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LA STRATEGIA DI COSTRUZIONE E COMUNICAZIONE DI FORZA ITALIA
④
La strategia di Berlusconi ha fatto ricorso all’applicazione professionale delle tecniche di marketing elettorale
del metodo MOP, non prima di aver costruito un cartello elettorale di destra che ha manifestato in pochi mesi
tutte le proprie contraddizioni interne.
I livelli della strategia berlusconiana sono tre:
Ha fornito una risposta al Ha accreditato questo Consiste in una strategia
desiderio di “contare e movimento di una propria forza comunicativa tesa a:
partecipare” di molte persone quantitativa di base attraverso Rafforzamento della
deluse dai partiti o rimaste l’utilizzo accorto dei sondaggi, i narrazione e
sempre ai margini del sistema quali: dell’immagine di
politico. Berlusconi in quanto
Forniscono una descrizione
↓ apparentemente oggettiva persona in grado di
Costituzione dei Club Forza rappresentare quei valori
Semplificano la realtà
Italia, che crearono un legame diffusi priva di
mantenendola
più adatto al pubblico della rappresentazione
giornalisticamente
neo-televisione.
interessante e Costruzione discorsiva del
comprensibile nemico.
↓ 20
Come si vincono le elezioni (Grandi - Vaccari)
Nasce l’uso propagandistico dei
sondaggi che porterà alla
sondocrazia.
La strategia di marketing elettorale berlusconiana si è sviluppata attraverso una narrazione che ha teso
al raggiungimento di questi tre obiettivi:
Rafforzare la reputazione e la Rappresentare i valori e le Attuare il processo di
credibilità che Berlusconi aveva credenze prive di ampliamento e trasferimento
già come imprenditore rappresentanza come esempio dei propri ambiti di credibilità
trasferendola su piano politico, da manuale di marketing del e le azioni per legittimarsi
mirando però ad essere consumatore. quale rappresentante dei
riconosciuto come un non- valori e delle credenze
politico, ma come un statista maggioritarie nel paese grazie
autorevole. a una comunicazione
elettorale declinata
principalmente sui piani
dell’emotività e della
passionalità.
Questo tipo di linguaggio viene adottato per vari motivi:
1) Necessità di anestetizzare gli effetti negativi delle argomentazioni razionalmente proposte da Berlusconi,
che finiva per essere dipinto come che parlava in politichese.
2) Quel terreno era stato lasciato libero dal Partito Democratico della Sinistra, il quale incentrava tutta la sua
comunicazione su un livello razionale.
3) Questo linguaggio si adeguava meglio al medium televisivo, il quale rappresentava la sostanza dell’universo
discorsivo di Berlusconi e che aveva una maggior possibilità di incidenza nella costruzione della credibilità del
nuovo. LA CONCORRENZA: LA RISPOSTA INADEGUATA DEI PROGRESSISTI
⑤
Di fronte alla discesa in campo di Berlusconi le reazioni degli anti-berlusconiani hanno dimostrato quanto
scarsa fosse la consapevolezza che il vuoto imposto da Tangentopoli non poteva essere riempito con gli
strumenti della Prima Repubblica.
Il PDS decide di seguire le indicazioni del modello POP, ossia di marketing orientato al prodotto in cui il partito,
convinto della bontà e giustezza in sé del proprio essere e agire, diffida degli strumenti di marketing anche per
modernizzare e rendere più efficace la comunicazione elettorale.
Nell’immediato si rifiuta di riconoscere Berlusconi come rivale, credendo di essere legittimati a sanzionare
positivamente o negativamente chi è degno di fare politica. Egli viene trattato come uno che avrebbe fatto solo
danni al già disastrato centrodestra.
Successivamente però Berlusconi, pur rimanendo non credibile agli occhi degli avversari, comincia a essere
considerato un avversario temibile. Quindi i rivali iniziano un’offensiva che di esprime con forme di
demonizzazione che però non hanno ottenuto i risultati sperati.
IL RUOLO DELLA TELEVISIONE E DEI MASS MEDIA IN UNA CAMPAGNA ELETTORALE
⑥ MODERNA
La strategia berlusconiana, come qualsiasi strategia di marketing, doveva essere veicolata attraverso i media,
il che è avvenuto in maniera efficace, nonostante il rifiuto di Berlusconi di adattarsi ai formati delle diverse
trasmissioni televisive con giornalisti conduttori, attraverso la scelta di raggiungere gli elettori con
numerosissimi spot. Grazie all’elevato budget a disposizione e al fatto che Berlusconi era allo steso tempo
venditore e compratore degli spot pubblicitari, Berlusconi ha potuto di personalizzare su di sé l’intera
campagna e di non dover comparire nelle trasmissioni i cui conduttori gli erano rivali.
Intanto il sistema mediatico viene ampliato e scaturisce, in questa campagna elettorale, un’ampia offerta
televisiva di politica che si rivolge a quella fetta di popolazione maggiormente abituato a formati e linguaggi
semplici e ipersemplificati tipici della televisione commerciale. 21
Come si vincono le elezioni (Grandi - Vaccari)
LA COMUNICAZIONE ELETTORALE
⑦
È necessario occuparsi del dibattito televisivo che ha chiuso la campagna elettorale tra Occhetto (Segretario
PDS, di cui non si sapeva il capo di governo in caso di vittoria) e Berlusconi (fondatore di Forza Italia e
candidato premier). Occhetto Berlusconi
Discorso Politico (percorso cognitivo Discorso Politico (Bisogna semplicemente
complesso) credere, non capire e ragionare)
Usa un linguaggio strettamente politico e tecnico da Le accuse rivolte alla sinistra sono dirette e
cui emerge il fatto che il segretario è un politico, inappellabili, ma sono anche imputazioni semplici e
appartenente alla classe politica e che parla di sostanziali, facili da narrare, che vertono su aspetti
politica. precisi, riconoscibili e già presenti nella nostra
Il suo discorso presuppone un elettore di livello cultura e almeno in parte dell’opinione pubblica.
medio-alto sia per cultura che per appartenenza
sociale.
