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1.2.2 RIFERIMENTI TEMPORALI INTRINSECI ED ESTRINCESI

I riferimenti temporali estrinseci sono legati alla dimensione cronologica del mondo reale e forniscono le

informazioni extralinguistiche che si richiedono per computare l’esatto ordinamento degli eventi; essi

costituiscono i LT.

I riferimenti temporali intrinseci sono implicati dalla semantica dei Tempi verbali e racchiudono

l’informazione prettamente linguistica che è direttamente implicata nei Tempi Composti, e che è essenziale

per ottenere una corretta interpretazione dell’enunciato che li contiene. Essi costituiscono il MR;essi per

così dire rappresentano un’indicazione temporale che viene internamente postulata dai Tempi Composti.

In ogni caso nell’atto di enunciazione, al fine di ottenere una corretta interpretazione dei tempi, è

necessario collocare l’enunciato in una dimensione genuinamente testuale. Cn ciò è facile constatare che

una proposizione risulta nettamente diferenziata a seconda dei tempi usati, I tempi semplici ed i tempi

composti infatti differiscono per via del loro diverso raggio di azione testuale. Un tempo composto

rappresenta un atto linguistico descrittivo, mentre un tempo semplice rappresenta più un ordine.

1.2.6 ANCORAGGIO TEMPORALE

Ricostruendo l’esatta sequenza di più eventi, in termini di relazioni di anteriorità, simultaneità e

posteriorità e quindi attraverso l’interazione dei tempi verbali all’interno di uno stesso si ricavano gli

ANCORAGGI TEMPORALI, AT,indispensabili per una corretta ricostruzione della mappa cronologica del testo

medesimo. Gli AT sono quindi indispensabili per stabilire relazioni di anteriorità, simultaneità e

posterioritàfra i diversi Tempi. Alcuni tempi richiedono necessariamente un AT, in particolare è il caso del

futuro nel passato e dell’imperfetto

2. ASPETTO E AZIONE

2.1 Nozione di ASPETTO VERBALE

2.1.1 Opposizione perfettivo / imperfettivo in italiano

Per definire le proprietà temporali di un enunciato occorre fissare una serie di rapporti. Occorre cioè

valutare il rapporto che passa tra quel dato evento MA, estrinsicamente individuatonsull’asse cronologico

mediante una funzione di localizzazione LT esplicita o implicita, e gli altri punti chiave del meccanismo di

riferimento temporale. Ma in mancanza di altre indicaioni tale rapporto va istituito direttamente col ME.

Es., Giovanni va/andò/andrà al cinema.

Quando invece il caso lo richiede, ci serviamo di un duplice sistema di aggancio, che contempla anche il MR

detto.

Es., A mezzogiorno, Giovanni sarà già arrivato.

Se invece consideriamo un determinato processo da un punto di vista immanente, ossia avendo di mira la

sua intima costituzione e le sue specifiche modalità di svolgimento allora quelle che vengono portate in

primo piano non sono le proprietà temporali del verbo, bensì le sue proprietà aspettuali. L’esempio più

immediato è quello che riguarda la distinzione tra l’Imperfetto e il Perfetto in italiano. Nel caso

dell’imperfetto il protagonista è colto nell’atto stesso dell’azione e diremo dunque che esprime l’Aspetto

imperfettivo. Con il Perfetto invece l’azione viene presentata nella sua globalità ed esprime quindi

l’Aspetto perfettivo.

Da un punto di vista strettamente temporale, invece, non si pone nessuna differenza, entrambi gli enunciai

infatti ci informano che il processo/l’azione si è svolta anteriormente al ME. Ne consegue duenque che la

questione dell’Aspetto non va confusa con quella del riferimento temporale. L’Aspetto è indifferente a

qualunque problema di localizzazione o di ordinamento reciproco degli eventi, e consente di portare alla

luce certe specifiche valenze semantiche che ineriscono ai Tempi Verbali in relazione alla diversa

VISUALIZZAZIONE del processo adottato di volta in volta dal locutore.

- ASPETTO IMPERFETTIVO va inteso come la considerazione del processo verbale secondo un punto di vista

interno al suo svolgimento.

- ASPETTO PERFETTIVO intenderemo invece una considerazione globale del processo verbale medesimo.

2.2 Concetto di AZIONE VERBALE

Il concetto di Azione è di natura eminentemente semantico-lessicale, cioè è legato al significato del singolo

lessema (unità minima che costituisce il lessico di una lingua) considerato. Tuttavia il criterio di verifica è

sintattico, in quanto discende dalla possibilità, o impossibilità, di usare un dato verb in un dato contesto.

VERBO:

I verbi sono possono classificare sulla base di tre criteri che fanno riferimento a:

1)Proprietà semantiche, numero e tipo di attanti e ruoli semantici.

2)Proprietà semantico-aspettuali, tipo di evento che descrive il verbo, azione verbale*.

3)Proprietà sintattico-argomentali, numero di argomenti o valenze, loro realizzazione sintattica e tipo di

ausiliare utilizzato

2)Azione verbale:

Proprietà che definisce le caratteristiche aspettuali lessicali di un verbo

AZIONE VERBALE Durativi

Non- durativi Verbi che riguardano processi che si

Verbi che concernono processi prolungano nel tempo.

caratterizzati da un svolgimento Es., crescere, dormire, scalare, esistere,

rapido, il cui il punto di inizio amare.

dell’evento coincide col punto

finale.

