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Estratto del documento

XI

La passione per il dolore deve essere dosata nell'arte prima che nel soggetto. È un dosare che

prescinde la crudeltà della storia,dell'immoralità dei personaggi e dal disgusto. Il dosare dipende dai

mezzi,dai segni attraverso cui la narrazione diventa espressione.

Winckelmann sosteneva che la compassata rappresentazione del dolore delle statue greche fosse

dato dallo stoicismo ma Lessing sapeva che il presunto stoicismo della statue greche è anti-teatrale.

Quando il pathos viene meno,si affievolisce lo spirito simpatetico e compassionevole. La tragedia

colpisce se i suoi eroi vengono lacerati nel profondo dai terribili eventi.

Il Filottete di Sofocle si dispera quando,con un piede in cancrena per il morso di un serpente,viene

abbandonato da Ulisse e compagni. Urla di dolore e si sente la puzza della cancrena. Non c'è

vergogna per il male e le sofferenze di Filottete sono terribili per lo spettatore. La compassione del

fruitore è commisurata alla sofferenza espressa.

Ma se questa sofferenza dovesse essere rappresentata in una statua,la situazione sarebbe diversa. Il

pittore e lo scultore devono saper dosare il brutto e il dolore solo per un problema di natura estetica:

il brutto e il dolore devono diventare godimento per lo spettatore e non fonte di sofferenza.

Poesia,pittura e scultura si avvalgono di mezzi diversi per diverse imitazioni:i suoni articolati nel

tempo per la poesia,figure e colori per pittura e scultura. La poesia ha come oggetto le azioni,la

pittura e la scultura i corpi. Le arti figurative possono imitare le azioni ma solo in modo allusivo e la

poesia può solo alludere alle azioni.

Lessing aiuta il genio a trovare l'orrore a seconda dei mezzi a sua disposizione e aiuta il fruitore a

trovare un modo non violento per goderne. Lessing desidera che chi fruisce l'orrore ne possa godere

il più a lungo possibile. Se la scena dipinta è talmente violenta e disgustosa,tanto da indurre il

fruitore a togliere lo sguardo,si ha una sconfitta per l'arte. Ma una scena dove l'orrore si sta per

compiere e lascia all'immaginazione il compito di completare il lavoro,allora si ha una scena che

innesca il processo simpatetico e compassionevole.

Il dolore suscita dispiacere che la bellezza tramuta in sentimento di compassione e in godimento

estetico. Solo nella poesia l'azione più essere spinta nel tempo fino alla sua conclusione.

XII

L'interesse di Kant per il brutto si innesta sulla sua critica trascendentale. Fondamento del giudizio

estetico e dell'espressione artistica è costituito dall'idea della libertà morale,oggetto di ragione e del

sentimento. Nel paragrafo 9 della Critica della facoltà di giudizio,Kant si chiede se il sentimento

del piacere sia relativo a un oggetto preceda sia temporalmente che logicamente il giudizio estetico

relativo all'oggetto. Se il sentimento risultasse autonomamente decisivo,si sarebbe di fronte ad un

relativo insuperabile. La soluzione di Kant è sostenere che il giudizio non ratifica il sentimento ma

la singolarità del sentire è in stretta comunanza e dipendenza con le facoltà cognitive e questo

garantisce l'universalità. Il piacere sta in un unico atto,in un percezione riflessa. Questa simultaneità

tra piacere e giudizio esclude l'emozione. L'intento della terza Critica è la formulazione di

un'estetica trascendentale della facoltà di giudizio,fine che si deduca dall'esclusione dell'emozione e

dal recupero del piacere:il piacere prescinde ogni interesse individuale derivante dall'emozione,dal

sentimento empirico ed è il movente dell'azione morale.

Anche il sentimento del sublime richiede il sentimento morale. Quando viene a mancare,al

sentimento del sublime si sostituisce quello del terrore. La poesia sublime viene collocata al vertice

della arti da Kant,fonda il suo valore sovratemporale e immortale sulla facoltà di esprimere idee

estetiche che rimandano all'idea morale di libertà. Il genio osa rendere sensibili le idee della libertà,

dell'immoralità e di Dio e di tutto ciò che si oppone a queste idee.

Il giudizio di gusto informa sul modo la sensibilità si avvicina all'oggettività degli oggetti,

anticipando un senso estetico connaturato nel piacere. Questo piacere è ricco di riflessione,non è

una conoscenza confusa ma il risultato dell'attività di giudizio che è universalmente comunicabile.

Se il giudizio è universale,come è possibile un godimento comune di ciò che è brutto? Si riapre la

questione della rappresentazione bella di oggetti che sono brutti. C'è un limite estetico solo per la

scultura,dove il brutto può essere rappresentato solo come allegoria,mentre in pittura e poesia il

brutto ha spazio nella rappresentazione che deve sempre essere esemplare come criterio e regola di

giudizio. L'opera d'arte è sempre un modello.

Il genio è ricondotto a un fondamento morale,a un sostrato soprasensibile e anche il concetto di idea

estetica è stato rifonda alla luce di questi elementi. Il sostrato soprasensibile supera le possibilità

della ragione speculativa dei concetti dell'intelletto. Si colloca come principio mediatore tra natura e

libertà,tra regno dell'essere,oggetto della conoscenza e regno del dovere,oggetto della morale. La

teoria della bella rappresentazione degli oggetti brutti non può prescindere dal riferimento costituivo

all'idea morale della libertà e del sentimento morale. Solo passando dalla moralità,il brutto ottiene la

propria fondazione:esiste un ideale del brutto.

