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Riassunto esame Semiotica, Prof. Petrilli Susan, libro consigliato Parlando di segni con maestri di segni, Susan Petrilli Pag. 1
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La Significs e la relazione del segno

La Significs si occupa della relazione del segno con ciascuno di questi aspetti. Una singola parola non ha un "senso" definito; lo riceve soltanto attraverso l'uso che assume in una situazione concreta e in un contesto specifico. Per Welby, il senso è un riferimento verbale, che avviene attraverso segni. Il "significato" è il "valore dell'espressione", e consiste nell'intenzione comunicativa di chi parla o scrive. La "significatività" richiede sia il senso sia il significato ma li trascende entrambi perché riguarda conseguenze, implicazioni, risultati di eventi o esperienze. L'uso dell'analogia e della metafora caratterizza il linguaggio quotidiano ed è spesso involontario, inconsapevole. Welby è consapevole che l'analogia deve trovare fondamento sull'evidenza. Welby si occupa soprattutto della questione della significatività, della sua interpretazione e comprensione.

che permettono di esprimere il significato di un segno con un altro segno. Questa è già una forma di traduzione, e con "traduzione" Welby intende un metodo volto all'analisi, e all'uso delle analogie (rapporto di somiglianza, affinità). Un esempio di applicazione del metodo di traduzione di Welby, la troviamo in Rossi-Landi, nella corrispondenza tra produzione materiale e produzione linguistica. La traduzione è componente di qualsiasi processo di comunicazione, la teoria della traduzione di Welby è quindi parte integrante della significs. Ciò è confermato dalla concezione del segno di Charles Peirce. Le nostre stesse attività mentali non sono altro che processi traduttivi automatici. Charles Peirce, considerato padre della semiotica moderna, un ingegnere che si è innamorato della logica. Suo padre era un matematico famoso, per questo egli veniva da un contesto culturale molto ricco. Amava l'arte, le donne, il teatro.

studiava molto ma riuscì a farsi cacciare dall'università. Per vivere scrisse enciclopedie e dizionari. Era amatissimo da colleghi e amici, che lo aiutarono a vivere e tra questi c'era Victoria Welby, che veniva da tutt'altro contesto: era figlia di nobiltà, ma aveva un'educazione piuttosto anomala. Nelle sue corrispondenze con Peirce, dice di essersi incuriosita di più del significare. Si dà tanto da fare, spinta da altrettanta curiosità, grazie alla quale inventerà la significs. Come Victoria, anche Peirce definirà una triade. Dicendo che il pensiero è fatto di segni, e ne individua 3 tipi: icona, indice e simbolo, basati su come il segno è correlato all'oggetto. (pag. 89) Essi sono considerati degenerati, perché stanno sempre insieme anche se in equilibrio diverso rispetto alle circostanze di significazione. Sono considerati tali poiché il pensiero si sviluppa per un processo di accrescimento che va

da un segno ad un altro nella forma di un dialogo interiore fra le varie fasi dell'io. L'icona rappresenta direttamente l'oggetto: ad esempio, la foto di una bicicletta, rappresenta una bicicletta.

L'indice si associa all'oggetto. Il segno e l'oggetto sono connessi in maniera logica: uno stomaco che brontola indica la fame.

Il simbolo non è collegato proprio all'oggetto, ma la connessione è convenzionale per la società. Ad esempio, quando la strada è tratteggiata significa che si possono sorpassare le macchine.

Per Peirce i segni sono atti comunicativi, se non ci sono questi 3 elementi non c'è possibilità di comunicazione.

