnanza,
destino comune, chiusura, esperienza precedente.
Fattore vicinanza: si tendono a raggruppare fra loro gli elementi più vicini
• fattore somiglianza: si raggruppano le parti del campo che hanno fra loro maggiore
• somiglianza.
Fattore continuità: vengono raggruppate le parti che si dispongono secondo una direzione
• più uniforme.
Principio di chiusura: le parti presenti nel campo tendono a formare unità chiuse.
•
5. IL POSTULATO DELL’ISOMORFISMO
Il postulato dell’isomorfismo si prefigge di dimostrare che processi astratti come il pensiero, la
memoria e l’apprendimento hanno in realtà un supporto materiale e sono originati dai fatti.
Isomorfismo = identità strutturale tra piano dell’esperienza diretta e piano dei processi fisiologici ad
esso sottostanti.
Se il mondo fenomenico ha una forma, dobbiamo trovare a livello del sistema nervoso, una forma
che la rispecchi.
Questo non vuol dire che il nostro cervello funzioni come un apparato di registrazione in cui si
formulano copie fedeli delle entità presenti nell’esperienza.
Se conosciamo le leggi che organizzano la nostra esperienza fenomenica, conosciamo anche
allora le leggi che operano tra i fatti che avvengono nel nostro cervello.
Se il modello che meglio descrive l’esperienza diretta è un modello dinamico, dovrà essere
dinamico anche il modello nel sistema nervoso centrale.
Questo postulato ha due tipi di conseguenze:
le scoperte sui fatti fisiologici che non ci restituiscono il dato fenomenico non sono ancora
• di tipo psicologico
l’isomorfismo è un modo per far sì che il mondo sia riconducibile in tutti i suoi aspetti a un
• unico ordine coerente di principi.
Critica al postulato dell’isomorfismo: è un tentativo di ridurre il cervello a fenomeni fisiologici
osservabili con gli strumenti della tecnica sperimentale.
È un tentativo di costituire nel cervello una reduplicazione in miniatura del mondo esterno. Non
vengono risolte quindi le questioni per cui l’isomorfismo era stato formulato.
6. LA PSICOLOGIA DEL PENSIERO E LA PSICOLOGIA SOCIALE
La teoria della Gestalt ha una grande varietà di applicazioni.
Gli aspetti dinamici (gestalten) si possono riscontrare nei processi percettivi, nei processi di
pensiero in molti altri.
Nello studio dei processi di pensiero però le interpretazioni dinamiche non sono predeterminate
dalle condizioni dell’oggetto come accade in percezione.
Kohler → concetto di insight.
Molti psicologi pensavano che il raggiungimento di uno scopo viene raggiunto solo dopo casuali
tentativi che vengono corretti dopo aver osservato i risultati: procedimenti per prove ed errori di
Thorndike.
Kohler pensa la cosa opposta: il soggetto che apprende ha intelligenza, cioè possiede aspetti
creativi in grado di cogliere i nessi in una situazione.
La strategia che punta alla soluzione quindi non è casuale.
Controversia carattere continuo o discontinuo dell’apprendimento → nasce dal disaccordo fra
impostazione gestaltista di Kohler e impostazione comportamentista di Thorndike.
I Gestaltisti si interessano soprattutto di soluzione dei problemi e meno di apprendimento in
generale.
La soluzione per insight comunque non nega l’importanza dell’esperienza passata.
Wertheimer sviluppa gli spunti di Kohler: voleva analizzare quali fossero le condizioni in cui si può
giungere a un atto di intelligenza creativa, al pensiero produttivo.
Spesso nell’apprendimento vengono seguiti metodi che prevedono atti mnemonici, dettati
dall’applicazione passiva di regole già apprese.
Wertheimer vuole mostrare come si giunga a soluzioni più generali quando si adotta una
impostazione che osserva la realtà come una totalità significante e non come un insieme di parti.
Il maestro dovrebbe insegnare tenendo presente la struttura globale e non il procedimento.
In questo modo gli errori hanno un carattere positivo → quando la ricerca è guidata da una
comprensione della struttura del problema e non dalla successione di regole, nella mente di chi
cerca deve essere presente il criterio per poter decidere se il passo compiuto è proficuo o no.
Duncker: sviluppa i lavori di Wertheimer.
Ad allontanare la soluzione è la tendenza a vedere le cose troppo da vicino sotto l’influsso
dell’abitudine.
Di rado si ha una ristrutturazione del campo cognitivo (insight totale).
Più di frequente il processo di soluzione richiede una serie di successive ristrutturazioni (insight
parziali) che permettono di formulare il problema in modo più adeguato.
Kurt Lewin: ha studiato aspetti del comportamento umano meno facilmente trattabili secondo
criteri scientifici. I gestaltisti studiavano poco fenomeni come l’emozione, l’affetto, il conflitto, la
ostruzione della personalità…
quando ne hanno parlato è mancata una traduzione in aspetti sperimentali di queste discussioni
teoriche.
