Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 1 Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame gnoseologia, prof. Di Martino, libri consigliati: Percorsi del riconoscimento, Lotta per il riconoscimento, Unicamente umano, L'addomesticazione dell'essere Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FIGURE DEL MISCONOSCIMENTO

Figure del misconoscimento (negazione del riconoscimento) e loro conseguenze che hanno una

funzione importante:

1. Violenza

2. Privazione dei diritti

3. Umiliazione

L’integrità della persona è da ricondurre ai modelli di riconoscimento. Nei racconti personali di chi

subisce il misconoscimento dominano categorie morali che evocano forme di riconoscimento

negato.

Comportamenti che ci colpiscono nella nostra comprensione positiva di noi stessi che abbiamo

acquisito per via intersoggettiva grazie alla realizzazione di quei modelli.

Ingiustizia non semplicemente legata a comportamenti che ci danneggiano materialmente o che ci

restringono la libertà fisicamente. Percepiamo comportamenti come ingiusti perché ci toccano nella

comprensione che abbiamo di noi stessi.

Honneth mostra nesso fra individuazione/riconoscimento, per via negativa da cui vulnerabilità

degli esseri umani. Per l’uomo è decisivo il senso di approvazione più del soddisfacimento di

bisogni materiali.

Vari livelli nell’analisi di Honneth:

diritto: degradazione tangibile legata alla negazione dei diritti, stima sociale: mortificazione

provocata da un’allusione al nostro insuccesso, misconoscimento legato al modello dell’amore.

Esperienza del misconoscimento è attentato alla fiducia in sé, rispetto di sé e autostima.

Reazioni negative sono spinta motivazionale all’opposizione e al conflitto sociale  spinta al

progresso.

Dal più basilare al più complesso (nei modelli di riconoscimento: dagli ambiti più ristretti alla

comunità più estesa).

Primo modello del misconoscimento: VIOLENZA

Forma più elementare di misconoscimento.

Minaccia dell’integrità fisica (asimmetria con il corrispondente modello di riconoscimento).

Degradazione personale viene dall’impedimento di disporre liberamente del proprio corpo.

Tentativo di imporre controllo sul corpo di un altro determina grado di mortificazione nell’altro che

intacca nel modo più profondo il rapporto pratico che la persona ha con se stessa.

Es. tortura o stupro: non solo dolore fisico ma combinazione dolore/sentimento di essere sottoposti

senza difese alla volontà di un altro soggetto.

Mina la fiducia in sé stessi e nel rapporto con gli altri. Si rompe il rapporto con il proprio corpo.

Distrutta la forma più elementare del rapporto pratico con sé: fiducia di poter disporre del proprio

corpo.

È l’unica non dipendente dall’orizzonte storico-culturale. È valida universalmente.

Crollo della fiducia nel mondo sociale. Per quanto possa cambiare la percezione della violenza

all’interno dell’orizzonte culturale, le conseguenze saranno sempre le stesse.

Ricoeur: se deve esserci rimando al modello positivo non ci possiamo limitare agli attacchi

all’integrità fisica. Propone di usare idea di disapprovazione per maggior specularità con il modello

positivo dell’amore: privato di approvazione l’individuo è come se non esistesse.

Mancanza di desiderio è forse il misconoscimento più originario e lesivo.

Secondo modello del misconoscimento: PRIVAZIONE DEI DIRITTI

Degradazione che colpisce rispetto morale per sé stessi.

Soggetto che viene sistematicamente escluso dal possesso di diritti all’interno della società.

Diritti che sanciscono l’essere membro della comunità sono negati mancato accreditamento di noi

stessi.

Se mi sento discriminato rispetto agli altri ne va anche del rispetto che ho per me stesso.

Non restrizione violenta dell’autonomia personale, ma connessione con il sentimento di non

possedere status di partecipante alla società. Non sono a pieno titolo riconosciuto dalla comunità.

Privazione dei diritti si accompagna alla perdita del rispetto di sé (= capacità di riferirsi a se stessi

come persona con uguali diritti dei suoi simili).

La società ha un concetto ridotto di noi, non siamo riconosciuti come in grado di intendere e di

volere. Non siamo riconosciuti come persone giuridiche, membri a pieno titolo della comunità.

Questa forma ha una grandezza storicamente variabile: quanto alla quantità di diritti attribuiti a un

soggetto, quanto alla quantità di soggetti che possono vedersi riconosciuti dei diritti.

Esclusione è storicamente determinata.

Terzo modello del misconoscimento: UMILIAZIONE

Negare valore sociale a singoli gruppi o individui.

Si riferisce alla misura di stima sociale che all’interno di un orizzonte storico-culturale viene

accordata al modo di autorealizzazione di un individuo o di un gruppo.

Impossibilità di riferirsi al proprio modello di vita come positivo all’interno della comunità.

Perdita dell’autostima.

Stima che abbiamo di noi è legata all’autenticità della stima dell’altro.

Stima sociale dipende dalla storia e dalla cultura: qualità vengono apprezzate in un’epoca e

diprezzate in un’altra.

Conseguenze del misconoscimento:

morte psichica (violenza), morte sociale (privazione dei diritti).

Honneth fa riferimento alla morte o alla malattia.

Né in Hegel né in Mead si erano trovate testimonianze su come esperienze di misconoscimento

possano determinare l’impegno di un individuo in un conflitto. Avevano detto che succedeva ma

non avevano detto come questo succedeva. Mancava collegamento psichico tra sofferenza e

reazione attiva che informa persona interessata sulla condizione sociale.

