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Psicologia generale – Immagini mentali
Nello studio delle immagini mentali si cerca principalmente di capire se le immagini mentali sono
simili o meno alle immagini reali. Nel dettaglio gli studi si focalizzano sui seguenti punti:
Rotazione mentale
• Imagery e grandezza
• Scansione di immagini
• Immagini e forme
• Enfasi sulla percezione
•
Differenze tra immagini reali ed immagini mentali
non è possibile formare un'immagine se non si sa cosa sia, è invece possibile guardare
• un'immagine senza sapere cosa sia
Le immagini reali possono essere distrutte in maniera arbitraria, nelle immagini mentali
• invece è impossibile distruggere una parte di esse, questo può essere effettuato solo sulla
base delle proprie conoscenze.
Rotazione mentale
Essa consiste nel ruotare un'immagine che si forma nella mente, Gli esperimenti tipici sono quelli
proposti da Shepard e da Metzler, nei quali chiedono ai soggetti di decidere se 2 forme sono uguali
o diverse, la conclusione è che più esse sono ruotate tra di loro più è tempo si impiega a dare
risposta. I principali paradigmi sperimentali utilizzati negli esperimenti sulla rotazione mentale
sono: Paradigma della presentazione simultanea: In esso vengono presentate
• contemporaneamente al soggetto 2 immagini una contiene un pattern di riferimento,
l'altra contiene un altro pattern che può essere una versione ruotata del primo pattern
oppure no. Il compito del soggetto è dire se il secondo pattern è una versione ruotata del
primo oppure no, la variabile dipendente misurata è il tempo che intercorre tra l'inizio
della presentazione dei pattern e la risposta del soggetto.
Paradigma della presentazione successiva: In esso vengono presentate al soggetto 2
• immagini in successione, una contiene un pattern di riferimento, dopo la sua scomparsa
compare la seconda che contiene un altro pattern che può essere o una versione ruotato del
primo oppure no. Il compito del soggetto è quello di dire se il secondo pattern è una
versione ruotata del primo oppure no, la variabile dipendente misurata è il tempo che
intercorre tra l'inizio della presentazione del secondo pattern e la risposta del soggetto.
Paradigma della freccia: In esso viene presentata inizialmente un immagine contente il
• primo pattern. Alla sua scomparsa compare l'immagine di una freccia la quale indica il
verso della rotazione della figura. Il compito del soggetto è quello di dire se il secondo
pattern è una versione ruotata del primo oppure no, la variabile dipendente misurata è il
tempo che intercorre tra l'inizio della presentazione del secondo pattern e la risposta del
soggetto.
Da questi esperimenti si ricava che i tempi di reazione sono direttamente proporzionali agli angoli
di rotazione dei pattern. Inoltre quando superano i 180° i tempi di reazione cominciano a
diminuire. Le conclusioni perciò implicano che:
Rispetto alla rotazione le immagini mentali si comportano come le immagini reali.
• Se l'angolo supera i 180° il senso di rotazione si inverte in modo da percorrere una distanza
• minore.
Immagini mentali e grandezza
Questi studi si sono concentrati sulla grandezza, chiedendosi se si possono rappresentare immagini
grandi o piccole. Gli esperimenti consistevano nel chiedere ad un soggetto di rappresentarsi