Lewin mostra come si possa costruire un sapere scientifico basato su esperimenti anche nel caso
di eventi non ripetibili.
Bisogna distinguere due impostazioni sul modo di raggiungere una conoscenza scientifica:
impostazione aristotelica → oggetto della conoscenza sono solo eventi ripetibili perché in
• essi si possono trovare elementi comuni. Così trascurando gli accidenti si accentua
l’aspetto di sostanza.
È una scienza di tipo descrittivo il cui compito è quello di stabilire in base a quali aspetti
l’evento oggetto di conoscenza vada inserito in una classe o in un’altra.
Impostazione galileiana → l’attenzione non è focalizzata sugli attributi comuni presentati
• ma sulle caratteristiche funzionali. È necessario determinare le condizioni che generano il
fenomeno. Non esiste nessun fatto che possa sottrarsi a questa spiegazione genetico-
condizionale.
Uno degli elementi caratterizzanti del pensiero di Lewin: uso della topologia (branca della
matematica che si interessa in modo non metrico a relazioni di tipo spaziale).
Lewin ha inventato un linguaggio capace di descrivere situazioni dinamiche concrete.
Costrutto “regione” → spazio racchiuso da un confine (barriera). Mediante questo si possono
indicare situazioni di tipo psicologico.
Per passare da una regione all’altra bisogna effettuare uno spostamento psicologico da un luogo
all’altro: locomozione. Una locomozione non richiede per forza uno spostamento fisico.
Le regioni possono avere una valenza positiva o negativa a seconda che abbiano carattere
piacevole o no.
Questa spinta da una regione all’altra può essere descritta tramite un vettore che indica direzione,
intensità e punto di applicazione.
I lavori di Lewin sono illustrati da grafici.
La persona, intesa come regione, è il luogo dove nascono le tensioni in grado di mutare l’equilibrio.
Possono originare nella persona la tensione sia elementi esterni alla persona che elementi interni.
La mente quindi non è un singolo sistema unitario, ma un grande numero di forti strutture
(gestalten) che stanno in comunicazione.
Persona = gerarchia di regioni alcune fortemente connesse fra loro, altre per nulla collegate.
Questa struttura muta nel tempo.
Il modello della personalità permette a Lewin di produrre punti di vista originali anche sulla
psicologia genetica e su quella differenziale: il bambino piccolo ha un’articolazione meno
pronunciata di un adulto, è un sistema più unitario.
Lewin contribuisce anche sulla psicologia dei gruppi.
Le persone nell’ambiente sono in grado di creare un campo attorno a sé.
7. LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT NEGLI STATI UNITI
Durante il nazismo in Germania, molti esponenti della Gestalt emigrarono negli USA.
Periodo tedesco → 1912-1935: nascita e consolidamento delle elaborazioni teoriche e sperimentali
Poi periodo americano: lotta per la sopravvivenza delle teorie.
Mentre la Gestalt si trapianta in America, la psicologia nordamericana vede lo sviluppo del
comportamentismo.
I due modi di fare psicologia sono agli antipodi:
Gestalt: privilegia l’organizzazione e la globalità dei fenomeni, metodo fenomenologico, non
• disdegna discussioni teoriche, si interessa a pensiero e percezione, sottolinea gli aspetti
che la imparentano con la filosofia.
Comportamentismo: esclude ogni mezzo di indagine non oggettivo/misurabile, rifiuta il
• ricorso a entità come la coscienza, analizza variabili semplici, antiteorico, del
comportamento soprattutto le modalità di apprendimento.
In realtà a un certo punto si diffondono anche gli aspetti più validi della Gestalt:
risultati ottenuti in percezione
• concetto di organizzazione dei fenomeni psichici
• possibilità di prendere in considerazione variabili complesse, globali → riscatto del dato
• ingenuo della realtà attraverso il metodo fenomenico.
Nel campo della psicologia sociale la Gestalt è stata accettata fin dall’inizio perché il
comportamentismo era meno efficace nella spiegazione di fenomeni e variabili complessi (non
poteva essere fatta un’analisi solo quantitativa) e i temi di cui si occupa la psicologia sociale sono
più pratici e vicini allo spirito americano.
Inoltre Lewin è un teorico della Gestalt meno ufficiale.
Dagli anni ‘60 i temi gestaltisti sono stati riscoperti ancora di più a causa della comparsa del
cognitivismo.
La psicologia cognitivista nasce con lo scopo di spiegare gli aspetti organizzati, globali dei
fenomeni psichici che sfuggivano al metodo riduttivo e analitico del comportamentismo.
IL COMPORTAMENTISMO
1. LE ORIGINI DEL COMPORTAMENTISMO
Psicologia = studio dell’anima/psiche.
Il comportamentismo capovolge l’oggetto di studio della psicologia → la psicologia deve occuparsi
del comportamento osservabile, e non della coscienza.
L’oggetto “psiche” viene esplicitato nei contenuti psicologici che devono essere studiati attraverso