vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La padronanza del fuoco e il suo uso per cottura dei cibi rendono l'uomo un animale unico e sono il
segno della progressione civile tanto che ogni cultura ha il proprio mito legato al fuoco.
Lévi-Strauss usa la dicotomia crudo/cotto per spiegare l'opposizione tra natura e cultura,dove il
fuoco è l'intermediario tra i due estremi. Il fuoco per uso culinario è stato doppiamente
addomesticato perché congiunge sia il prodotto crudo con il consumatore umano sia perché un cibo
cotto è un cibo sociale.
Darwin,nonostante avesse riconosciuto l'importanza dei cibi cotti,non aveva dato peso al significato
biologico della cottura. Invece Brillat-Savarin aveva colto l'importanza del fuoco affermando che
con esso l'uomo ha domato la natura. Nessuno però ha solide basi scientifiche per dire quando,come
e perché si è iniziato a cuocere.
È difficile stabilire l'inizio della cottura ma è importante risalire all'epoca in cui si acquisì il pieno
controllo del fuoco. È probabile che gli antenati del sapiens conservavano il fuoco che si generava
accidentalmente. L'Homo erectus sarebbe stato il primo a cuocere i cibi,ipotesi avanzata dalla
conformazione dei suoi denti. Resti dell'uso certo del fuoco risalgono intorno a 500 mila anni fa.
Prima di usare per cucinare,si imparò a controllarlo,poi venne usato contro gli animali feroci,per
stanare gli animali e come riscaldamento che ha permesso la perdita della pelliccia. Con
introduzione dell'agricoltura,il fuoco serviva come concime e disboscamento. Il fuoco offre
sicurezza e diventa il fulcro di una vita di gruppo che va rafforzandosi.
Gli animali tendono,dopo un incendio,ad andare a cercare cereali o radici abbrustolite e più
facilmente masticabili;altri carnivori condividono il piacere della carne cotta ma solo l'uomo sa
controllare e cucinare. I primi cibi cotti sono stati sicuramente degli incidenti e capitarono
probabilmente con l'Homo erecuts che segna il passaggio ai cibi cotti dato che aveva denti piccolo e
una mandibola,un apparato digerente ridotto e una maggiore capacità cranica. L'erectus aveva perso
la capacità di arrampicarsi sugli alberi e quindi viveva a terra:sicuramente usava il fuoco per
difendersi. Cuocendo la carne,la si masticavano meno e quindi i denti si ridussero.
L'aumento del consumo di carne è stato centrale nell'evoluzione umana pari è l'importanza dei cibi
cotti. La cottura è una pre-digestione che permette di allargare la scelta alimentare e consentire l'uso
di energie per altre cose. Inoltre mangiare cibi caldi in clima freddi riduce il raffreddamento del
corpo. La cottura rende il cibo più sicuro,eliminando funghi e batteri e sostanze tossiche;
ammorbidisce le fibre e rendere il cibo più digeribile. L'uomo si è abituato alla cottura che ha
indotto una bassa tolleranza ai tannini e i batteri della carne cruda sono un pericolo.
La carne di selvaggina è molto coriacea e la cottura ha permesso di usare meglio il tempo anziché
passare tutta la giornata a masticare. Infatti le scimmie passano gran parte della giornata a
procurarsi e masticare il cibo e,nel caso della carne,preferiscono gli organi interni che sono morbidi.
L'Homo erectus ha accorciato i tempi alimentari che sono ulteriormente diminuiti con il sapiens e la
bollitura.
La cottura denatura la proteine,trasforma il collagene in gelatina,libera gli amidi e gli zuccheri
rendendo il cibo più calorico. Questo ha ridotto il tempo di digestione a favore dell'estensione del
pasto anche ai bambini e i malati. La cottura amplia lo spettro di sapori. Mangiare cibi cotti
permette di immagazzinare più energia e di avere un miglior apporto calorico.
Una digestione più semplice modifica l'intestino che si accorcia;la cottura migliora il sistema
immunitario e dà più energia che può essere usata per lo sviluppo del cervello.
Aiello e Wheeler svilupparono la expensive tissue hypotesis per cui la riduzione dell'intestino è il
prezzo pagato per avere un grande cervello. Infatti altri primati hanno un intestino più grande,per
digerire meglio il cibo crudo,ma un cervello piccolo. Il cervello umano è solo il 2% della massa
corporea ma a riposo consuma il 20-25% del metabolismo fino al picco del 60% nei neonati.
Durante il lungo svezzamento umano,il cervello prende dal latte materno il nutrimento e il suo
sviluppo è in relazione alla dieta della madre.Il cervello ama il glucosio perché per la sua crescita ha
bisogno di glucosio,proteine e vitamine.
I primi tentativi di rendere il cibo più digeribile vennero fatti a crudo con dei martelli che,pestando
la carne,l'ammorbidivano:questo sarebbe stato l'inizio dell'encefalizzazione.
La cooking hypothesis venne confermata da due studiose che hanno dimostrato la relazione tra il
volume cerebrale e il numero di neuroni che dipendono dalla quantità di energia necessaria per
nutrire il cervello. Una dieta cruda non permette lo sviluppo di un grande cervello,come
testimoniano le scimmie.
La cottura ha socializzato il gusto e ha reso il pasto un momento conviviale. Cuocere richiedeva la
collaborazione,la divisione dei ruoli e un alto livello di attenzione. Disporre di un pasto cotto
consumabile velocemente,lasciava più tempo per cacciare e svolgere altre attività. Il fuoco ha
trasformato l'impulso a sfamarsi nell'atto del gustare. Il focolare diventa il luogo di incontro dove
socializzare per cui l'uomo si sarebbe abituato agli altri.
