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CAP. 2 ARCHEOLOGIA DELLA CLINICA: SINTOMO, CORPO, LINGUAGGIO
Con “archeologia del sapere” intendiamo un’espressione di Michel Foucault con la quale si intende
lo scavo nelle fondamenta del sapere ufficiale per capire ciò che è stato escluso. Da qui ne consegue
un altro parametro di Foucault: l’ordine del discorso. Ogni discorso è un ordine, nel senso che
comanda di fare qualcosa. Tutti i discorsi nel loro ordine si costituiscono in ragione del fatto che
hanno escluso gli altri discorsi. Archeologia del sapere significa quindi scavare nella profondità del
sapere per capire cosa è stato escluso.
Lo studio di Foucault relativo alla nascita della clinica ha come obiettivo mostrare in che modo il
discorso della medicina si articoli con altri discorsi ed evidenziare le sue caratteristiche. Gli elementi
costitutivi di questo discorso sono il corpo, lo sguardo, la malattia, lo spazio, il linguaggio, la vita, la
morte, l’individuo e la finitudine. Lo spazio può essere inteso come l’ospedale, cioè come luogo di
cura e di trasmissione di conoscenze. Il linguaggio è quello della clinica, la quale si occupa della
visibilità della malattia, attraverso lo sguardo del medico. Lo sguardo del medico, a sua volta, dal
visibile di superficie si sposta nella profondità invisibile del corpo per capire la malattia. La morte,
invece, si mostra come la verità non solo della malattia ma anche della vita stessa. Il medico, da
parte sua, deve studiare una malattia, analizzando anomalie o variazioni, e per fare questo il suo
sguardo si avvale di sintomi e segni. Il sintomo è il dato relativo allo stato patologico del paziente,
è il risultato di un’interpretazione. I sintomi devono diventare segni e questo è
mentre il segno
possibile solo se la malattia viene detta esplicitamente e quindi tradotta in parole. In questo modo si
realizza un nuovo linguaggio che permette di dire ciò che lo sguardo vede, anche oltre il visibile. I
sintomi e i segni si riferiscono quindi a una serie di eventi concreti e descrivono casi clinici.
Lo sguardo del medico è poi coadiuvato dall’udito e dal tatto. La malattia non è più astratta ma
che coincide con lo spazio dell’organismo. Il medico procede con lo sguardo e con
diventa un corpo
l’ascolto attraverso un duplice silenzio che gli permette di osservare attentamente i sintomi. Il
medico, quindi, nota i sintomi, interroga il malato, torna di nuovo a esaminare la malattia e poi
interroga nuovamente il malato. Si tratta, in sostanza, di individuare i segni e la malattia, cioè rendere
visibile l’invisibile.
Secondo Foucault, inoltre, la malattia non va vista come un fenomeno contronatura; al contrario,
è un fenomeno che si interpone naturalmente tra la vita e la morte: l’uomo non muore per il
essa
fatto di essersi ammalato, ma si ammala proprio perché mortale.
Psicoanalisi e semiotica
Si può ricostruire la storia della semiotica facendo riferimento anche alla teoria dell’inconscio, che ci
è offerta da una serie di studiosi come Janet, Freud, Adler, Jung e Ellenberger. In particolare,
secondo Ellenberger, esiste un collegamento fra le tecniche primitive di guarigione, come
l’esorcismo, il magnetismo e l’ipnotismo, e la moderna psichiatria dinamica. Ad esempio, una tecnica
terapeutica primitiva che consisteva nel ricorrere a uno shamano che intercettava determinati
percorsi di energia facendoli riemergere, presenta caratteristiche simile, per certi aspetti, al concetto
di alienazione della psichiatria dinamica. Un’altra analogia riguarda la malattia, intesa da entrambe
come qualcosa di materiale che si è inserito nel corpo. Ellenberger considera il precursore se non
addirittura il fondatore della moderna psichiatria dinamica il medico Mesmer. Mesmer riteneva che
nell’universo esistesse un fluido magnetico e che la malattia aveva origine da una distribuzione non
omogena di questo fluido. La terapia, in questo caso, consisteva nel provocare nel paziente delle
crisi, usando come strumento di cura l’acqua magnetizzata. Intorno alla metà dell’Ottocento, negli
Stati Uniti, si diffuse anche lo spiritismo e l’ipnotismo che ebbero una certa influenza sulla psichiatria
dinamica. In sostanza, Ellenberger ritiene esisteva un movimento di psichiatria dinamica che aveva
notevolmente influenzato la psichiatria dinamica odierna. Gli aspetti principali della prima psichiatria
dinamica sono, pertanto: l’uso dell’ipnosi per entrare all’interno della psiche, l’interesse per le
malattie cosiddette magnetiche, la divisione fra conscio e inconscio e l’impiego di terapie basate
sull’ipnosi e sulla suggestione. 6
Janet e Freud
Per quanto riguarda Janet, egli ebbe un notevole influsso sulla psichiatria dinamica, anche se la sua
opera fu spesso trascurata da quest’ultima. Fra lui e Freud ci fu sempre un rapporto conflittuale, in
quanto Janet criticava il metodo freudiano dell’interpretazione dei sogni e la teoria dell’origine
sessuale della nevrosi. Inoltre sosteneva che Freud avesse rubato le sue idee e lo rimproverava di
ricondurre all’ambito filosofico tutto ciò che apparteneva al campo medico. Freud, nel periodo pre-
psicanalitico, si interessò all’ipnosi e pensò di utilizzarla per far emergere l’avvenimento traumatico
responsabile di una determinata patologia. Successivamente Freud introdusse il concetto di difesa,
secondo il quale nell’individuo si azionava un meccanismo che censurava tutte le idee e i ricordi più
dolorosi che si volevano dimenticare. Cominciò quindi a elaborare la sua teoria psicanalitica,
introducendo anche il concetto della libera associazione. L’obiettivo della psicanalisi è in sostanza
cercare di capire come si manifesta il malessere sintomatico. In una prospettiva semioetica si tratta
di interpretare i segni che sono in relazione con i segni oscuri e profondi.