Per gran parte del dibattito Occhetto costruisce il
proprio discorso basandosi su quello di Berlusconi,
non contrapponendosi, ma spiegando per quale
motivo esso non corrisponda ai criteri del confronto
politico così come si configura nelle grandi
democrazie occidentali.
Occhetto riconosce Berlusconi come rivale ma non
viene legittimato a sua volta di tale riconoscimento.
Concezione dei media di massa Concezione dei media di massa
Occhetto oppone spot a politica, senza contare che Berlusconi fa un uso calcolato della televisione: egli
gli elettori non hanno una concezione così negativa è coerente nell’insieme della comunicazione e ciò
degli spot. testimonia che egli sa cosa sta facendo e dove lo sta
L’immagine artificiale della televisione si facendo.
contrappone alla sostanza, cioè il reale. 22
Come si vincono le elezioni (Grandi - Vaccari)
V capitolo
PARTITO DEMOCRATICO: UN PARTITO A METÀ DEL GUADO
Il partito democratico nasce il 14 ottobre 2007 e ha la caratteristica di essere un nuovo patito ma anche erede
di una storia politica di grande tradizioni e valori consolidati da innovare.
LA COMPLESSA IDENTITA’ DEL PARTITO DEMOCRATICO
① IL PROLOGO
②
Fino al 1996 con la vittoria di Prodi, all’interno del centrosinistra si sono confrontate diverse opzioni
strategiche sull’identità del soggetto politico che si stava costruendo:
Quella ulivista spingeva per la costruzione di un unico partito
→
Quella unionista voleva una coalizione di più partiti che al momento delle elezioni si sarebbe unito
→
sotto un solo simbolo
Primo passo verso la costruzione di una “terza via” Superamento del riformismo, ovvero delle singole
→
identità dei partito e delle correnti di pensiero.
Tuttavia è un processo difficile in quanto:
All’interno della coalizione c’erano tradizioni (cattolicesimo-democratico e ecologismo), esigenze e
- obiettivi diversi incapacità di narrarsi come un unico e credibile soggetto politico
→
L’elemento di coesione della coalizioni era l’avversione per Berlusconi e non tanto un progetto
- condiviso di costruzione di un soggetto politico unitario
Era divenuto così necessario costruire un forte partito di centrosinistra che fosse in grado di contendere con
credibilità l’elettorato moderato a Forza Italia.
LA SEGRETERIA DI WALTER VELTRONI
③
Il momento centrale nel processo di costruzione dell’identità del PD è stato il discorso tenuto da Veltroni a
Torino il 27 giugno 2007, in cui vengono definiti i tratti identitari della propria narrazione in cui egli appare
come colui che ha la leadership necessaria per guidare il partito grazie ai ruoli precedentemente ricoperti.
Veltroni viene considerato eccellente per quel che riguarda il valore che attribuisce ai sentimenti. Egli fa leva
sul pathos inteso come “sentimento per”. Infatti lo stile veltroniano abbonda di aggettivi qualificanti
euforizzanti e di verbi che accentuano gli stati d’animo; a volte il sentimento viene anche espresso in modo
diretto.
Un altro tratto del carattere di Veltroni è il suo continuo tentativo di instaurare relazioni dialogiche: il binomio
io-voi serve a dare l’impressione che la politica sia da un lato assunzione di responsabilità del singolo attore
che lo pratica e dall’altro partecipazione collettiva, dialogo, confronto soprattutto con coloro che non fanno
politica attiva.
1) Rapporto con le tradizioni delle forze 2) I valori fondanti
politiche che lo compongono
Il PD nasce dalla confluenza di grande storie Dovranno saper corrispondere alle nuove
politiche e culturali, ma non rappresenta il punto domande, al bisogno di libertà e di fluidità sociali
d’arrivo, bensì d’inizio di un partito nuovo che di ceti sempre più mobili.
supera la parzialità e l’insufficienza delle culture (uso della prima fase del MOP: le domande sono
e le forze delle forze del paese definite utilizzando i risultati di indagini
qualitative -mercato- e le conclusioni del dibattito
teorico e politico all’interno del centrosinistra -
ideologia-)
Tratti identitari del nuovo partito
3) Fare dell’Italia come nazione una 4) Bipolarismo per garantire la
categoria condivisa governabilità
Bisogna costruire una nazione unita, moderna e Si devono succedere al governo forze diverse,
giusta, pronta a recuperare il senso di quindi si definisce la funzione strategica del PD
appartenenza comune. In particolare il PD punta
sulla rinnovazione di quattro temi: ambiente,
nuovo patto fra le generazioni, formazione e
sicurezza. 23
Come si vincono le elezioni (Grandi - Vaccari)
Partito a vocazione maggioritaria, capace di conquistare, con la caduta del voto di appartenenza, la
preferenza di elettori