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LA RAGIONE COME FONDAMENTO NELL’INDAGINE
PSICOLOGICA E MEDICA
Capitolo 5. la guarigione
cura e guarigione in ambito Gruppale il disturbo psichico avviene tra soggetti e il
non nel singolo, quindi è il più adeguata una terapia multipersonale costituita da
diversi soggetti e gruppi. Negli ultimi due decenni si è affermato il modello EBM
(evidence based medicine), che detta delle GUIDELINES (linee guida) per la pratica
clinica. E’ centrato sull' analisi sperimentale ed è divenuto il paradigma di
riferimento negli USA, in seguito di tutta Europa, compresa anche l'Italia. L'obiettivo
dell EBM e’ quello di fornire prove sperimentali sull'efficacia di un dato trattamento
per uno specifico disturbo. Si sono dunque definita Guide psicologiche della pratica
clinica differenziabili in due categorie: da un lato organizzazioni governative con
forte supporto professionale , e dall'altra programmi nazionali gestiti da
organizzazioni professionali.
Il disturbo psichico non è del tutto riconducibile a una classificazione patologica
come quella medica, in quanto oltre ai sintomi, entrano in gioco la soggettività e la
sofferenza degli individui . È inoltre la guarigione non è intesa come la sola
scomparsa dei sintomi.
Da più di vent'anni si è dimostrato che i pazienti in psicoterapia migliorano di più di
quelli non in trattamento.
Verdetto di Dodo tutti hanno vinto e tutti meritano un premio quindi nessuna
terapia è superiore alle altre per il trattamento di uno specifico disturbo. La
psicoterapia produce miglioramento e/ o guarigione, è efficace quanto un trattamento
farmacologico, produce benefici a lungo termine per molti pazienti e ci sono fattori
comuni ai diversi trattamenti.
Per salute psichica si intende l'assenza di comportamenti sintomatici. Per guarigione
si intende il rientro nel comportamento a livello di normalità.
Negli ultimi anni vi è un ampliamento dei fenomeni teorici e metodologici della
ricerca. Oltre alle scale di valutazione dei sintomi osservabili ci sono anche indicatori
di carattere soggettivo come le scale self report, le interviste strutturate compilate da
paziente, terapeuta, familiare...
Oltre alle Scale ci possono essere altri indicatori di guarigione come il
funzionamento sociale, la qualità di vita, le relazioni .
Il DSM IV è un sistema classificatorio dei sintomi.
Una domanda ricorrente è legata a quanta terapia è necessaria: la maggior parte dei
pazienti hanno bisogno di circa 50 sedute. quelli con disturbi gravi sono molto
lenti, e quelli con disturbi dell'asse II del DSM-IV di personalità hanno ricadute più
frequenti.
Un'altra domanda può essere se la guarigione è stabile e quindi per sempre , o se
invece è un processo dinamico: la maggior parte dei pazienti ha già alle spalle
trattamenti terapeutici, è meglio quindi spendere di più per una buona
terapia piuttosto che affrontare un lungo e a volte infinito percorso di sofferenza per
spendere meno .
Le terapie di gruppo sono strumenti terapeutici efficaci , non c'è molta differenza
con la terapia individuale e vale anche qui il verdetto di Dodo e buoni risultati si
hanno con pazienti con disturbi dell'umore, ossessivi compulsivi, con fobia sociale,
(quindi un'ampia varietà di disturbi).
La terapia di gruppo analitica a lungo termine è positiva con pazienti borderline, ma è
difficile dire se lo è con diverse tipologie di pazienti.
Sono tre gli elementi del gruppo essenziali:
1. clima è un costrutto operazionale del quale fanno parte il coinvolgimento, la
conflittualità e l’evitamento: alto coinvolgimento è bassa conflittualità portano a
risultati positivi.
2.coesione senso di appartenenza al gruppo e legame tra i membri: buona
coesione porta risultati positivi.
Alleanza anche in questi trattamenti una buona alleanza porta buoni risultati.
3.
Capitolo 6. cura multi personale
per cura si intende la sollecitudine e l’interesse per un'altra persona o anche l’ atto
clinico per produrre il miglioramento o la guarigione di un soggetto sofferente. In
campo psicologico cura significa favorire un cambiamento nel soggetto per
ristabilire una condizione di benessere.
La terapia psicologica è anche esperienza, l'esperienza del rapporto diretta col
terapeuta è un fattore di cura. Con Freud ha inizio la cura psicologica con fattori
psicologici. Il suo metodo si basa sulla relazione tra paziente e terapeuta. Egli vede il
terapeuta come l'archeologo che è capace di riportare alla luce il materiale sepolto e
rimosso. La cura psicoanalitica è un'arte dell'interpretazione e il mezzo privilegiato è
la parola. Il suo lavoro era fondato su interpretazione Da un lato e cura dei
sintomi dall'altro.
il transfert maggior alleato nella cura, ma anche il fattore di maggiore resistenza al
cambiamento quindi può rappresentare un ostacolo in Terapia .
Il sapere è il tema della cura: il malato soffre di reminescenza e il sapere del
terapeuta lo porta alla guarigione. Sono quindi implicati due soggetti e la personalità
del terapeuta è fondamentale nel processo di guarigione . I modelli di intervento
variano da soggetto a soggetto. C'è una relazione lineare tra il sintomo è
la guarigione. La guarigione è connessa alla valorizzazione e all potenziamento dalle
parti Sane.
