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GRUPPOANALISI SOGGETTUALE E NEUROSCIENZE

La gruppoanalisi soggettuale non guarda alle relazioni come categorie mentalistiche o unicamente

psichiche. In questo senso, infatti, le relazioni soggettuali vanno pensate in riferimento a un modello

teorico e a un paradigma epistemologico che riesca a pensare in maniera nuova le tre categorie ontologiche

che sono alla base di qualunque ragione conoscitiva sulla soggettualità: la mente, il corpo e la relazione. Da

più di u e te io, sop attutto g azie all i piego di te i he o i asi e di eu oi agi g, le

neuroscienze si sono fortemente sviluppate, intraprendendo un percorso di avanzamento che si è mosso in

direzione di una forte interconnessione tra lo psichico e il biologico, tra la mente e il corpo. In questo modo

acquisisce legittimità scientifica la teoresi di uno psichico e di un somatico che, simultaneamente, nascono

nel e dalla relazione. Dalle ricerche delle neuroscienze emerge chiaramente che lo sviluppo del sistema

nervoso è un processo esperienza-dipendente : nelle prime fasi di vita le relazioni significative, infatti,

so o la fo te p i a ia di espe ie ze he odula o a he l esp essio e ge i a a li ello e e ale. Oggi

scientificamente possibile il definitivo superamento della tradizionale dicotomia mente/corpo,, nonché

della logica causa-effetto (basata su un prima e un poi). È importante avere la consapevolezza

epistemologica che non è più possibile adottare le categorie di mente e corpo in un significato scientifico

tradizionale e non è più possibile prestare attenzione alla questione mente/corpo senza includere nel loro

pa adig a il o etto di elazio e. L espe ie za li i a e psi ote apeuti a, i o t i uti della teo ia della

o plessità, l e oluzio e delle eu os ie ze e della psi ologia li i a i ha o o dotto a p opo e u

modello mente/corpo che non omologa né separa i tre aspetti del nodo mente-corpo-relazione, ma li

considera come tre vertici di osservazione, ciascuno dei quali può, e a volte deve, essere privilegiato.

PROCESSI RELAZIONALI E PROCESSI CORPOREI

La concettualizzazione intorno al self non può prescindere dai contributi provenienti dalla biologia,

l i u ologia o h dalle più recenti ricerche in ambito neurobiologico. Queste ultime, in particolare, ci

spiegano quanto il cervello sia un organo plastico e aperto alle esperienze, capace di assumere diverse

connotazioni strutturali e funzionali, a seconda delle basi genetiche ed esperienziali che caratterizzano la

si gola pe so a. Questo o ie ta e to si asa sulla o statazio e he, si dall e io e, il e ello si

sviluppa creando connessioni tra i neuroni , ma della rete potenzialmente infinita di connessioni neurali

ogni individuo ne sviluppa alcune e non altre, in risposta agli stimoli che riceve dai sensi. La costituzione

neurale è quindi influenzata, sin dai primi mesi di vita, dal mondo esterno. Questo modello, in sostanza, 16

consente finalmente di ipotizzare in modo più preciso come plasticità neuronale e cultura possano

intrecciarsi e creare intelligenza. La mente, in sostanza, non deve più essere intesa in termini di struttura,

ma come processo dinamico che emerge dalle attività del cervello, le cui strutture e funzioni sono

direttamente influenzate dalle esperienze interpersonali. È finito il tempo in cui si poteva parlare della

mente o del cervello e delle loro relazioni: oggi ci occupiamo di una molteplicità di fenomeni cerebrali-

mentali e delle loro relazioni. La molteplicità dei processi mentali è di solito definita come mente e funziona

a un livello superiore di organizzazione biologica rispetto al cervello. Molta letteratura scientifica indica che

ze ese ita o sull esp essio e del

lo sviluppo del cervello è il prodotto degli effetti che le esperie

potenziale genetico. Ciò significa che le esperienze possono avere effetti diretti sui processi che portano

allo sviluppo dei circuiti neuronali, inducendo la formazione di nuove connessioni sinaptiche, modificando

p eesiste ti o fa o e do e l eli i azio e. La e te, i tutte le sue fasi di ita e i tutti gli stadi di

quelle

sviluppo, può modificare le strutture, le funzioni e le connessioni neuro anatomiche del cervello. Questa

costante plasticità è connessa alla radicale essenza relazionale del mentale. Da un punto di vista neuronale,

il o elato dell esse za elazio ale dell uo o so o i eu o i spe hio. Essi si atti a o sia ua do u a

persona compie una determinata azione sia quando la osserva compiere da altre persone. Fondamentale,

per la psicologia clinica, sarà poter avere dati che ci dicano cosa accade in termini di neuroni specchio

quando il rispecchiamento avviene nella mente di una persona che pensa, immagina, desidera, sogna a

ale o u alt a pe so a. I olt e, uesti eu o i e do o possi ile

occhi aperti un momento relazio

cogliere anche le reazioni emotive degli altri. In sostanza la scoperta dei neuroni specchio ha messo in luce

come la reciprocità che ci lega agli altri sia una condizione umana naturale, prelinguistica, preconcettuale e

p e azio ale. “e o do Ia o o i, l atti ità dei eu o i spe hio i hia a l i te soggetti ità p i a ia, o e o

le p i e apa ità d i te azio e he il a i o s iluppa elle i te azio i o i p op i a egi e . I sosta za, i

neuroni specchio si costituiscono e si modellano durante questa prima, fondamentale esperienza

relazionale. Riteniamo estensibile tale facoltà di modellamento anche a tutte quelle esperienze relazionali

