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ESEMPI DI MODELLI DI TERAPIE ESPRESSIVE IN AMBITO FAMILIARE

Il modello Object Relations Family Therapy degli Scharff

Background teorico. Gli autori basano il loro modello sulla scuola inglese delle relazioni oggettuali, facendo

dunque riferimento principalmente a Fairbairn, ma anche a Klein, Winnicott e Balint, nonché alle teorie dei

gruppi di Bion e Foulkes. Le due ipotesi di base da cui si sviluppa il modello degli Scharff affermano: a) che

l’individuo nasca con una tendenza fondamentale alla relazione, e che b) difese quali proiezione, introiezione,

scissione e identificazione proiettiva guidino non solo lo sviluppo individuale, ma anche quello familiare;

inoltre, tale modello tiene conto dei diversi stadi che la famiglia attraversa lungo il ciclo di vita, stadi che

tuttavia vengono riletti in chiave psicoanalitica. Prendiamo come esempio la fase di formazione della coppia:

quando nasce una coppia, la relazione assume una qualità eccitante, conseguenza dell’idealizzazione: gli

innamorati si cercano e si desiderano, e i fattori rifiutanti e aggressivi sono pesantemente repressi sotto

l’influenza dell’idealizzazione. Questo processo di “ordinario tuttavia, non dura

trionfo maniacale”,

all’infinito, tant’è che talvolta, subito dopo il matrimonio, ciascuno riporta nella relazione le parti che aveva

represso. In questo modo la relazione diviene più realistica, ma anche più problematica. Il ritorno delle

componenti rifiutanti e il modo in cui queste interagiscono determinano la qualità del matrimonio. Un’altra

caratteristica della coppia stabilizzata è che essa va a creare un sistema che esercita una forte pressione per

escludere ogni outsider. In condizioni ottimali, inoltre, nella coppia stabilizzata, le parti più positive

dell’esperienza di coppia possono prevalere su quelle negative, anche dopo l’inizio della routine matrimoniale,

eventi critici, come l’arrivo del primo figlio, generino una tensione tale da lasciar

ma può capitare che alcuni

prendere il sopravvento agli aspetti negativi.

Secondo gli Scharff, il legame di coppia può essere influenzato da 4 forze: 1) la realtà pubblica a livello

consapevole, tale per cui i partner sono attratti da similarità nel background culturale, razziale, religioso o

sociale; 2) la realtà pubblica a livello inconsapevole, in cui la coppia è oggetto di proiezioni nate dalle

aspettative dei genitori e della comunità; 3) la realtà personale a livello consapevole, in cui i partner ricercano

consapevolmente aspetti di amore, ammirazione e validazione; 4) la realtà personale a livello inconsapevole,

ovvero un legame costruito sulla base di relazioni oggettuali scisse e rimosse.

Gli autori, inoltre, tracciano una connessione tra esperienze di accudimento infantile e relazione di coppia in

età adulta basandosi su una riformulazione del concetto winnicottiano di holding (la capacità della madre di

fungere da contenitore delle angosce del bambino fornendo le cure quando questi si trova in condizioni di

vulnerabilità). La relazione madre-bambino, secondo gli autori, si sviluppa da una partnership fisica, in cui un

ruolo centrale è giocato dall’handling (il modo in cui il neonato è manipolato e accudito dal punto di vista

consentita dall’holding.

fisico), a una partnership mente-corpo, Questi aspetti rappresenteranno la base per

costruire relazioni di intimità in età adulta. A partire da quest’ipotesi, gli Scharff introducono tre processi che

originano dalla relazione madre-bambino e che risultano utili per la comprensione delle dinamiche familiari:

- il relazionarsi, in cui la diade partecipa a un processo di comunicazione intima;

l’holding che corrisponde all’handling

- centrato, e in generale alle cure messe in atto dalla madre per

supportare lo stabilirsi di una relazione con il bambino;

l’holding cioè quel contesto fisico e mentale che supporta l’holding

- contestuale, centrato e che viene

assolto anche dalla figura paterna e dal contesto sociale.

Finalità del trattamento. Scopo di questa terapia familiare è di migliorare la capacità dei suoi vari membri di

offrirsi holding, nonché di comprendere le relazioni oggettuali inconsce che interferiscono con lo sviluppo di

relazioni familiari più mature.

Metodi per diagnosticare la disfunzione e unità d’interesse. L’unità è di volta in volta individuale, di coppia

o familiare a seconda di chi si presenta in seduta. La fase di assessment, ad esempio, comprende colloqui

individuali col figlio, colloquio con la coppia e anche una seduta familiare. La presenza di tutti è auspicabile

ma non obbligatoria. Nel processo diagnostico si presta attenzione alla fase evolutiva della famiglia e alla sua

capacità di iniziare una terapia espressiva, per cui in fase di consultazione diagnostica si valutano la capacità

di accettare la frustrazione e l’angoscia, di sviluppare un’attitudine psicologica e di lavorare tramite

l’interpretazione.

