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7. IL SE’ NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI
Lipiansky (1992): l’immagine che ciascuno di noi cerca di preservare richiede il
riconoscimento dell’altro doppio significato = essere riconosciuto da lui e di
riconoscerlo nella sua differenza. [riconoscimento reciproco = io riconosco lui, lui
riconosce me].
Nella conversazione ciascuno cerca nell’altro l’approvazione e la conferma di quello
che crede o desidera essere.
5 bisogni:
ESISTENZA esistere agli occhi di qualcuno
a) = sentirsi = avere un posto. Preferibile la
critica che il non essere presi in considerazione dagli altri. (es. quando il nostro
essere ascoltati e sentire che la
nome viene dimenticato o confuso). Esistere =
propria parola è ascoltata. Parola come manifestazione d’identità e ascolto come
riconoscimento.
INTEGRAZIONE: essere considerati membri di un gruppo,
b) desiderio di avere un posto
riservato e specifico. La posizione che si occupa è valutata ed apprezzata in
relazione alla posizione degli altri. [sentimento di conoscere ed identificare gli altri,
di essere conosciuto ed identificato da loro]. 19
VALORIZZAZIONE: vedersi rinviata dall’interlocutore un’immagine positiva
c) attesa di
di sé. Stima di sé legata alla considerazione degli altri. [rischio: non coerenza
con quanto il comportamento non verbale veicola. Infatti la comunicazione non
verbale (prevalente ma non intenzionale) appare come più informativa riguardo al
nucleo più profondo e autentico dell’identità].
CONTROLLO: individualità autonoma, capace di autodeterminarsi.
d) percepirsi come
La ricerca del potere e del controllo esasperato sugli altri denuncia un sentimento
interiore di insicurezza.
INDIVIDUAZIONE: individualità come unica, costante e
e) percezione della propria
autonoma. Solo opponendoci ci si afferma. Opposto al bisogno di integrazione.
[malattia del nostro secolo: NARCISISMO]. Lipiansky comprensione del
vissuto come se si avesse bisogno
di uno specchio: proposta di
interpretazione del proprio sé.
Parola e il soggetto che la
modalità attraverso la
pronuncia
quale ci esprimiamo =
prolungamento della propria
identità.
Appunti, giovedi 12 novembre 2015
GRUPPI, RELAZION INTRAGRUPPI E INTERGRUPPI
Definizione di gruppo molto labile, difficile da definire il confine. [es. dal gruppo etnia un
soggetto non può uscire, dal gruppo del quartiere posso decidere se uscire o meno].
GRUPPO SOCIALE persone che interagiscono
= insieme di le une con le altre, in modo
base di aspettative condivise
ordinato, sulla riguardanti il rispettivo comportamento.
STATUS e i cui RUOLI sono interrelati.
E’ un’insieme di persone i cui (nessuno può avere un
solo ruolo nella vita. [Es. fare solo la mamma, nel momento in cui al bambino non serve
più la protezione la mamma entra in crisi.
Gli essere umani sono portati a cooperare, competere, analizzare, progettare e decidere
in gruppo. 20
Gruppi possono essere: AUTODEFINITI o DEFINITI DALL’ESTERNO (quindi chi traccia il
confine?)
GRUPPO = FENOMENO FRUTTO DEL RECIPROCO RICONOSCIMENTO.
[Spezzoni di video sul gruppo: i membri hanno un obiettivo comune, c’è un leader che
avvista il pericolo, solidarietà, condivisione. Spezzone Harry Potter: scelta dei gruppi in cui
collocare i ragazzi il gruppo è omogeneo in base al criterio di selezione, l’esterno
definisce il gruppo, ma anche l’interno (= il soggetto ha il desiderio di entrare in quel
gruppo piuttosto che in un altro gruppo].
CRITERI DI GRUPPALITA’ (DE GRADA, 1999)
Eccedenza Sentimento del noi
- rispetto alle persone che -
lo compongono (il gruppo crea di ruoli e compiti
- Presenza
qualcosa che non è solo la somma
delle parti, ma il gruppo diventa Gerarchia (asse verticale)
- [nel
come un terzo soggetto). gruppo presenza del leader]
Interdipendenza
- dei suoi membri Struttura normativa
-
Interazione a
- frequente orientata Senso di appartenenza
-
scopo comune
Nascita delle riflessioni sui gruppi:
PSICOLOGIA DELLE FOLLE PSICOLOGIA DEI POPOLI
Francia. Germania.
Fine ‘800 Fine ‘800
Folla massa informe
= che agisce sull’onda (In questo periodo si sta sviluppando il
deresponsabilizzazione.
della Molto nazionalismo tedesco).
leader.
importante la presenza del linguaggio
Importanza del strumento di
Se il gruppo è coeso sul capo è forte, se il
capo viene meno il gruppo tende ad formazione dei soggetti, prodotto sociale e
essere più fragile. Folla: fenomeno depositario delle tradizione. Esponenti
collettivo irrazionale (vedi le folle negli Wundt (il popolo è comunità culturale, i cui
stadi). Esponenti TARDE legami sono rinsaldati attraverso il
(deresponsabilizzazione/imitazione) e LE linguaggio).
BON (obbedienza e prestigio del capo). 21
GRUPPO E LE RELAZIONI
IL AL SUO INTERNO.
LEWIN gruppo = totalità dinamica,
KURT cioè un’entità diversa rispetto alla somma
degli individui che lo compongono.
Criterio INTERAZIONE INTERDIPENDENZA
per la definizione del gruppo: ESISTENZA DI o DI fra
i membri (es. scopo o destino comune).
