Sunto di pedagogia dell'ambiente, Cristina Birbes, libro consigliato Bambini, spazi e relazioni - Metaprogetto di ambiente per l'infanzia(Reggio Children)
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architettura e pedagogia
La sfida di Reggio Children devono pensare insieme un
bambino
bambino competente, esploratore. Idea di non come qualcosa da riempire ma
SOGGETTO PROTAGONISTA.
come Si cerca di avvicinare i bambini alla dimensione
artistica.
Per Reggio Children il terzo insegnante è l’AMBIENTE (Cit. Le Courbusier: “La prima
prova che noi esistiamo è che occupiamo uno spazio”.
OBIETTIVI per creare gli spazi dedicati all’infanzia:
Integrazione
- di ogni aula con il resto della scuola, e la scuola con il resto della
comunità. spazi comunicanti
A Reggio, molto = c’è una grande piazza al centro della
struttura (come i nostri saloni), non ci sono corridoi perché vengono visti come
separazioni.
scuola come cantiere,
- Idea di LABORATORIO PERMANENTE.
creare le condizioni per poter
- Non cercare di produrre apprendimento, ma
apprendere. star bene
- Bisogno di una scuola AMABILE sia tra bambini, con le famiglie e con
gli educatori. importanza della dimensione estetica
- Bisogno di una scuola BELLA per poter
apprendere e capire = estetica del conoscere.
ATELIER
- all’interno della scuola luoghi dove i 5 sensi e il saper fare possano
conversare con la parte cognitiva del bambino.
CONTRIBUTO PEDAGOGICO – CARLA RINALDI (PG.114-120)
L’AMBIENTE DELL’INFANZIA
Progettare nido evento creatività
lo spazio di un o di una scuola dell’infanzia = di grande
(sociale, culturale, politica = perché il Comune sostiene economicamente le realtà di
NIDI
Reggio Children). intesi non come spazio e tempo di riproduzione e trasmissione del
SPAZI DI CREATIVITÀ.
sapere ma innanzitutto come
Progettare una scuola è realizzare uno spazio di vita e di futuro richiede di produrre
una ricerca comune tra pedagogia, architettura. I saperi sono chiamati a dialogare e a
confrontarsi tra di loro. 2
Molte scuole sono state costruite all’interno di strutture riadattate importante creare
architettura,
strutture ad hoc. Oggi c’è la necessità di produrre una simbiosi tra
pedagogia cercare spazi migliori
per = capaci di contenere il cambiamento perché non
esiste UN bambino, UN uomo ideale, ma esistono bambini e uomini in relazione con la
loro storia.
bambino soggetto conoscente
Idea di come e in grado di:
scelte.
- Operare distinzioni, compiere delle
- Essere protagonista dell’atto conoscitivo. Deve essere possibile l’azione conoscitiva
riflessione.
ma anche la L’ambiente è una “superficie riflettente” = perché agendo
noi lasciamo delle tracce nell’ambiente e questo ci consente di riflettere su ciò che
stiamo facendo.
scuola officina
- Visione della come grande LABORATORIO = come del sapere e
della conoscenza. “Imparare facendo” (rimando alla scuola di Dewey).
piacere, dimensione ludica estetica
- Il la e quella sono essenziali in ogni atto di
apprendimento e di conoscenza. il bambino deve essere sedotto e divertito da
ciò che apprende.
PRESUPPOSTI DI ORDINE PSICOPEDAGOGICO ED ANTROPOLOGICO
spazio può definirsi un LINGUAGGIO
- Lo che parla alla base di precise concezioni
culturali e profonde radici biologiche.
spazio condizionante
- Il linguaggio dello è molto forte, il suo codice viene
percepito ed interpretato dagli individui fin dalla più tenera età.
- Linguaggio = elemento della formazione del pensiero.
linguaggio è POLISENSIORALE:
- Lettura del coinvolge sia i recettori a distanza
(occhio, orecchio, naso) che quelli immediati per l’ambiente come la pelle, le
membrane ed i muscoli.
Sia uomo che ambiente modificano a vicenda.
- sono attivi e si
- Percezione dello spazio è SOGGETTIVA si modifica nelle varie fasi della vita ed è
legata alla cultura di appartenenza
- Nella progettazione tenuti in grande considerazione nella progettazione luci, colori
= alta rilevanza nella definizione delle qualità sensoriali degli spazi.
