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Estratto del documento

In alcuni casi i lads non sono sempre accettati in maniera facile e veloce infatti vengono intimiditi

fisicamente, molestati mostrando così un sessismo virulento che supera anche quello della

controcultura scolastica.

All’inizio essi sono eccitati per l’aumento del denaro posseduto e spendibile e provano una

sensazione predominante che non tutti possano fare il loro tipo di lavoro e che c’è un certo

prestigio nel riuscire a stare all’altezza di un lavoro duro.

Esiste un meccanismo profondo che conduce un ragazzo di estrazione operaia che appartiene ai

lads ad essere risucchiato all’interno di un certo tipo di lavoro che consiste nella risposta

prevedibile del nuovo datore di lavoro e dei padroni di fronte a ciò che comprendono della cultura

che i lads hanno già sviluppato a scuola; infatti essi hanno già accettato le autorità precedenti e la

loro cultura porta ad accettare una gerarchia, il potere ed ad adattarsi ad esso. I conformisti invece

fanno molta più fatica ad accettare tutto ciò poiché credono ancora nelle soddisfazioni e nella

possibilità degli avanzamenti nel lavoro rendendolo così, visto dagli occhi di un datore di lavoro,

più difficile da trattare. Infatti i conformisti, i periferici o quelli che stanno al margine della

controcultura scolastica che si trovano a fare lavori manuali sono soggetti a soffrire in una

immersione totale in un lavoro spiacevole. Per i lads la fabbrica è familiare, è benvenuto e

accettato e viene come autorizzato ad esprimere la propria personalità che nella scuola veniva

repressa.

Parte 2 : Analisi

Capitolo 5: Penetrazioni

Elementi di analisi

Per capire meglio alcuni concetti attinenti alla classe operaia e ai lads dobbiamo usare come

mezzo anche l’etnografia, ricorrendo anche alle nozioni di “penetrazione” e “limitazione” .

• Con il termine penetrazione si designano gli impulsi che all’interno di una forma culturale

sono tesi a penetrare le condizioni di esistenza e la posizione dei membri di un tutto

sociale;

• Con il termine limitazione si indicano i blocchi, le deviazioni e gli effetti ideologici che

confondono e impediscono il completo sviluppo e la piena espressione di tali impulsi.

Le penetrazioni non solo sono alterate e private in maniera cruciale della loro indipendenza, ma

sono anche a loro volta reintegrate all’interno della stessa struttura che esse in qualche modo

stanno disvelando: sono le limitazioni interne ed esterne a reintegrarle.

Si ha un momento nella cultura operaia in cui si ritiene che il lato manuale della forza lavoro

rappresenti libertà, scelta e tendenza, e al tempo stesso costituisca un inserimento preciso

all’interno di un sistema di sfruttamento e di oppressione per la popolazione operaia. La prima

promette il futuro, la seconda mostra il presente.

La controcultura scolastica e i suoi processi sorgono da specifiche circostanza storiche e non si

producono mai accidentalmente.

Il riconoscimento della determinazione non sminuisce la creatività, ciò nondimeno, si deve

insistere immediatamente su due definizioni. La creatività non è un atto individuale, non è il

risultato di un cervello particolare, né di un’intenzione cosciente. La sua logica può verificarsi solo

a livello di gruppo.

Essa non è una capacità unica, un’illimitata abilità a produrre esiti, conduce a trappole profonde

che nel momento vengono truccate da un rigoglio di certezza soggettiva.

Si deve insistere sul fatto che questa forma culturale non si genera per semplice determinazione

esterna, ma è prodotta anche dalle attività e dalle lotte di ogni nuova generazione.

Le penetrazioni prodotte a livello culturale nella classe operaia dalla creatività, non sono però

affatto indefinite. Esse si muovono lungo certi assi che si trovano fuori dall’individuo, del gruppo o

della classe;

l’oggetto della creatività perciò, è qualcosa che deve essere scoperto, non immaginato.

I limiti e le relazioni di ciò che viene scoperto sono già stabili.

Questo processo creativo ovviamente non è un banale insieme di lezioni apprese o informazioni

passivamente raccolte, piuttosto è il risultato di una concreta ma incerta esplorazione.

Una delle ragioni più profonde per cui tale creatività sociale non può essere razionalmente

espressa alla superficie della cultura, sta ne fatto che in realtà si tratta solo della metà di una

storia. Questa non procede dal centro della cultura con una pura intenzione espressiva; bisogna

considerare la penetrazione come un’intuizione chiara e coerente.

Nella nostra specificazione, di creatività e razionalità dobbiamo distinguere tra il livello culturale e il

livello della coscienza pratica.

In alcuni casi la coscienza diretta ed esplicita potrebbe essere la nostra guida più povera e meno

razionale; potrebbe riflettere solo le fasi del processo culturale .

La coscienza pratica invece è la più aperta alla distrazione e all’influenza momentanea.

Con questo non bisogna negare l’importanza della consapevolezza; essa è una fonte privilegiata

di informazione e di significato se propriamente contestualizzata, e in ultima analisi è l’unica posta

in gioco nella lotta per i significati.

