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CAPITOLO 2: LA COMPRENSIONE DEL TESTO
INTERPRETAZIONE E COSTRUZIONE DI SIGNIFICATI
1. Lingua e linguaggio
La specie umana ha diverse capacità biologicamente determinate tra le quali c’è il linguaggio,
ovvero la capacità di produrre e utilizzare le lingue, sistemi simbolici in cui i singoli elementi si
riferiscono a cose reali o immaginarie diverse da se. La lingua scritta si differenzia moltissimo da
quella parlata.
Lingua e linguaggio possono essere studiati da vari punti di vista:
Linguistica Si occupa dello studio scientifico della lingua concepita come un sistema
astratto. Ne sono parte la fonetica, la fonologia, la morfologia, la sintassi.
Si occupa dei meccanismi mentali che rendono possibili l’uso della parola
Psicolinguistica
Neurolinguistica Studia i rapporti tra il linguaggio e le aree cerebrali dello stesso coinvolte
2. Diritto e mezzi espressivi: funzioni del linguaggio e sue tipologie
Il diritto come oggi lo conosciamo è una scienza legata a doppio filo al linguaggio.
Il linguaggio è la tecnologia del pensiero e si esprime attraverso la parola che lo comunica ad altri
individui; la parola poi a sua volta ha particolari e proprie tecnologie espressive.
Le tappe dell’evoluzione del diritto sono state segnate dalle forme con cui la tradizione e la cultura
giuridica sono state rappresentate e trasmesse. Le trasformazioni nei mezzi espressivi hanno
comportato cambiamenti nelle regole operazionali e nel modo stesso di organizzare il pensiero.
coincidono con l’affinamento dei
Alcuni snodi fondamentali nel progresso del genere umano
modelli comunicativi cui corrispondono altrettanti punti di svolta.
Espressione gestuale → linguaggio articolato → uso della scrittura → stampa → computer
© Alice Mazzesi
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L’epoca del diritto muto si caratterizzava per l’inesistenza di qualsiasi forma di concettualizzazione;
nelle società senza scrittura il patrimonio giuridico era tramandato in forma orale e questo
comportava l’impossibilità di discorsi complicati, l’astrazione e la generalizzazione. Si usavano
ripetitive. Con l’avvento della scrittura si è presentata la possibilità di
invece formule brevi e
garantire la diffusione del pensiero giuridico e con la stampa la diffusione in diverse aree
geografiche; quest’ultima ha anche comportato la stabilizzazione e la standardizzazione dei testi e
del linguaggio.
Il linguaggio e le parole pongono ed esprimono l’insieme di proposizioni nelle quali il diritto si
manifesta; sono poi utilizzati per interpretare le proposizioni e per produrre ragionamenti e discorsi.
linguaggio naturale quello normalmente usato dagli umani per comunicare
Consiste nell’introduzione di termini tecnici o nella ridefinizione di termini
Linguaggio
tecnicizzato già in uso
Linguaggio È quello tecnicizzato perché accanto a termini del linguaggio comune
giuridico comprende termini tecnici o tecnicizzati
Per vocaboli tecnicizzati si intendono quei vocaboli dell’uso ordinario che nell’ambito di una
scienza o tecnica si specializzano e in questa conservano solo una delle diverse accezioni che
hanno nell’uso ordinario, ovvero adottano un senso più ristretto e meglio precisato di quello che
hanno nell’uso ordinario.
3. Linguaggio come strumento per costruire conoscenza (sapere dichiarativo)
Il sapere giuridico è contenuto in libri e a giurisprudenza nei manuali istituzionali.
La costruzione della conoscenza avviene attraverso la lettura di libri e l’ascolto di lezioni; tutto ciò
va poi rielaborato e compreso. Talvolta è necessario anche un momento di interpretazione.
Attraverso la lettura so compiono tre operazioni distinte:
l’analisi del testo sul piano dell’elaborazione delle frasi
1)
2) la costruzione di un modello mentale sulla base di proposizioni linguistiche
l’integrazione del modello così edificato nel sistema di conoscenze già posseduto
3)
Esistono però alcune variabili:
sono utili a selezionare le informazioni che vengono elaborate. Possono
le strategie→
essere di ripetizione (leggere e sottolineare), di elaborazione-organizzazione (appunti,
riassunti).
esistono infatti diversi approcci alla costruzione della
le caratteristiche personali→
conoscenza perché esistono diversi modelli di pensiero. Tra le caratteristiche personali
consapevolezza che il soggetto ha dell’attività che sta svolgendo e
spicca anche il grado di
la conoscenza delle proprie caratteristiche.
ovvero il possesso di specifiche sub-abilità
la sub-abilità→ come ad esempio capacità
organizzative della conoscenza o strategie cognitive.
ovvero la dimensione sociale e storico-culturale
il contesto→ nella quale il soggetto opera
Il possesso di questi schemi ci consente di passare dal uno studio generale dei manuali ad uno più
specifico (ad esempio monografico). Le informazioni aggiuntive vengono rapportate agli schemi già
in nostro possesso e ci permettono di ampliare i concetti, approfondendoli (es. contratto in privato
e in civile). In sintesi possiamo dire che la comprensione del testo è un processo:
costruttivo→ si impara muovendo da ciò che già si conosce
strategico→ poniamo in essere modalità attraverso cui si esegue un compito o si raggiunge
un obbiettivo
personale→ le caratteristiche delle persone e le abilità cognitive ricoprono un ruolo
importante nel processo di apprendimento.
