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Orientamento interazionista: si concentra sulle interazioni sociali quotidiane fra individui piuttosto che su
grandi strutture sociali, come la politica o il sistema educativo. La definizione della situazione si riferisce alla
percezione e all’interpretazione che le persone hanno di che cosa è importante in una situazione e di quali
azioni sono appropriate.
Personaggi: Blumer, Goffman interpretazione, consenso, realtà creata socialmente.
La ricerca è l’esame sistematico dei dati empirici. La scienza è un metodo per ottenere una conoscenza
obiettiva e sistematica tramite l’osservazione. Le ipotesi sono asserzioni provvisorie problema
dell’obiettività: il campionamento può non essere rappresentativo; la causalità può non essere esatta.
Come risolvere i problemi sociali: prevenzione, intervento, riforme sociali, ricostruzione (rivalutarne la
portata), riduzione delle conseguenze. Le soluzioni posso essere date da agenti politici (politica sociale), ma
anche da movimenti collettivi.
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La famiglia è un’istituzione sociale basata sui legami di parentela, che ha la funzione di generare nuovi
membri della società e di crescerli. Le famiglie possono assumere molte forme diverse: monogamia,
famiglia egualitaria, famiglia estesa (3 o più generazioni), famiglia nucleare (genitori e figli).
I funzionalisti sostengono che la forma di organizzazione familiare esista in ogni società, con lo scopo di:
regolamentazione del comportamento sessuale e della riproduzione, socializzazione ed educazione,
conferimento di status, attività economica, protezione, affetto e compagnia.
Queste attività con l’industrializzazione stanno subendo forti processi di trasformazione: i figli nascono fuori
dal matrimonio, la scuola provvede alla socializzazione, strutture si occupano della cura (ospizi) ecc.
Secondo la teoria del conflitto il tipo di famiglia più diffuso nella società è quello più coerente con i valori
dei gruppi dominanti e quello che risulta più vantaggioso. Ad esempio il patriarcato è una famiglia in cui gli
uomini hanno un ruolo prominente nelle decisioni che riguardano questioni politiche ed economiche,
mentre le donne e i figli sono subordinati. La famiglia nucleare soddisfa gli interessi delle istituzioni
economiche capitaliste, perché massimizza il numero di unità orientate al consumo. I sistemi famigliari
conducono a mantenere le ineguaglianze sociali parentela.
Secondo l’approccio interazionista, ogni società si è dotata di regole e di norme che danno forma alla
famiglia e ai legami di parentela: nella maggior parte delle società c’è un consenso sociale significativo
riguardo a quale forma di organizzazione familiare sia più corretta.
Rispetto al passato, oggi ci sono molte famiglie a doppio reddito e ciò comporta il passare meno tempo a
sostenere i membri e maggiori tensioni tra le due carriere, della moglie e del marito. E’ probabile che le
famiglie a doppio reddito non abbiano figli e che siano più egualitarie nei rapporti, rispetto a quelle
tradizionali.
Molte più persone rispetto al passato scelgono di non sposarsi, perché ritengono che tale stile di vita abbia
più vantaggi (il che non implica l’assenza di relazioni affettive).
Un rapporto di convivenza è una relazione in cui due persone vivono la stessa unità abitativa e condividono
legami di tipo sessuale, emotivo e spesso economico senza essere sposati.
Sono aumentate anche le famiglie monoparentali, per via dell’aumento dei divorzi.
Violenza domestica, 3 spiegazioni:
- l’uso della violenza per risolvere discussioni è ampiamente accettato, inoltre in molte culture è sostenuto
il dominio maschile; - la povertà; - la disuguaglianza dei sessi; - disuguaglianza di status tra uomo e donna; -
isolamento sociale.
Non è possibile inquadrare se gli abusi infantili siano aumentati, di certo ci sono relazioni con la situazione
economica, alcune indagini notano come siano più diffusi in famiglie a basso reddito. Sembra inoltre che
l’abuso sia un pattern comportamentale che si trasmette tra generazioni.
Anche i membri anziani possono essere vittime di abusi: secondo alcuni studi gli uomini sono vittime più
frequenti delle donne. In alcuni casi all’origine vi è lo stress nello gestire un anziano, ma l’abuso riflette
anche la mancanza di una rete di sostegno e di un numero maggiore di fornire assistenza.
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Si tende a considerare salute e malattia come fenomeni biologici, ma a volte si tralascia la loro dimensione
sociale: i fattori sociali giocano un ruolo nel determinare il tipo di malattie che le persone contraggono, chi
siano i destinatari dell’assistenza sanitaria e chi tragga vantaggio dal tipo di organizzazione sanitaria
predominante in una società.
Secondo l’approccio funzionalista, la malattia è una minaccia all’ordine sociale, perché chi malato non può
contribuire alla società improduttività. La società deve aiutare questi “devianti” a tornare in una
condizione di normalità: la funzione del sistema sanitario è quella di rendere le persone in grado di
adempiere nuovamente le loro abituali funzioni sociali.
