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In Internet possono essere sperimentati sé alternativi e può essere costruita una vita parallela così coinvolgente e

gratificante da assumere un’importanza a volte maggiore rispetto a quella della vita reale. Il soggetto vive così una

sorta di sdoppiamento, intrappolato nel bisogno di uscire dalla propria vita quotidiana per trasformarsi nel

personaggio virtuale. Caretti aggiunge che, in tal caso, Internet possa sfociare nella così detta “Trance Dissociativa

da Videogiochi”, che è uno stato involontario di trance nel quale vi è una sostituzione dell’identità reale con una

prettamente virtuale e un’alterazione dello stato di coscienza ordinario. Il ritorno ad uno stato di coscienza normale,

è accompagnato da fenomeni di amnesia circoscritta. Tale rischio è tanto maggiore in soggetti in cui l’identità

personale è ancora in via di definizione.

Alcune caratteristiche di internet (come l’anonimato e l’assenza di vincoli spazio- temporali), offrono al soggetto la

possibilità di vivere un’esperienza particolare, simile ad un sogno in cui il soggetto proietta oggetti del mondo

inconscio, pregno di vissuti e fantasie. La rete diventa uno spazio psicologico, dove le caratteristiche

multidimensionali della rete permettono al soggetto di vivere una condizione di “onnipotenza”.

I vari studi sull’influenza della comunicazione in internet sull’identità degli utenti si sono focalizzati sull’identità

sociale del soggetto. L’identificazione dell’utente di internet con il gruppo sociale virtuale è simile all’identificazione con

il gruppo sociale del mondo reale.

È possibile affermare che internet può assumere un ruolo rilevante nella costruzione dell’identità del soggetto

adolescente, con il rischio, però, che il soggetto si allontani dalla vita reale e si immerga completamente nel

mondo virtuale da cui si rischia di diventare dipendenti.

5. Personalità e Internet: Eysenck theory e teoria dei Big Five

Negli ultimi anni l’interesse dei ricercatori , si è focalizzato sulla relazione che intercorre tra i tratti di personalità e

l’utilizzo di internet.

Non è facile stabilire con certezza quali siano le differenti caratteristiche psicologiche in relazione al diverso uso di

internet, dal momento che i risultati ottenuti non sono ancora pienamente condivisi.

Al fine di delineare in maniera chiara l’influenza delle caratteristiche personologiche sull’utilizzo di internet sono

stati presi in considerazione due diversi filoni teorici:

- La teoria della personalità di Eysenck

- La teoria dei big five

Eysenck, creando un modello di base fattoriale, arriva allo sviluppo di una teoria dei tratti basata su tre dimensioni:

“introversione-estroversione”, “stabilità-instabilità” (o nevroticismo) e “psicoticismo” ( legata alla ricerca di sensazioni

forti, bassa empatia, aggressività e impulsività).

In una recente ricerca si è potuto osservare che la personalità degli individui è fortemente predittiva del diverso uso

della rete. In particolare è emerso che gli studenti con un alto livello di estroversione, utilizzavano internet per

scopi “sociali”, ovvero lo adoperavano per mantenere relazioni a distanza con persone conosciute nella vita reale.

Di contro, gli individui con alti livelli di psicoticismo tendevano ad usare Internet come “sostituto” dei rapporti face

to face, limitando i rapporti amicali al solo mondo virtuale.

Gli autori suggeriscono, così, che le caratteristiche globali di personalità possano in parte spiegare l’uso sociale di

Internet.

La teoria dei big five indica cinque fattori per spiegare le differenze personologiche: estroversione, nevroticismo,

apertura mentale, coscienziosità e amicalità.

In un recente studio è stato osservato che i fattori amicalità, estroversione ed estroversione erano inversamente

correlati all’utilizzo di internet. In particolare, è stato osservato, che gli studenti con un maggiore livello di

introversione, che avevano comportamenti meno amichevoli verso il gruppo dei pari e che avevano bassi livelli di

coscienziosità si impegnavano maggiormente nell’utilizzo della rete. Secondo i ricercatori, questa maggiore spinta

all’utilizzo della rete poteva essere dovuta alla maggiore disponibilità di tempo da impiegare nel mondo virtuale,

oppure alla maggiore predisposizione ad effettuare attività solitarie. Inoltre, il mondo virtuale rispetto a quello reale

richiede un più basso grado di gradevolezza, favorendo in questo modo tutti coloro che sono deficitari in tal senso.

Capitolo 7: Rifugi virtuali. La natura dissociativa dell’Internet Addiction

1. Internet Addiction: cos’è e come si manifesta

Il concetto di dipendenza patologica (o addiction) si può riferire ad una forma morbosa determinata dall’uso

distorto di una sostanza, di un oggetto o di un comportamento. Quando non riferita all’assunzione di una sostanza

psicotropa, la dipendenza riguarda comportamenti e attività socialmente accettati, ma caratterizzati da

compulsività, perdita di controllo, craving, tolleranza, astinenza.Si tratta delle così dette new addiction: gioco

d’azzardo, Internet, shopping, lavoro, sesso, telefono cellulare, video games. Queste forme di comportamento patologico

sono agevolate dai nuovi stili di consumo e dalle nuove tecnologie. Tra queste forme di comportamento

patologico, l’Internet Addiction, assume un ruolo di particolare rilievo.

