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DIMENSIONI CULTURALI E STILI DI LEADERSHIP
la seconda parte del Globe approfondisce l’impatto della cultura nazionale sugli stili di leadership.
Difatti obiettivo è di verificare la presenza dei comportamenti dei leader universalmente accettati e
se ciò dipende dalla cultura dei diversi contesti. Intende essere da consiglio per i manager espatriati.
Questa indagine si sofferma sulle caratteristiche collegate alle specificità dei diversi contesti
elaborando 6 DIMENSIONIGLOBALI DELLA LEADERSHIP, verificando gli attribuiti di tali
dimensioni e capendo quale era il peso che i manager devono a queste caratteristiche correlando gli
stili di leadership con le dimensioni culturali. Gli attributi della leadership accettati e quindi positivi
sono: lungimiranza, fiducia, intelligenza, preparazione, onestà, problemsolving, capacità di
comunicare e in base a queste vedere qual è il peso che gli viene dato all’interno delle diverse
culture.
Le 6 dimensioni sono:
• CARISMATIC/VALUE BASED LEADERSHIP: riflette l’abilità di inspirare, motivare e
attendersi elevate performance dagli altri. Le caratteristiche principali di un manager
carismatico sono: visione del futuro, capacità di ispirare gli altri, sacrificio di sé, integrità,
orientamento al risultato. Qui vi è un enfasi posta sul singolo che deve trascindere il gruppo.
Quello più accettato in tutto il mondo e soprattutto negli USA. Collegato alle P.O, G.E, F.O,
H.O, IN GROUP COLLETIVISM
• TEAM-ORIENTED LEADERSHIP: si esalta lo spirito di squadre e la capacità di
condividere e perseguire gli stessi obiettivi. Viene enfatizzato lo spirito di squadre, la
collaborazione, il fatto che ognuno dia il suo contributo all’interno della squadra. Il manager
deve essere orientato alla collaborazione della squadra, mediatore, diplomatico, competente
in ambito amministrativo. È il secondo stile a livello di accettazione mondiale, soprattutto in
Turchia e nei paesi africani. Collegato a U.A. poiché la squadra, anziché il singolo, riduce
l’incertezza IN GROUP COLLETIVISM, H.O, P.O, F.O.
• PARTECIPATIVE LEADERSHIP: riflette il grado in cui i leader coinvolgono gli altri nei
processi decisionali. Tutto basato sulla concertazione con gli altri, l’abilità del leader è
quella di coinvolgere e non di dirigere. Le peculiarità sono stili non autocratico,
concertazione, propensione a delegare. Il livello medio più alto lo riscontreremo nella
SVIZZERA TEDESCA. Ricollegato a G.E, P.O, U.A. Non ci sono regole imposte ma sono
prese insieme.
• HUMANE-ORIENTED LEADERSHIP: Enfatizza la capacità di manager di supportare le
persone di essere compassionevoli, di essere generoso. Orientato alla solidarietà. Le
peculiarità sono la modestia e l’altruismo. Collegato a H.O, V.A, P.O, F.O.
• AUTONOMUS LEADERSHIP: Che riflette le caratteristiche e le capacità del leader di
essere indipendente, è uno stile di leadership individualistico che premia l’unicità e la
capacità di essere indipendente della persona. Si caratterizza per propensione
all’indivualismo e all’indipendenza, all’autonomia e all’unicità della persona. Alta
preferenza in TAILANDIA. Collegato a P.O, I.C.
• SELF-PROTECTIVE LEADERSHIP : Che riflette i comportamenti che esprimono
sicurezza del gruppo e del leader. Può essere orientato al gruppo al singolo. Le cui
caratteristiche sono: tendenza a concentrarsi su se stessi, conoscenza del proprio status,
capacità di stimolare il confronto, tendenza a salvare la faccia incline al rispetto delle
procedure. Collegato a P.O, U.A, IN GROUP COLLETIVISM.
TMC
Il Tmc (Training management Corporation) 2003 può essere considerato uno dei modelli di
sintesi dei diversi studi di cross cultural management. Introdotto da Thomas nel 1988, tale
modello si basa sulla condizione che la cultura sia un sistema di linee-guida per gruppi,
organizzazioni e società. I membri di una cultura condividono le stesse linee guida che
assimilano durante il processo di socializzazione, dalle quali è possibile ricavare gli standard
culturali che caratterizzano la loro cultura e che derivano dalla combinazioni delle
percezioni, dei pensieri, dei giudizi che i membri di una cultura condividono, quindi le linee
guida assumono un peso diverso a seconda della cultura analizzata. Il modello prevede 10
dimensioni per le quali vi sono orientamenti dicotomici e che evidenziano le differenti
attitudini di individui appartenenti a diverse culture. Con tale modello possiamo capire quali
sono le variabili che prevalgono e come comportarci di conseguenza.
ENVIRONMENT(ambiente): Fa riferimento al modo attraverso il quale gli individui
vedono l’ambiente e si relazionano con esso, abbiamo 3 orientamenti:
Orientamento al controllo: volontà di affermarsi sull’ambiente esterno.
1. Atteggiamento proattivo, si fa pianificazione strategica. Atteggiamento di tipo push.
Il mondo esterno deve conformarsi all’individuo, vi è un atteggiamento ottimistico e
una alta propensione al rischio. Le culture che hanno tale orientamento ritengono di
poter dominare l’ambiente esterno e di poterlo plasmare secondo le esigenze umane.