Prima della cottura i pasti non si consumavano insieme. I primati non umani in genere non
condividono il cibo se non per placare insistenti richieste. Scimpanzé e macachi dividono il cibo in
caso di abbondanza e la preda viene divisa in modo disuguale. È raro che la divisione del cibo
avvenga in modo pacifico. Gli scimpanzé dividono sulla base del sesso la raccolta del cibo.
Gli uomini dividono la caccia e il raccolto e non mangiano in silenzio ma in compagnia. Gustare è
un piacere conviviale probabilmente iniziato con la cottura dei cibi.
Capitolo quinto:A caccia di nuovi sapori. La creazione-produzione del cibo.
L'uomo non si accontenta di mangiare quello che viene messo a disposizione dalla natura. Il
passaggio dell'economia di predazione e quella di produzione ha inciso su rapporto con l'ambiente e
sulla cultura. La produzione di cibo è un fattore decisivo per la progressiva acquisizione del primato
sulla natura. Per l'uomo,il cibo è cultura da quando lo si raccoglie a quando lo si cucina e si gusta.
C'è un caso di protoagricoltura animale e di protodomesticazione:delle formiche americane
coltivano i lieviti per mangiarli e allevano degli insetti che secernono la melata in cambio di
protezione.
L'invenzione dell'agricoltura e la domesticazione risalgono al Neolitico anche se alcune attività
sono riscontrabili già nel Mesolitico. Alla raccolta e alla predazione si sovrappongono i primi
esperimenti di semina e coltivazione a cui seguono i primi tentativi di domesticazione di animali e
cereali ad opera dei popoli seminomadi.
È assurdo pensare che i popoli primitivi si nutrissero solo di carne:i resti archeologici sono solo di
animali perché le ossa si conservano meglio delle fibre vegetali. L'agricoltura si è affermata prima
dell'uso della ceramica che resta la fonte primaria dei tipi vegetali coltivati.
Una delle ragioni che spinse verso l'agricoltura fu la comparsa della megafauna e la necessità di
reperire nuove fonti di cibo. L'economia agricola si sviluppa nel Medio Oriente 10 mila anni fa e in
Cina. L'agricoltura e la domesticazione ha comportato lo stanziamento delle popolazioni e ha
ridotto l'impatto della ricerca quotidiana di cibo. L'agricoltura e l'allevamento hanno risolto il
problema della fame fornendo cibo costantemente ma ha anche comportato una maggiore fatica per
produrre un cibo meno calorico della selvaggina. Ma l'agricoltura ha comportato un aumento
demografico.
Il fuoco ha permesso di rendere più fertili i campi e di creare nuovi spazi coltivabili,di tenere lontani
gli animali dai raccolti. Successivamente si è iniziato a lavorare la terra con altri strumenti.
La rivoluzione agricola non ha portato solo vantaggi. Ha permesso la domesticazione degli animali
ma ha anche portato alla diffusione delle malattie e dei parassiti. Il cambio di alimentazione in
favore dei vegetali ha comportato malattie metaboliche e infezioni. Una dieta a base di carboidrati
ha bloccato l'espansione del cervello. L'agricoltura ha introdotto il sistema della classi sociali. Ma
l'agricoltura è stato una conquista così apprezzata da diventare la fonte principale di
approvvigionamento umano perché poteva offrire un pasto a prescindere dalla disponibilità in
natura. L'agricoltura ha trasformato i cereali selvaggi in domesticati e più redditizi. Senza
l'agricoltura non esisterebbe il gusto perché non ci sarebbe varietà di sapori.
Insieme alla cottura,si introdusse l'uso dei condimenti e la fermentazione. Nei siti neolitici sono
state trovate tracce di cereali fermatati facendo della birra il più antico alcoolico. Importanti erano
anche l'ulivo e la vite. Dal Neolitico americano sono arrivate nuove specie vegetali. Agricoltura e
pastorizia sono integrate tra loro. Non solo quadrupedi ma i molluschi e le lumache veniva allevate
per essere mangiate,dato che le quantità di gusci ritrovati è poco compatibile con la sola pesca.
Dall'allevamento sono arrivati nuovi alimenti come il latte e i derivati,il cui consumo ha modificato
il genoma umano per fargli produrre la lattasi anche dopo lo svezzamento. L'intolleranza al lattosio
è presente in quelle popolazioni che non hanno mai consumato latte. Anche le recenti allergie fanno
pensare che la tecnologia umana si sia sviluppato più velocemente dei geni. Al Neolitico si devono i
recipienti di argilla per la cottura su fiamma.
Attualmente quasi tutto il mondo si basa sull'agricoltura e l'allevamento anche se restano delle
comunità di raccoglitori-cacciatori che hanno armi efficienti e che non sono un possibile modello
per la vita dei primi ominidi.
Capitolo sesto:Il gusto nella pentola. Quando la cottura diventa cucina.
La cucina riflette il bisogno di consapevolezza di ciò che si mangia perché prima di gustarlo
bisogna valorizzarne le qualità. La cucina è una atto innaturale umano derivato del bisogno di
mangiare che sostituisce ad un bisogno biologo uno di convenzioni.
Cuocere deriva dal latino coquere e il termine cucina indica sia il luogo sia l'attività. L'uomo si
distingue dagli animali per il modo elaborazione e preparazione dei cibi. È una ricerca continua
della gratificazioni del palato e