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LETTURA E SCRITTURA
3 stadi evolutivi:
LOGOGRAFICO
1. (4-5 anni) l’ordine delle lettere è ignorato e il processo di riconoscimento è
globale e istantaneo.
ALFABETICO
2. (6-7 anni) l’approccio alla lettura diventa sistematico; processi di conversione
grafema-morfema.
ORTOGRAFICO
3. (7-8 anni) si sviluppa la conoscenza delle regole per la conversione di più
unità grafemiche in fonemi e le parole giungono ad avere una rappresentazione mentale
astratta; nuovi vocaboli entrano nel lessico visivo di entrata e nel lessico fonetico di uscita.
DISLESSIA
Compromissione nello sviluppo della capacità di lettura che NON è causata da età mentale,
problemi visivi o inadeguata istruzione; c’è un’alterazione delle funzioni cerebrali alla base del
disturbo; non è transitoria. Può essere:
ACQUISITA: la lesione cerebrale colpisce i meccanismi percettivo linguistici maturi;
. EVOLUTIVA: origini organiche, motivazionali, psicologiche.
. la d. è una disabilità dell'apprendimento di origine
International Dyslexia Association (IDA):
neurobiologica; le difficoltà derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio. Si
distingue tra:
SUPERFICIALE:
D. Funziona la via fonologica ma non quella semantica. Colpisce
. l’accesso/rappresentazione della conoscenza specifica delle parole.
FONOLOGICA:
D. Funziona la via semantica ma non quella fonologica; deficit nel processo
. di conversione grafema-fonema.
I problemi psicologici sono una conseguenza, non la causa della dislessia.
C
RITERI DIAGNOSTICI
Il livello raggiunto nella lettura misurato con test standardizzati è al di sotto di quanto previsto in
base a: età cronologica/ QI / livello d’istruzione adeguato all’età.
La d. interferisce con l’apprendimento scolastico e le attività della vita quotidiana, per questo è
considerata: Disabilità-Handicap.
La DIAGNOSI può essere fatta solo durante la 2°/3° classe della scuola primaria.
DISGRAFIA
Anomalia del movimento corsivo e della condotta del tratto che si traduce in difficoltà di
coordinamento, irregolarità delle spaziature, malformazioni e discordanze di ogni tipo associate ad
33
un tratto di pessima qualità; vi sono anche difficoltà nella copia e nel capire la propria scrittura.
NON dovuto a deficit intellettivi o neurologici.
DISTURBO SPECIFICO DELLA COMPITAZIONE difficoltà a suddividere le sillabe in parole;
associato a problemi di disgrafia.
La disgrafia può essere legata ad un quadro di disprassia, secondaria ad una lateralizzazione
incompleta.
DISORTOGRAFIA
DSA che interessa la scrittura, deriva da una difficoltà di linguaggio, scarse capacità di percezione
visiva e uditiva, da un'organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, da
un processo lento nella simbolizzazione grafica. Difficoltà nel tradurre i suoni che compongono le
parole in simboli grafici. NON correlato a deficit sensoriali, motori o neurologici.
CALCOLO
Si distinguono:
Sistema responsabile dell’ELABORAZIONE DEI NUMERI,
. Sistema preposto all’ELABORAZIONE DEL CALCOLO.
.
DISCALCULIA
Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche; alla base vi sono difficoltà di orientamento spaziale
e di organizzazione sequenziale; si sviluppa in bambini privi di deficit cognitivi o neurologici. Errori
comuni: uso delle procedure, posizionamento, cattiva comprensione dello 0, incapacità di
numerare in senso regressivo.
DISPRASSIA
DSA che riguarda la coordinazione e il movimento e può comportare problemi con il linguaggio.
Problemi comuni: ortografici, relativi al movimento oculare, difficoltà a mettere in ordine le fasi di
un racconto. Può essere acquisita in seguito a danno cerebrale o associata a un ritardo dello sviluppo
neurologico.
DIAGNOSI DSA
DIAGNOSI PRECOCE
Permette la messa in opera di iniziative educative efficaci nella riduzione delle possibilità di
insuccesso scolastico. Rischio: profezia che si auto avvera.
Dati rilevanti:
Consapevolezza fonologica,
. Conoscenza precoce delle lettere,
. Capacità di memoria di lavoro.
.
Prevede:
Utilizzo del test QI (WISC),
. Batteria per abilità cognitive primarie (PMA),
. Batteria per la rilevazione del disturbo ipotizzato
. Batterie per la valutazione (assessment) delle funzioni scolastiche
. Fisiche,
- 34
Intellettive,
- Emotive.
-
DISCREPANZA: differenza tra il livello di prestazione atteso dal bambino e il livello di prestazione
realmente ottenuto.
Criteri per individuare il limite di normalità:
1. CRITERIO DI DEVIAZIONE GRADUATA: isola i casi in cui si dimostra un livello di
prestazione pari a quello di bambini d’età inferiore.
2. Confronto fra punteggio relativo al livello intellettivo generale e quello relativo alla capacità
di apprendimento di un’abilità specifica.
CAMPANELLI D'ALLARME
LETTURA E SCRITTURA,
. CALCOLO E GEOMETRIA,
. ATTEGGIAMENTI: mancata autonomia negli impegni scolastici, distrazione, stanchezza,
. incontenibilità.
