Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ALLO SVILUPPO
5.1 IL CLUSTER CULTURALE DEL SUD EST ASIATICO
Il Globe individua in questo cluster: India, Indonesia, Iran, Malesia, Filippine e
Thailandia. L'inclusione dell'Iran sorprende ma questa inclusione può essere
spiegata da una serie di similitudini che derivano da una matrice religiosa comune,
la religione indoiranica che ha avuto una grande influenza sullo sviluppo dell'area.
Da un punto di vista religioso il cluster è piuttosto variegato: indù (46%), musulmani
(35%), buddisti (7%) e cristiani (6%).
Questo cluster risulta essere culturalmente più vicino all'Europa rispetto che all'
Asia, questo per via di vicissitudini storiche come la dominazione persiana, quella
greca, e l'invasione araba che con la diffusione dell'islamismo hanno reso questo
cluster molto variegato.
Caratteristiche peculiari del cluster sono: elevata PD, HO e In Group Coll. oltre ad
un basso Gender Egalitarianism.
L'alta Power Distance deriva dalla religione e dalle dominazioni storiche oltre che
da secoli di colonialismo; anche il gender egalitarianism trova le sue radici nella
religione induista con la quale si è affermata la dominanza dell'uomo sulla donna in
quanto quest'ultima non può accedere alla Realtà Ultima e deve osservare i
comandamenti del padre nell'infanzia e poi del marito, del suocero e dei figli in età
adulta.
In Thailandia esiste invece un forte rispetto verso la donna e ciò è dovuto al
l'influenza del buddismo che non fa distinzione tra uomo e donna, promuovendo
una società più egualitaria.
La leadership prevalente è quella carismatica, in quanto è apprezzata la capacità di
visione del leader, di ispirare gli altri, la decisione è la capacità a sacrificarsi.
5.1.1 L'influenza dei credi religiosi sui comportamenti manageriali.
L'induismo non ha un fondatore e non è una religione unitaria ma un insieme di
movimenti religiosi. Il fulcro centrale dell'induismo è l'Assoluto (Brahaman) che
rappresenta la realtà ultima e vera. Gli individui trovano la propria luce
nell'Atman, l'anima permanente, che sopravvivere alla Samsara, il ciclo delle
rinascite. Infatti, gli induisti credono nella vita dopo la morte e la reincarnazione
dipende dal karma, ovvero insieme di azioni, sentimenti e parole. Non esiste alcun
Dio ma solo un ciclo continuo e solo il karma determina la vita successiva
dell'individuo dopo la morte.
Da tutto ciò deriva un orientamento all'azione Doing cioè Fare poiché lo scopo
prioritario della vita e scoprire la realtà ultima della vita. Tuttavia il pensiero indiano
è estremamente idealista, ciò mi rende in parte passivi per via della logica non
sequenziale, che conduce ad una bassa PO e Assertiveness; incerto invece è
l'impatto sull' Unc. Avoidance: il futuro è incerto e questo porta angoscia ma può
essere ridotta attraverso la meditazione. Ed è proprio la meditazione che potrebbe
spiegare i tempi decisionali piuttosto lunghi; infine la non-sequenzialità e
l'idealismo conduce al Thinking Sistemico e Time Multifocus.
Il buddismo si propone di superare l'angoscia creata dal ciclo delle rinascite della
Samsara, riconoscendo una via di ispirazione: tutti possono risvegliarsi e prendere
coscienza dell'esistenza della Realtà Ultima, non transitoria, il "Nirvana".
Si nega quindi l'idea dell'immortalità dell'anima, in cui tutto diventa transitorio e si
rinnega anche la suddivisione in caste. Il buddismo si basa su tre precetti: giusta
parola, giusta pratica, giusta condotta di vita. Ciò conduce all'inclinazione al Fare e
si enfatizza il collettivismo in quanto si deve essere giusti per preservare il tutto.
5.2 ORIENTAMENTO CULTURALE INDIANO: SUPEROTTIMISMO E
INDIVIDUALISMO VERTICALE
L'India è il paese delle contraddizioni.
Gli indiani da un lato sono a cultura femminile essendo gentili, emotivi e tolleranti
ma dall'altro assumono valori maschili essendo interessati alla ricchezza materiale,
al potere e controllo.
In merito all'Unc. Avoidance, cercano l'ordine sociale e rispettano le regole rigide
ma nel quotidiano accettano l'incertezza non programmando la vita: difatti la
tendenza è la ricerca di contratti a tempo indeterminato ma ciò non si adopera alla
programmazione di impresa con programmi prettamente di breve termine.
La cultura indiana è collettivista: gli indiani subordinano i propri interessi a quelli
della famiglia, cooperano, si sacrificano per gli interessi degli altri membri in group.
Tuttavia risultano essere individualisti nel perseguimento dei propri interessi
rispetto agli outgroup, tanto che Kumar ha definito questo atteggiamento
Individualismo Anarchico.
L'Individualismo anarchico e il pensiero idealistico conduce al super ottimismo,
ovvero una fiducia esasperata nelle proprie capacità e possibilità di successo che
può condurre ad una visione distorta della realtà e delle relazioni. Infatti il pensiero
idealistico tende a diminuire l'importanza dell'ambiente esterno sovrastimando
quello interno e quindi se stessi.