La coscienza è definibile “falsa” solo quando è separata dal suo contesto culturale variabile e le

viene chiesto di rispondere agli interrogativi.

La creatività e gli impulsi razionali della controcultura scolastica non sono prodotti ideali o

fantastici dell’immaginazione, né centrati sull’agire individuale e sulla coscienza.

In realtà nella cultura della classe operaia e in particolare in quella della scuola, a impedire tutto

ciò sono proprio questi elementi di razionalità e di aspettative per il futuro che agiscono nell’attuale

mondo sociale in modi complessi e involontari.

Resta comunque il fatto che la classe operaia sia l’unica classe sociale che non è strutturata nel

suo interno dal groviglio ideologico dell’organizzazione capitalista. La classe operaia è il solo

gruppo nel capitalismo che non deve credere nella legittimazione capitalista come condizione della

sua sopravvivenza. Vanno però posti chiari limiti;

Questo potenziale demistificatorio non possiede la capacità di prefigurare altre forme.

L’unità più piccola e discreta che agisce come base per la penetrazione culturale è il gruppo

informale.

Esso è un aggregato speciale perché è più della somma delle sue parti costitutive.

In particolare esso possiede la fedeltà, una forza speciale che tende a sovra determinare gli

atteggiamenti previi e le condizioni specifiche dell’esistenza del gruppo.

Il fatto che nel gruppo ci siano punti di vista e intenzioni mantenute in modo forte, ne assicura

l’esistenza continua, questo viene definito dalla psicologia sociale come morale alto; così nel

gruppo informale abbiamo una sospensione relativa degli interessi individuali e un impegno di

realtà con il gruppo e con i suoi propositi, che non è strettamente specificato né dalla sua storia di

appartenenza ne dalla sua posizione. Così facendo il gruppo può essere considerato un soggetto

vero e proprio.

In sostanza la controcultura scolastica della classe operaia, sostenuta dal gruppo informale e da

una serie infinita di contatti tra gruppi che decidono ciò che è meglio e più significativo, libera

almeno in parte un energia che si trasforma in demistificazione radicale delle condizioni e delle

possibilità reali presenti in una società di classe.

Penetrazione : educazione e qualifiche

Il rifiuto della scuola e l’opposizione agli insegnati da parte dei lads possono essere visti alla luce

di una penetrazione del paradigma dell’insegnamento;

La controcultura scolastica offre uno sguardo alla violenza e agli aspetti violenti al di sotto della

bagarre istituzionale della scuola. Questo possono essere raggruppate in tre insiemi e sono tutte

indirizzate a smascherare la natura “dell’equivalente” che viene offerto. In primis la controcultura

scolastica è coinvolta a modo suo in una dinamica relativamente sottile e, per così dire, in una

valutazione “costi-benefici” delle ricompense del conformismo e dell0obbedienza che la scuola

cerca di ottenere dai ragazzi della classe operaia.

Per i lads il successo significa andare a fare l’apprendista o un lavoro da impiegato.

Lavori come questo sembrano offrire poco ma pretendere molto.

E’ chiaro che questa valutazione ha una veste culturale.

Il libero coinvolgimento culturale, la collettività sociale, il rischio della strada e della fabbrica, e

l'indipendenza della mente andrebbero tutte perse per un premio essenziale formale, e non reale.

La scelta culturale, invece, sceglie l'incerta avventura della società civile, e non la salvezza

costrittiva del conformismo e il progresso relativo o illusorio.

Esistono ragioni ben fondate per mettere in dubbio che sia sensato investire le energie del sè per

ottenere qualifiche, e che queste ultime siano veramente efficaci o oggettive. La controcultura

scolastica pone questo problema ai suoi membri, la scuola no.

L'essenza della penetrazione culturale che riguarda la scuola sta nel fatto che la logica degli

interessi di classe o di gruppo è differente dalla logica degli interessi individuali. Per l'individuo

della classe operaia, la mobilità in questa società potrebbe significare qualcosa. tuttavia, al livello

di classe o di gruppo, la mobilità non significa proprio niente. La sola mobilità vera a questo livello

sarebbe la distruzione della società di classe nel suo complesso.

La controcultura scolastica sà molto più dello Stato e delle sue agenzie cosa aspettarsi. essa

contiene elementi per una critica profonda dell'ideologia individualista che domina la nostra

società.

E’ a scuola e nel paradigma dell'insegnamento di base che quegli atteggiamenti che avevano

bisogno del successo individuale sono presentati in generale come necessari.

A scuola si produce una generalizzazione che parte da una logica individualistica e conclude con

una logica di gruppo, senza però dare il giusto riconoscimento alla natura molto differente e al

livello astrattivo dell'ultima.

Forza lavoro: una merce non come le altre

La controcultura scolastica affronta direttamente la realtà dell'istituzione scolastica e rivela in

qualche modo lo scambio iniquo che la scuola cerca di realizzare, in specie alla luce di altri tipi di

scambio che la cultura ha forgiato a suo nome.

L'impegno lavo

Dettagli
A.A. 2015-2016
16 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carolina_caldana di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Potrandolfo Stefania.