Peirce parla della "semiotica del codice", che unisce significato e significante in base ad un codice o sistema segnico, che sarà necessario alla formulazione del messaggio da parte dell'emittente, alla sua trasmissione e decodificazione da parte del ricevente. Questo

modelloteorico si è mostrato però riduttivo sulle "forze centripete" del linguaggio, tra langue e parole. pragmatismo, Peirce inventa il pragmaticismo, (inizialmente venne modificato per distinguerlo dalle interpretazioni successive da parte di altri studiosi), movimento filosofico nato in America. Peirce dice che filosofi e scienziati appartengono alla stessa comunità di investigatori, ed egli praticava entrambe le professioni. Peirce elabora inoltre la teoria del dialogismo, che trova riscontro nelle riflessioni di Bachtin. Micheal Bachtin è un filosofo che riconosce nella letteratura la possibilità di mostrare la sua ideologia, infatti legge molto di letteratura, soprattutto Dostoevskij. Attraverso gli studi svolti sul linguaggio letterario, Bachtin riesce a mostrare come funziona la comunicazione nell'attualità. Il dialogismo è il tema centrale del suo pensiero, per questo è anche considerato padre del dialogismo. Eglivede il dialogo come categoria costitutiva tra linguaggio e pensiero. Bachtin considera unica verità quella che richiede una pluralità di coscienze, non può stare nei limiti di una sola coscienza. La verità è una nozione che nasce dal punto di contatto di diverse coscienze. Bachtin è spinto verso una concezione dinamica dell'uomo, che è in dialogo continuo con se stesso e gli altri. Un dialogo che tende verso l'alterità, e questo favorisce la frammentazione del soggetto, impedisce la totalità e resiste alle pretese dell'identità, e questo argomento è di grande attualità. Thomas Sebeok è uno studioso della semiotica, materia che concepisce nel suo massimo ampliamento delle competenze. Egli vede nella semiotica non solo lo studio della comunicazione e della cultura, ma anche lo studio del comportamento comunicativo. Questa è la sua visione della "dottrina".

semiotica". zoosemioticaSebeok conia anche il termine (la disciplina che studia i segni della comunicazione tra gli animali), e fu inoltre uno dei fondatori della biosemiotica.Secondo Sebeok quando si parla di semiotica, non vanno considerati solo i sistemi di specie specifici (quindi solo dell'uomo) ma anche quelli che sono un punto di incontro fra i sistemi umani e degli animali.Considera tutti i segni che appartengono non solo alla specie umana.Metaforicamente, egli prende la semiotica e la sposta da quella visione che metteva al centro solo l'uomo, quindi evita l'antropocentrismo (visione che mette l'uomo al centro di tutto e misura le azioni delle altre specie secondo i parametri umani).L'antroposemiosi comprende anche l'endosemiosi (cioè lo studio dei sistemi di comunicazione all'interno del corpo umano, tipo la semiosi tra batteri, cellule) e fa parte della zoosemiosi.Sebeok dice di considerare anche i segni che appartengono alle

altre specie nonbiologismo, solo quelli che appartengono all'uomo, e per fare ciò bisogna evitare il che porta a ridurre la cultura umana a sistemi segnici che appartengono ad altre specie. Sebeok quindi espanse la semiotica ai segnali e ai sistemi di comunicazione non umani. In conclusione, egli voleva che tutti i sistemi segnici, sia verbali che non verbali, fossero autonomi. Quindi soprattutto il sistema non verbale (che non appartiene all'uomo come animale semiotico) non dev'essere studiato e concepito come si farebbe con un sistema segnico che invece appartiene a noi uomini, quindi verbale. teoria delle catastrofi, Sebeok riprende anche la da René Thom e le fa assumere un ruolo importante nel suo libro "il segno e i suoi maestri". Questa teoria appartiene al ramo matematico della tipologia (geometria) ma è applicabile anche allo studio del segno. Nella semiotica la topologia studia le trasformazioni culturali poiché la cultura non.

è un altro che una continua mutazione di traduzioni. Secondo Sebeok la teoria delle Catastrofi serve a studiare le analogie che permettono a questa teoria di studiare le strutture topologiche (catastrofi) e le regole necessarie a combinarle (sintassi). Sebeok è convinto che, poiché la produzione di segni (semiotica) è diffusa in tutto l’universo vivente, si può dire che una piena comprensione della dinamica della semiotica può essere la definizione stessa della vita. Il rapporto fra ciò che è significato e ciò che significa deve obbedire a questa legge ciò che è significato genera ciò che significa universale: in un eterno processo

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jj_003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Petrilli Susan.