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LA RICERCA EMPIRICA E LE TERAPIE PSICODINAMICHE DI GRUPPO

INTRAPRENDERE UNA RASSEGNA EMPIRICA DELLA RICERCA SUL GRUPPO PSICODINAMICO

Nel tentativo di valutare solo quali trattamenti di gruppo psicodinamici siano stati soggetti a ricerca

empirica, abbiamo intrapreso una rassegna di articoli tratti dalla letteratura più rilevante relativa agli ultimi

tre decenni, che include PsychLIT, MEDLINE, e il Social Science Index, banche dati che prendono in esame le

riviste scientifiche europee e nordamericane.

UNA DESCRIZIONE DEGLI STUDI EMPIRICI SUI TRATTAMENTI PSICODINAMICI DI GRUPPO

Gli studi ottenuti da questa ricerca sulla letteratura includevano generalmente pazienti con qualche forma

di disturbo mentale diagnosticabile o con patologie di tipo organico; che fossero trattati con alcune

tipologie di terapia di gruppo psicoanalitica/psicodinamica e condotti da terapeuti descritti come di

orientamento psicodinamico. In questi lavori la terapia di gruppo era chiaramente la principale modalità di

trattamento. Erano presenti differenze nella struttura dei gruppi (aperti, chiusi, a breve o a lungo termine),

nella durata delle sedute (da 1 a 2 ore) e nella durata dello studio (da 1 mese a 13 anni). Generalmente

l’oggetto di i dagi e e a il pazie te o il e o del gruppo.

COSA CI DICONO GLI STUDI EMPIRICI?

La maggioranza degli studi quasi-sperimentali ha monitorato il progresso del paziente nel corso della

terapia, utilizzando misurazioni ripetute nel tempo, per quanto in realtà siano molto pochi quelli che hanno

utilizzato qualche forma di assegnazione casuale dei pazienti alla terapia o a condizioni di controllo (che

rappresentano certamente una delle condizioni sine qua non dei classici disegni di ricerca quasi-

sperimentale)! La maggioranza delle ricerche ha esaminato un particolare tipo di terapia di gruppo a

orientamento psicodinamico (cioè quella basata su contenuti regressivi ecc.). Tre studi hanno confrontato

gruppi cognitivo-comportamentali con gruppi psicodinamici (un confronto che merita di essere esaminato!)

e due ha o utilizzato t atta e ti o i ati u o o te apia i dividuale e l’alt o o te apia

farmacologica). Sono state analizzate diverse popolazioni di pazienti, come bambini, adolescenti, adulti con

dipendenza da alcol, nevrosi, psicosi, disturbi di personalità, schizofrenia, coppie violenti ecc. purtroppo la

generalizzazione non era presente in modo tale che i risultati potessero avere valore esemplare. Gli studi

metodologicamente più rigorosi indicano come il tenere in considerazione il livello di istruzione e

formazione del conduttore, una chiara definizione della terminologia utilizzata, interventi descrittivi, una

valida etodologia a do izzata dei soggetti e l’utilizzo di dive se fo ti di valutazio e self-report, giudici

espe ti sia o e essa i pe o pie e affe azio i hia a e te fo date i a l’effi a ia delle te apie di

gruppo psicodinamiche. Tenendo in mente queste considerazioni, i risultati di tre lavori meritano di essere

osservati più a vicino come validi esempi di una eccellente ricerca empirica. I ricercatori che si occupano di

psi ote apie psi odi a i he devo o t atte e si dall’utilizza e u li guaggio a a o he gli alt i o

