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Colombia: guerra civile che inizia con l'assassinio del leader populista Gaitan nel 1948. La guerra
dura dieci anni e si conclude con un accordo tra le due fazioni: ovvero una democrazia
rappresentativa, completamente priva di base sociale.
Argentina: il peronismo è il caso più emblematico dei populismi. Peron inizia la propria carriera
politica con il colpo di stato militare nel 1943, che porta al potere un governo nazionalista e
autoritario. Peron è l'uomo forte del governo, contro cui si schierano con forza gli Stati Uniti. Vinse
le elezioni del '46 e governò fino al '55: si basò sulla classe operaia, ma inglobò settori eterogenei
della società, talvolta anche in conflitto tra loro (radicali, conservatori, elites provinciali, borghesia
urbana, imprenditori, professionisti). Favorì la distribuzione della ricchezza a favore delle sue basi
sociali aumentando il potere d'acquisto dei salari, accrescendo le prestazioni sociali, garantendo
crediti agevolati all'industria nazionale. Introno al '50 la politica iniziò a mostrare gravi crepe: era
infatti insostenibile economicamente. Lo Stato proteggeva il mercato interno e stimolava la crescita:
tramite l'Instituto Argentino de Promocion del Intercambio acquistò il grano a prezzi calmierati e lo
rivendette a prezzi molto più alti sul mercato mondiale. Inoltre, si ebbe grande stimolo
dell'industria. Negli anni '50 l'economia argentina si trovò in ginocchio (inflazione, crollo della
domanda di beni agricoli, siccità).
In termini politici è un autoritarismo popolare: imbavaglia l'opposizione, monopolizza
l'informazione e la Magistratura, il tutto in nome del popolo e con l'appoggio di Chiesa ed esercito.
L'ideologia è il justicialismo: il tentativo di creare una comunidad organizada, in cui il popolo fosse
unito e organizzato. È una sorta di religione politica, che infatti finisce per scontrarsi con la Chiesa.
Importante è la figura della moglie Eva, che canalizzò il voto femminile. Le sue azioni furono a
favore degli strati popolari, ma basate su esazioni imposte ai lavoratori che nessuno aveva il diritto
di controllare tranne lei.
Guatemala: il colonnello Arbenz propone una svolta radicale, volta a recuperare le terre dalla
United Fruit. Si ha subito la reazione degli Stati Uniti, che finanziano una fazione militare per
portare avanti un colpo di stato nel 1954.
8. Gli anni '60 e '70. Il ciclo rivoluzionario
“Rivoluzione” è la parola d'ordine anche dei riformisti (“Revolucion en Libertad” di Frei, in Cile) e
dei controrivoluzionari. Le prime guerriglie sono rurali, ispirate da Ernesto Che Guevara, e nei
paesi meno sviluppati. Negli anni '70 si sviluppano invece nuove forme di lotta nei paesi più
avanzati (Argentina, Brasile, Uruguay). I conflitti si sviluppano sul piano rurale, industriale,
studentesco, e si nutrono anche di due nuovi correnti di pensiero: l'indianismo e il femminismo.
Desarrollismo: teoria economica che si fonda sullo sviluppo dell'industria, sul ruolo motore dello
Stato, protezione ed espansione del mercato interno. Lo sviluppo è l'obbiettivo principale. È
criticato dai liberali per l'intervento statale, dai marxisti perchè rimane nel sistema capitalista e dai
nazionalisti perchè imita il modello di sviluppo occidentale. Da qui nasce la teoria della dipendenza,
un tentativo di coniugare marxismo e nazionalismo sulla base dell'analisi leninista delle strutture di
dominazione.
Guevarismo: socializzazione dei mezzi di produzione, pianificazione economica, dittatura del
proletariato, antimperialismo come modelli ideali, ma etica e volontà come motori primi della
rivoluzione. L'uomo nuovo si purifica da egoismi e imperfezioni nella rivoluzione.
Nel 1961 Kennedy lancia l'Alleanza per il Progresso per prevenire la nascita di nuove Cuba
aiutando lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita. Gli aiuti erano destinati al ceto
medio. L'Alleanza fallì per vari motivi, tra cui il fatto che la priorità in America Latina non era lo
sviluppo ma, come detto dalla dottrina Mann del 1964, l'anticomunismo e la crescita economica.
Cuba: era una sorta di protettorato politico, economico e militare statunitense. Inoltre, l'espansione
della canna da zucchero aveva trasformato la maggior parte di contadini in braccianti, disoccupati
stagionalmente. Il golpe di Fulgencio Batista del 1952 bloccò i canali democratici e divenne
fortemente alleato con gli Stati Uniti. Il giovane Fidel Castro è il leader carismatico della
rivoluzione, che inizia nel 1953 con grandi successi militari guidati da Raul Castro, Ernesto Che
Guevara e Camilo Cienfuegos, riuniti nella Sierra Maestra. La rivoluzione era inizialmente
appoggiata dalle forze più disparate, ma Castro adottò riforme economiche, sociali e politiche che lo
avvicinarono sempre più al modello socialista fino ad arrivare all'adesione esplicita al marxismo-
leninismo dopo il tentativo di invasione patrocinato dagli Stati Uniti alla Baia dei Porci del 1961.
Nazionalizzazione delle industrie, riforma agraria, controllo statale dei mezzi di produzione,
tentativo di democrazia diretta con organizzazioni di massa.