Il godimento del brutto è un godimento trasfigurato nel bello e nell'allegoria. Il brutto di per sé non

ha alcuna valenza,se il suo scopo è generare un'emozione che rimane confinata nella paura

soggettiva.

Kant apre alla possibilità di fruire il sublime. L'esperienza del sublime nasce dalla presa di

coscienza di una sconfitta dei sensi o dell'immaginazione:rimanda all'irraggiungibile. Il limite

negativo deve essere superato. Il sublime di Kant è generato dall'attribuzione all'oggetto naturale di

una disposizione matematica o dinamica dell'immaginazione. Il sublime in sé non può essere

contenuto in nessuna forma sensibile ma riguarda solo le idee della ragione che vengono risvegliate

ed evocate nell'animo dall'inadeguatezza che può essere esibita sensibilmente. Non esiste un oggetto

di per sé sublime ma esistono sentimenti sublimi che necessitano di percorsi artistici o extra-artistici

che li suscitano.

Bello e sublime danno luogo a un piacere che procede dall'immaginazione e dal suo accordo o

disaccordo con la facoltà dei concetti. Il bello presuppone l'incremento e l'intensificazione del

sentimento vitale,il sublime si configura come un piacere indiretto che si presenta in un primo

tempo come impedimento in cui l'animo non è attratto dall'oggetto sublime per poi essere attratto e

respinto. L'origine del sublime è nelle idee della ragione che sono risvegliate nell'animo a seguito

del fatto che non è possibile darne alcune esibizione sensibile adatta. Il sublime è un piacere

negativo.

Il piacere di piangere di Du Bos diventa un piacere negativo,ponendo l'accento sul fatto che

incremento e impedimento della vita non sono concetti empirici ma si collocano sul piano della

critica trascendentale. La loro validità non si limita ad un singolo individuo e alla sua mutevole

condizione corporea ma sono connessi a giudizi universali che aspirano ad un valore universale. Se

il bello è il rapporto armonico tra le parti,il sublime si presenta non commisurato alla nostra facoltà

di esibizione e sarebbe violente per l'immaginazione. Il sublime è considerato tale se si oppone alla

finalità:quanto meno un oggetto è commisurato alla finalità,tanto più è sublime.

Kant presuppone che il piacere sia consustanziato al giudizio e che l'opera d'arte sia l'esibizione di

idee estetiche. Kant indica nella legge morale,espressione della ragione che sottomette il potere

finito della natura,come via di salvezza per il fruitore. La meraviglia confina con lo spavento e

l'orrore. Chi sa di essere al sicuro,chi si abbandona all'immaginazione sente la potenza di questo

moto dell'animo provocato dal suo essere a riposo.

L'immaginazione lega lo stato di soddisfazione a condizioni fisiche mentre lo schematismo della

facoltà di giudizio si libera delle leggi associative,delle condizioni fisiche e diventa strumento della

ragione. Si afferma l'indipendenza dall'influenzale della natura. L'immaginazione,governata dalla

ragione,libera l'uomo dalla sofferenza e innalza l'animo umano liberato dal corpo. L'immaginazione

patisce l'inadeguatezza rispetto alla ragione e gioisce nell'elevarsi rispetto ad essa,rappresentando

l'oggetto come conforme agli scopi.

XIII

L'immaginazione del Settecento colma il vuoto della rappresentazione. Il tema dell'irrappresentabile

che passa attraverso l'azione dell'immaginazione come facoltà che sa rendere presente il fatto che

c'è dell'irrappresentabile. La metafora del dissidio tra un padre felice,l'idea,e una madre infelice,la

forma,che generano un figlio sentimentalmente contraddittorio,piacere e dolore uniti,porta Lyotard

a una concezione del sublime liberamente tratta da Kant. L'idea ha bisogno del rispetto per la sua

realizzazione ma non ha più bisogno di una bella forma:l'immaginazione che viene sopraffatta

genera il sublime dell'anima. Il sublime è un sentimento indiretto che emerge da un momentaneo

impedimento per cui l'animo viene attratto e respinto dall'oggetto sublime. Il giudizio del sublime

riguarda l'assenza di forma dell'oggetto.

Il sublime è contrario alla finalità nella relazione con la forza di giudizio,ovvero non è commisurato

alla facoltà di esibizione. Un mare in tempesta non è sublime se l'animo non è invaso da idee

soprasensibili che lo portano alla contemplazione delle idee con finalità superiori. L'animo deve

essere ricettivo per le idee per ricevere il sentimento del sublime:è nell'inadeguatezza della natura

rispetto al sublime che rende attraente e respingere l'elemento alla sensibilità.

Kant pone una barriera culturale e morale:nelle manifestazioni estreme della natura,l'uomo incolto

vedrà la pena,il pericolo e la miseria e non sarà mai fruitore. Ma neanche il semplice fruitore si

salva.

L'esperienza del limite si apre nell'ambito morale di Kant,al di fuori del quale non esiste il buono

fruitore. L'emozione del Fruitore non è un

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Publisher
A.A. 2014-2015
40 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LaTita di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mazzocut-Mis Maddalena.