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Valore: sono il risultato di forze sociali (la società determina ciò che viene
considerato desiderabile) e psicologiche (i valori devono essere motivati, compresi
e giustificati dagli individui stessi). Gli interessi sono gli strumenti con cui si
realizzano concretamente i valori. I bisogni sono espressione di un impulso
fisiologico o una condizione psicologica legata alla sopravvivenza e appartengono
alla sfera dell'interazione persona ambiente. I valori sono il risultato di una ulteriore
interazione con l'ambiente sia naturale che umano e rappresentano tipi di obiettivi
che le persone perseguono per soddisfare i propri bisogni. Valori-riferimento sono
criteri costruiti e rifermenti personali per valutare gli oggetti. Valori-oggetto sono
oggetti investiti di valore. Il lavoro è un valore perché soddisfa un bisogno che si
traduce in interessi, motivazioni e preferenze. Gli individui attribuiscono al lavoro
diversi gradi di importanza sul piano affettivo, comportamentale e cognitivo che
dipendono dai valori individuali e dalle opportunità offerte dal mondo del lavoro
stesso.
Work Importance Study: schema pluridimensionale dell'importanza del lavoro →
componente affettiva + componente comportamentale + componente cognitiva
sono la base del triangolo, a metà stanno le componenti di livello più complesso, al
vertice sta l'importanza che ha significato concreto e operativo.
coinvolgimento partecipazione conoscenza
impegno engagement interesse
importanza
Meaning Of Working (significato del lavoro): cinque dimensioni semantiche:
1) centralità del lavoro → sintesi di processo comparativo (il lavoro è uno dei
ruolo possibili) e processo assoluto (importanza del lavoro senza confronti),
ovvero il grado di importanza generale che il lavoro assume nella vita di un
individuo in un determinato momento della sua vita.
norma sociale → norma dell'obbligo (ognuno ha l'obbligo di lavorare per
2) contribuire al benessere collettivo della società in cui vive) e norma del diritto
(la società ha il dovere verso gli individui di garantire standard sociali ed
economici per il benessere individuale)
3) valori del lavoro → finalità (perché una persona lavora?)
4) obiettivi
5) identificazione con il ruolo lavorativo
il modello di Sverko descrive l'origine delle differenze individuali nell'importanza
attribuita al lavoro: i valori che esercitano la maggiore influenza sul grado di
importanza del lavoro non sono importanti in sé, ciò che conta è la percezione del
soggetto o la sua aspettativa circa la possibilità di ottenere quegli obiettivi col
lavoro. Processo di socializzazione + esperienza concreta del mondo del lavoro
(fattori situazionali) = valori del lavoro. Il modello di Sverko si basa sull'idea che i
processi cognitivi (valutazione, aspettativa, anticipazione) si trovano alla base degli
atteggiamenti e dei comportamenti delle persone.
Work Involvement (coinvolgimento nel lavoro → versante psicologico della
dicotomia alienazione-partecipazione): grado di importanza soggettiva attribuita al
lavoro, inteso come attività umana, è legato perciò alla percezione che la persona
ha del lavoro e se ritiene che soddisfi o no i suoi bisogni salienti. In rapporto con le
caratteristiche del lavoro (clima, gerarchia, motivazione ecc.) è una variabile
situazionale, in rapporto con altre caratteristiche personali è una variabile
individuale. È considerato anche un atteggiamento/stato cognitivo. Comprende tre
dimensioni: cognitivo, conativo (partecipazione attiva al lavoro), valutativo. È
determinato da tre variabili: socializzazione (esperienze di successo o fallimento),
caratteristiche individuali (demografiche o psicologiche), interazioni individuo-
lavoro. Il concetto di work involvement si rifà ad una caratteristica relativamente
stabile di personalità determinata dall'esperienza della persona, il job involvement
si riferisce ad una concreta e specifica situazione di lavoro (job involvement role o
setting → grado di coinvolgimento rispetto al proprio lavoro, work centrality →
benessere lavorativo, work salience → importanza relativa del lavoro).
Commitment (organizational commitment): può essere definito in termini di forza
relativa del lavoratore di identificarsi con una particolare organizzazione, come
senso di coinvolgimento, fedeltà e credenza nei valori dell'organizzazione. Il job
involvement descrive l'attaccamento al proprio lavoro, l'organizational commitment
l'attaccamento tra lavoratore e azienda. Tre fasi del commitment: condiscendenza
→ accettare l'influenza di altri per ottenere qualcosa (salario), identificazione →
accettare l'influenza per mantere relazioni sociali soddisfacenti, interiorizzazione →
i valori dell'organizzazione sono compatibili con i propri. Si basa su tre fattori: senso
di appartenenza all'organizzazione, senso di eccitazione del lavoro, fiducia nel
management. Così è possibile prevedere il rendimento dovuto al coinvolgimento. si
riferisce all’impegno dei dipendenti nei confronti dell’organizzazione di cui fanno
parte. Secondo il modello di Meyer e Allen il commitment organizzativo si compone
di 3 diverse dimensioni.
