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SOGGETTO PUNTO DI VISTA TEMATICO PLOT
L’Amore L’amore è un’avventura (obiettivo esterno)
Avere fiducia nell’avventura
SUBPLOT
(obiettivo interno)
Seguire il proprio cuore
b. Arma letale
Il tema di questo film non è semplicemente la morte, ma verte anche sulla possibilità di rinnovare la vita
e, infatti, sia Riggs che Murtaugh si troveranno a dover scegliere tra le due opzioni. Il soggetto del tema
non è quindi la morte, ma la vita e la morte, perché esse esprimono la dualità del conflitto, attorno al
quale i coprotagonisti vengono sfidati a trovare il punto di equilibrio. In definitiva, siccome questa è una
storia di rinnovamento, il valore tematico sviluppato intorno al soggetto vita e morte è che la morte
sceglierò noi abbastanza presto e che, nel frattempo, noi dobbiamo scegliere la vita.
Il livello successivo di sviluppo è decidere come questo valore sarà interiorizzato ed esteriorizzato.
c. Gente comune
Il tema della famiglia qui è incentrato sulla domanda: è la famiglia che soddisfa i bisogni dell’individuo
oppure è l’individuo che sacrifica i propri bisogni per soddisfare l’illusione di una famiglia felice?
Capitolo quinto
Il fatal flaw: dare vita al personaggio
1. Il collasso del sistema
La trasformazione del personaggio nelle grandi storie ha per lo più a che fare con la rivendicazione del
proprio sé. La solitudine, il senso di vuoto interiore, ecc. sono le nostre infermiere. 8
2. Il fatal flaw
Per prima cosa è importante riassumere o sottolineare la premessa fondamentale su cui si basa il fatal
flaw:
Poiché il cambiamento è essenziale per la crescita, questo è un requisito obbligatorio della vita;
Se qualcosa non sta crescendo e non si sta evolvendo può solo essere destinata al declino e alla
morte,
Non esiste una condizione di stasi in natura. Nulla raggiunge una posizione permanente in cui
non siano in gioco né la crescita né la regressione.
L’ostinato attaccamento a vecchi e consunti sistemi di sopravvivenza che hanno esaurito la loro utilità e
la resistenza nei confronti dell’energia rinnovatrice sono ciò che definiscono il fatal flaw del personaggio.
Il è la lotta, che si svolge all’interno del personaggio, per mantenere un sistema di
fatal flaw
sopravvivenza ben oltre il momento in cui ha esaurito la sua utilità.
Cosa importante il fatal flaw non dovrebbe mai essere un verdetto giudiziario che uno sceneggiatore
emette su un personaggio, né dovrebbe mai essere un giudizio morale. L’effetto fatale avviene quanto la
vita si ferma, quanto crescita e cambiamento si bloccano.
3. Trovare il fatal flaw
Il fatal flaw deve essere ricavato dal tema. Poiché il fatal flaw rivela un aspetto del personaggio che,
potenzialmente, può distruggere la sua opportunità di crescita, esso viene sempre creato attorno a un
valore che si oppone al tema e all’obiettivo interiore del protagonista. Per cui possiamo dire che:
Il fatal flaw rappresenta il valore opposto a quello del tema;
Il fatal flaw viene determinato invertendo l’obiettivo interiore del tema.
Ecco per esempio come appare lo schema dell’Attimo fuggente:
SOGGETTO Diventare uomini
PUNTO DI VISTA TEMATICO Carpe diem – cogliere l’attimo
SUBPLOT (obiettivo interiore) Essere fedeli alla propria natura
FATAL FLAW Non essere fedeli alla propria natura
TRATTI DEL CARATTERE Falso-Insicuro-Instabile-Introverso
4. La backstory
Creare una backstory aiuta a infondere vita nei personaggi, dando loro una storia prima ancora che la
storia cominci.
Creando una backstory che dà un passato al fatal flaw, uno sceneggiatore riesce a connettersi
emotivamente con l’umanità del personaggio. Quando gli sceneggiatori realizzano questa connessione
fanno la stessa cosa anche per gli spettatori.
5. Trasformare il tema in plot
Anche se definire il fatal flaw darà allo sceneggiatore una capacità introspettiva nella costruzione del
protagonista, non emergerà un ritratto completo di questo personaggio finché un altro fondamentale
elemento della storia non verrà messo a punto: il contesto.
Le storie ci dicono come un personaggio cresce e cambia (fatal flaw), nel contesto degli eventi (plot) che
man mano accadono.
Per esempio, riprendendo l’Attimo fuggente:
SOGGETTO Diventare uomini 9
PUNTO DI VISTA TEMATICO Cogliere l’attimo – assumere il controllo della propria vita
PLOT (obiettivo esterno) Dar valore all’individuo
OSTACOLO Togliere valore all’individuo
CONTESTO Duro, mancante di accettazione, censorio, non rispettoso
6. Case studies
a. All’inseguimento della pietra verde
Invertendo semplicemente l’obiettivo interiore – segui il tuo cuore – diviene chiaro che il fatal law di Joan
la sta conducendo nella direzione opposta, lontano dal suo cuore.
b. Arma letale
L’obiettivo interiore di Riggs è che, per scegliere la vita, deve imparare che non è solo al mondo e che ha
bisogno degli altri.