Dal sintomo alla causa. Dal sintomo alla consapevolezza della propria condizione sociale. Questo

passaggio è svolto dai sentimenti di reazione negativa. Sintomi psichici con cui soggetto diventa

consapevole che gli è negato ingiustamente il riconoscimento sociale.

Quando l’approvazione manca nella persona si apre un vuoto psichico che si esprime nei sintomi,

sentimenti negativi= indicatori di un vuoto di riconoscimento.

Honneth attribuisce l’importanza maggiore alla vergogna: comporta la maggiore depressione del

proprio valore. Nella vergogna viene minato l’io ideale che ogni soggetto ha.

Es. quando si delude un’aspettativa e proviamo vergogna, senso di inettitudine siamo allontanati

dall’ideale che ci eravamo rappresentati. Il fallimento ci sprofonda in un baratro di senso di

inferiorità.

Il misconoscimento può fungere da fattore motivazionale, può spingere alla ricerca del

riconoscimento.

Passività  attività. Spezzare sofferenza delle mortificazioni trovando la capacità di agire.

Questo dipende dalle opportunità di assumere un punto di vista morale, occorre che il

misconoscimento assuma una valenza morale, non vicenda privata.

La possibilità pratica che questo succeda dipende dalla condizione empirica dell’ambiente.

Ricoeur si distanzia da Honneth nel 3° modello di riconoscimento (fino a questo punto erano

d’accordo).

p.213 “Percorsi del riconoscimento”: nel percorso del riconoscimento ha prelevato la lotta (in

Hegel). La lotta assume un carattere morale: non lotta per il potere (Hobbes) ma riguarda

l’autocoscienza.

Ma Ricoeur pone un interrogativo: è sufficiente ricorrere per rendere ragione del progresso umano

alla sola idea di lotta, anche se trasformata da quella di Hobbes?

Percorso che porta al riconoscimento rischia di essere interminabile, lotta continua.

La lotta da sola non riesce a dar conto del riconoscimento.

Lo stato di natura di Hobbes si contrappone alla teoria dei diritti naturali: esclude ogni appello alla

sfera morale per riconoscere l’altro come un competitore.

Quando un soggetto potrà ritenersi davvero riconosciuto?

p.244: se la lotta è l’unico modo per ottenere riconoscimento e questa è infinita ci troviamo di

fronte a una nuova forma di coscienza infelice perché c’è sentimento di vittimismo (continuo

mancato riconoscimento) o perché ci si continua a prefigurare ideali irraggiungibili.

p.245: per scongiurare una nuova coscienza infelice bisogna prendere in considerazione

l’esperienza effettiva degli “stati di pace”  bisogna considerare le esperienze concrete in cui si è

riconosciuti.

Abbinare lotta interminabile e risultati già raggiunti.

L’esperienza degli stati di pace testimonia che la motivazione morale per la lotta per il

riconoscimento non è illusoria. La lotta non va verso un’utopia (che annullerebbe la motivazione

morale essendo la lotta per il riconoscimento una maschera della lotta per il potere).

Le esperienze di riconoscimento pacifico non risolvono, ma confermano, ci fanno cogliere che la

nostra ricerca di rapporto con l’altro è un’azione che conviene.

Alternativa alla lotta va cercata nelle esperienze pacificate

in cui conseguiamo stati di pace e che hanno caratteristiche: sono basate su mediazioni

simboliche = sono esperienze che non risolvono, hanno carattere simbolico. Non sono nell’ambito

della giustizia e del calcolo né del commercio.

Nel cuore della lotta si insinuano esperienze pacificate di mutuo riconoscimento che irradiano

l’esperienza umana.

Il dono

Dono/scambio di doni  una delle chiavi della riflessione etica. Nelle società primitive il dono una

chiave per comprendere le relazioni. Scambio dei doni è esperienza fondatrice. È un’espressione

contraddittoria perché scambio ha a che fare con il risarcimento (dono scambiato= non dono).

Ricoeur si serve di testi: “Gli stati di pace” e “Il prezzo della verità” che lavorano sul tema del dono

(elaborato da Marcel Mos in “Saggio sul dono”).

Ricoeur si pone delle difficoltà da sé: gli ostacoli sono 2

1. Nella nostra cultura esistono modelli di stati di pace conosciuti con denominazione di

origine greca: filìa (amore come amicizia), eos (amore come eros), agàpe  tre modi per

dire l’amore.

Agàpe (amore come gratuità) sembra rifiutare il mutuo riconoscimento, il dono non si

aspetta nessuna restituzione.

Come si può individuare nell’agape uno stato di pace basato sul mutuo riconoscimento?

Soluzione: utilizzare carattere unilaterale di agape per contrastare pericolo che all’idea del

mutuo riconoscimento ricorra idea di reciprocità  viene introdotta distinzione fra mutualità e

reciprocità.

Reciprocità = ha a che fare con il calcolo. Bisogna restituire in modo equivalente.

Mutualità = dimensione di gratuità nella reciprocità.

p.248: paradosso del dono e del contro-dono (dono scambiato).

2. Nel carattere agapico del riconoscimento si vede contrasto con la logica mercantile =

opposta al dono. Nel mercato: re

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
32 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/01 Filosofia teoretica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemicalgaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gnoseologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Di Martino Carmine.