Nelle terapie di gruppo o multi personali è centrale la relazione tra terapeuta e
paziente, ma anche quella tra più pazienti, tra i membri della famiglia o tra più
soggetti. Nelle terapie di gruppo si condivide la propria esperienza relazionale con
altri soggetti e vi è quindi una condivisione dell'altro.
I due fondatori dalle terapie di gruppo sono FOULKES che intese il gruppo come
molteplicità di relazioni tra i suoi membri, e BION chè considerava il gruppo come
una totalità dinamica. Risonanza condivisione di emozioni simili
Condivisione può essere negativa e allontanare il soggetto da un emozione
dolorosa . Il gruppo è come un grande spazio teatrale.
Rispecchiamento vedere riflessi i propri comportamenti, gesti, e parole nell’ altro.
Il terapeuta deve pensare da quale tipo di gruppo un paziente può trarre più vantaggi
e la cura non è un prendersi cura di un organo malato ma delle relazioni del soggetto.
La sofferenza psichica ha vari livelli su un continuum in cui gli estremi sono il
disturbo nevrotico ----------------------il disturbo psicotico.
Bisogna definire inoltre un progetto terapeutico in cui diverse figure possono
aiutare il tèrapeuta: la famiglia, i colleghi, e la terapia deve essere costruita per
essere idonea al paziente. Inoltre siccome la malattia mentale esclude spesso dalla
società, il trattamento deve favorire un percorso di inclusione sociale.
Il gruppo è uno strumento elettivo ma NON efficace per tutti .
Il setting va pensato in base al paziente: vi sono limiti di accesso ad esempio per i
pazienti schizoidi, schizotipici, e con disturbo da evitamento; la richiesta viene spesso
fatta dai familiari e la persona non si concepisce separata ma inserita nel campo
mentale familiare .
Le caratteristiche che devono devono avere i pazienti sono: giovani psicotici, fermati
in tempo da cure farmacologiche, sufficienti Parti sane, disponibilità , capacità di
pensarti in rete.
Vi sono due fasi di intervento:
psichiatra e famiglia debbono accettare che l'obiettivo è
1. l'interezza della vita del singolo . L'operatore di appoggio deve avere una
formazione psicologica clinica relazionale.
l'ingresso nel gruppo è necessario se si vuole procedere con un lavoro di
2. trasformazione intrapsichica e relazionale. Si può inserire il paziente in un
gruppo mono-sintomatico cioè con un unico sintomo,o accompagnare il suo
ingresso nel gruppo con alcuni colloqui individuali.
La terapia analitica di gruppo ha dei parametri per permettere di creare una terapia di
lunga durata:
- obiettivi:
sono sia terapeutici , sia di cura, sia analitici per comprendere il mondo interno del
soggetto e trasformarlo il gruppo. Se il gruppo è di breve durata essi variano.
- Domanda:
può essere fatta direttamente dal paziente ed è delegata a fattori culturali, familiari e
personali. Dipende dal terapeuta individuare il setting più adatto. La domanda può
anche venire da un collega o dalla famiglia. È il primo contatto tra paziente-terapeuta
-tipo di utenza:
questa modifica anche il progetto terapeutico. È fondamentale lo sguardo del
terapeuta che influenza il processo di cura. È uno sguardo che deve dialogare con i
pazienti.
- numero utenti:
da 5 a 8 Solitamente. Se ci sono pochi pazienti ha più lunga durata, c è più spazio per
i vissuti personali dei pazienti. Se invece ci sono Tanti pazienti ha una durata breve e
il gruppo è come un insieme. Se ci sono 2/3 pazienti questo non facilita la dinamica
gruppale. i gruppi sono misti di solito.
-Sede:
studio privato ambulatorio; è incisivo anche se si svolge in città o in un paesino dove
tutti si conoscono.
- Setting:
è un processo dinamico che va costruito. Il legame cresce in un spazio mentale che è
la matrice. Rappresenta i confini del gruppo, i quali devono essere chiari, definiti , ed
elastici solo per necessità. Quindi il setting è l'insieme di regole, ma anche lo spazio
mentale dal terapeuta. Esiste anche una griglia di valutazione del setting di gruppo
che è la GOSV
- cadenza sedute:
solitamente due a settimana di un'ora/ un'ora e mezza, o 2 consecutive nello stesso
giorno , o addirittura una a settimana. Bisogna integrare questi incontri con colloqui
individuali e familiari. E’ comunque il terapeuta che decide il numero delle sedute.
- pagamento:
è diretto nel privato e indiretto presso servizi pubblici. La terapia di gruppo ha
costi meno elevati rispetto a quella individuale. In quelle di gruppo c'è il problema
dell'omogeneità dal pagamento per i membri. Un terapeuta spagnolo decideva una
cifra per l'intero gruppo e poi I membri la suddividevano. In Italia invece non c'è
democrazia perché si propone la stessa cifra a persone economicamente di diverse.
- Farmaci:
di solito un trattamento farmacologico è gestito da psichiatri esterni. Per alcuni
pazienti il farmaco rappresenta la possibilità iniziale per cominciare o continuare la
terapia. L'assunzione del farmaco deve essere oggetto di discussione nel gruppo in
quanto è una questione delicata è pu&og