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RISORSE SOCIOECONOMICHE
Attivare le risorse della rete sociale e familiare estesa. Le reti familiari e sociali offrono assistenza materiale,
emotivo e senso di appartenenza; più in generale, l’appartenenza a un gruppo costituisce una sorta
sostegno di
garanzia ai fini della sopravvivenza, specialmente nel caso delle persone sole o anziane. Anche il Chicago
Center for Family Health conta sul sostegno delle famiglie, realizzando, ad esempio, una proficua
collaborazione tra scuole e famiglie per ridurre la dispersione scolastica. Come già discusso precedentemente,
le famiglie solide sono quelle che riconoscono le proprie difficoltà e chiedono aiuto, mentre l’isolamento
familiare genera processi disfunzionali. A tal proposito, possiamo aiutare le famiglie individuando conflitti o
tagli emotivi che potrebbero essere ricuciti, offrendo informazioni sulle risorse presenti nella comunità, oppure,
a conservare le connessioni con la famiglia d’origine. Infine,
nel caso della famiglia immigrata, aiutandole
dobbiamo comprendere che un’unica figura di accudimento non può soddisfare tutti i bisogni: un detto africano
recita “Ci è importante
vuole un villaggio per allevare un bambino”: pertanto ricercare modelli e figure
autorevoli al di fuori della famiglia, specialmente quando un genitore non è disponibile. Vedi “Diversità
Conquistare la sicurezza economica e trovare un equilibrio tra famiglia e lavoro.
(pagina 7).
culturale e disparità socioeconomica crescenti”
POTENZIARE I PROCESSI ORGANIZZATIVI NELLA PRATICA. Molti clinici hanno rimarcato
l’importanza dei processi organizzativi per un funzionamento sano: i primi terapeuti familiari a orientamento
hanno osservato come l’esistenza
strutturale-strategico di una forte gerarchia generazionale e di una chiara
definizione dell’autorità sia un fattore essenziale; ha sottolineato l’importanza dei processi di
Bowen
differenziazione; Whitaker ha descritto la famiglia sana come quella che riesce a preservare la propria coesione
interna, definita tuttavia da un giusto grado di separazione tra genitori e figli; Minuchin ci spinge a considerare
la famiglia come un sistema in trasformazione: da questa prospettiva, molte famiglie possono essere trattate
come famiglie normali alle prese con particolari fasi di transizione.
5. PROCESSI COMUNICATIVI
Processi comunicativi. Una comunicazione efficace è essenziale ai fini del buon funzionamento, per cui ogni
intervento con le famiglie cercherà di accrescere le capacità comunicative. È importante inoltre notare come
aspetto, quest’ultimo,
ogni comunicazione presenti un aspetto di contenuto e uno di relazione, che definisce la
natura delle relazioni. Ad esempio, la frase “prendi ha in sé l’aspettativa di un assoggettamento
la medicina”
dell’altro. I processi che favoriscono una buona comunicazione sono la chiarezza, la condivisione delle
emozioni e le strategie collaborative nella risoluzione dei problemi.
CHIAREZZA
Messaggi chiari e coerenti. La Satir ha osservato che la comunicazione nelle famiglie sane è diretta e
autentica: tutti dicono quello che intendono e intendono esattamente quello che dicono, i messaggi sono
consegnati al destinatario senza intermediari e i messaggi verbali sono coerenti con quelli comportamentali.
Dire e pretendere la verità. È necessario dire e pretendere la verità, perché quando si interrompe il passaggio
l’indicibile diventa implicito, manifestandosi in maniera sintomatica.
di conoscenze, ricordi e paure
CONDIVISIONE DELLE EMOZIONI
Condivisione empatica di un’ampia gamma di emozioni. sull’intelligenza emotiva
Gli studi di Goleman
mostrano l’importanza di un’espressione diretta delle emozioni ai fini di un buon adattamento. Tale abilità si
sviluppa attraverso le interazioni e può essere promossa in una terapia di coppia o familiare. Le interazioni
prosperano quando si può esprimere un’ampia gamma di emozioni e quando si può parlare apertamente dei
propri bisogni. Anche la tolleranza per le differenze e per le emozioni negative è fondamentale: ad esempio,
la rabbia trattenuta di un adolescente per la perdita di un genitore può esplodere quando gli altri componenti
sono pronti a riprendere la propria vita. Lo scopo del clinico è in questo caso quello di offrire un contesto
e sicuro in cui condividere ed elaborare i vari stati d’animo, in modo da garantire a tutti la possibilità
protetto
di dare e ricevere conforto; non ultimi gli uomini, per i quali lo stereotipo culturale della forza fa sì che non
possano mostrare la paura, il che aumenta il rischio di comportamenti distruttivi.
Evitare la creazione di capri espiatori. Una possibile manifestazione disfunzionale di condivisione delle
emozioni è la ricerca di capri espiatori. Le famiglie resilienti esibiscono una scarsa propensione al biasimo,
mentre quelle con un funzionamento più basso perpetuano un clima di diffidenza e paura attraverso
atteggiamenti di critica e ricercando un capro espiatorio.
L’espressione dei sentimenti positivi è vitale per
Promuovere le interazioni positive. controbilanciare le
interazioni negative: infatti, le relazioni possono tollerare livelli di conflittualità anche elevati a condizione che
questi siano compensati da una comunicazione positiva, che si declina in manifestazioni d’affetto e in generale
piacevole. Un discorso a parte merita l’umorismo,
in un’interazione che aiuta ad uscire dai momenti difficili.
ha sottolineato l’importanza dell’umorismo affinché trovino nutrimento l’inventiva e la creatività.