Parte seconda Costruire l’arco del personaggio
Capitolo sesto
Dentro la struttura: immergersi in acque più profonde
1. Un dosso lungo la strada
In termini di sviluppo narrativo, questo principio di resistenza e allentamento della tensione fa sì che la
storia abbia la sua ascesa e la sua caduta in modo naturale, formando in pratica un arco col suo
movimento. Man mano che il conflitto aumenta, sale fino a raggiungere il culmine in cui qualcosa
provoca un cambiamento di direzione che lo fa discendere fino alla risoluzione.
2. Il modello della vita
Ogni conflitto è parte di un continuum evolutivo che deriva da qualche parte del nostro passato e ci
conduce verso qualche nuovo luogo, schiudendoci le porte del nostro futuro. Perciò ci deve essere un
percorso verso l’interno e l’esterno di questo arco che riproduce dove siamo stati, dove siamo e dove
stiamo andando.
3. Tornare in forma
Per avere un’idea chiara di come le tensioni opposte vengono espresse nella struttura narrativa, dobbiamo
aprire il cerchio e portarlo allo schema dell’onda lineare che dà forma all’arco. Questo ci permette di
seguire meglio il movimento del protagonista: 10
Morte Consapevolezza Vita
Inconsapevolezza
La indica che qualcosa è conosciuto, e il suo contrario si riferisce solo al fatto che
consapevolezza
qualcosa è sconosciuto.
Il termine nel linguaggio narrativo, significa che qualcosa si sta muovendo verso il rinnovamento
vita,
dell’energia, e il suo contrario indica un movimento di allontanamento da essa.
4. Semplice come l’ABC
Presentare un conflitto all’inizio di una storia stabilisce le storyline che guideranno la storia stessa durante
tutto il suo percorso. Ci sono tre storyline principali in una storia: un plot e due subplot.
L’azione interiore rappresenta la spinta interiore del protagonista ed p questa che motiva le sue azioni
esterne creando una relazione di causa ed effetto o simbiotica, tra azione e reazione. Ecco come funziona:
Accade qualcosa nel mondo fisico esterno che produce un conflitto esterno il quale, a sua volta,
provoca una risposta basata sui bisogni interiori del protagonista;
Questi bisogni interiori causano una reazione interiore;
Questa reazione interiore stimola un personaggio a compiere un’azione fisica, sollecitando così
una risposta esterna;
La risposta esterna produce un cambiamento interiore nel modo in cui il protagonista percepisce
sé stesso e il resto del mondo;
Come risultato di questo cambiamento interiore il protagonista è ora in grado di risolvere il
conflitto esterno.
In altri termini, quando il conflitto interiore sale ad un livello sufficientemente alto per richiedere una
risoluzione, esso stabilisce un obiettivo che spinge l’azione. Ciò forma una struttura contenuta in un’altra
storyline. Questa è la natura del subplot. La sua funzione principale, perciò è quella di rendere complessa
o di aggiungere spessore alla linea d’azione esterna.
È essenziale non pensare che il subplot sia secondario o subordinato al plot. Qui “sub” non significa
“inferiore”, bensì “fondativo”.
Il subplot di relazione è fondamentale. È importante notare che si potrebbe fare un po’ di confusione sul
subplot di relazione perché, a volte, una relazione indica anche ciò che porta avanti il plot, ovvero il
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conflitto esterno. Ma queste due storyline di relazione non sono affatto la stessa cosa. Vediamo le
differenze:
Nella storia A (conflitto esterno), un conflitto di relazione è guidato da ostacoli esterni che
impediscono alle persone in relazione tra di loro di raggiungere il loro obiettivo esterno;
Nella storia C (subplot di relazione), un conflitto di relazione si focalizza principalmente sul
conflitto interiore del protagonista e ha la funzione di sfidarlo, interiormente, a cambiare e a
crescere in relazione a qualcuno o qualcosa. 1
In altre parole, la storia A potrebbe riguardare una coppia che sta per sposarsi: in questo caso l’obiettivo
del plot ruoterebbe attorno all’eventualità che essi riescano ad arrivare o meno all’altare. Però i problemi
che devono affrontare, a livello interiore, per aprire i loro cuori all’amore e alla reciproca accettazione
sono aspetti della storia C.
Se una relazione ne fa parte, il plot esplora come essa si snoda nella realtà: un ragazzo incontra una
ragazza, un ragazzo perde una ragazza, ecc. Invece come subplot, una storyline di relazione esamina il
valore interiore che il protagonista deve acquisire per riuscire ad ottenere la relazione che fa parte del
plot.
In una storia forte, quello che il protagonista si sta sforzando di raggiungere è sempre il valore tematico,
perciò:
Gli eventi esterni nella storia A rappresentano per il protagonista l’occasione, nel mondo esterni,
di crescere ed evolvere verso il valore rappresentato dal tema;
Il conflitto interiore (fatal law del personaggio) nella storia B rappresenta ciò che manca a livello
interiore e che costringe il protagonista a crescere verso quel valore espresso dal tema;
Il conflitto di relazione della storia C mostra le conseguenze prodotte dalla mancanza di questo
valore sulla capacità di connessione del protagonista con qualcuno o qualcosa.
5. La triade al completo
La storia A mostra che il problema, nel mondo esterno, si può risolvere solo se:
Avviene un cambiamento nella consapevolezza del protagonista nella storia B, la quale
rappresenta il mondo interiore;
Questo cambiamento di consapevolezza avviene, prima di tutto, in relazione a qualcuno o<