Nel 1899 Freud pubblicò l’Interpretazione dei sogni. Anche in questo caso, la dimensione onirica è
L’archeologia del sapere ufficiale si realizza quindi anche
tutta da interpretare in senso semiotico.
attraverso l’interpretazione dei segno contenuti nei sogni. Freud cercò di far emergere dal contenuto
L’analisi
manifesto del sogno il contenuto latente che viene censurato e trattenuto a livello inconscio.
del sintomo fu poi estesa al comportamento ordinario e al linguaggio verbale e non verbale,
attraverso i cosiddetti lapsus freudiani e gli atti mancati. Riguardo il principio del piacere, Freud
sottolinea come l’individuo sia portato a ripetere comportamenti, esperienze e scelte anche dolorose.
Freud individuò inoltre due tipi di pulsioni: l’eros e la pulsione di morte. Nella prospettiva freudiana
L’Es
si costruisce anche un dialogo contraddittorio tra Es, Io e Super-Io. è la parte inconscia e quindi
una materia non ancora distinta, istintuale, che deve ancora unirsi; il Super-Io è la parte etica che
vigila e giudica l’individuo; l’Io, invece, è la parte conscia che media tra l’istanza eticamente giusta
riconosciuta e la sua materia indistinta. A proposito del concetto di autoerotismo infantile, Freud
introdusse il concetto di narcisismo primario. Inizialmente la libido è investita sulla madre e in seguito
sugli altri oggetti. Essa, però, può essere investita anche sull’io stesso: in questo caso si parla di
narcisismo secondario.
Freud estese inoltre lo studio dei sintomi ad altri settori come la letteratura, l’arte, la religione e la
guerra. Ad esempio, cercò di spiegare la religione interpretandola come un residuo infantile
dell’uomo e come una specie di narcotico che inibisce il libero esercizio dell’intelligenza dell’uomo.
Freud si interessò inoltre alla psicologia delle massa, ovvero alla sottomissione e alla rinuncia
dell’individualità della massa, nei confronti di un capo che detiene il potere.
Adler e Jung
Per quanto riguarda Adler, i suoi studi si concentrarono essenzialmente su rapporto tra sintomi
Secondo Adler, l’origine è determinata da inferiorità organiche e dal
psichici e fattori storico-sociali.
senso di inferiorità. Inoltre la psicoterapia è vista come strumento per orientare il paziente e non
come strumento per scavare nella profondità della psiche. Pertanto la psicologia, per risolvere i
problemi dell’individuo, deve attenersi a questi assiomi:
L’individuo è un’entità unica e indivisibile che si
1. organizza come totalità;
2. Il rapporto tra individuo e ambiente è un rapporto di aione e reazione.
Adler si interessò anche ai conflitti fra gruppi e ai rapporti di potere e si interrogò sulle cause della
guerra, che considerò una delle forme della psicosi di massa.
Riguardo il pensiero di Jung, l’Io conscio ha a che fare con organizzazioni inconsce: la Persona (la
maschera pubblica dell’individuo), l’Ombra (i comportamenti istintuali che l’individuo nasconde),
l’Animus e l’Anima, cioè la personificazione dell’uomo nella donna e la personificazione della donna
nell’uomo. Nel rapporto tra Io e inconscio avviene un processo di differenziazione della personalità
individuale, chiamato Sé, che è l’elemento fondamentale della psiche. Questo processo può
arrestarsi, pertanto lo scopo del terapeuta è quello di aiutare il paziente a eliminare eventuali ostacoli
che impediscono lo sviluppo della personalità. 7
Dinamica pscichica, semiosi, alterità
Freudismo è il titolo di una delle opere più importanti del periodo, attribuita a Bachtin, anche se
pubblicata sotto il nome del suo collaboratore Vološinov. All’interno di quest’opera centrale è il
dibattito tra i contributi della psicanalisi in rapporto alla teoria politica ed economica di Marx. Bachtin
merito di avere arricchito la visione naturalistica dell’uomo in modo più originale
attribuisce a Freud il
rispetto ad altre correnti. Tuttavia, mentre secondo Freud la coscienza dell’uomo è determinata da
fattori biologici, come il sesso o l’età, secondo Bachtin l’essere umano non coincide con l’individuo
biologico ma è soltanto un’astrazione, in quanto non esiste un uomo al di fuori della società.
Freudismo è quindi, sostanzialmente, una critica alla struttura filosofica e ideologica del pensiero di
è apprezzata l’originalità del suo lavoro. Punto centrale in questo
Freud, anche se, da una parte,
libro è soprattutto la dimensione sociale del linguaggio verbale. Secondo Bachtin si può entrare
nell’esperienza interna solo attraverso la traduzione nel linguaggio dell’esperienza esterna.