1) Impegno affettivo (affective commitment): è un attaccamento affettivo agli
obiettivi e ai valori dell’organizzazione, al proprio ruolo in relazione a tali obiettivi e
valori e all’organizzazione nel suo complesso per i suoi interessi indipendenti da
quelli puramente strumentali. I dipendenti sono legati emotivamente
all’organizzazione in cui operano, si identificano e sono coinvolti con essa.
Continuano a farne parte perché lo vogliono.
2) Impegno normativo (normative commitment): è una sorta di responsabilità
morale verso l’organizzazione. I dipendenti sentono che è loro dovere rimanere
all’interno dell’organizzazione.
3) Impegno per continuità (continuance commitment): emerge dalla percezione di
profitto associata con il rimanere a far parte dell’organizzazione e con i costi
associati al lasciarla. I dipendenti rimangono nell’organizzazione perché hanno
bisogno di farlo.
Motivazione: secondo Lewin il comportamento è funzione delle caratteristiche
della persona e dell'ambiente. La motivazione è la direzione e la durata dell'azione,
è individuale, volontaria, multidimensionale (i due fattori più importanti sono
stimolazione e forza) e lo scopo delle teorie motivazionali è quello di predire il
comportamento. McClelland definisce la motivazione come una forte associazione
affettiva caratterizzata da una reazione anticipata verso la finalità basata su
associazioni passate col piacere e col dolore, ovvero l'individuo agisce in modo da
raggiungere o evitare un particolare stato.
MODELLO MOTIVAZIONALE DI BASE (MULLINS): 1) bisogni e aspettative
– → stato di attivazione dell'organismo 2) forza → comportamento/azione 3)
obiettivi desiderati 4) realizzazione. L'individuo agisce per raggiungere o
evitare un particolare stato. Implica un'attività esplorativa resa possibile dai
bisogni e un fattore specifico o stimolo.
MODELLO MOTIVAZIONALE ALLARGATO: non è solo l'esperienza del
– possibile successo a rendere attraenti le situazioni inerenti alla riuscita ma lo
è soprattutto impegnarsi per ottenere un obiettivo.
MOTIVAZIONE ESTRINSECA: correlata a ricompense tangibili (ex. Salario).
– In un comportamento motivato estrinsecamente il movente è posto
all'esterno dell'azione vera e propria: l'individuo è guidato dall'esterno.
MOTIVAZIONE INTRINSECA: correlata a ricompense psicologiche (ex.
– Ottenere riconoscimenti). Un comportamento motivato intrinsecamente
avviene in virtù di se stesso: l'individuo agisce sulla base del proprio impulso.
È autodeterminante e autonomo (orientamento strumentale, personale,
relazionale) → motivazione, soddisfazione e performance sono determinate
dalla forza comparativa di questi set di bisogni e aspettative e il loro livello di
raggiungimento.
MODELLO RUBICONE (Heckhausen): l'agire umano è una sequenza
– naturale di fasi motivazionali e volitive (tutti i processi che precedono la
decisione sono di natura motivazionale, quelli che la seguono di natura
volitiva). Netta distinzione tra riflessione e decisione di una azione: la
decisione è il passaggio del Rubicone. Nello stato volitivo si forma
innanzitutto una intenzione che viene memorizzata e attivata quando si
presenterà l'opportunità migliore (non sempre si può compiere un'azione
quando si decide di farla). Il modello integra approcci vecchi e nuovi di
ricerca sulla regolazione motivazionale, volitiva e dell'azione. La distinzione
tra fare pre-azionale e azionale della volizione lo rende adatto all'analisi della
vita quotidiana.
Per migliorare il lavoro in una organizzazione, l'attenzione deve essere posta sul
livello di motivazione dei suoi membri e sui loro bisogni/aspettative in modo che
questi influenzino il comportamento e la performance.
Contratto psicologico: coinvolge una serie di aspettative tra l'individuo e
l'organizzazione non definite formalmente e inconsce, è espressione di un processo
di reciprocazione. Lo sviluppo dei diversi approcci organizzativi ha portato al
cambiamento del concetto di motivazione a lavoro.
MOTIVAZIONE RAZIONALE-ECONOMICA: Taylor, contratto psicologico di
– tipo calcolativo, morale e soddisfazione dei lavoratori passano in secondo
piano rispetto al salario
BISOGNI SOCIALI: le persone vanno a lavoro per soddisfare un ampio
– range di bisogni e non solo per ottenere un salario, l'organizzazione fornisce
al dipendente l'opportunità di incanalare verso gli obiettivi aziendali le proprie
motivazioni (teorici delle relazioni umane)
AUTOREALIZZAZIONE: rendere il lavoro più intrinsecamente impegnativo e
– significativo, stabilire un impegno morale al posto di quello di calcolo (teorici
delle neorelazioni umane)
La complessità è un principio di spiegazione che si fonda sulla necessità di
evidenziare la dimensione relazionale di ogni fenomeno organizzativo (struttura
multidimensionale delle aziende, coesistenza di persone con valori vissuti e
competenze diversi ecc.). Essa è andata rafforzando in ambito manageriale la
consapevolezza del valore strategico assunto dal fattore umano, partendo dalle
dinamiche che si creano tra motivazione e ambiente di lavoro.
Blocco della motivazione: comportamento costruttivo (problem solving,
ristrutturazione) o frustrazione (aggressione, regressione, fissazione, apatia →
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