Teologia della Liberazione: ha le sue radici nel Concilio Vaticano II e nella Conferenza
dell'Episcopato latinoamericano di Medellin. È ideata da Gustavo Gutierrez. Dimensione sociale
come terreno di evangelizzazione, da realizzare liberando l'uomo da strutture sociali oppressive. I
ceti popolari devono prendere coscienza delle ingiustizie sociali (concientizacion) all'interno delle
Comunità Ecclesiali di Base.
Cile: Allende viene eletto presidente nel settembre '70 a capo della coalizione Unidad Popular. Era
il primo governo marxista eletto democraticamente, in una nazione dalla grande tradizione
democratica. Il Cile era il paese più simile agli stati europei, e fiore all'occhiello dell'Alleanza per il
Progresso. Allende vince grazie a una spaccatura tra destra e centro sulla candidatura di Frei, ma
non ha la maggioranza in Parlamento. Attua tipiche misure socialiste, nazionalizzazione del rame,
riforma agraria, controllo delle industrie, nazionalizzazione del sistema finanziario, rivendicazioni
salariali. Il suo governo è osteggiato dagli Stati Uniti fin dalle elezioni, poi con sostegno finanziario
all'opposizione e boicottaggio economico al Cile, che portò all'inflazione e alla mancanza di beni di
prima necessità. La forte tensione sociale portò centro e destra a riunirsi in Parlamento contro lo
spauracchio comunista. Il governo Allende cadde sotto il feroce colpo di stato militare guidato dal
generale Augusto Pinochet.
9. Gli anni '60 e '70. Il ciclo controrivoluzionario
Nuovi regimi burocratico-autoritari, spesso guidati da militari in chiave anti-populista e
anticomunista.
Brasile (1964-85), Argentina (Onagnia nel '66, ma non riesce a tenere il potere, che ripassa a Peron
nel '73. La terza moglie di Peron non riesce a tenerlo e c'è un colpo di stato militare nel '76, che
crolla con la sconfitta alle Malvinas nell'82), Uruguay (1973-86), Cile (1973-89, neoliberale).
Elemento diffuso delle dittature è la Dottrina di Sicurezza Nazionale (Dsn), importata dagli Stati
Uniti: anticomunismo, esercito come tutela dell'identità e dell'unità nazionale. Si partiva dal
presupposto di un mondo diviso in blocchi, in cui il mondo occidentale cristiano è il mondo libero
minacciato da un nemico totalitario. Con il Piano Condor le dittature si aiutano tra loro per la
repressione degli oppositori.
Gli Stati Uniti posero una base militare a Panama per addestrare le Forze Armate latinoamericane
con i Military Assistance Programs.
La presidenza Carter inizia un lento disgelo proponendo la localizzazione dei conflitti (non tutti i
conflitti devono essere visti nell'ottica della guerra fredda) e tentando di focalizzarsi, senza
successo, sui diritti umani.
Brasile: i militari rovesciano nel '64 il governo di Goulart, accusato di simpatie filocubane.
Proibizione dei partiti politici, stretto controllo sui mezzi di comunicazione, smantellamento delle
leghe contadine, bipartitismo coercitivo, repressione forte e violenta. Dal '74, dopo la repressione, si
avvia una fase di graduale liberalizzazione improntata allo sviluppo economico (“miracolo
brasiliano”) senza alcun interesse per lo sviluppo sociale.
Cile: il regime di Pinochet si affida alle nuove teorie liberiste dei Chicago Boys di Milton
Friedman. Riduce drasticamente il peso dello Stato nell'economia con massicce privatizzazioni,
liberalizza il mercato finanziario e deregolamenta quello del lavoro, elimina il controllo sui prezzi
ed incentiva l'esportazione. I costi sociali sono enormi.
Argentina: i militari di Videla riprendono il potere nel '76 in un paese colpito dal terrorismo
dell'Alianza Anticomunista Argentina da una parte e dai Montoneros peronisti dall'altra. La
repressione attuata fu clandestina, tramite il metodo della desaparicion, la scomparsa.
Repubblica Dominicana: nel '65 Johnson invia 18.000 marines per impedire l'elezione di un
governo filocubano sotto la guida di Bosch, che era subentrato al dittatore Trujillo. Era la prima
volta dagli anni '20 che truppe statunitensi entravano in America Latina.
10. La “decada perdida” e la democrazia (ri)trovata
La transizione alla democrazia negli anni '80 non seguì mai vie rivoluzionarie: furono i militari a
tenere le redini del processo, anche quando era la popolazione a richiederlo.
Gli anni '80 solo il decennio perdido, ovvero quello della crisi economica. La stagnazione mondiale
blocca i flussi di investimenti e crea un incolmabile debito pubblico.
Protagonista degli anni '80 è l'America Latina, che si trova al centro delle tensioni internazionali e
dove sorgono tre nuove rivoluzioni (Guatemala, Salvador, Nicaragua).
Reagan adotta la politica opposta di Carter: globalizza il conflitto. L'Ambasciatrice presso l'ONU
Kirkpatrick arriva a distinguere tra regimi autoritari (le dittature amiche, definite recuprabili) da
quelli totalitari (i regimi comunisti, irrecuperabili). Nell'85 Reagan annuncia che gli Stati Uniti
avrebbero sostenuto chiunque combattesse contro il comunismo. Colombia, Messico, Panama e
Venezuela creano allora il Grupo de Contadora, con il quale intendono arginare lo strapotere
statunitense nell'area.
Bush sr. si trova davanti una situazione decisamente più pacificata, e può intervenire con il Piano
Brady, ovvero un sostegno di tipo economico volto a rendere sostenibile l'indebitamento estero
dell'America Latina. Solo a Panama Bush decide di intervenire militarmente e depone il generale
Noriega.
Le nuove democrazie non sono regimi stabili, e per i pr