Secondo la teoria del conflitto, le persone competono tra loro in quanto salute e assistenza sanitaria sono
risorse limitate: chi ha posizioni sociali maggiori, può godere più facilmente di queste risorse, soprattutto in
termini economici. I gruppi di interesse in materia della salute possono promuovere i loro interessi.
L’approccio interazionista sottolinea come il ruolo del malato possa portare ad una svalutazione sociale e
ad una stigmatizzazione.
L’impatto delle forze sociali e culturali sul modo di affrontare la malattia è particolarmente evidente nei
casi delle patologie che costituiscono una grave minaccia AIDS. In questo ultimo caso i fattori culturali
hanno contribuito a forti ritardi nella gestione del problema, in quanto la malattia era associata
all’omosessualità e all’uso di droghe. Negli Stati Uniti il diffondersi dell’aids è dovuto anche
all’amministrazione Reagan, che prevedeva un minor intervento dello stato e una maggiore austerità per i
programmi sociali e sanitari, e alle politiche adottate dalle comunità gay. Quest’ultima ha posto un forte
accento sull’educazione sanitaria, sessuale e la prevenzione.
Le malattie acute sono quelle con un’insorgenza piuttosto rapida, talvolta di intensità severa e invadente; le
malattie croniche peggiorano nell’arco di un lungo periodo di tempo e spesso esistono prima di essere
diagnosticate.
Nelle società preindustriali la minaccia peggiore erano le malattie parassitarie e infettive; nelle società
industriali si abbassa il tasso di mortalità. l’industrializzazione ha portato ad aumenti della longevità di
piccola entità rispetto a quanto accadeva nelle società preindustriali. Il miglioramento dello stile di vita ha
permesso una minor diffusione delle malattie infettive (medicina preventiva).
I fattori che influiscono sulla salute e sulla malattia sono: lo status socioeconomico (SES), il genere (le donne
hanno una speranza di vita maggiore dell’uomo, ma sono più propense a disturbi psicologici), lo stress da
lavoro e fattori legati allo stile di vita.
La malattia mentale ha una natura più controversa di quella fisica:
- una posizione sostiene che la personalità e i processi psicologici abituali di una persona hanno funzionato
male e prodotto un comportamento patologico (squilibri biochimici e predisposizione genetica).
- la malattia mentale può essere una risposta ad aspettative sociali condivise: Scheff sostiene che tutti
prima o poi adottino comportamenti devianti primari (violazione di norme sociali). La devianza secondaria è
l’etichetta che si auto attribuisce il malato mentale.
- Szasz sostiene che non si debba parlare di malattie mentali, piuttosto di problemi della vita. Il modello
medico può portare soluzioni mediche a problemi personali, nonché ad assolvere le responsabilità del
“malato”.
Le diagnosi psichiatriche a volte sono inaffidabili.
il movimento per la salute mentale sostiene che i servizi di salute mentale dovrebbero essere forniti
all’intera comunità, in chiave di prevenzione, piuttosto che ai singoli e negli ospedali, per via dei numerosi
motivi di stress.
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La stratificazione sociale è la classificazione delle persone in una gerarchia, al cui interno le risorse
considerate di valore dalla società sono distribuite in modo diseguale.
La povertà non si riferisce solo alla privazione delle risorse, ma anche ad una diseguale distribuzione delle
risorse disponibili.
La definizione assoluta di povertà stabilisce una determinata soglia economica al di sotto della quale le
persone sono considerate povere, e tale soglia non cambia necessariamente quando la società nel suo
complesso diventa più o meno ricca.
La definizione di povertà relativa è data in relazione ad unno standard definito in parte dallo stile di vita
degli altri cittadini.
La definizione culturale di povertà intende la povertà non solo in termini di quante risorse le persone hanno
a loro disposizione, ma anche relativamente alle ragioni per cui le persone non sono riuscite a raggiungere
un livello economico superiore (non avere le competenze per eseguire un certo lavoro). La definizione
culturale identifica i poveri come quelle persone che sono un una povertà involontaria e permanente.
Per i funzionalisti la stratificazione sociale esiste perché è utile al funzionamento della società, per
differenziare e distribuire i riconoscimenti, al fine di motivare a svolgere compiti più utili.
Molti economisti ritengono che la disoccupazione sia collegata all’inflazione: l’amministrazione lasciò
aumentare la disoccupazione per ridurre l’inflazione.
L’automazione può portare alla riduzione dei posti di lavoro disoccupazione strutturale: è parte della
struttura intrinseca dell’economia.
Un’altra teoria sostiene che il persistere della povertà sia funzionale ad alcuni gruppi: assicura il lavoro
sporco (lavori sottopagati,pericolosi); aiuta i benestanti e chi si occupa dei poveri a svolgere molte attività;
crea mercati e servizi di qualità inferiore.
I teorici del conflitto si rifanno a Marx e al Capitale (conflitto tra classi): le persone che hanno il potere
scrivono le leggi a loro favore. Sostengono inoltre che occorre valutare le questioni della povertà e della
disuguaglianza da una prospettiva globale.
La mobilità sociale è il movimento delle persone da una posizione soci