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Estratto del documento

B. EGEMONIA

Per poter comprendere che cosa si intende per una pace di egemonia, bisogna tenere presente

che si ha un ribaltamento della prospettiva economica.

 Premessa: quando non ci sono alternative, il principio del self – help induce non a

controbilanciare ma ad attaccarsi al carro del più forte (bandwagoning). In alcune

condizioni storiche l’equilibrio è impossibile perché ci sono condizioni storiche a livello

globale o a livello regionale nelle quali anche coalizzandosi tutti insieme non è possibile

controbilanciare il più forte. Questa condizione si produce molto più spesso a livello

regionale che globale ed è la condizione per cui possibile la produzione di grandi ordini

egemonici a livello globale. Ma dopo il 1990 si ha anche a livello globale ed è questa la

spiegazione del perché non c’è equilibrio e non ce n’è perché lo strapotere americano nei

confronti degli altri è tale che qualunque politica di equilibrio degli anni ’90 sarebbe

irrealistica e lo strapotere americano è tale soprattutto sul terreno militare europeo. Anche

qualora gli europei, i russi, i cinsi o altre potenze decidessero di provare a riequilibrare il

sistema, non ci riuscirebbero. Proprio perché viviamo in una situazione di anarchia e

proprio perché i soggetti sono condannati all’autodifesa, sono costretti a legarsi al carro

del più forte ed è quello che fanno tutti a partire dagli anni ’90 (es. tutti vanno nel Golfo

Persico perché hanno paura di perdere il carro degli USA).

 L’egemonia come combinazione di superiorità nel potere e come volontà di guidare il potere.

Viviamo in una condizione egemonica quando un soggetto decide di spendere la propria

forza per guidare gli altri (condizione degli anni ’90). Nel regime americano è declinato la

volontà di fare potere. Una egemonia non entra in crisi solo quando viene meno la volontà

di potere, ma anche quando viene meno la volontà.

 Un principio di stabilità: l’ordine internazionale è IL prodotto egemonico. L’egemone è lui

che detta le regole e vigila sul rispetto delle regole, ovvero dettare dei criteri di normalità

di potere. Quello che gli USA dicono di sé è che loro sono al centro della PI e Clinton disse

“USA come nazione necessaria all’ordine”.

 Un principio dinamico: declino dell’egemonia, declino dell’incentivo al bandwagoning e crisi

dell’ordine. Ogni declino dell’egemone si traduce come un declino internazionale, un

declino dell’incentivo di attaccarsi al carro del più forte, perché non mi attacco fino a che

non ho la certezza di ottenere qualcosa in cambio. Una delle spiegazioni del mondo attuale

è che noi stiamo vivendo la fine dio una breve pace egemonica.

Lezione 5 21/01/2015

Equilibrio ed egemonia come prospettive alternative

L’ordine internazionale dipende sempre dalla distribuzione ineguale del potere e la distinzione più

rilevante nel modo in cui possono essere distribuiti i poteri è tra equilibrio ed egemonia. La differenza tra

equilibrio ed egemonia ci dice cose opposte su come si produce ordine e su come si produce disordine.

L’ordine può essere il prodotto di equilibrio di potenza oppure può essere il prodotto dell’affermazione

come potenza egemone e a queste due forme di ordine corrispondo due forme speculari di disordine.

Quando abbiamo una pace o un ordine dettato da un equilibrio, di conseguenza queste due entreranno in

crisi ogni volta che un attore è troppo forte perché gli altri lo possano equilibrare. L’opposto vale

nell’esempio dell’egemonia perché ogni volta che abbiamo una pace egemonica o un ordine egemonico,

quell’ordine dura fino a che dura l’egemonia: quando ci sarà un indebolimento dell’egemonia, ci sarà

anche un indebolimento dell’ordine. Molti studiosi ritengono che alla base del disordine internazionale

del nostro contesto storico ci sia un processo di allentamento di egemonia dato dalla volontà americana

di impiegare il proprio potere. Su questa volontà americana si giocherà la prossima campagna

presidenziale degli USA perché è immaginabile che almeno sul terreno della PE il dibattito negli USA sarà:

Quanto dobbiamo spendere del potere di cui disponiamo? L’opinione pubblica americana e tutti gli altri

sono convinti che Obama sia stato troppo cauto nella propria disponibilità a spendere il loro potere

americano.

Accento sul fatto che equilibrio ed egemonia oltre che paci diverse possono essere considerate

prospettive diverse dalle quali guardare la PI e la possiamo guardare alla luce dell’equilibrio oppure

guardarla alla luce dell’egemonia.

 In primo luogo, equilibrio ed egemonia possono essere due modi di interpretare la PI. Possono

essere due prospettive teoriche. Ci sono studiosi che studiano la PI dalla prospettiva dell’equilibrio

della potenza; Waltz parla di equilibrio di potenza. Come è possibile che un sistema politico

anarchico possa godere di ordine in quanto anarchico? Waltz risponde in due battute: quello che

dà ordine alla vita internazionale è la distribuzione ineguale del potere; quello che viene prodotto

nel luogo di confluenza tra anarchia e distribuzione ineguale del potere è equilibrio. Quello che

impedisce nella vita internazionale, all’anarchia, di produrre la stessa confluenza caotica che

produce lo stato di nature di Hobbes è il fatto che l’anarchia produce sempre ordine: le potenze

hanno un incentivo a equilibrarsi continuamente tra loro. Il libro di Waltz è un libro che tratta delle

distinzioni tra equilibri bipolari ed equilibri multipolari è un libro che si chiede come si ha equilibrio

quando le potenze sono solo due (periodo GF) e si chiede come si ottiene equilibrio quando le

potenze sono più di due (periodo multipolare precedente). Ci sono altri studiosi come Gilpin che

guardano la PI e cercano di spiegarla dalla prospettiva dell’egemonia e dicono che se io voglio

comprenderla devo pormi la solita domanda: com’è possibile che l’anarchia non produca il caos?