INTERVENTI RIABILITATIVI
Il trattamento sulla prestazione deficitaria si organizza in una programmazione didattica articolata
in: 1. Task analysis,
2. Obiettivi a B/M/L termine,
3. Valutazione in entrata,
4. Intervento didattico,
5. Valutazione in uscita.
S
TRUMENTI
PC
. IDENTIFICAZIONE IMMEDIATA parole uguali per suono ma non per ortografia,
. GIOCHI ENIGMISTICI facilitano memorizzazione e ricerca rapida delle parole,
. RICERCA VELOCE DI PAROLE in configurazioni complesse (cartina geografica),
. TESTI FACILITATI (brani scritti dal ragazzo già letti, libri gioco)
. MISURE COMPENSATIVE programmi di sintesi vocale/videoscrittura;
. MISURE DISPENSATIVE più tempo per le verifiche; compiti più brevi
. PROCESS TRAINING trattamento sulle abilità di base e sul controllo degli automatismi; non
. mirano alla parte specifica del disturbo ma a abilità generali.
TRATTAMENTO MIRATO ALLE STRATEGIE COGNITIVE.
.
ASPETTI RELAZIONALI
I soggetti affetti da DSA manifestano difficoltà nell’acquisire, integrare e mantenere le informazioni
che provengono dall’ambiente sociale e reagiscono ad esse in modo non adattivo.
Riguardo la comunicazione verbale: non possiedono le regole della turnazione verbale; hanno
difficoltà nella comunicazione non verbale; presentano strategie relazionali poco sofisticate.
All’origine del fenomeno ci sarebbe una difficoltà di tipo metacognitivo 35
D ECORSO esiti:
· Normalizzazione senza aiuto
· Sostegno per un periodo limitato.
INTERVENTI SPECIFICI
PDP (P D P PEP (P E P )
ERCORSO IDATTICO ERSONALIZZATO O ERCORSO DUCATIVO ERSONALIZZATO
D ISLESSIA - misure dispensative/compensative, appropriate all'entità ed al profilo della difficoltà.
Misure compensative - strategie o strumenti per compensare il disturbo da DSA (pc, sintesi vocale,
calcolatrice, mappe concettuali durante le interrogazioni);
Misure dispensative (esercizi più corti, evitare la lettura a voce alta, ridurre i compiti a casa, evitare
l'apprendimento mnemonico).
D ISGRAFIA
RIEDUCAZIONE - intervento personalizzato suddiviso in 2 itinierari:
Competenze di base
1. (coordinazione nel movimento, orientamento e organizzazione spazio-
temporale, coordinazione oculo-manuale);
2. C. specifiche per la scrittura.
PREVENZIONE - esame della grafomotricità / proposta di esercizi preparatori al gesto grafico
(scuola dell'infanzia).
D ISCALCULIA : Per poter programmare un intervento riabilitativo personalizzato è necessaria la
valutazione clinica di un neuropsichiatra infantile o psicologo. 36
VII. DEFICIT DI CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO
CARATTERISTICHE:
· Non c’è volontarietà da parte del bambino;
· Disturbo transazionale (sintomi transitori, segue totale remissione);
· Definizione patologica (sintomi persistenti);
· Disturbo contestuale (le difficoltà esplodono a scuola).
2 categorie: DEFICIT DELL’ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
1. Disturbo da CONDOTTA
2. Disturbi della (violazione persistente delle principali norme e regole sociali).
DIFFUSIONE: 5-7% della popolazione scolastica; (DDAI) 3-5%.
Si presenta con: mancanza di attenzione, difficoltà di concentrazione, scarsa tolleranza alla
frustrazione, mancanza di autocontrollo, comportamento disinibito, scarse relazioni con i
compagni, ipereccitabilità, comportamento immaturo.
DEFINIZIONE DDAI: disturbo evolutivo dell’autocontrollo dovuto ad una patologia
neuropsicologica cronica con causa innata di tipo neuro-biologico e frequente componente
ereditaria, ad esordio in età evolutiva e picco in età scolare, caratterizzata da un’alterata
elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali ed evidenziata da inattenzione, impulsività e
iperattività motoria; la gravità dei sintomi dipende dalla qualità dell’integrazione sociale.
Interessa:
FUNZIONE COGNITIVA (disattenzione);
. AMBITO COMPORTAMENTALE-RELAZIONALE (impulsività);
. AMBITO MOTORIO (iperattività).
.
DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE/IPERATTIVITà
Caratteristiche: distraibilità, scarse capacità attentive, eccitabilità motoria e associata a disturbi del
sonno, bassa tolleranza alla frustrazione. NON c’è presenza di danni cerebrali. NON è l’ambiente
che causa Dda/i ma ne favorisce l’espressione e l’eventuale aggravamento.
DSM-IV definizione diagnostica:
Persistente modalità di disattenzione e/o iperattività (che può esserci o no). L’impulsività è
. più frequente e più grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti con livello di età
paragonabile;
Presenza dei sintomi per almeno 6 mesi; età dell’insorgenza anteriore ai 7 anni;
. Compromissione in almeno in 2 ambienti (sociale, scolastico e lavorativo);
. Fattori di esclusione: disturbo psicotico, generalizzato dello sviluppo, schizofrenia.
.
3 tipologie:
Combinato:
1. forma in cui risultano presenti sei o più sintomi fra quelli relativi alla
disattenzione e sei o più per quelli relativi alla iperattività.
2. Disattenzione predominante;
3. Iperattività-impulsività dominanti. 37
CAUSE - disfunzione dei lobi prefrontali, ereditarietà (influisce su metà delle cause del disturbo),
pre/peri natali (ritardi nella crescita intrauterina, nascita sottopeso, abuso di sostanze).
DISTURBI ASSOCIATI:
Opposit