Whitaker
Tuttavia, l’umorismo può rivelarsi distruttivo se utilizzato attraverso forme di sarcasmo.
STRATEGIE COLLABORATIVE NELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI. In questo paragrafo la Walsh
elenca sei strategie: 1) identificare i problemi e le fonti di stress; 2) confronto e negoziazione; 3) risoluzione
dei conflitti; 4) concentrarsi su obiettivi raggiungibili e concreti; 5) costruire sul successo e imparare dai
fallimenti; 6) prevenire attivamente i problemi.
Identificare i problemi e le fonti di stress. Quando la richiesta di aiuto si incentra su un determinato problema
(depressione della moglie, alcolismo del marito), i terapeuti familiari dovrebbero fare attenzione a rintracciare
l’eventuale presenza di altre fonti di stress, recenti o attuali, nella vita della famiglia.
Confronto e negoziazione. Si parla di confronto in quanto, una volta identificati i problemi, è importante
coinvolgere la famiglia in un confronto creativo sui vincoli e le risorse disponibili, in modo da considerare un
ampio ventaglio di alternative, soprattutto quando si tratta di decisioni importanti. Per essere negoziatori
efficaci, i membri di una famiglia devono imparare a comunicare e ascoltare, ma è piuttosto frequente che la
negoziazione sia impedita da lotte di potere volte ad affermare il proprio controllo: in questi casi, ogni
è percepito come un atto di resa nei confronti dell’altro.
compromesso È importante anche valutare cosa
significhi “negoziare” per la coppia, come avviene nella vignetta seguente:
Anna, su suggerimento del marito Bob, richiede una terapia individuale per adattarsi alla nuova città in
cui si è trasferita. Dalle sedute emerge come Bob, avendo trovato un nuovo lavoro in un’altra città, abbia
pressoché costretto la moglie a seguirlo, senza tenere conto dei suoi bisogni. Presto Anna manifesta grande
tristezza e malinconia, ripensando ai legami che aveva abbandonato. Quando i coniugi cominciano a
entrare più a fondo nel loro problema, si evidenzia come per Bob negoziare significhi costruire
l’argomentazione più forte, e per Anna accogliere i bisogni dell’altro. Ben presto i coniugi si rendono conto
di come questi significati si siano insinuati come norme nella loro mente, e solo grazie a questa presa di
consapevolezza è stato possibile per entrambi affermare i propri bisogni in modo più efficace.
Risoluzione dei conflitti. La risoluzione dei conflitti è garantita in particolar modo dalla tolleranza verso il
conflitto, che permette l’espressione del dissenso e, a partire da tale espressione, la graduale costruzione del
una relazione non è dato dall’assenza di conflitto, ma dalla
consenso. Il miglior predittore del buon esito di
rappresentano un’esperienza perturbante, i conflitti possono
capacità di gestirlo: anche se sul momento poi
d’affetto.
rivelarsi proficui, e oltretutto non diventano mai distruttivi se compensati da manifestazioni I
terapeuti che hanno a che fare con coppie caratterizzate da un elevato livello di conflitto possono favorire un
assetto decisionale condiviso e una risoluzione partecipata dei conflitti attraverso processi di negoziazione.
Concentrarsi su obiettivi raggiungibili e concreti. Parlando di resilienza, è necessario concentrarsi su
l’esempio di
obiettivi realizzabili e compiere passi concreti per il loro raggiungimento. La Walsh riporta
Michael Jordan, che si concentrava in modo totale sulla singola partita, anziché sul campionato. Questa
concentrazione e questo totale coinvolgimento volti al perseguimento dei propri obiettivi ricorda l’esperienza
di flusso osservata da Csikszentmihalyi.
Costruire sul successo e imparare dai fallimenti. Dopo ogni successo, anche piccolo, la fiducia di una
famiglia cresce esponenzialmente, permettendole di affrontare sfide più importanti. Quanto ai fallimenti, questi
si rivelano istruttivi se successivamente si riesce a ricalibrare il proprio investimento o a individuare un nuovo
approccio alla risoluzione del problema.
Prevenire attivamente i problemi. Quando un potenziale problema si profila, le famiglie farebbero bene a
prevenirlo, ma talvolta c’è dell’esitazione nel processo di risoluzione dei problemi; ad esempio, qualcuno
potrebbe non essere disposto a condividere le proprie opinioni per timore del conflitto. In questi casi può essere
efficace un’azione di normalizzazione in cui si afferma che tutte le relazioni contemplano il dissenso, e che le
famiglie fanno un lavoro straordinario quando danno voce alle differenze. Oppure è possibile incoraggiare le
famiglie a vedere la crisi come una sfida accettabile e ricca di significato, o ancora a ideare un piano B.
6. LINEE GUIDA PRATICHE PER POTENZIARE LA RESILIENZA FAMILIARE
PROCESSI FONDAMENTALI DELLA RESILIENZA FAMILIARE (in giallo nel testo)
Sistemi di credenze familiari
“Dare un senso alle avversità” (pagine 8 e 9).
Significare la crisi. Vedi Vedi “La speranza: un preconcetto ottimistico” “Promuovere le
Una prospettiva positiva. (a pagina 9) e
interazioni positive” (a pagina 14).
Vedi “Spiritualità&