è più fa il e te l’e ezio e he la

comprendono. Sebbene esistano delle chiari definizioni, la chiarezza

regola. Dobbiamo anzitutto utilizzare termini su cui si riscontri un consenso e tecniche che siano delineate

con linguaggio descrittivo. Un buon inizio potrebbe essere quello relativo ai termini processi inconsci,

conflitti sottostanti, ai differenti tipo di interpretazione, transfert e controtransfert, energia libidica, edipico

e p eedipi o. I se o do luogo, do ia o i lude e dei o t olli sull’ade e za al odello i tutti gli studi,

in modo da sapere se i terapeuti di gruppo facevano ciò che affermavano avrebbero veramente fatto. In

terzo luogo, dobbiamo fare assegnamento su una batteria di base di misure di esito e processo la cui

validità sia stata comprovata, le cui caratteristiche abbiano una elevata possibilità di cogliere le tecniche

psicodinamiche che sono state esaminate. Infine, gli studi sperimentali del futuro devono utilizzare disegni

di ricerca sofisticati che includano la randomizzazione dei pazienti nel migliore dei casi e, come minimo,

gruppi di attesa come controllo. 5. CAPITOLO

RICERCA SUL PROCESSO DELLA PSICOTERAPIA DI GRUPPO

L’ANATOMIA E LA FISIOLOGIA DEI PICCOLI GRUPPI

Nella i e a sul p o esso del pi olo g uppo la do a da p i ipale igua da l’i po tanza che dovrebbe

essere riconosciuta al processo che si verifica durante il trattamento di gruppo. I problemi fondamentali

nella ricerca sul processo sono contraddittori ai risultati empirici e alle definizioni delle componenti e dei

processi del gruppo. Burlingame, MacKenzie e Strauss presentano una cornice organizzativa che ritengono

possa i izia e a isolve e uesto p o le a di defi izio e e fo i e l’oppo tu ità di i teg a e aspetti

importanti del complesso sistema gruppo . I concetti di struttura e di processo di gruppo rappresentano la

cornice di questo modello concettuale sui meccanismi di cambiamento. I costrutti possono essere descritti

come anatomia di un gruppo (struttura del gruppo) e fisiologia di un gruppo (processo di gruppo).

Rispetto al contenuto, la struttura di gruppo, così come il processo di gruppo, è composta da due aspetti

parziali. La struttura si focalizza sul gruppo come veicolo di cambiamento e contiene un aspetto emergente

del gruppo e un aspetto imposto. Con parte emergente si fa riferimento per esempio alla formazione dei

sottogruppi e alle norme. La struttura imposta comprende invece la preparazione pre-gruppo, la

o posizio e e la sua fo dazio e i iziale. I odo si ile all’a ato ia, la fisiologia del g uppo è divisa i

due parti, la struttura emergente e i processi fondativi psicologico-sociali (per es, il funzionamento di ruolo

reciproco, la conformità, il potere, il conflitto, la performance, il processo decisionale), e considera lo

scambio interpersonale come meccanismo di cambiamento. I fattori terapeutici, il feedback interpersonale,

l’autosvela e to, la oesio e e il li a di g uppo so o gli aspetti del p o esso e e ge te e so o spesso

oggetto di ricerca sui processi del piccolo gruppo.

LA FISIOLOGIA DI UN PICCOLO GRUPPO: IL PROCESSO DI GRUPPO

Osservando in modo attento la fisiologia di un piccolo gruppo risulta chiaro che i processi psicologico-

sociali emergenti e fondativi sono influenzati dal gruppo. I processi emergenti sono gli unici che più o meno

cambiano in modo imprevedibile durante il trattamento gruppale. I fattori terapeutici, il feedback

i te pe so ale e l’autosvela e to appa te go o, o e s itto p i a, a uesti p o essi e e ge ti. Il

conduttore di gruppo non ha solo la responsabilità di percepire i processi emergenti in gruppo, ma anche id

influenzare il processo di cambiamento. Rispetto ai fattori terapeutici, la letteratura empirica su di essi è

e te defi ito o e u ’i te azio e t a due o più e i del

varia. Il feedback interpersonale è solita

gruppo che si scambiano reazioni o risposte interpersonali. Morran e collaboratori hanno trovato una

elazio e t a il feed a k i te pe so ale e l’au e to della otivazio e al a ia e to. L’autosvelamento è

