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SCIENZA
correggere la grossolanità e le superstizioni del mondo
•per
popolare.
Far accettare la POVERTÀ
benestanti a fare la carità
•ispirando
diffidenza verso la MODERNITÀ e la CITTÀ
•cause di CORRUZIONE e di possibili AGITAZIONI SOCIALI
società in cui OGNUNO OCCUPI IL SUO POSTO
•rispettando la volontà di Dio
valorizazzione dell'ESERCITO
• garante dell’unità nazionale
difesa della FAMIGLIA
nido
•intesa come
API INDUSTRIOSE
duro lavoro proprietà
•importanza del e discorsi sulla Capitolo II
Dopo l’Unità (1870-1878)
Aumenta la presenza di testate di letture educative, concentrata in poche aree regionali del Nord
La novellaja fiorentina Il primo
(Lombardia e Toscana) mentre a Napoli si segnalano di Imbriani e
insegnamento della lettura pel bambino italiano di Boschi
La lettura a scuola: lingua e dialetti 1867
Negli anni successivi all’Unità d’Italia la questione della lingua diventa un problema sociale e nazionale. Nel
commissione di studiosi Collodi)
il ministro della pubblica istruzione Broglio nomina una (di cui farà parte anche
presieduta da Alessandro Manzoni, produrrà la Relazione dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla,
che
la quale proporrà: fiorentino parlato colto lingua comune,
− L’adozione del come
vocabolario
− La compilazione di un deposito del parlato comune,
insegnanti toscani tutta Italia,
− La destinazione di nelle scuole di
corsi per insegnanti
− L’organizzazione di in forma di conferenze,
L’emarginazione dialetti.
− dei
sostenitori De Amicis, oppositori
Uno degli intellettuali della proposta fu Edmondo mentre tra gli si elencano:
Lambruschini, Carducci, Ascoli
Raffaello Giosuè G. I. il quale sosteneva che ignorando le culture locali si condanna
proponeva una
anche il loro patrimonio di testi orali mentre per quanto riguarda l’insegnamento scolastico
didattica basata sul bilinguismo, confronto tra i due sistemi.
un costante e organico
scuola reale i progetti NON troveranno possibilità di attuazione
Nella ambo perché le rispettive condizioni si
riveleranno troppo impegnative.
1871 percentuale degli analfabeti 50%.
Ancora nel la è superiore al De Sanctis fa notare che l’italiano di 20 anni
prima si è alleggerito delle sue forme solenni e accademiche ed è più vicino ai dialetti.
I libri scolastici
Le scuole vengono inondate da una gran massa di libri, manuali, opuscoli: nel 1863 vengono prodotti 608 libri
scolastico-educativi e nel 18072 149 libri solo per le elementari.
rigidità di struttura e di linguaggio
I contenuti saranno soggetti ad un’estrema (si veda il Giannetto di Parravicini)
e i libri di A. Berquin, C. Cantù, Tarra, Thouar verranno utilizzati come modello da replicare.
L’equazione bambino-popolo
libri strumenti di omogeneizzazione sociale puntano a formare “l’uomo e il
Tutti i vengono considerati e
cittadino” attraverso ideali modelli umani
la presentazione di portatori di irreprensibili qualità morali e civili. I
vincolati alla formazione di un pubblico adulto delle classi subalterne
testi erano quindi che bisognava inserire nella
accettazione dei valori borghesi. L’alfabetizzazione
vita della nazione previa M. Lessona è importante perché
impedisce la ribellione controllino i valori
e la violenza a patto che si contenuti nei documenti cartacei (fogli
settimanali) che approdano nelle case dei più poveri e dei più ignoranti.
Carlo Collodi prima di Pinocchio
Carlo Lorenzini (1826-90) studia nel seminario di Colle Val d’Elsa e presso gli Scolopi del Liceo Ginnasio Fiorentino,
poi lavora presso la libreria Piatti di Firenze. Fautore dell’unità nazionale, combatterà volontario nel ‘48 a
Curtatone e Montanara e successivamente nel ’59 nei Cavalleggeri di Novara. Ricoprirà diversi incarichi
amministrativi: segretario presso il Senato toscano, commesso aggregato alla Commissione di Censura Teatrale e
infine segretario di seconda classe nell’amministrazione provinciale (Prefettura) di Firenze.
Inizia giornalistica ’48, Il Lampione, la Nazione, Il Fanfulla.
l’attività nel collaborando a
testi fondamenta di Pinocchio Un
I collodiani che costituiscono le nascono quasi tutti su commissione, come
romanzo in vapore da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica critica lo sviluppo tecnologico nel
dove Collodi
I misteri di Firenze parodia dei luoghi comuni dei misteri,
mondo capitalistico mentre ne fa una configurando
Firenze come città “al contrario” che ne è totalmente priva, realizzando una ripresa caricaturale del romanzo
I misteri di Parigi.
d’appendice di Eugene Sue
esordisce come autore di teatro Gli amici di casa
Nel 1861 con la commedia e inizia a collaborare con gli editori
Perrault, Madame d’Aulnoy Madame Leprince de Beaumont:
traduce i testi
Paggi per i quali di di e di escono i
Racconti delle fate che Collodi arricchirà con il suo toscano acuto, pessimista e ironico dai toni quotidiani da cui
non sfuggiranno neppure le morali conclusive.