sig ifi ati e, i te e ed este e, he l uo o sperimenta nella sua quotidianità. Ipotizziamo che la qualità

del livello etnico-antropologico, molto più degli altri, influenzi e contribuisca alla costruzione di specifici

sistemi di neuroni specchio relativi a differenti contesti ambientali. Da questo punto di vista, per esempio, il

filone di ricerca sulla psiche mafiosa, ci induce a pensare che un certo tipo di trans personale in Sicilia, oltre

che alla costruzione dello psichismo mafioso o del pensare mafioso, possa aver contribuito anche alla

costruzione di sistemi di neuroni specchio in grado di far immediatamente comprendere ai soli siciliani, in

forma prelinguistica, preconcettuale e prerazionale, certe loro sfumature e stati emozionali che ne in-

formano la vita quotidiana. Ci appare chiaro quanto il sistema dei neuroni specchio sembri rappresentare

i la ga pa te il ollega e to eu o iologi o degli assu ti della g uppo a alisi soggettuale sull esse za

elazio ale dell ide tità u a a.

LA CONTINUITÀ ANTROPO-BIO-PSICHICA SOGGETTUALE

I collegamenti circolari tra cervello-mente-mondo appena esposti forniscono importanti elementi e ipotesi

sull asse elazione-somatizzazione che ci interessa approfondire. Un passo ulteriore e decisivo, inoltre,

sembra consentito dai collegamenti tra il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario e, più

e e te e te, a he t a uesti e il siste a e do i o. L e oluzione di alcuni studi ha dato vita a un nuovo

e interessante campo di ricerca, la psico-neuro-endocrino-immunologia , che studia come gli accadimenti

della vita quotidiana influiscano sul livello di efficacia del sistema immunitario. La biologa Pert ha più volte

ribadito nei suoi lavori che le emozioni sono tanto nel cervello quanto nel corpo e che si esprimono in

entrambi biochimicamente attraverso i neuro peptidi, arrivando alla conclusione di non poter più operare

I sosta za, u episte ologia o iduzio isti a e i ola e i

una distinzione netta tra cervello e corpo.

consente di non essere miopi circa la forte presenza nel corpo del mentale e della loro reciproca relazione,

17

e d alt a pa te hi si o upa del e tale o può he ile a e le t a e del o po in tutto ciò che attiene al

suo oggetto di studio. Quanto detto finora ci consente di formulare alcune ipotesi concettualmente

pregnanti sulla continuità antropo-bio-psichica della vita umana. Riteniamo abbastanza attendibile

l assu to se o do il uale, in un certo senso, tutte le malattie possono essere considerate psicosomatiche

(o biopsichiche o psicobiologi che) e possiamo affermare la centralità della dimensione relazionale, che

ostituis e lo s e a io eale e i agi a io all i te o del uale la ita emotiva si dispiega. Non basta più

parlare di rapporto mente/corpo: ai due elementi occorre aggiungere il terzo polo, il polo della relazione,

perché senza relazione non è dato né sviluppo corporeo né sviluppo mentale. MODELLO MENTE-CORPO-

RELAZIONE.

LA CURA RELAZIONALE

La cura relazionale è un testo che propone una lettura della sofferenza psichica come fenomeno

relazionale, non riducibile esclusivamente al funzionamento della singola persona ma come evento che

acquista significato entro la rete di relazioni in cui la persona è inserita. Una siffatta lettura della sofferenza

psi hi a i pli a, di o segue za, l ela o azione di metodi e di modelli di cura che prevedano la relazione

molteplice tra persone come strumento di trasformazione/cambiamento. Il compito del curante è quindi

pensare e costruire progetti terapeutici in grado di tenere insieme le reti relazionali significative della

pe so a. L i po ta za att i uita al o testo g uppo s atu is e i p i o luogo dalla o usta e ide za

empirica che anche nei gruppi analitici la dimensione corporea è diventata sempre più centrale; in secondo

g uppo a alisi soggettuale fo alizza l a alisi sul appo to soggetto-alterità-

luogo, dalla constatazione che la

corpo e non solo sul registro della relazione psicodinamicamente intesa. Il gruppo è un osservatorio

privilegiato per cogliere la contemporaneità dei fatti mentali-biologici-relazionali. Il gruppo terapeutico è

basato in primo luogo sulla comunicazione, così come in generale lo è la vita psichica. Almeno a livello

analogico questo si collega al fatto che i neuroni sono cellule destinale a comunicare. Il tratto mente-

mondo è intrinsecamente collegato ai processi relazionali intesi come i canali affettivi e simbolici che si

ollega o all ide tità e alle e ozio i asi he del i e e u a o, uali la pau a, la a ia, il deside io e .

Riepilogando, la nostra tesi è che la relazione nutre, cura o distrugge e incide anche a livello corporeo,

poiché la vita psichica e quella biologica nascono da processi relazionali sostanzialmente psicosomatici.

4. CAPITOLO

ADOLESCENZA E CONFINI PSICHICI

GRUPPOANALISI SOGGETTUALE E ADOLESCENZA

L adoles e za o più ista o e se pli e fase di t a sizio e t a l i fa zia e l età adulta. Nel pe sie o

g uppo a aliti o l adoles e za innanzitutto intesa come momento di crescita e maturazione psichica e

sociale che conduce il soggetto a una ridefinizione delle proprie matrici identificatorie, a un continuo

p o esso dialetti o t a l Ide , l esse e ide ti o a, e l Autos, esse e alt o da, che gli consente di sviluppare

un pensiero autentico su di sé e sulle cose del mondo e di transitare dalla categoria della continuità a quella

della discontinuità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
59 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AleCas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Lo Verso Girolamo.