Es., inconrare, esplodere, scattare,

spaventarsi. - risultativi: indicano eventi

che hanno un'estensione

Telici temporale e

- Puntuali: indicano eventi senza che possono considerarsi

I processi telici hanno la

un'estensione conclusi solo dopo il

caratteristica di essere

temporale e non implicano un raggiungimento di una certa

finalizzati al raggiungimento

cambiamento di stato meta

di una certa meta. Es., partire,

morire, affogare, gettare.

- Trasformativi: verbi indicanti un - non-risultativi/non-telico

Inoltre i verbi telici

mutamento di stato. Es., ricominciare, manifestano un’importante

svegliarsi, trovare, sorgere. proprietà: quando sono

coniugati secondo il - stativi: indicano - continuativi:

paradigma di un Tempo qualità permanenti verbi che non

- reversibili - non-reversibili imperfettivo, essi non o stati di fatto. sono nè

consentono di derivare

[+ altri verbi incoativi e incrementativi] Inoltre si risultativi nè

alcuna implicazione circa la caratterizzano per stativi. Es.,

positiva conclusione del la loro godere, abitare,

i principali test che mettono in luce l’eventuale processo. Es., Giovanni

statività dei verbi sono : incompatibilità con commerciare,

 disegnava il ritratto di sua zia.

L’imperativo l’imperativo e la restare, durare.

 Perifrasi progressiva Valenza telica si annulla con a

 perifrasi

l’uso di avverbili modali come di negazione e con la

malavoglia, accuratamente, progressiva,

riluttantemente, entusiasticamente congiunzione mentre, usata stare+gerundio.

 l’uso di frasi scisse: ciò che Lucia fece fu solo coi tempi imperfettivi.

conoscere la geografia Es., Sii bella!

 l’impiego di elementi pro-verbali:

Giovanni preferiva il panettone e Paolo

faceva altrettanto

 l’uso di verbi come persuadere, - Permanenti - Non-permanenti

convincere, o ricordare nella principale

 l’impiego di sintagmi quali per amor di, relativa precarietà della condizione da essi indicata e manifestano

nell’interesse di

 la congiunzione di frasi mediante invece un comportamento praticamente identico a quello dei continuativi

di

Ogni verbo reagisce in maniera differenziata a

ciascuno di questi verbi.

2.2.3 Influssi del contesto e interferenze Azione e Aspetto

Influssi del contesto: L’azione è una categoria dai contorni abbastanza sfumati. Accanto a verbi che

manifesta una data Azion, ve ne sono altri che subiscono in maniera determinante l’influsso del contesto e

quindi dal diverso soggetto dell’enunciato o dalla presenza di avverbiali temporali o dalla presenza di una

negazione.

Interferenze Azione e Aspetto: un tipo di interferenza è quella che si riscontra nel caso dei verbi telici: la

telicità di un verbo viene infatti messa in risalto dalla commutazione tra Tempi perfettivi e imperfettivi, e

quindi imperfetto ed i perfetti.

AVVERBIALI

- Classi azionali di riferimento: puntuali, trasformativi, risultativi, continuativi.

- Spiegazione condotta sulla base dei Tempi Perfettivi.

 IN x tempo, (dove X tempo sta per un espressione temporale numericamente quantificata)

Avverbiali compatibili soltanto coi verbi telici, ossia con i trasformativi e i risultativi.

- *Luisa, a quella vista si stupì in due secondi. =PUNTUALE

- Giorgio è partito in mezzora; si è sbrigato più del solito. =TRASFORMATIVO

- Mirella ha pulito la vasca dei pesci in due ore. =RISULTATIVO

- *Nino ha camminato lungo il viale in mezzora.=CONTINUATIVO

I tempi Imperfettivi con l’avverbiale IN x tempo, subiscono forti restrizioni e fanno emergere una

lettura perfettiva.

-Giorgio parte in mezzora

-Giorgio partiva in mezzora

Entrambi interpretabili sia in senso abituale che perfettivo.

 PER x tempo,

Avverbiali perfettamente compatibili coi trasformativi e i continuativi; assolutamente

incompatibili coi puntuali; e compatibili coi risultativi, soltanto a patto che venga annullata la

valenza telica normalmente posseduta da questi verbi.

 DA x tempo, (Tempi Perfettivi)

la compatibilità di questo avverbiale coi tempi perfettivi è tanto più netta, quanto più insiste sulla

telicità del verbo. Quanto ai puntuali essi appaiono sovente impiegabili in virtù della loro intrinseca

non-duratività, che supplisce in qualche modo alla carenza di contenuto telico. Quanto infine

all’esclusione dei continuativi, essa non desta alcuna sorpresa, trattandosi di verbi

costituzionalmente refrattari a qualunque indicazione di telicità.

Quanto ai tempi imperfettivi, l’avverbiale qui assume un significato alquanto diverso, a seconda

della valenza aspettuale dei Tempi cui si accompagna. In effetti mentre coi tempi perfettivi

l’espressione X MISURA l’intervallo trascorso dalla conclusione del processom coi Tempi

imperfettivi essa misura piuttosto l’intervallo trascorso dall’inizio del processo (che viene visto

come tuttora in corso).

Quanto alle accezioni azionali, quella abituale è di rado impiego, mentre l’accezione progressiva è

perfettamente recuperabile, ma unicamente con i verbi durativi

Avverbiali delimitativi e circoscriventi

Gli avverbiali delimitativi individuano un intervallo di tempo identificandone esplicitamente gli estremi

tramite opportune espressioni che esprimono un valore temporale o attraverso opportune subordinate

temporali. Es.,(a) dal tempo T1 al tempo

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
15 pagine
6 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FEFERONZA92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Romagno Domenica.