Si gioca d’anticipo
Orientamento all’armonia: essere in armonia con l’ambiente esterno. Le culture con
2. tale tipo di orientamento vedono l’essere umano come parte della natura con un
processo decisionale basato sul consenso, con apertura verso il prossimo e
propensione alla mediazione
Orientamento alla costrizione: subire l’ambiente esterno con un atteggiamento
3. passivo o adattivo. Atteggiamento di tipo pull. In tali contesti è facile riscontrare
imprenditori che addossano a forze esterne l’inefficacia e l’inefficienza del loro agire.
Si ha un atteggiamento di reazione in base a quello che succede, bassa propensione al
cambiamento, tendenza alla stabilità , ad ingrandire le difficoltà.
Questa dimensione la troviamo nel modello di Trompenaars, e nel modello di Swartz.
TIME: indica il modo in cui gli individui percepiscono il passare del tempo e l’utilizzo che
ne fanno. Gli orientamenti sono:
Single focus/Multi focus: nel single focus vi è la preferenza di svolgere un compito
1. per volta in tempi prefissati, focalizzando l’attenzione sul compito e sulla sua
realizzazione in modo perfetta, vi è una propensione ad assolvere i problemi in modo
sequenziali con approccio analitico e programmazione. Aspetti positivi
approfondimento , maggiore velocità a raggiungere i risultati. Aspetti negativi perdite
di interrelazioni. Nel multi focus vi è lo svolgimento simultaneo di diversi compiti,
concentrandosi sulle relazioni e sui legami, si lavora in una prospettiva sistemica. Si
ricollega al modello di Trompenaars on la dimensione Specificità/Diffusione.
Fixed/Fluid: Fisso se gli individui propendono alla puntualità e al rispetto dei tempo
2. di consegna e alle scadenze, a tal ragione vi è quindi una dettagliata programmazione
temporale e di definizione delle scadenze. Tempi di lavoro fissi e rigidi. Fluido se gli
individui hanno la percezione del tempo liquido, legato più alle stagioni che ai tempi
di lavoro e delle scadenze. Quindi scarso valore del Time-Management con focus
sulle persone più che su compiti e scadenze. Si dilatano gli orari di lavoro, non vi è
orientamento al risultato, vi è adattamento, flessibilità. Può essere negativo il non
rispetto delle consegne.
Past/Present/Future: presente anche nel Globe, non va confuso con long term
3. orientation e con future orientation. Past vi è una valorizzazione delle proprie radici
storiche e delle tradizioni e delle esperienze passate. Nelle imprese i programmi
aziendali devono conformarsi a ciò che è accaduto in precedenza ed i cambiamenti,
se accettati; devono essere programmati per un lungo orizzonte temporale, il passato
è utilizzato dai leader come metro di giudizio del presente. Presente le decisione
vengono prese in maniera contingente senza essere influenzati dal passato o futuro,
le imprese sono reattive cioè i problemi si risolvono quando emergono, vi è
orientamento al breve periodo. Futuro vi è la volontà di sacrificare guadagni di breve
termine per risultati e benefici a lungo termine, le imprese sono proattive ,sono
propense alla pianificazione e al cambiamento. Il presente è valutato in base alle
opportunità future.
ACTION: si riferisce alle relazione tra individui e alla tendenza ad attribuire un maggiore
rilievo ai risultati o alle interazioni. Abbiamo 2 dimensioni:
• Being/Doing: B. nel caso delle imprese si fa riferimento allo status, quindi ci si
preoccupa di chi sono? Le promozioni vengono date non solo in merito alle capacità
tecniche ma anche in base alla fiducia nel personale. Vi è un focus sulle relazioni che
si costituiscono nel lungo periodo e le persone sono scettiche rispetto agli out-group.
Si predilige a quello che le persone rappresentano. Aspetto positivo è che l’impresa
da importanza all’immagine di se stessa, però l’aspetto negativo è che ci si ferma in
base alle posizioni conseguite. Vi è più power e conformity in queste società. D. si da
peso ai risultati che le persone possono conseguire superando gli ostacoli che
possono frapporsi. L’enfasi è posta sull’azione e sul miglioramento degli standard di
vita. Non mi preoccupo di quello che sono ma quello che posso fare cioè ai risultati
che posso conseguire. Il manager è molto attento al risultato, e la rapidità delle
decisioni è proprio un valore. le promozioni sono assegnate in base ai risultati
conseguiti. Vi è più achivement in queste società. Simile alla metafora di
Trompenaars orientamento all’attribuzione/orientamento al risultato.
COMMUNICATION: si riferisce a come gli individui si esprimono in determinate
situazioni quali vendite, negoziazioni, riunioni, lavoro di gruppo. Abbiamo diversi contesti:
high context/low context: High context sono le culture in cui si da molto importanza
1. al contesto in cui avviene la comunicazione o relazione. Vi è un peso del contesto
sulla comunicazione. Vi è un ricorso ai simbolismi, i comportamenti hanno più valore
delle parole e le persone apprezzano i dettagli . Low context in cui il contesto non
conta ma la relazione conta per quello che esiste tra le persone che le pongono in
essere e la comunicazione è importante per quello che viene trasferito e non per i
contorni. Processo di comunicazione che non ha conto con quelle che vi è al di fuori.
Le parole e i documenti scritti sono molto importanti, la comunicazione è esplicita, e
vi è una ricercatezza del linguaggio.