Nella fase adolescenziale, caratterizzata dalla ricerca di nuove sensazioni e sperimentazioni per favorire

l’autonomia, le nuove tecnologie possono essere utilizzate come una protesi identitaria o un Io-virtuale, ma

soprattutto come mezzo comunicativo.

Il passo verso la dipendenza è, solitamente, molto breve e si avverte quando tali condotte diventano disfunzionali,

quando ci si sente di non poter fare a meno del pc, quando aumenta la durata dei collegamenti (anche dal cellulare),

con conseguente riduzione degli interessi esterni.

Gli addict mostrano spesso problemi d’attenzione relativi alla mancanza di concentrazione e, per paura di essere

scoperti, mettono in atto dei meccanismi come il mentire o il minimizzare fino alla completa negazione delle loro

azioni. La navigazione coinvolge un numero importante di ore della giornata, tra cui quelle notturne, tale da influire

anche sulla qualità e sull’organizzazione del sonno, comportando conseguenze come l’insonnia, risvegli notturni

oppure sonnolenza diurna.

È importante rilevare la presenza di un uso compulsivo di Internet, soprattutto in età evolutiva, dal momento che può

avere effetti negativi importanti sulla qualità della vita: sulla regolazione dell’umore, sull’ attenzione, sullo sviluppo

cognitivo e sul comportamento, provocando irritabilità, irascibilità, maggiore aggressività e impulsività in coloro

che ne soffrono. Inoltre è necessario considerare anche possibili conseguenze somatiche, come indebolimento del sistema

immunitario, irregolarità nei pasti, scarsa cura del corpo, carenza di attività fisica, mal di schiena, vita sedentaria e

la Sindrome del Tunnel Carpale.

L’Internet Addiction è caratterizzata, di frequente, da carenze comunicative e difficoltà familiari e relazionali.

Coloro che manifestano tale dipendenza, infatti, manifestano isolamento sociale e, se adulti, difficoltà coniugali,

economiche e lavorative. Nei più giovani i comportamenti di dipendenza influiscono in modo negativo sul

rendimento scolastico.

È importante ricordare che i “retomani” non sono dipendenti psicologicamente dal computer, ma dalle sensazioni

che ne scaturiscono e dalle esperienze che vivono, arrivando a veri e propri sintomi di astinenza. Altri sintomi che

si riscontrano negli Internet-dipendenti sono: non consapevolezza della dipendenza, alterazioni fisiologiche,

percezione distorta della realtà, senso di onnipotenza, euforia, eccitazione, distorsione del tempo nonché possibilità di

assumere identità differenti.

Secondo alcuni studi, gli

internett-dipendenti,

avrebbero una maggiore comorbidità con i disturbi psichiatricici: depressione, ansia,

psicoticismo e ideazione paranoide . 13

È importante distinguere l’Iinternet addiction, sia dai comportamenti di abuso sia dalle long addiction che dalle short

addiction. Quest’ultima è rappresentata da una condizione transitoria caratterizzata da un breve periodo, di circa

cinque o sei mesi in cui il soggetto mette in atto comportamenti compulsivi, caratteristici della dipendenza. È una

problematica, questa, che coinvolge soprattutto coloro che iniziano ad esplorare il mondo virtuale. A

differenza dell’Internet

Addiction , la short addiction , dopo poco tempo tende a risolversi spontaneamente , quando il soggetto si accorge che il suo

comportamento compromette le attività lavorative, scolastiche e i rapporti sociali.

L’Internet addiction racchiude un’ampia categoria di comportamenti on-line tra cui:

- CYBERSEXUAL ADDICTION: caratterizzata dall’uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale e alla

pornografia.

- CYBER-RELATIONAL ADDICTION: ossia l’eccessivo coinvolgimento nelle relazioni nate in Rete, via

chat, forum o newsgroups. In queste forme di addiction le relazioni virtuali diventano più importanti di

quelle reali, e il soggetto va incontro ad un graduale isolamento

- NET COMPULSIVE: si esprime attraverso i comportamenti compulsivi tramite Internet come il gioco

d’azzardo, lo shopping e il commercio on-line.

- INFORMATION OVERLOAD: caratterizzata dalla ricerca ossessiva di informazioni tramite la

navigazione.

- COMPUTER ADDICTION: la tendenza al coinvolgimento eccessivo in giochi virtuali come i MUD

2. Psicodinamica dell’internet addiction

La dipendenza rappresenta una condizione neurobiologica, un problema sociale e un fenomeno individuale come

conseguenza

di

deficit

evolutivi.

Secondo il modello psicodinamico dell’Internet Addiction intervengono tre condizioni:

1) Disturbo dell’attaccamento o di un trauma evolutivo : questo aspetto si riferisce

all’eziopatogenesi del disturbo e lo si mette in relazione ad un attaccamento insicuro e/o

disorganizzato che, seppur in diversa misura, sembra generare delle distorsioni nelle capacità

autoregolative affettive e mentali.

2) Difficoltà nella regolazione delle emozioni : il soggetto può mostrare delle difficoltà nel

comprendere e identificare le proprie emozioni.

3) Dissociazione : allontana il soggetto dal confronto con una realtà angosciante (interna ed esterna),

consentendogli di sfuggire ai process

Dettagli
A.A. 2015-2016
23 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher oliverqueenarrow di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia gruppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Cacioppo Marco.