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PLATONE
-Il filosofo e la città
Vita: nasce ad Atene nel 428 a.C.
aristocrazia economica, intellettuale, politica
dopo 399 (morte del maestro): viaggi in Italia meridionale presso comunità pitagoriche
(conosce Archita), a Siracusa per 3 volte
388: 1° viaggio a Siracusa invitato da Dionisio il Vecchio.
Rientra ad Atene dopo un anno: fonda l’Accademia (si insegna, si studia, si fa vita comune)
preparazione dei futuri uomini politici.
367-361: 2° e 3° viaggio a Siracusa
Vuole controllare se Dionisio il Giovane è propenso alla filosofia come diceva il
suo amico Dione. Esperienze negative.
360: ritorna definitivamente ad Atene scrive le sue opere, insegna all’Accademia.
348: muore
Opere:
opera ordinata da Trasillo nel I sec d.C: 9 tetralogie (36 scritti).
34 dialoghi + 1 monologo + 1 raccolta di Lettere. Probabilmente non tutti autentici.
Scansione cronologica:
1. dialoghi della giovinezza
carattere polemico
2. dialoghi della maturità
carattere costruttivo
3. dialoghi della tarda maturità/vecchiaia
approfondimento di temi già trattati e nuovi
Come si ricostruisce il pensiero platonico a partire dalle sue opere?
Individuare il portavoce di Platone, quasi sempre Socrate (tranne Sofista, Politico, Timeo, Leggi,
Parmenide)
Ma questo metodo non può essere regola fissa perché:
- personaggio di Socrate non è sempre coerente attribuzione a Platone di opinioni
contrastanti
- nel Parmenide, Socrate non è protagonista del dibattito e viene confutato da Parmenide
- interlocutori del probabile portavoce: non sempre avversari di Platone, bisogna tener conto
anche delle loro posizioni
filosofia platonica va ricostruita tenendo conto di tutto l’intreccio drammatico, bisogna far parlare
l’intera opera (dialogo è un mezzo letterario).
Lettere: eccezione perché non sono anonime.
Ma sono quasi tutte dei falsi.
L’unica sicuramente autentica è la Settima racconta come Platone si è approcciato alla filosofia.
Da giovane voleva iniziare carriera politica ma vede
che i regimi politici di allora sono inaffidabili.
↓
Democrazia di Pericle, Trenta Tiranni (fra cui aveva dei parenti, tipo Crizia), democrazia restaurata
colpevole del più grave fra i crimini: aveva mandato a morte il migliore fra i cittadini: Socrate.
Da qua Platone riflette sulla situazione morale di Atene.
Atene è malata e solo la filosofia può guarirla: filosofi devono governare.
Filosofo: estraneo ai conflitti della vita sociale proprio per questo è l’uomo politico ideale perché
spinto da un interesse teorico per i valori universali.
Causa della malattia di Atene: relazione comprensione corretta di uomo e realtà/ correttezza azioni
pratiche filosofia deve guidare la vita pratica (Socrate).
Lavoro teorico di Platone:
- confutazione falsi sapere, mostrare che i modelli teorici correnti sono sbagliati
- ricostruzione di un sapere affidabile
Successo o insuccesso delle azioni pratiche dipende dalla correttezza dei presupposti teorici.
Legame teoria + prassi, conoscenza + vita: caratteristico della filosofia socratica.
-Il logos e le idee
Vs. Atene: cultura tradizionale viene attaccata
↓
Unico paradigma normativo: modello divino (universo privo di senso universale).
Nell’Eutifrone, il sacerdote in tribunale porta esempio di Zeus e Crono per accusare suo padre: gli
dei sono giustamente violenti versi i loro genitori.
Socrate: mostra che quello di Eutifrone è un falso sapere. Per agire secondo giustizia non bisogna
appellarsi agli dei, spesso irragionevoli. Bisogna arrivare alla giustizia con la ragione. In base al
sapere poi si deve regolare la nozione del divino.
Concetti morali devono essere indagati oltre i pregiudizi della tradizione.
Le autorità tradizionali promuovono valori a cui non sono arrivate con la ragione, vogliono poi
stabilire leggi valide per tutti Platone li critica nei dialoghi del primo periodo.
Critica alle autorità che fondano le leggi
I poeti esaltano come etiche le qualità degli eroi e gli dei che commettono le peggiori nefandezze
la poesia non può essere considerata un sapere.
Critica ai poeti che fondano i valori morali
Cultura tradizionale già attaccata dai sofisti: secondo Platone non sono però tanto diversi perché:
- Sofisti usano strumenti retorici per insegnare a sostenere qualunque valore morale.
- La morale dei sofisti è uguale alla vecchia morale tradizionale, solo resa più cruda e meno
ipocrita.
Nessuno vuole rinunciare alle proprie opinioni per principi universali uguali per tutti, in campo
morale e politico Protagora lo sa.
Per quanto riguarda la virtù, per i sofisti la norma è data da ciò che gli uomini stabiliscono, niente di
universale.
Anche Antifonte, Trasimaco e Callicle (sofisti senza scrupoli): bisogna solo prendere atto della
forza degli impulsi irrazionali.
Platone vs. tutti questi: esiste un ambito da indagare che loro non considerano riflessioni generali
teoriche (su virtù, morale ecc.)
Confutando relativismo di Protagora: Platone va oltre la sola demolizione e inizia a ricostruire il
sapere.