Loro studiano l’egemonia per rispondere a questa domanda,. Se trovo ordine internazionale devo

chiedermi qual è l’ordine egemonico che sta dietro quell’anarchia.

 In secondo luogo, possono esserci due modi di interpretare la storia delle RI moderne. Equilibrio ed

egemonia possono essere due prospettive alternative dalle quali ricostruire tutta la storia della RI.

Noi possiamo rappresentare la storia degli ultimi 400 anni come una storia di equilibri o come una

storia di egemonia. Nel libro di Dehio “Equilibrio ed egemonia”, la ricostruzione storica è molto

comune e ci dice che negli ultimi 4 secoli la storia è fatta di equilibri di potenza che sono sempre

sfidati da una potenza che cerca una egemonia. Serie di equilibri di potenza scossi dall’emergere di

una potenza che cerca sempre di emergere. E il tentativo egemonico della grande potenza di

turno, fallisce tutte le volte perché le altre potenze si coalizzano per difendere l’equilibrio. In

questa prospettiva potremmo dire che l’equilibrio vince. Dehio è uno studioso tedesco il quale ci

dice che la storia del continente europeo degli ultimi 4 secoli appare proprio questo, nessuno è

riuscito a unificare il continente e colui che ci ha provato, ha dovuto affrontare la resistenza da

parte di tutti gli altri. La storia delle RI moderne on ha la stessa faccia se invece di guardare al

continente noi guardassimo le RI dal mare e molti studiosi inglesi e americano rappresentano la

storia delle RI degli ultimi 400 anni come una successione di egemonia navale. Se il continente

europeo è sempre stato diviso e tutti coloro che hanno cercato di unificarlo, sono sati sconfitti,

non si può dire lo stesso degli Oceani perché essi sono sempre stati dominati da una flotta e la

flotta che ha dominato gli oceani non l ha fatto solo sul terreno militare ma l’ha fatto sul terreno

economico prima che sul terreno militare. Prima di guardare la storia dal continente, la

guardassimo dal mare, quindi, noi vediamo che è il luogo comune delle teorie egemoniche.

Esistono 4 tipi di egemonie: egemonia portoghese; egemonia olandese; egemonia ‘700-‘900 del

Regno Unito; egemonia dal 1940 degli USA. Il dominio degli oceani è il fiore all’occhiello dello

strapotere americano. Quando Obama decise di diminuire il bilancio della difesa, ha diminuito

tutti i bilanci tranne che di quello della flotta, perché il dominio dei mari è quello più connesso al

dominio della globalità. La prospettiva dell’equilibrio e dell’egemonia ci danno due storie diverse

delle RI degli ultimi 4 secoli, ed esse sono strettamente intrecciate. ‘equilibrio continentale e

l’egemonia marittima hanno nella storia degli ultimi 4 secoli un apporto simbiotico. La politica

britannica nei confronti dell’Europa è stata una politica di garanzia dell’UE; dal ‘700 a oggi la

politica usata è quella di buttarsi sul piatto più leggero per cercare di equilibrare la bilancia per

una ragione che ha a che fare dell’interesse nazionale evitando che il continente venga riunificato

sotto l’egemonia di qualcuno perché chiunque riunifichi il continente dell’UE diventa troppo forte

per il Regno Unito ed è questa la ragione per la quale gli USA hanno un’alleanza secolare col

Portogallo, col Belgio, con l’Olanda, la Spagna asburgica, la Francia, la Gran Bretagna e con tutti i

Paesi che si sono prestati volta per volta ad opporsi alla decisione di egemonia di qualcuno. Chi

esercita l’egemonia marittima difende l’equilibrio del continente, e secondo la visione americana

ciò significa che chi esercita l’egemonia sugli Oceani, difende l’equilibrio continentale europeo. La

PE degli USA oggi, nei confronti dell’Asia, del Medio Oriente, della Russia, ha sempre la stessa

stella polare; il paese che esercita l’egemonia marittima (gli USA) si sfora di evitare che tutte le

altre aree più importanti vengano riunificate sotto l’egemonia di qualcuna (ragione di opposizione

americana alla Cina; ragione di opposizione americana alla Russia; ragione di opposizione

americana prima all’Iraq e poi all’Iran). L’egemone marittimo è votato all’equilibrio continentale.

Le potenze continentali cercano di fare l’opposto di questo. Cos’hanno fatto le grandi potenze

europee del continente contro la potenza insulare prima britannica e poi Nord americana? Hanno

cercato di spaccare l’isola o di creare problemi ponendogli magari un vicino. Le grandi potenze

continentali cercano di creare problemi ad altr

Dettagli
A.A. 2015-2016
99 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sharer of notes di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Colombo Alessandro.