La somiglianza fra i componenti non è necessaria per definire il gruppo non c’è
limitazione numerica. qualunque avvenimento
Teoria del campo di Lewin avvenga nel gruppo genera un
gruppo deve trovare un nuovo equilibrio.
riassetto del gruppo stesso, perché il
TEMI PER LA DINAMICA DI GRUPPO:
STATUS
a) SISTEMA DI
posizione occupata dall’individuo nel gruppo
= legato alla gerarchia. Posizionamento
sociale ha a che fare con la valutazione esterna.
RUOLI
b) I
insieme di aspettative condivise modo in cui dovrebbe comportarsi un
= rispetto al
individuo che occupa una certa posizione. I ruoli permettono di vivere una vita ordinata
e prevedibile. In quasi tutti i gruppi abbiamo almeno 3 ruoli: leader, nuovo arrivato, e
capro espiatorio.
NORME
c) LE DI GRUPPO
aspettative condivise rispetto al modo in cui dovrebbero comportarsi i membri del
=
gruppo. Permettono di definire “la latitudine” entro la quale sono accettate le differenze
individuali. Chi non le segue? = i devianti = ricevono più attenzioni (quindi spesso vengono
confusi con il leader. Ma il leader = protegge la dinamica del gruppo, il deviante la
Se il deviante persiste nella sua posizione, il gruppo finisce per abbandonarlo
evita). a sé
stessi. RETI DI COMUNICAZIONE
d) LE rete di comunicazione rende
Bisogna capire quale
più efficiente il gruppo. [es. se come obiettivo c’è
un lavoro di qualità, la scelta migliore è la D. Al
contrario se c’è una competizione, e le decisioni
devono essere prese velocemente è meglio la C].
22
POTERE NEL GRUPPO
e) IL
[es. Ricompensa (quando i genitori danno
dei premi), coercitivo (minaccia), legittimo
(si ricollega a Mead altro generalizzato: il
sociale si aspetta da me qualcosa allora
io faccio il mio ruolo),competenza
(ammirazione).]
LEADERSHIP
f) LA l’influenza di un membro del gruppo sugli altri, del raggiungimento degli
= implica in vista
obiettivi del gruppo.
LEADER = colui che mostra più iniziativa nel dirigere, proporre idee rispetto agli altri
posizione elevata nella gerarchia centrale
membri ricopre e ricopre una posizione
nella rete di comunicazione nel gruppo il leader emerge in relazione all’obiettivo del
gruppo).
Due funzioni di leader:
Socio emozionale: Centrato sul compito:
- attenzione ai - concentrato alla
sentimenti realizzazione del compito e
dei membri del gruppo sull’organizzazione del lavoro di
assicura armonia nel gruppo. gruppo.
Più leader con lo stesso obiettivo fanno fatica ad esistere nello stesso gruppo possono
invece esserci due leader se si dividono gli obiettivi.
I PROCESSI DI PRESA DI DECISIONE NEI GRUPPI: DALL’ASSUNZIONE DI RISCHIO ALLA
POLARIZZAZIONE
gruppi poco efficaci nella presa di
I sono luogo di ricerca del COMPROMESSO sono
decisioni.
Effetto di NORMALIZZAZIONE (Sherif): le risposte di gruppo in un prova tendono a
concentrarsi attorno alla media dei giudizi individuali.
Stoner le decisioni prese in gruppo
≠ da più rischiose
sono decisamente delle decisioni
che i singoli prenderebbero individualmente. 23
EFFETTO POLARIZZAZIONE Moscovici: gli atteggiamenti del gruppo sono più estremi di
quelli dei singoli. incremento dato dal
Ma l’estremizzazione non è indifferenziata POLARIZZAZIONE =
gruppo ad un orientamento già presente nei singoli comportamenti (es. ho difeso la mia
posizione davanti a qualcuno che non la pensa come me).
GROUP THINK analisi di decisione disastrose presa da gruppi.
Caratteristiche: forte coesione, isolamento del gruppo rispetto a informazioni esterne,
decisioni prese in poco tempo, leader molto direttivo.
Conseguenze ricerca di un accordo, percezione di unanimità, decisione disastrosa.
RELAZIONI INTER-GRUPPI
Comportamento:
INTERPERSONALE INTERGRUPPI appartenenze
= basato sulle = basato sulle
caratteristiche individuali a gruppi
degli attori in in interazione.
interazione. 24
La categorizzazione in gruppi, in assenza di conflitti di interessi può stimolare il favoritismo
verso l’ingroup?
PARADIGMA DEI GRUPPI MINIMI: [Tajfel compromesso fra due norme sociali. Dal
confronto il soggetto deve emergere, e per farlo a volte sia abbassa il soggetto che è in
competizione con noi.]
- Divisione dei partecipanti in due gruppi su base arbitraria
- Assenza di interazioni faccia a faccia
- Anonimato di tutti i membri dei gruppi
- Assenza di un legame strumentale fra i criteri di categorizzazione in gruppi e le
risposte richieste dai soggetti
- Assenza di interesse personale nelle risposte dei soggetti
CONFORMISMO E FORZA DELLA MAGGIORANZA
Studi sul conformismo di Sherif e Ash
Sherif se il gruppo ha un parere,
quell’opinione ci condiziona. In un gruppo
tendiamo ad osservare come gli altri
rispondono per poter convergere con loro. 25
La spinta a conformare il
proprio giudizio a quello degli
altri è:
- Un processo di
ragionamento e non di suggestione;
- Determinato da informazioni sulla realtà;
- Finalizzato a ottenere una visione oggettiva del mondo.
Moscovici: 5 proporzioni MODELLO FUNZIONALISTA DELL’INFLUENZA SOCIALE
1.L&r