da momento che è posto in uno specifico contesto
situato→
4. Prima digressione: gli esperimenti sul linguaggio nella didattica del diritto. © Alice Mazzesi
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Il linguaggio è strumento di costruzione di conoscenza e gli studenti apprendono il sapere giuridico
attraverso il linguaggio contenuto nei manuali. Sono stati portati aventi esperimenti per verificare
l’efficienza di altri strumenti didattici legati alle nuove tecnologie:
ovvero una rete di testi, e non solo, collegati tra loro come una ragnatela
A) ipertesti didattici→
e integrati da risorse del web. I collegamenti sono chiamati links e possono essere
ipermediali (non solo testi). Questo sistema opera secondo una logica reticolare e non
sequenziale come i manuali istituzionali. Gli ipertesti si muovono su due livelli:
1. la base informativa
2. le possibili elaborazioni della base informativa, costituite da legami tra documenti.
3. le trame narrative, ovvero i punti di contatto tra 1 e 2.
B) giornali didattici simulazioni che
C) visualizzazioni virtuali delle regole operazionali→ rendono chiara
l’applicazione di una disciplina codicistica sulle istanze legali.
5. Seconda digressione: la costruzione del sapere esperto attraverso le comunità di pratica
Anche se il linguaggio è uno strumento molto potente di sapere, non è l’unico. Nella pratica infatti
esistono fattori che le regole scientifiche non considerano e non possono spiegare.
Nuovi filoni di pensiero sottolineano quindi la necessitò di spostarsi dal knowledge al knowing:
secondo questo approccio l’apprendimento è un processo basato sul pensiero pratico che deriva
dalla partecipazione a comunità di pratiche. È attraverso questa infatti che si procederà a un
continuo aggiornamento del proprio sapere professionale: apprendere significa infatti prendere
parte a, essere incluso in una comunità di praticanti.
6. Come leggere un atto normativo: l’interpretazione
Nel lavoro del giurista la comprensione del testo acquista rilievo nell’attività di interpretazione,
accertamento del significato delle norme giuridiche. Le norme sono infatti enunciati linguistici e il
compito dell’interprete del diritto è quello di attribuire un significato a tali enunciati.
Interpretazione
Nozione Attività attraverso cui si giunge alla costruzione del significato degli enunciati
linguistici e risultato di tale attività
Fonte Può essere di fonte dottrinale, giurisprudenziale o legislativa
Esistono norme generali (art.12 Preleggi) e particolari (contratti →art. 1326-1371
Norme cc)
Teorie Ne sono state elaborate moltissime ma quelle principali ed opposte sono:
formalismo giuridico: esiste sempre un’interpretazione corretta di un enunciato
o
o realismo giuridico: ogni accertamento di significato corrisponde a un significato
Problemi I problemi sono sintattici, semantici, pragmatici, di ambiguità, di vaghezza.
linguistici
6.1 Gli argomenti interpretativi
I giuristi hanno sviluppato delle tecniche interpretative ovvero degli argomenti interpretativi che
possono essere portati a sostegno di una soluzione interpretativa; per Tarello, questi argomenti
sono gli schemi di discorso che si utilizzano per attribuire un significato a documenti e testi
normativi, specificatamente a documenti e testi di legge.
Gli argomenti interpretativi sono gli schemi discorsivi attraverso i quali:
a. gli interpreti dotati di autorità motivano le attribuzioni di significato a documenti normativi
gli operatori giuridici persuadono o tentano di persuadere a un’attribuzione di significato
b.
c. i dottori del diritto propongono siffatte attribuzioni di significato in via generale
Tarello ha proposto quindici diversi argomenti:
raccomanda di attenersi alla lettera nell’accezione più ristretta,
1) argomento a contrario→
escludendo ogni estensione del significato dei termini e ogni analogia.
è opposto all’argomento a contrario; suggerisce di intendere la
2) argomento analogico→
legge considerando ogni termine portatore di concetto estensibile secondo le analogie e
casi simili a quello esaminato © Alice Mazzesi
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argomento “a fortiori”→ consente di estendere il divieto di un’attività pericolosa ad una
3) ancora più pericolosa; oppure di permettere un’attività più meritevole di incentivo già
permessa. l’interprete non può attribuire alle
4) argomento della completezza della dottrina giuridica→
leggi un significato per cui un caso qualsiasi risulta non disciplinato dal diritto ovvero per cui
la disciplina giuridica sia indeterminata due enunciati legislativi validi co-
5) argomento della coerenza della disciplina giuridica→
vigenti non possono essere interpretati come esprimenti norme confliggenti l’uno con l’altro
suggerisce il ricorso a indizi concreti di volontà psicologica
6) argomento psicologico→
suggerisce
7) argomento storico→ di leggere, ove possibile, dietro ai mutamenti delle formule
la costanza delle discipline → invita ad escludere l’interpretazione di un
8) argomento apagogico (o ab absurdo)
enunciato normativo che dia luogo a una norma assu