vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MON
(Movimento di opinione nazionale) piuttosto che restare alla mercè dei partiti tradizionali, conservatori o
radicali che fossero.
Bisognava prendere tempo perché le vecchie identità di partito si annacquassero e i dirigenti più noti lasciassero
la politica, a quel punto sarebbe stato più agevole rimuovere massera e i suoi dalle posizioni di potere senza
ricorrere alla violenza.
2.3 La politica economica
La collaborazione col presidente del consiglio imprenditoriale Josè Alfredo Martinez de Hoz, liberista e
dirigente di importanti imprese, garantì alla giunta il programma per porre fine all’instabilità economica,
all’inflazione e alle loro cause, cioè statalismo e populismo.
Motivi per cui fu un fallimento:
1) le idee stataliste, non erano del tutto scomparse nelle caserme. Alcuni generali anziani si
infuriarono a sapere che de Hoz voleva affidare le imprese a dei tecnici ed avviarne una privatizzazione.
Vista la situazione, videla e il suo ministro dell’economia frenano la proposta di de Hoz, avviando solo
delle “ privatizzazioni periferiche”.
Immediatamente ciò riduce il deficit fiscale, la causa dell’inflazione. Alla lunga però le privatizzazioni periferiche
incentivarono ancor più la corsa ad acquisire imprese statali per ricavarne una rendita, vinta dai grandi
gruppi economici. Era la dimostrazione che la frammentazione delle Forze Armate apriva le porte del regime ad
altri gruppi economici interessati alle rendite garantite dallo stato. Il ceto imprenditoriale, pur dicendosi
favorevole al programma economico difese le prebende che otteneva dal bilancio e dalle imprese pubbliche. Nel
farlo c’era sempre qualche militare a farsi carico delle sue richieste. Alcuni militari divennero uomini d’affari.
Bisognava attuare un nuovo piano contro l’inflazione, senza controllare però direttamente il bilancio dello
stato dato che le imprese pubbliche, le province e la stessa giunta potevano decidere da sé su spese, investimenti
e sussidi. Martinez de Hoz, un po’ controverso nel far cose: aumenta le tariffe nei servizi pubblici, introduce i
ticket negli ospedali, trasferì le scuole elementari alle province etc (per ridurre l’intervento statale e la spesa
pubblica!), ma allo stesso tempo incoraggia la produzione di taluni beni favorendo gli investimenti privati in
settori che presero a decollare (tutti settori strategici!). Contrasse crediti esteri per riequilibrare i conti pubblici.
Nel complesso militari e imprenditori erano divisi al loro interno ma molto influenti sulle decisioni economiche
del governo, propensi a coniugare ortodossia e dirigismo, statalismo e liberismo.
2) De Hoz voleva attaccare duramente i sindacati sperando di produrre un mercato competitivo e
spoliticizzato. I militari erano d’accordo che il potere sindacale fosse ridotto, ma non eliminato;
mentre il mercato del lavoro non doveva essere del tutto liberalizzato. Questo perché speravano di
tornare a coabitare coi sindacalisti appena ristabilito l’ordine, e temevano che liberalizzando il mercato
del lavoro, le imprese fossero incoraggiate a licenziare in massa e che l’alto tasso di disoccupazione
avrebbe alimentato una nuova protesta sociale. Cercarono quindi di frenare anche questa proposta con:
-‐ La legge sui contratti di lavoro.
Liendo propose una versione più moderata di de Hoz. Sospendeva le contrattazioni collettive, ma non le
eliminava. Rafforzava il potere di intervento del suo ministero su salari e condizioni di lavoro. Tant’è che
molti furono i sindacati soddisfatti, e potè così imporsi anche sulle loro norme di iscrizione.
Infine Liendo si oppose alla riduzione dei dipendenti pubblici: approva una legge che lo autorizzava a
licenziare a piacere ma badò che si applicasse in modo selettivo solo ai dipendenti pubblici con militanza
politica e sindacale alle spalle.
Videla, Martinex de Hoz e Harguindeguy -‐> volevano una riforma radicale che riducesse il potere sindacale
Viola e Liendo + Massera -‐> volevano trovare accordi con i sindacati
Così le leggi inerenti al regolamentare i sindacati furono insabbiate..
Martinez de hoz si concentrò quindi su altri settori:
-‐ La politica commerciale, monetaria e dei cambi
-‐ La gestione del sistema finanziario e dei prestiti internazionali.
Congela i salari, che persero il 40% del potere d’acquisto, riuscendo così a ridurre l’inflazione a un terzo del
livello dei primi mesi del 76.
Abbassa le barriere doganali per esporre i prezzi interni alla competizione dei beni importati, in modo da
costringere le imprese ad adattarvisi.
Entrambe furono criticate dai militari. Massera cerco di porsi come rappresentante di imprese e sindacati
contro Videla e martinez de hoz. Nel mentre della repressione, sulla stampa economica si discuteva con una certa
libertà e circolavano anche scritti di personaggi politici contrari al ministro.
La politica di Martinez De Hoz aveva nettamente migliorato i bilanci delle imprese ma il deficit fiscale e
l’inflazione non erano incoraggianti.
Tra 1976 e 1977, Liendo autorizza gli aumenti salariali e i funzionari militari nella pubblica amministrazione
intensificarono pressioni per incrementare la spesa pubblica. Co