Un altro aspetto molto importante è quello del Collettivismo Verticale, risultato della
combinazione di un'elevata Power distance e collettivismo. L'influenza deriva dal
Dharma induista che prevede un cosmo con ordine gerarchico che non può essere
modificato dalla volontà degli individui. L'accettazione della gerarchia, unita al
collettivismo, rende questo collettivismo indiano molto particolare in cui si sottolinea
il mantenimento dell'ordine gerarchico, anche in merito alle interdipendenze
emozionali e di responsabilità reciproca.
CAPITOLO 6
L'ESTREMO ORIENTE TRA IMPRESA E CONFUCIANESIMO
6.1 IMPATTO DEL CONFUCIANESIMO
Alcuni valori tipici del confucianesimo sono diligenza, solidarietà, armonia e
parsimonia. Questi valori si ritrovano anche nelle organizzazioni che spingono
verso il duro lavoro ed a procrastinare i benefici attuali per maggiori vantaggi futuri.
Alla base del confucianesimo vi è l'armonia tra natura e l'universo, tale armonia
deve caratterizzare anche la vita dell'uomo.
Il Tao e l'armonia dell'universo, il Te la forza vitale e la sintonia tra Io e
Tao. Confucio esalta la natura buona dell'uomo e ritiene che il male derivi dalla
non conoscenza; inoltre egli individua 5 virtù dell'uomo giusto: onestà, liberalità,
generosità, verità e diligenza. Le relazioni interpersonali sono basate sulla fiducia e
gli individui lavorano insieme con onestà e generosità al fine di garantire il
benessere proprio e del gruppo.
La famiglia è un pilastro fondamentale, è il primo gruppo di cui gli individui fanno
parte e rispetto al quale si sviluppa il concetto del salvare la faccia, non offendendo
la con il mancato rispetto delle regole. La reciprocità del confucianesimo si ritrova
nei rapporti interpersonali, soprattutto familiari: il padre amorevole ed il figlio
rispettoso, l'uomo giusto e la donna obbediente.
Relativo alla reciprocità è il Guanxi, cioè una relazione basata sullo scambio di
benefici reciproci tra coloro che si trovano ai vertici delle gerarchie dei gruppi: se un
favore non viene ricambiato, colui che è in difetto sviluppa un sentimento di
vergogna che deriva dal non aver rispettato il Guanxi, e sarà emarginato dagli altri
componenti del gruppo.
L'importanza del gruppo per il confucianesimo è tutelata dall'armonia e dalla
coesione garantita dal conformismo, tolleranza, umiltà e rispetto per gli altri.
Nonostante le relazioni gerarchiche, sia il sovrano che il suddito devono avere
rispetto e umiltà l'uno verso l'altro e allo stesso modo tutti i membri del gruppo.
L'individuo è inteso come essere attivo e devi ricercare la verità, attraverso la
conoscenza.
6.1.1 Il Dinamismo Confuciano.
Il dinamismo confuciano è riconosciuto da Hofstede e Bond come fattore chiave del
rapido sviluppo delle cosiddette "tigri asiatiche". Nonostante negli anni 70 i paesi in
questione (Corea, Giappone) fossero in condizioni simili ad alcuni paesi
dell'America Latina, negli anni 80 le distanze tra i tassi di sviluppo è diventata
notevole.
Hofstede decise di far sviluppare un questionario a ricercatori cinesi ai quali si
chiedeva di formulare i valori che consideravano tipici della cultura cinese. Da
questi dati si è rilevata che molti valori erano correlati alle dimensioni di Hofstede
ed altri no. Quindi Hofstede ha elaborato il dinamismo confuciano che risulta
influenzato positivamente dai seguenti valori:
- sviluppo di relazioni ordinate per status;
- senso del pudore, favorirebbe lo sviluppo di interrelazione, attraverso la
sensibilità;
- principio di parsimonia, favorisce il risparmio per programmi di lungo termine;
- principio della perseveranza, impegno perso il perseguimento di un obiettivo e
disponibilità al sacrificio.
Il dinamismo confuciano è correlato negativamente a:
- scambio di regali e favori reciproci, che condurrebbero a clientelismo e poca
trasparenza;
- rispetto delle tradizioni, che sarebbe d'ostacolo all'innovazione ed al cambiamento
- salvare la faccia, condurrebbe a scarsa propensione ad assumere iniziative per
paura di fallire.
I limiti dell'indagine di Bond ed Hofstede sono essenzialmente due.
Innanzitutto il campione altamente limitato che rende poco generalizzabile i dati
ottenuti e la perdita di informazioni dovuta alla traduzione da artista cinese.
6.2 CREDI RELIGIOSI E VALORI CULTURALI: SIMILARITA' E DIFFERENZE
Sono numerose differenze nell'aria confuciana, da ricercare soprattutto nel numero
di religioni: confucianesimo, taoismo, buddismo, shintoismo.
Il Taoismo è considerata la religione degli umili recupera due concetti fondamentali
del pensiero cinese: il Tao e il Te.
Il Tao è la materia primordiale da cui tutto ha avuto origine. E' un entità che non è
possibile comprendere con la propria ragione, ma solo con la meditazione,
attraverso la quale gli individui possono dimenticare le cose materiali del mondo
per unirsi con il Tao e far entrare dentro di sé l'energia vitale, il Te. Il Tao incarna il
continuo divenire e trasformarsi della natura attraverso il dialogo continuo dei due
opposti gli Yin e Yang.
Il Taoismo è la religione della passività (a differenza del confucianesimo), l'azione
più importante per il saggio è la non azione. L'uomo deve farsi coinvolgere il meno
possibile dagli eventi, inoltre si rifiuta qualsiasi forma di governo in quanto