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CAPITOLO 8: LA COMUNICAZIONE NEI E FRA I GRUPPI E LE
ORGANIZZAZIONI
LA COMUNICAZIONE FRA I GRUPPI
1.
La comunicazione svolge una funzione centrale nella formazione e funzionamento del
gruppo sociale, inteso come insieme di soggetti che interagiscono in modo
interdipendente, si percepiscono come un gruppo e sono percepiti da altri come un
gruppo.
-La formazione del gruppo si basa su condizioni di ultrasocialità ed ipercooperatività, che
determinano il grado di coesione del gruppo.
-L’esistenza del gruppo è fondata su un equilibrio di valori, credenze e motivazioni tra
soggetto e gruppo: esistono processi di identificazione degli individui con il gruppo; a sua
volta il gruppo ha un valore strumentale, in quanto va incontro a importanti interessi
dell’individuo; prevede poi processi di differenziazione tra le persone in termini di
posizione, status e competenze per porre le basi della gestione del gruppo.
2. COMUNICAZIONE E INFLUENZA SOCIALE
2.1 Noi e gli altri
-Gli individui tendono a organizzare la loro comprensione del mondo sociale sulla base di
distinzioni categoriali; e poichè ogni individuo è parte di un gruppo, la categorizzazione
sociale conduce sempre ad una distinzione di tipo noi-loro, appartenente (ingroup,
relazioni si intimità e familiarità, condivisione di interessi e idee) o fuori dal gruppo
(outgroup, indifferenza, ostilità, superiorità).
Tali distinzioni in ogni caso non sono così dicotomiche, ma esistono diversi gradi di
vicinanza e distanza sociale.
-Tale impulso alla distinzione in categorie compare in tutte le culture, anche se variano i
criteri per la definizione dell’appartenenza al gruppo e i rapporti che legano l’individuo ad
esso. Inoltre in alcune culture, come quella americana, gli individui fanno parte di molti
ingroup, mente in quella orientale, gli individui fanno parte ad un numero più ristretto di
ingroup.
2.2 Comunicazione e condivisione della realtà
La condivisione della realtà intesa come esperienza soggettiva di avere in comune con
altri gli stessi stati interni (conoscenze, credenze, emozioni, valori) circa il mondo, è
importantissima come fattore di coesione per il gruppo e in essa ha ruolo fondamentale la
comunicazione, che è il suo motore.
2.3 Influenza sociale e potere
-L’influenza sociale è intesa come modalità di base per orientare e dirigere il sistema di
credenze, desideri, atteggiamenti, scopi e processi decisionali dei membri di un gruppo.
Occorre distinguere fra influenza sociale informativa, che concerne la disposizione ad
accettare un’informazione proveniente da un altro membro del gruppo come vera;
influenza sociale normativa, che induce l’individuo a conformarsi alle norme e alle
aspettative vigenti nel gruppo.
-Per il concetto di potere bisogna innanzitutto introdurre il concetto di asimmetria
comunicativa fra il singolo individuo e il gruppo nella sua totalità, per cui il singolo si
trova in una condizione di relativa debolezza e dipendenza.
Il conseguimento dell’influenza sociale implica una base di potere, inteso come
distribuzione diseguale delle risorse e capacità di controllo nei confronti delle
decisioni degli altri. Il potere, inoltre, non è oggettivo ma definito attraverso una relazione
asimmetrica, in quanto A influenza B verso la realizzazione dei propri, ma anche
bidirezionale, in quanto B influenza A perchè si lascia influenzare se si aspetta di ottenere
dei vantaggi.
2.4 Gli effetti dell’influenza sociale
L’influenza sociale implica forme più o meno forti di pressione sociale da parte del
gruppo nei confronti del soggetto. Essa ha funzione di normalizzazione, ossia per far
fronte alla minaccia rappresentata dalla devianza dagli standard di gruppo.
Alcuni degli effetti dell’influenza sociale sul soggetto:
-La dissonanza cognitiva: prevede una condizione di contrasto funzionale tra due
credenze, scelte o azioni. L’esito è una sensazione di disagio nel soggetto, che nelle
culture occidentali è personale, ossia il comportamento contrasta l’immagine di sè, mentre
nelle culture orientali, collettivistiche, contrasta con l’immagine pubblica e crea quindi una
dissonanza di tipo interpersonale.
-La reattanza psicologica: condizione in cui l’influenza sociale sottoforma di pressione è
vissuta dal soggetto come costruzione e restrizione della propria libertà; egli allora avrà
una reazione emotiva per recuperare il proprio spazio.
-Differenziazione individuale: l’influenza sociale genera l’esigenza di differenziazione
individuale, intesa come spazio personale che eviti l’omogeneizzazione e l’uniformità del
gruppo. In questa prospettiva, l’influenza sociale produce due categorie di effetti: da un
lato condizioni di consenso e coesione attraverso condivisione di norme e valori; dall’altro
processi di differenziazione per la necessità dei soggetti di rivendicare la propria distintività
individuale.
2.5 Influenza maggioritaria e influenza minoritaria
-Influenza maggioritaria: approccio funzionale, secondo il quale l’influenza sociale è
unidirezionale e, prodotta dalla maggioranza, genera una condizione di livellamento e di
omogeneizzazione.