Dopo i racconti delle fate Collodi scrive Giannettino (1876) e Minuzzolo (1878) un bambino di nove anni diviso fra
dimensione teatrale
gli impegni scolastici e il piacere del gioco e delle attrazioni. La ha un peso sia come richiamo
per i bambini che come impostazione dell’intero impianto narrativo che viene affidato al dialogo, alla battuta, alla
trovata teatrale.
Irrompe il Giannettino (1876)
romperà le regole dell’ossequio ai valori dominanti
Col Giannettino Collodi e, difatti, una commissione
ministeriale incaricata di esaminare i libri di testo per le scuole lo inserirà nei libri “sconsigliati”, giudicandone
ritratto della realtà infantile spontanea e sincera.
sconveniente il ritrarre psicologicamente un
prima rappresentazione letteraria dell’infanzia
Costituisce la con la sua proposta di
fanciullo vero, (spontaneità, mancanza di volontà e pazienza)
difetti limiti di fronte ai
reale con i suoi e i suoi non può essere
doveri (obbedienza, sincerità, senso del dovere, impegni scolastici e divieti) ma per questo
catalogato nelle schiere dei ‘buoni’ o dei ‘cattivi’.
scontri/incontri tra chi insegna e chi dovrebbe imparare,
I continui tra doveri e piaceri non si estremizzano nella
sono calati nel quotidiano
fuga da ogni costrizione ma dove il dottor Boccadoro riesce a gestire i vizi
comportamentali di Giannettino alternando interventi restrittivo-punitivi a slanci di paterno incitamento.
Giannettino inizia un percorso di maturazione simile a quello che avrebbe poi compiuto Pinocchio.
La grammatica di Giannettino
Dal Giannettino Collodi deriva una serie di libri didattici tra cui (1879) che disegna
percorsi di educazione linguistica secondo i canoni della tradizione lasciando però spazio a una gran quantità di
elementi dell’uso vivo. Frabboni riconosce al libro: l’attenzione delle motivazioni spontanee del ragazzo, la
presenza di più linguaggi d’uso per trasmettere i contenuti, la dinamicità come partecipazione attiva del discente
al proprio processo di apprendimento e l’integrabilità con altre fonti-strumenti di informazione.
Occhi e nasi,
Negli anni ‘80 Collodi scrive volume antologico di figure, personaggi e ritratti accennati, incompleti
della Firenze contemporanea e di quella di una volta in cui si ritrovano temi come quello della fame e una costante
ironia di fondo.
Ida Baccini (1850-1911) e le Memorie di un pulcino
Insegnante nelle scuole elementari, decide poi di dedicarsi interamente al giornalismo e all’attività di scrittrice.
Giornalino della domenica.
Nel ‘95 apre il Giornale dei bambini che si fonderà poi nel 1906 con il Attratta da ogni
Memorie di un pulcino,
forma di letteratura educativa scrive le racconto autobiografico di un pulcino di campagna
desiderio di
proposta pedagogica
che cambia padroncino e diventa grande in città. Questo gesto fonda la su un
porsi dalla parte di animali e bambini media
che non sono mai riusciti a esprimersi autonomamente, utilizzando
modi di dire e proverbi popolari. Come andò a finire il pulcino
al pubblico infantile,
adatti come Scriverà anche e
altri testi, dedicati ad un pubblico adolescente o adulto. esorcizzare la morte
La Baccini costruisce la sua produzione all’interno di un sistema di poche idee: la necessità di
e le deformità infantili, esercitare la carità in modo che i poveri conservino la fede consolatrice,
l’impegno ad
dell’ubbidienza, cauti amicizie, valorizzazione socialismo
l’importanza l’essere nello stringere le la delle teorie del
cristiano. Se Dio vuole siamo in villa VALORIZZA LA CITTÀ
Nella commediola con i suoi agi e le sue comodità, segno del
sottratto il carattere negativo e violento
processo di industrializzazione che aveva agli occhi di molti intellettuali
della città.
Michele Lessona (1823-94) e l’ottimismo dei proverbi Volere
Medico, naturalista, docente universitario di mineralogia e geologia ma anche abile divulgatore che scriverà
è potere su modello del libro Self-help di S. Smiles, che valorizza l’intraprendenza di chi partendo da modeste
condizioni è riuscito ad affermarsi nel campo della politica, dell’industria, della scienza. Il governo italiano manderà
i suoi consoli alla ricerca di esempi di italica operosità, convinto che un tale libro avrebbe spinto le masse a seguire
Volere è potere proverbi
gli esempi proposti. vedrà anche quattro per pagina da trasferire a chi per ragioni di
femminile
scarsa alfabetizzazione non poteva aspirare ad altro. Lessona non trascura la necessità dell’istruzione
maestre o istitutrici.
finalizzata però all’inserimento delle ragazze dei ceti subalterni come
La fiaba Kinder- und
1812 Grimm,
Nel i fratelli Jacob e Wilhelm studiosi di folklore, filologi e linguisti pubblicano
Hausmarchen (Fiabe del focolare) che segnerà sul piano culturale e politico tedesco i punti fermi di un comune
sentire caratterizzando al tempo stesso a livello europeo il modo di intendere la fiaba.
Le critiche dei pedagoghi desideri che la vita reale non può soddisfare
Le fiabe farebbero nascere nel cuore dei bambini (Richter); l’abuso
crudeltà balordaggine azioni eticamente riprovevoli
della e della (G. Fanciulli); Le compiute dal protagonista-eroe
propone come modello etico suggestivo accettato,
che si a