vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
POLITICHE PENSIONISTICHE
• Da fine '800 prime ass.ni obb. contro infortuni, epoi rischio vecchiaia; forte espansione nel '900fino a diventare prima voce di spesa sociale
• Prestazione vitalizia contro rischi vecchiaia einvalidità, inclusi superstiti (premorienza.pensione indiretta o di reversibilità)
• Invalidità: previdenziale, o civile (prova deimezzi)
• Vecchiaia: 4 tipi in Europa
- Pensione previdenziale vecchiaia: prestazione doporitiro dal lavoro per superamento limite di età, afronte di contributi minimi versati; fine:mantenimento reddito
- Pensione prev. di anzianità: al raggiungimento di n.anni contributi (senza obbligo di età minima)
- Pensione sociale: assistenziale; reddito minimooltre soglia età, per chi non ha versato contributi(sufficienti)
- Pensione base: somma fissa, per tutti (non sololavoratori o bisognosi) (solo Scandinavia)
• Sistema pensionistico: regole e ist.ni eroganoprestazioni
vitalizie per dare sicurezza econ. nel periodo di quiescenza
- Settore pubblico (in Europa 'primo pilastro'), privato ('secondo'), complementare ('terzo', cap. individuale) o misto
- 2 modalità:
- accumulo di parte del reddito: capitalizzazione
- scambio di parte reddito con garanzia futura: ripartizione/ pay as you go
Prestazioni:
- a somma fissa (flat rate), non connesse a contributi
- retributivo: connesse a retribuzioni
- contributivo: connesse a ammontare versato + rendimento investimenti
PRESTAZIONI RIPARTIZIONE CAPITALIZZA-
COLLEGATE A ZIONE
SISTEMA SISTEMA A
PRESTAZIONE
RETRIBUZIONE RETRIBUTIVO DEFINITA
CONTRIBUTI SISTEMA SISTEMA A
CONTRIBUTIVO CONTRIBUZ. DEFINITA
- Sistema pensioni italiano:
- fino anni '90: primo pilastro; ripartizione da anni '60; +TFR
- da anni '90: pensioni complementari, gestite a capitalizzazione
Primo pilastro:
- schemi prev. a ripartizione
- prestazioni assistenziali (GIAS: 5% spesa)
INPS)• Erogate da INPS (dip. privati e lav. autonomi; 14 milioni di prestazioni su un totale di 17 = 80% tute le prestazioni pensionistiche, ma 74% spesa), INPDAP (pubblici), Casse private professionisti- forte frammentazione casse per categorie (Fig. 2.2)
• Parlamento: partecipazione statale a prestazioni non previdenziali (GIAS)
• Secondo pilastro (complementare): fondi pensione (chiusi e aperti) per categorie dip.
• Terzo pilastro: capitalizzazione individuale tramite polizze e fondi aperti
• Stato: imposizione fiscale e deducibilità
• Vecchiaia e previdenza: 13 e 17% PIL (sopra media UE; fig. 2.3), 51 e 62% spesa sociale (sistema bilanciato); prevalenza netta vecchiaia
• Finanziamento: contributi obbligatori (circa 33% per dip., 10-20% autonomi);- NB: incidenza sul costo del lavoro
EVOLUZIONE STORICA
• Primi schemi fine '80 in D e DK: già prefigurano modelli bismarckiano/ occupazionale - mantenimento tenore vita a fine lavoro- e
beveridgiano - prevenzione povertà anziani -
- 1945-75 ('età oro'): rafforzamento protezione di base in tutta Europa; continentali: estensione a anziani in stato di bisogno (prova mezzi); anglo-scandinavi: pensione di cittadinanza; ibridazione tra modelli;
- Ceto medio: nuove prestazioni, e aumento quelle esistenti (ripartizione, abbassamento età);
- a) anglo b) scandinavi: integrazione pensione base: a) fondi privati a capitalizzazione b) sistema pubblico a ripartizione (cfr. fig.2.7)
- sviluppo pilastro privato/mercato basati su capitalizzazione a fianco di quello pubblico
Sistemi mono-pilastro (Italia) e a 2-3 pilastri (pubblico solo protezione minima)--
- Italia: primo schema obbligatorio per dip. privati nel 1919; capitalizzazione, contributivo, 65 anni
- Forte espansione dopo 1945: inizia transizione da capitaliz. a ripartizione (culminato nella riforma 1969 con metodo retributivo)
estensione copertura a nuove categorie (in particolare
(autonomi)- protezione di base; pensione sociale (prova mezzi)- crescente generosità (prestazioni, condizioni; es. pensioni dianzianità dip. pubblici)- ma: divario tra contributi e prestazioni – squilibrio finanziario; forte aumento spesa (da 4,5% PIL nel 1960 a 10,8 nel 1980!)- scambi politico-clientelari; scivolamento distributivo; spesa superiore a media europea 13,8% PIL contro 10,4)
Anni ’70: fattori provocano squilibrio entrate/uscite:
- demografico: invecchiamento (rapporto pensionati/occupati)
- economico: rallentamento crescita; disoccupazione
- fattori endogeni schemi prev.: generosità, abbassamento età, pre-pensionamenti come ammortizzatore
Risposte: aumento aliquote contributive (ma: limite!), contenimento spesa (strutturale: passaggio a capitalizzazione parametrico: età ecc.)- giovani: problema del doppio pagamento