- Età dei bambini e la loro postura (seduti/sdraiati) fanno assumere grande
importanza alle superfici = pavimenti, soffitti (perché guardano all’insù), pareti. 3
L’IMMAGINE DEL BAMBINO SENTIRSI PARTE DEL MONDO
Bambino che fin dalla nascita è fortemente COINVOLTO NEL
complesso sistema di abilità,
questo gli permette di sviluppare un di strategie di
creare MAPPE
apprendimento e modi di organizzare relazioni. E’ in grado di per il suo
orientamento personale, sociale, cognitivo, affettivo e simbolico.
bambino produttore di cambiamenti
Un bambino COMPETENTE, attivo e critico: un che è
nei sistemi che lo ospitano (es. nella famiglia che deve fargli spazi per accoglierlo). E’ un
nido
bambino capace di fare e disfare realtà possibili. Il deve essere un contesto di
SIGNIFICATO e di SENSO per il bambino, dove possa potenziare le proprie risorse. per
ambienti di vita
questo sono che vengono continuamente segnati e modificati da eventi
e storie personali e sociali.
LA SCUOLA COME SISTEMA
Centralità relazione di bambini ed adulti. Nido-Scuola = SISTEMA DI SISTEMI
è posta sulla
sistema di relazioni e comunicazioni tra bambini, insegnanti e genitori.
Relazioni anche spaziali: sezioni contigue non separate dai corridoi, ampi spazi (piazza
spazi più contenuti
centrale come i nostri saloni), ma anche in grado di favorire
l’esperienza di piccolo gruppo trasparenze
e il gesto individuale, interne (vetrate) e
esterne.
Ambiente che consente l’abitabilità di tutti e i tre i soggetti favorisce il SENTIRSI BENE.
Istituzione scolastica percepita come ORGANISMO VIVENTE = che si modifica, si
Nido-Scuola garantire identità nel
trasforma, cresce e invecchia. Il deve poter
cambiamento, memoria del passo e memoria del futuro.
materiali salvaguardare
Gli spazi devo essere concepiti con che sappiano al massimo i
bisogni di sicurezza e i desideri di autonomia espressi a quell’età.
Nido = ambiente GIAPPONESE perché è simbolico, metaforico, sensoriale, accogliente.
LUOGO
Per essere luogo di produzione e di conoscenza deve essere concepito come
DELL’AGIRE (importanza al fare e meno al parlare). E’ nell’azione (quando viene riflettuta)
che si costruisce la differenziazione da cui prende forma il soggetto conoscente,
l’oggetto conosciuto e gli strumenti della conoscenza.
LUOGO EMPATICO, fornire senso
Ma anche capace di cogliere e al vissuto delle persone
che lo abitano (Per il bambino: esprimere le sue potenzialità, esplorare, comunicare con
gli altri. Per l’educatore: sentirsi integrato con i bambini, genitori e colleghi, sentirsi
sostenuto nei progetti. Per il genitore: si essere accolto, informato e potersi incontrare con
altri genitori e educatori per collaborare). 4
Giovedi 05 maggio 2015
PAROLE CHIAVE – I PARTE
COMPLESSITA’ MORBIDA =
a) ecosistema (anche il nido ha delle parti che sono in relazione
soggetto
fra di loro) diversificato, stimolante ed accogliente, dove il è all’interno della
collettività, spazi di privacy.
ma ha anche Luogo in cui possono convivere più
dimensioni fra loro contrapposte. Uno spazio che si costruisce attraverso un equilibrio
tra opposti = fusione di polarità distinte (es. dentro e fuori = territorio, comunità;
rispetto dell’altro, ascolto:
materialità (il setting) e immaterialità (le relazioni). C’è
STRATEGIA DELL’ATTENZIONE. Attenzione
Strategia dell’attenzione
: indica la disponibilità all’ascolto e all’accoglienza.
all’altro come valore, attenzione alle differenze. Ascolto sia come metafora di relazioni
contesto
multiple ma anche come forma di dialogo e scambio. Obiettivo creare un
empatico per l’ascolto del bambino.