Struttura del processo terapeutico (setting, tecniche e fattori di cambiamento). Il setting prevede che ci si

incontri una volta a settimana per 45-50 minuti, e che partecipi solo chi desidera farlo; le sedie vengono

disposte circolarmente, mentre al centro si dispone un tavolino con pennarelli e giochi, sia per mostrare

l’importanza attribuita allo spazio psicologico che viene lasciato al bambino, sia per consentire eventuali

momenti regressivi ai genitori. Quanto ai fattori di cambiamento, gli autori distinguono fra transfert contestuale

e focalizzato. Il transfert contestuale precede quello focalizzato e riguarda il terapeuta come colui che

fornisce un ambiente in grado di contenere le angosce della famiglia pur rimanendo equidistante dai suoi

si ritrovano nell’holding

membri; le sue radici contestuale. Il transfert focalizzato è il transfert in senso

classico. L’insight, invece, si verifica quando la famiglia riesce a vedere come il modo in cui si relaziona con

il terapeuta riflette sentimenti repressi e comportamenti che hanno le loro radici nelle esperienze con la propria

famiglia d’origine.

Difese contro un eccessivo controtransfert e tecniche utilizzate. Gli autori esplicitano infine quattro

modalità attraverso cui il terapeuta prende le distanze da un controtransfert eccessivo e quattro tipologie di

utilizzabili all’interno del loro modello. Quanto alle

commenti difese: 1) distanziarsi: il terapeuta rimane

distante dalla famiglia per evitare una trappola immaginaria; tale situazione va distinta da quelle in cui la

famiglia ha un bisogno inconscio di distanziare il terapeuta; 2) elaborare interpretazioni non empatiche,

aggressive e premature, che possono distruggere il lavoro con la famiglia; 3) prendere le parti di un

all’incapacità del terapeuta di gestire i vissuti relativi a quel

sottosistema o escluderlo, aspetto legato

sottosistema nella sua famiglia d’origine; 4) semplificare, cioè non tenere conto di tutti gli aspetti relazionali.

Quanto agli interventi: 1) commenti utili a organizzare la seduta; b) commenti utili a dare supporto o consiglio;

3) commenti di comprensione, sia essa superficiale oppure interpretativa; 4) commenti che coinvolgono il

transfert. Il modello di Ruszczynski (di coppia)

Background teorico. Il background teorico del modello di Ruszczynski si basa sulla teoria delle relazioni

oggettuali e afferma innanzitutto che tutte le relazioni di coppia presentano bisogni di intimità ma anche di

individualità, esigenze che si intrecciano continuamente e che possono anche entrare in conflitto. In particolare,

il desiderio d’intimità nasca dalla preoccupazione per l’altro,

Ruszsczynski sostiene che preoccupazione che a

sua volta deriva dalla posizione depressiva così come concettualizzata dalla Klein. Negli stati schizo-paranoidi,

invece, l’altro è visto come separato da sé, e tale negazione di dipendenza spinge l’individuo verso una

relazione di tipo narcisistico, in cui il desiderio di intimità non ha alcun posto. Il modello di Ruszczynski ruota

attorno alla nozione di identificazione proiettiva così come definita dalla Klein, ovvero quella fantasia

inconscia che fa sì che l’altro venga percepito come possessore di tutti quegli elementi che gli vengono

proiettati. Una delle conseguenze dell’identificazione all’oggetto non

proiettiva è che il soggetto si relaziona

come ad una persona con caratteristiche proprie, ma come se stesse relazionandosi a sé stesso, per cui il

può ignorare gli aspetti dell’oggetto che non coincidono con la proiezione oppure può

soggetto forzare

l’oggetto a mettere in atto il ruolo richiesto. L’oggetto, infine, può acquistare attrattività per il solo fatto di

essere diventato esattamente come il soggetto.

Definizione di famiglia sana vs famiglia patologica. La coppia sana è quella che presenta una certa flessibilità

delle difese, tale da far sì che il legame consenta una più profonda conoscenza di sé. Un altro modo di

distinguere le famiglie è sulla base della posizione in cui rientrano: le famiglie patologiche ricadono nella

posizione schizo-paranoide, caratterizzata da angosce persecutorie e difese rigide (come scissione e

l’altro selezionando solo

proiezione), che portano a conoscere alcune parti di esso; le famiglie sane adottano

uno stile depressivo, più evoluto, per cui presentano una maggiore consapevolezza degli aspetti buoni e cattivi

dell’altro, angosce di perdita o danneggiamento e difese sul versante ossessivo.

Indicazioni di rilevanza per il trattamento. Il modello risulta efficace quando nella coppia è presente un

certo movimento verso la posizione depressiva, mentre quando i pazienti presentano un funzionamento

narcisistico o borderline, risulta più idonea una psicoterapia individuale.

la disfunzione e unità d’interesse. L’unità è diadica, dal momento che il paziente

Metodi per diagnosticare

è la coppia. Come in tutte le psicoterapie psicoanalitiche, il ruolo centrale, a livello diagnostico, è svolto dal

colloquio.

Struttura del processo (setting, tecniche utilizzate e fattori di cambiamento). Quanto al setting, il modello

prevede la partecipazione di entrambi i partner in sedute settimanali di un’ora. La durata del trattamento è a

lungo termine, ma non supera l’anno e mezzo o i due anni. Quanto alle tecniche adottate, dal momento che si

si fa uso dell’interpretazione, così da consentire una maggiore conoscenza

tratta di una terapia psicoanalitica

di sé all’interno della coppia. In particolare, l’interpretazione può riguardare il transfert interno alla coppia o

il transfert della coppia nei confronti del terapeuta. Per interpr

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paulweston di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Normalità e patologia nelle relazioni familiari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Carli Lucia.