Nella teoria dell’impatto sociale, in questo tipo di influenza contano fattori come la
numerosità della maggioranza, l’immediatezza della pressione e la consistenza della
maggioranza (ossia il grado di coesione)
-Influenza minoritaria: approccio interazionista, l’influenza sociale viene vista come
bidirezionale e reciproca, e dunque oltre all’influenza maggioritaria si ha l’influenza
minoritaria, ossia la minoranza a sua volta influenza la maggioranza perchè è attiva,
possiede forti convinzioni ed è in grado di mettere in discussione quelle dominanti nel
gruppo, aprendo processi di negoziazione e interpretazione.
Il modello della divergenza procede su questa linea, contrapponendo alle idee
convergenti che la maggioranza cerca di imporre, la minoranza applica forme di pensiero
divergenti, ossia alternative e impreviste, stimolando la creatività e le prestazioni del
gruppo.
3. LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA
La comunicazione persuasiva è una modalità centrale per sostenere l’influenza sociale,
perchè ha lo scopo di modificare lo stato mentale degli altri.
3.1 Principali modelli teorici
-La teoria del giudizio sociale: la persuasione a cambiare atteggiamento è mediata dai
processi di giudizio del ricevente, ossia dal suo modo di valutare la posizione sostenuta
nel messaggio. Gli esiti del giudizio possono essere di assimilazione, quando il
destinatario valuta la posizione del messaggio come più vicina alla sua di quanto lo sia
realmente, e dunque cambia atteggiamento perchè la accetta; e di contrasto, nel momento
in cui percepisce il messaggio più distante dalla sua posizione di quanto lo sia realmente,
e lo rifiuta.
-Il modello del valore dell’aspettativa: il modello copre diverse teorie, tra cui quella
dell’integrazione dell’informazione, secondo cui l’atteggiamento verso un oggetto è sia
in funzione della forza delle proprie credenze sia della valutazione delle proprie credenze.
Il cambiamento di atteggiamento è dunque la conseguenza del cambiamento di alcune
credenze salienti nei confronti del soggetto. Questo modello si basa soprattutto sui
contenuti del messaggio e tralascia l’analisi della comunicazione persuasiva.
-La teoria dell’azione ragionata: per modificare il comportamento di una persona,
occorre cambiare la sua intenzione, ed essa cambia se cambiano le componenti
attitudinali (forza o valutazione delle proprie credenze) o le componenti della norma
soggettiva (norme autoimposte per assecondare la volontà di membri importanti del
gruppo) o entrambe.
-Modello della probabilità di elaborazione delle informazioni: individua due percorsi di
persuasione: -percorso centrale: probabilità di elaborazione delle informazioni
contenute nel messaggio da parte del destinatario elevata; se le
argomentazioni sono forti, il destinatario cambia atteggiamento,
altrimenti no
-percorso periferico: probabilità “ “ “bassa perchè il destinatario è poco
interessato all’argomento, perciò attua una serie di processi euristici
che implicano un risparmio cognitivo e sono questi che influenzano
l’esito positivo o negativo della persuasione
Dunque la persuasione dipende dall’elaborazione delle informazioni in essa contenute, e
questa è influenzata sia dalla motivazione che dall’abilità del destinatario.
3.2 Principali fattori della comunicazione persuasiva
-Caratteristiche della fonte
-credibilità: grado di competenza e fiducia che le sono riconosciute da destinatario;
influenzata da fattori come livello di istruzione, posizione sociale occupata,
esperienza, integrità morale ecc, ma anche dalle modalità comunicative che
mette in gioco: fluidità del parlato, citazione di altre fonti verificabili, la posizione
sostenuta.
-L’attrazione fisica e la simpatia della fonte
-Caratteristiche del messaggio: è l’elemento centrale della comunicazione persuasiva
nei e tra i gruppi, e la sua efficacia dipende da numerosi fattori:
-La struttura del messaggio: ossia l’ordine degli argomenti (meglio un crescendo
di importanza), e la natura delle conclusioni (meglio esplicite)
-Lo stile del messaggio: innanzitutto si distingue argomentazione unilaterale (si
mostrano solo gli argomenti pro) o bilaterale (anche i contro); in secondo luogo
conta la discrepanza tra la posizione della fonte e quella del destinatario (max. di
efficacia persuasiva a grado medio di discrepanza, mentre agli eccessi l’efficacia
diminuisce); infine, l’utilità di usare esempi o dati statistici per aumentare
l’efficacia persuasiva
-La strategia della sequenza nelle richiesta: il gioco persuasivo viene
organizzato secondo una data sequenza di richieste: strategia piede nella porta (si
avanza prima una richiesta modesta, solitamente accettabile, e poi la critica);
strategia porta-in-faccia (prima una richiesta molto impegnativa, solitamente
rifiutata, per poi avanzare quella critica).
-Caratteristiche del destinatario: il bersaglio della comunicazione persuasiva
-Le disposizioni stabili del destinatario: comprendono il suo grado di
influenzabilità e la sua autostima (quest’ultima controversa); è difficile quindi
individuare tratti permanenti del ricevente correlati in modo sistematico all’efficacia
persuasiva.
-Le caratteristiche momentanee del destinatario: è stata elaborata la teoria
dell’immunizzazione, alcuni fattori possono aumentare la resist