RELAZIONE
b) = il nido è un ambiente che si qualifica per le relazioni che si creano
SPAZIO RELAZIONALE = tessuto denso di informazioni, senza regole formali ma che
valorizza la spontaneità del bambino, spazio integrato dove predomina la questione
qualità estetica
delle relazioni. In questo spazio la dipende, anche, dalla qualità delle
connessioni = ESTETICA DEL LINK.
modi d’uso e le connessioni fra le cose.
Estetica del link
: studia i (Bateson per estetico
intende = sensibile alla struttura che collega). Il nido è strutturato non da codici formali,
ma dalla qualità e intensità delle connessioni e esperienze attivate (con altri campi del
sapere). scuola aperta alla città
OSMOSI
c) = la deve essere l’essenza della società. quindi anche
le caratteristiche dello spazio sono ibride come quelle della città. Il nido deve
trasmettere i suoi valori i valori
attraverso il proprio progetto pedagogico, e assorbire
della comunità in cui si trova (= scambio dentro e fuori). capacità di esplorare
POLISENSORIALITA’ =
d) i bambini nascono con una grande
attraverso i sensi scoprire attraverso il corpo. Navigazione sensoriale che esalta la
SINESTESIA, fondamentale per i processi cognitivi e di formazione della personalità.
no soluzioni standard per tutti,
Importante la percezione della differenza ma spazi
polisensoriali. Un
Sinestesia
: evocazione di un canale sensoriale tramite un altro registro sensoriale.
senso nutre l’altro (per i bambini è molto semplice).
EPIGENESI
e) = capacità di adattare ed evolvere i propri processi evolutivi. Ambiente
essere flessibile nel tempo e manipolabile
scolastico deve perché i bambini abitano
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costruendo luoghi all’interno del luogo dove si trovano.
lo spazio Lo spazio deve anche
Spazio trasformabile
mutare, essere modificato dai processi di AUTO APPRENDIMENTO.
= in grado di consentire modi diversi di abitarlo, che consente di essere personalizzato.
Lo spazio deve essere in grado di mutare ed evolversi secondo il progetto culturale di
chi lo abita.
Autoapprendimento
: atto di apprendimento = atto unico ed originale. E’ il soggetto che
Apprendere è una scelta in libertà e di
decide, sceglie se e quando apprendere.
libertà del soggetto stesso.
PEDAGOGIA DELL’ASCOLTO di Reggio Children.
L’ascolto implica la relazione sia con sé stessi, che con gli altri che con la natura. Apre
alla sensibilità, all’accoglienza, al dialogo con gli altri, al confronto (si deve essere almeno
in 2 persone), alla comunicazione e al supporto degli educatori.
bambino: costruttore attivo
Idea di della propria conoscenza, ricco di risorse e con
potenzialità diverse, con il desiderio di dare senso a ciò che fa = osservatore e scopritore.
tenga conto della soggettività
Importante che nella progettazione si di ogni persona per
poter stimolare la sua partecipazione = che è legata a processi di scoperta.
gioco e il divertimento
La realtà di Reggio è una scuola dove dominano il che si
emozioni varie professioni:
intrecciano con le del bambino. In queste realtà sono presenti
pedagogisti
insegnanti, e artisti.
INSEGNANTE ARTISTA
= non invadente, sa = laureati al Dams (o accademie
ascoltare, non è solo un semplice di arti e spettacolo). Si occupano di
esecutore di programmi. E’ partecipe alla proporre attività che si integrano con
costruzione dell’identità del bimbo. quelle abituali dei bambini. Creano
laboratori/atelier
riflessione. dove i bambini
Stimola il bambino alla possono fare esperienze visive e pratiche
(es. laboratorio della luce)
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Lunedi 09 maggio 2016
PAROLE CHIAVE – II PARTE
persone collaborano obiettivo comune.
COMUNITA’ =
f) insieme di che verso un “Un nido è
un tipo di scuola speciale in cui gli esseri umani sono invitati a crescere nella mente,
nella sensibilità e nell’appartenenza ad una comunità più ampia.” (Jerame Bruner).
quindi necessità di stimolare le conoscenze, ma anche la socializzazione. Scuola
basata sulla PARTECIPAZIONE e su una COMUNANZA di valori e di obiettivi. Questa
comunanza genera le caratteristiche spaziali della scuola, come la centralità
pedagogica della piazza, la non-gerarchia degli spazi, l’orizzontalità dell’impianto
distributivo generale. Nella comunità si condivide qualcosa di significativo che rende i
membri uniti e interdipendenti. La comunità è un antidoto ai rischi dell’egoismo e
dell’individualizzazione. Varie tipologie di comunità: religiosa, minorile, socio-sanitaria,
socio-assistenziale, ma anche molteplici comunità all’interno di un’unica comunità (es.
il nido, comunità di genitori, bambini. educatori).
empatia
Comunanza: come = vicinanza che ci lega agli altri, che consente a ciascuno di
riconoscere l’altro e di riconoscersi nell’altro.
