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LA DIGNITÀ E L'INDIPENDENZA DELLA PROFESSIONE
2009 → L'ordine della Toscana ha condannato Carassi direttore della Nazione alla sospensione dell'esercizio
• della professione per 1 anno
pubblicazione sul quotidiano la Repubblica di alcuni brani di una serie di intercettazioni avvenute nel corso di
• un'inchiesta riguardante una vicenda urbanistica a Firenze tra un alto dirigente del gruppo assicurativo Sai
fondiaria e Carassi.
Carassi aveva violato l'art.2 della legge 69/1993 condizionando la propria attività direzionale e la funzione
• giornalistica agli interessi personali e a quelli del gruppo imprenditoriale con il quale era in contatto in quando
redigeva e pubblicava sul quotidiano un editoriale ispirato ai voleri e agli interessi del predetto gruppo
ottenendo il beneficio di un soggiorno vacanza in sardegna.
Si comprometteva il rapporto fiduciario tra giornale e i lettori + il prestigio e la credibilità del quotidiano
• ha usato il titolo di direzione per usi privati e personali
• la corte d'appello conferma la fondatezza delle accuse
• CAPITOLO 5
IL DIRITTO D'INFORMAZIONE E I SUOI LIMITI
DIRITTO DI CRONACA
1948 → l'onu approva la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo
• art.19 stabilisce che ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione
1981 costituzione del Comitato direttivo per i mezzi di comunicazione di massa → organismo incaricato di
• orientare e coordinare le politiche del consiglio d'europa relative ai media
1984 → storica sentenza della Cassazione in materia di libertà di informazione dove vengono fissati i limiti
• per un corretto esercizio del diritto di cronaca.
(art 21 cost. È quello che riguarda il diritto all'informazione) è esercitato in modo legittimo quando si
• verificano 3 condizioni:
1. utilità e pertinenza della notizia → interessa della collettività per notizie su argomenti moralmente rilevanti
2. continenza dell'esposizione dei fatti → no offese gratuite. Bisogna usare una forma civile e rispettosa della
dignità
3. verità dei fatti → concetto complesso. È scaturita da un lavoro di verifica completo e consapevole + un
diligente lavoro di ricerca.
Secondo la Cassazione la verità non è più rispettata se è “mezza-verità” → essa è molto pericolosa, molto più
dell'esposizione dei singoli fatti. L'informazione deve essere completa!
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Alla completezza dell'informazione deve aggiungersi una forma espositiva adeguata → obiettiva, leale, chiara
comportamenti da sanzionare:
sottinteso sapiente → usare determinate espressioni che il pubblico intende in maniera diversa dal significato
• letterale. Un possibile espediente è usare le virgolette. Giudizi espressi in forma generale solo apparentemente
tono scandalizzato e sdegnato o drammatico di notizie pressoché inutili con lo scopo di indurre il lettore a
• lasciarsi suggestionare dal tono usato
insinuazioni più o meno velate
•
La Cassazione non giustifica ogni inutile eccesso e ogni aggressione dell'interesse morale della persona.
Il giornalista deve evitare di riferire tratti per soddisfare solo le curiosità del lettore e non l'informazione generale
soprattutto nei casi dei personaggi pubblici.
→ il diritto di cronaca è un diritto costituzionale →
Evoluzione dal punto di vista storico:
prima della 2 guerra mondiale l'esercizio del diritto di cronaca era limitato al codice penale e consentiva il ricorso alla
prova liberatoria solo in casi eccezionali, in tempi più recenti un'altra sentenza pone il diritto di cronaca sopra la
riservatezza. Il popolo può ritenersi costituzionalmente sovrano solo in quanto pienamente informato di tutti i fatti di
interesse pubblico. La sentenza dà la priorità ai concetti fondamentali contenuti nell'articolo 1 della Costituzione “la
sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”
IL DIRITTO DI ESSERE INFORMATIVA.
LA CRONACA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Cost.94 → ha stabilito che i mezzi di diffusione del pensiero sono portatori di un interesse generale della collettività e
che per questo i mezzi di informazione sono considerati nel nostro ordinamento “servizi oggettivamente pubblici o di
pubblico interesse”
1. lato attivo → libertà di informare
2. lato passivo → diritto di essere informati
bisogna considerare le esigenze poste dal diritto di riservatezza (rapporti con i soggetti provati) mentre sul versante
pubblico dovrebbe essere garantito il diritto d'accesso.
Art. 10 testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali → Si stabilisce che tutti gli atti amministrativi
comunali e provinciali sono pubblici.