considerato un altro importante elemento dei processi emergenti. Esso rappresenta un aspetto rilevante di

un progresso significativo nei setting terapeutici ed è caratterizzato dalla rivelazione di segreti personali

da o a he u a elazio e o u ’alt a pe so a. U e esso di auto

intimi e molto privati che rigua

svela e to può esse e da oso osì o e u a sua totale a a za. L’evide za e pi i a i di a he

l’autosvela e to all’i te o di u g uppo dov e e esse e u p o esso e ip o o e g aduale. Inoltre, è

stata trovata una relazione positiva tra auto svelamento, coesione e miglioramento del paziente.

La relazione terapeutica in psicoterapia di gruppo

Johnson ha trattato i costrutti della relazione terapeutica nelle psicoterapie di gruppo da un punto di vista

sia empirico sia teorico. In tale lavoro vengono considerate e valutate le definizioni di clima di gruppo ,

coesione , alleanza , ed empatia in studi di esito e processo.

g uppo si ife is e all’at osfe a esiste te all’i te o di u g uppo osì o e ai

Il clima di

Clima di gruppo:

modelli di comportamento dei suoi membri. Il Questionario sul clima di gruppo (GCQ) è uno strumento

molto famoso ed è stato usato nella maggior parte degli attuali studi in psicoterapia. Diversi studi mostrano

che i gruppi con un clima di gruppo positivo riportato altri processo di gruppo favorevoli (come

l’autosvela e to . Un alto livello di coinvolgimento, in particolare, sembra associato con altri aspetti

positivi della relazione terapeutica e sembra fornire una base per altri processi di gruppo considerati utili

(Johnson). la oesio e i di a l’i sie e di fo ze he te do o i sie e il g uppo e si ife is e ai lega i

Coesione:

relazionali tra i suoi membri, ai legami tra loro e il terapeuta, e col gruppo nel suo insieme. Il costrutto della

coesione ha fatto tanta strada nella ricerca empirica. Uno studio mostra che le percezioni soggettivi

individuali sulla coesione da parte dei membri di un gruppo differiscono dalle valutazioni fatte dagli

osse vato i este i. Va i studi i di a o he la oesio e ha u ’i flue za positiva sull’esito della te apia. I

particolare, si osserva un legame positivo tra riduzione sintomatologica, raggiungimento degli obiettivi e

percezione individuale della coesione.

osì’ o e gli alt i ost utti elativi alla elazio e te apeuti a i psi ote apia di g uppo, l’allea za

Alleanza:

può essere valutata da differenti prospettive (paziente, terapeuta, osservatore esterno). Ci sono vari studi

che si sono occupati del fattore terapeutico alleanza nel setting di gruppo terapeutico. In alcuni studi

Joh so ipo ta u ’asso iazio e t a allea za te apeuti a ed esito del t atta e to. I uesti studi pe ò o

vie e o side ato il odo i ui l’allea za è defi ita e isu ata. I isultati degli studi sul p o esso igua do

all’allea za te apeuti a so o si ili a uelli sulla oesio e. L’allea za, osì o e la oesio e, è ite uta u

ost utto della elazio e te apeuti a he ese ita u ’i flue za sul p o esso o di etta e te. L’allea za

te apeuti a può o t i ui e a u au e to dell’autostima dei membri, a supportare i pazienti fragili, a

tollerare gli errori del terapeuta e a motivare i membri del gruppo riluttanti a impegnarsi nel lavoro

terapeutico.

l’e patia è i tesa o e la apa ità e la volo tà di ette si ei pa i di u ’alt a pe so a. Essa è

Empatia:

caratterizzata dal riconoscere pensieri e sentimenti di altre persone e dal comprenderne le cause. I teorici

o po ta e tali o side a o l’e patia u a va ia ile i po ta te

psicodinamici, umanistici e cognitivo-

apia di g uppo. No i so o olti studi di o

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
11 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AleCas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Lo Verso Girolamo.