Partecipazione
: le famiglie sono soggetti attivi = componente essenziale per il processo
educativo. Strumenti per stimolare la partecipazione: incontri quotidiani personali,
dialoghi pubblici, comunicazioni affidate alle immagini oltre che alle parole. Queste
senso di appartenenza
realtà esprimono di tutti i protagonisti.
Perché partecipare alla comunità? Perché con gli altri si impara meglio rafforza
Si apprende l’uno DALL’ALTRO e l’uno CON l’altro.
l’identità e l’apprendistato cognitivo.
Infatti siamo tanti sguardi sul mondo, nessuno è uguale ad un altro tenere in
quindi
considerazione anche il punto di vista degli altri è arricchente. Il soggetto si mette in
gioca e dialoga con gli altri.
Gruppo = qualcosa di più della semplice somma delle parti.
Teoria sistemica Ha una
struttura propria, e i membri sono interdipendenti. Lewin, il gruppo lo definisce come
“totalità dinamica”. laboratorio per
COSTRUTTIVITA’
g) = scuola come grande atelier di ricerca,
l’apprendimento sia individuale che di gruppo, luogo di COSTRUTTIVISMO, dove si può
elaborare un’ECOLOGIA DELL’ARTIFICIALE.
Costruttivismo (autori come Bateson, Lewin): la conoscenza è una costruzione
permanente che l’individuo fa elaborando ed organizzando i dati che egli percepisce
composizione della conoscenza
quando agisce nella e sulla realtà. La non avviene in
a rete.
modo progressivo e lineare, ma 7
Il costruttivismo è l’orientamento di tutto il volume. Principi fondamentali: la
conoscenza si crea attraverso una costruzione attiva del soggetto; la conoscenza è
collegata al contesto (soggetto + ambiente = collegati interattivamente); conoscenza
che nasce dalla collaborazione crea più significato.
Apprendimento significativo:
PIAGET: apprendimento per assimilazione AUSUBEL: 3 caratteristiche per avere
e accomodamento. Il soggetto assimila apprendimento significativo: il contenuto
dall’ambiente e poi lo riadatta dando un deve essere significativo, il soggetto deve
già possedere delle conoscenze, ci deve
significato. essere la motivazione all’apprendimento.
Altri autori come:
- Gardner ha parlato di intelligenze multiple (ad oggi più di 9), ognuno di noi ne ha
alcune che sono più sviluppate (logico-matematica, spaziale, linguistica,
esistenziale, naturalistica).
- Vygotskij: mette in luce il linguaggio dell’interazione sociale.
- Bateson: parla di ecologia della mente = senso della conoscenza attraverso lo
scambio interattivo.
Quindi nella prospettiva pedagogica vediamo l’apprendimento come processo di
interazione sociale valorizzando l’ESPERIENZA.
l’esperienza?
Che cos’è Rimanda alla dimensione del fare. 4 elementi chiave per avere
esperienza: contatto con la realtà e con la pratica.
- Conoscenza legata al vissuto
- Formazione resa possibile grazie all’aver un avvenimento.
sedimentazione nel tempo.
- Acquisizione di conoscenze per la
- Accumulare conoscenze per tentativi/errori nel risolvere il problema.
ESPERIENZA da esperire. Dimensione oggettiva: si parla di esperienza perché è
controllabile. Nella dimensione soggettiva si usa il termine provare.
Dewey teorico dell’attivismo pedagogico. Importanza dell’esperienza umana che
deriva dalla natura e che è nella natura.
Valore del pensiero = ragionare sul processo attraverso il quale si crea l’esperienza.
PENSIERO = capacità del soggetto di scoprire i significati tra ciò che viene vissuto e le sue
conseguenze. PENSARE + RIFLETTERE = ESPERIENZA. 8
Due tipologie di pensiero:
PENSIERO: cercare la soluzione ai RIFLESSIONE: pensare i pensieri che
problemi che incontriamo. abbiamo pensato (= meta pensiero).