Il regolamento:
deve assicurare ai cittadini, singoli e associati, il diritto di accesso agli atti amministrativi
• disciplinare il rilascio delle copie degli atti con il solo pagamento dei costi
• detta le norme necessarie per assicurare ai cittadini l'informazione sullo stato degli atti
• assicura ai cittadini di entrare in possesso degli atti amministrativi
•
in questo nuovo testo sono definite con esattezza le uniche esigenze che possano limitare l'accesso agli atti:
rispetto di una serie di interesse specifici
• tramite un decreto legislativo si riordina la disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
• diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Si afferma che la trasparenza deve essere
intesa come “accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche
amministrazioni” → garanzia delle libertà individuali e collettive + diritti civili, politici, sociali
legge 150/2000 → individua 3 soggetti:
1. ufficio stampa
2. portavoce
3. urp
dedicati all'esercizio obbligatorio delle attività di informazione e di comunicazione (legge sviluppata dal punto di vista
concettuale ma eccessivamente generica)
art.9 segnala che l'attività degli uffici stampa è indirizzata ai mezzi di informazione di massa. Essi devono essere
costituiti da personale iscritto all'albo nazionale dei giornalisti. L'ufficio stampa deve essere diretto da un coordinatore
che cura i collegamenti con gli organi di informazione assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e
tempestività delle comunicazioni.
La situazione è fortemente ambigua:
1. dipendente da un ente pubblico deve essere fedele all'amministrazione
2. in questo modo potrebbe essere costretto a occultare notizie rilevanti
Insomma non è chiaro fino a che punto il giornalista che presta la propria opera nella pubblica amministrazioni possa
appellarsi alla deontologia per difendere l'autonomia del proprio lavoro.
DIRITTO DI CRITICA E DIRITTO DI SATIRA
Limiti della libertà d'espressione e di informazione → tutela dell'onore e della reputazione (art.2 cost. → “la
repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
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svolge la sua personalità e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà sociale, economica e politica”)
non confondere il diritto di cronaca(1) con il diritto di critica(2)
1. espone notizie
2. espone giudizi e opinioni
La cassazione riguardo alla satira è molto chiara:
messaggio sociale esercitato con l'ironia e il sarcasmo
• critica corrosiva basata su una rappresentanza che enfatizza e deforma la realtà per provocare il riso
• espressione artistica → rappresentazione simbolica (esempio.vignetta)proprone una metafora caricaturale
• paradosso e metafora surreale
• riproduzione ironica e non cronaca di fatto
• giudizio soggettivo e opinabile
• soggetto al limite della continenza e della funzionalità delle espressioni
• limite → non può essere un'aggressione gratuita e distruttiva della reputazione
•
IL SEQUESTRO
art. 21 costituzione solo in alcuni casi specifici:
• solo in caso di un atto motivato dall'attività giudiziaria e una modifica della disciplina può essere attuata
• solo attraverso una legge
altri casi: violazione norme:
•
1. buon costume [art 21 cost.] → (pudore e pubblica decenza → sfera morale e sessuale)
2. l'apologia del fascismo
Non può essere considerata oscena l'opera d'arte o di scienza sia offerta in vendita, venduta o procurata a persona
minore di 18 anni
La cassazione ha voluto restringere al massimo le possibilità di ricorso al sequestro disponendo che quando questo
venga effettuato per motivi di urgenza dalla polizia giudiziaria devono fare denuncia entro e non oltre 24 ore altrimenti
il sequestro viene revocato.
In alcuni casi la magistratura ha disposto il sequestro preventivo di un mezzo di informazione per evitare la
reiterazione di un reato.
Reato di diffamazione → caso del 2009 → Vajon.info → il riesame ha disposto la cancellazione della frase incriminata
altro caso maggio 2012 milano → sequestro pagine web sezioni piemonte e toscana del network Indymedia. 4 articoli
ritenuti diffamatori per una multinazionale che aveva sporto querela
2012 → radio studio 54, emittente di scandicci è stata sequestrata dai carabinieri della procura di Firenze per la
diffamazione e odio razziale, toni offensivi verso gli extracomunitari
CAPITOLO 6
L'INFORMAZIONE E LA PRIVACY
limiti dell'esercizio della libertà → diritto di riservatezza
con l'uso sempre maggiore di nuove tecnologie il concetto di riservatezza si è modificato
passaggio da privacy (sfera dell'intimità) → protection (diritto al controllo e alla protezione dei dati personali)
Primo riconoscimento in Italia riguardante la protezione dei dati personali sentenza della Cassazione riguardante la
Principessa Esfandiari. Ritratta in atteggiamenti intimi nella propria abitazione, la cassazione ha ritenuto violato il
diritto all'immagine osservando che l'interesse pubblico non possa identificarsi nella morbosa curiosità che esso ha per
le vicende piccanti e scandalose.
Quando la riproduzione, l'esposizione e la pubblicazione dell'immagine avviene per scopo diverso da quello
dell'informazione cade la giustificazione della pubblicazione.
Non può ravvisarsi un diritto di altri soggetti (in genere cronisti o giornalisti) di controllare e riferire illimitatamente
ogni aspetto della vita delle persone divenute notorie quando il fine della pubblicazione è quello di lucro.