- Realtà sensibile è instabile (da Cratilo, eracliteo)
- Ricerca di definizioni universali (Socrate)
La realtà sensibile non risponde a domanda socratica. Es. che cos’è la bellezza? Nessuna cosa
nel mondo sensibile può rispondere a pieno la bellezza di ogni oggetto è parziale e transitoria.
Per rispondere a domanda socratica bisogna immaginare realtà non sensibile, incorruttibile,
universale, eterna = idea. dottrina delle idee
Per presentare la sua dottrina come verità razionale deve mostrare le contraddizioni in Protagora
scrive il Teeteto:
1. “Tutte le opinioni sono vere” quindi è vero anche l’opinione che nega questa affermazione
(“é falso che tutte le opinioni sono vere”)
2. Criterio dell’utile deve ricorrere comunque a una norma universale (cosa è davvero
vantaggioso in assoluto) i criteri universali sono necessari e gli uomini se ne accorgono
nella pratica. ↓
Dire che una cosa è bella ammette l’esistenza di un criterio di bellezza in
generale
Si può dimostrare che esistenza delle idee è contenuta indirettamente nella confutazione di
Protagora:
Fedone Socrate: nel mondo sensibile due cose possono sembrare uguali. Guardando meglio si
vede che non sono perfettamente uguali. Chi nota la differenza deve avere in mente un modello di
cui la copia è un’imitazione approssimativa.
Idee: sono condizione di possibilità per poter conoscere qualcosa.
Non sono colte dall’intelletto.
Metafisica: se idee non appartengono al mondo sensibile devono appartenere a un mondo diverso
da quello dell’uomo mondo di oggetti immateriali, universali, immobili.
Rapporto fra mondo sensibile e mondo metafisico: imitazione + partecipazione ( la cosa bella
sensibile è imitazione della Bellezza, ne partecipa)
Da Socrate: uomo è la sua anima.
Considerando la conoscenza umana: dobbiamo affermare che nell’uomo esiste un principio
immateriale.
Che rapporto c’è tra anima e idee?
Dobbiamo tenere conto di 3 fattori:
1. Idee necessariamente esistono
2. Idee permettono alla mente umana la conoscenza
3. Idee non si possono conoscere in modo diretto appartengono a un altro mondo.
Ne risulta: dottrina della reminiscenza
↓
Idee agiscono sull’anima che se appartengono a un mondo separato < l’anima ci è venuta in
contatto.
Quindi l’anima è esistita prima di entrare nel corpo, durante la sua esistenza precedente ha
conosciuto le idee.
Ma non è una conoscenza completa, solo un ricordo sbiadito perché trauma dell’incarnazione
ha fatto perdere la memoria.
Dualismo uno-molti compare in:
- Repubblica: idea del bene supera le altre idee
- Parmenide: dottrina delle idee nasce per trovare unità del molteplice
- Sofista: classificazione delle idee come più o meno generali
- Filebo: principi de limite (uno) e illimitato = sono le strutture metafisiche di fondo
- Timeo: pitagorico spiega divisione nei due mondi bellezza del mondo fisico dipende
dall’ordine matematico (imposizione della misura sulla frammentarietà)
Dal disordine caotico del molteplice all’ordine dell’unità
(es. perché percepiamo il corpo umano come più elevato di un mucchio di pietre?
Perché nel corpo umano: coerenza, collaborazione.
Tanto più una cosa è buona, quanto più è unitaria)
Sviluppo di questa tesi rispondendo alla domanda Che cos’è la giustizia? Giustizia è quella che
riesce a contenere in sé tutti casi.
Qualunque oggetto del mondo sensibile giustifica l’esistenza di un corrispondente universale. Ma
questo significa che esistono anche idee di oggetti insignificanti: nel Parmenide Socrate rifiuta di
porre anche queste idee, non servono.
Tensione: per salvare morale e politica dal relativismo Platone deve trovare oggetti universali.
Ma dottrina metafisica dei due mondi non spiega perché i principi universali dovrebbero essere
limitati solo ai valori.
Duplice obiettivo dei dialoghi dopo La Repubblica
1. Ricognizione generale sulla struttura ontologica della realtà e sui mezzi dell’uomo per
capirla
2. Applicazione particolare dei mezzi identificati (idee ma non solo) per capire cosa è il bene
In questi dialoghi a volte la dottrina delle idee scompare perché se bene= unità, deve essere
possibile vedere il bene senza passare attraverso le idee.
Platone ha risolto a metà problema socratico: valori assoluti esistono.
Ma come conoscerli?
2 oggetti di conoscenza (idee e cose) due facoltà
Realtà sensibile opinione (doxa) Si divide in:
- immaginazione (coglie i riflessi/ombre)
- credenza (coglie oggetti originali)
Realtà intellegibile scienza (episteme) Si divide in:
- pensiero= dianoia (coglie con ipotesi)
- intellezione= noesis (coglie in modo dimostrativo, no mediazioni)
Rappresentazione del filosofo nel Simposio:
Socrate: eros è un essere intermedio. Figlio di Povertà e Espediente. È un desiderio quindi è privo
del bene che cerca. Ha lo stimolo a cercare un bene quindi non ne è del tutto privo.
Filosofo: ama il sapere ma non lo possiede (sapienti sono solo gli dei).
Terzo termine di paragone: retta opinione che è in una posizione di medietà anch’essa (tra
ignoranza e scienza).
Le realtà più elevate sono quelle più conoscibili, ma si tratta di una conoscibi