Infatti buona pratica educativa è la RIFLESSIVITA’ = educatore professionista riflessivo,
ossia si interroga sul proprio modo di pensare/agire mentre sta agendo (molto difficile da
ARTE DELL’APE:
mettere in pratica). Dewey la definisce la formica accula passivamente
modifica la cosa raccolta per farne uscire il tesoro
le esperienze, l’ape invece che vi è
celato.
NARRAZIONE
h) = è in grado di dare visibilità e trasparenza ai processi di ricerca. Il nido è in
documentare risultati,
grado di non solo i ma anche i processi di conoscenza e
percorsi didattici.
formazione, di narrare i È un luogo che rivela la presenza dei bambini
anche il loro assenza. spazio di narrare l’insieme delle scelte e
Auto rappresentazione: capacità di ogni singolo
dei riferimenti che generano l’ambiente della scuola, come un ologramma
presupposto: la parte è nel tutto, e il tutto nella parte (= vedere anche nella piccola
parte il tutto). Diverso da riduzionismo (che privilegia lo spezzettare nelle parti) e diverso
anche dall’olismo (che privilegia la visione globale).
Nel nido quindi è importante dare importanza ad ogni bambino (= valorizzarlo) e a
l’unitarietà del progetto stimola
tutto il bambino (= a tutte le sue dimensioni)
l’unitarietà della persona.
NORMALITA’ RICCA =
i) insieme di parti diverse in armonia = equilibrio. Interazione di
elementi (materiali, oggetti, colori) differenti che generano un risultato sereno, una
sinfonia delle singole parti. Ogni diversità è normalità.
DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE: QUALE RELAZIONE?
La documentazione è lo step fondamentale per il progetto educativo e per eseguire poi
valutazione itinere al termine;
la valutazione. La si può fare sia in sia si esegue avvalendosi
di alcuni strumenti (annotazioni/descrizioni, fotografie, video, registrazioni audio che alla
fine della giornata vengono analizzate). si condivide
Inizialmente abbiamo una RACCOLTA DATI, poi una RICOGNIZIONE = ossia
con i colleghi per poter capire e interpretare ciò che è successo e creare delle ipotesi
sulle attività future. (promuovere ricerca attiva non seguire una guida, ma costruire
ipotesi si sceglie
delle attività personalizzate). MEDIAZIONE tra educatori, tra le un’attività
9
condivisa da tutti. COMUNICAZIONE = comunicare sia con i colleghi, ma anche con le
famiglie e con i bambini. aiuta a mediare i valori,
Quindi lo spazio è MEDIATORE PEDAGOGICO = utilizza un
linguaggio silenzioso perché parlano le pareti dello spazio (es. i cartelloni appesi ai muri). È
sa accogliere nella molteplicità dei
importante la cura dello spazio buono quello che
suoi bisogni = rendere lo spazio emozionante.
CONTRIBUTO PEDAGOGICO – JEROME BRUNER (PG.137)
SCUOLE DELL’INFANZIA: ALCUNE SPECIFICHE PER LO SPAZIO
spazio speciale
Scuola dell’infanzia di Reggio = in cui gli esseri umani sono invitati a
crescere mente, sensibilità nell’appartenenza
nella nella e ad una comunità più ampia. 3
parti fondamentali dello spazio: spazio per ognuno
1. “Mio, tuo, e nostro”: lo spazio deve fornire lo degli individui che
anche essere uno spazio comune,
lo occupano: MIO E TUO. Ma deve NOSTRO. Un
buon spazio ha spazi per luoghi diversi (per pitturare, per osservare). [di fondo
abbiamo il principio dialogico] deve essere solo A
2. “Nella e della comunità più ampia”: lo spazio della scuola non
Reggio, ma DI Reggio. Favorire l’entrata degli altri (famiglie, amici)
apprendere reale,
3. “Una comunità educativa”: è un luogo dove insieme il mondo e
dell’immaginazione.
i possibili mondi
Un architetto/un educatore, progettando una nuova scuola dell’infanzia, deve chiedersi
quale tipo di spazio aiuta gli esseri umani a crescere. 10
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.filippini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Unicatt o del prof Birbes Cristina.
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