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Il cinema delle origini
1Dal 1895 al 1916
Il Cinematografo sintetizza molte delle innovazioni elaborate precedentemente da altri:
fine Seicento: lanterna magica per la proiezione
1882: introduzione della celluloide per le pellicole fotografiche
1888: Reynaud introduce la perforazione della pellicola nel Prassinoscopio
1891: Kinetoscopio di Edison e Dickson (Stati Uniti)
1892:primi film Lumière
28 dicembre 1895: prima proiezione pubblica a pagamento del Cinematografo di Louis e Auguste
Lumière, al Salon Indien di Parigi > per la prima volta il Cinematografo esce dalla condizione di
novità tecnica aspirando a diventare una nuova forma di spettacolo > nasce il cinema.
A fine Ottocento il cinema non ha ancora una identità definita:
-non costituisce uno spettacolo autonomo: allestito in sedi precarie (caffè, sale da ballo) o integrato
all’interno di spettacoli già esistenti (circo, varietà)
responsabile è ancora l’operatore alla cinepresa
-il
All’inizio del Novecento:
la figura del regista, distinta dall’operatore: il regista diventa il responsabile della concezione
-nasce
del film e colui che sovrintende alla lavorazione (director system)
un’attrazione autonoma: nascono le prime sale
-diventa cinem. permanenti (nickelodeon)
-si rivolge a un pubblico popolare, costo biglietti basso
-film ancora brevi (5-10 min) proiettati a gruppi vari
-prevale il film-attrazione (quello realistico-documentario e quello a trucchi)
nasce l’industria
Attorno al 1905 cinematografica, si passa alla produzione industriale di massa:
nascono le prime grandi strutture produttive:
-la Francia è il leader internazionale: la Star Film di Méliès, ma sopr. la Pathé e la Gaumont
l’Italia: in ritardo, le strutture italiane di Roma, l’Ambrosio e l’Itala
-poi (la Cines Film di Torino)
hanno successo mondiale tra 1908 e 1914 > film storici monumentali, melodrammi dannunziani,
drammi realisti
-la Danimarca con la Nordisk di Ole Olsen > intrecci polizieschi e drammi torbidi e sensuali
-la penetrazione del cinema statunitense è ancora esigua, anzi sono Francia, Italia e Danimarca a
esportare in America > lo stallo è dovuto anche alla “guerra dei brevetti”
dopo il 1908, l’industria cinem. si trasforma:
Alla fine del I decennio,
-si muove alla conquista della classe media > aumenta il prezzo, nascono cinema eleganti
-la produzione assume dimensioni industriali: contribuiscono alla produzione seriale le prime serie
comiche (1906), inizialm. in Francia (André Deed e Max Linder), poi dal 1910 Stati Uniti, grazie al
regista e produttore Mack Sennett, che fonda la Keystone (1912) > il modello della comica farsesca
e violenta o slapstick comedy, con una velocità ritmica basata su un uso dinamico del montaggio
che non si trova nelle precedenti comiche francesi
-produzione sempre più standardizzata
-negli Stati Uniti, la Edison, la Biograph e la Vitagraph e altre formano il trust della MPPC (1908),
che riduce la presenza estera nel mercato americano
-dalla vendita al noleggio
-entra in crisi il film-attrazione e si diffonde quello narrativo
-si cerca di legittimare il cinema agli occhi della borghesia veicolando un messaggio morale e sul
Film d’Art
piano culturale attingendo al patrimonio artistico-letterario> francese
- dopo il 1910 si impone il lungometraggio (prima in Europa)
Nei primi anni 10 in America:
case indipendenti si installano in California (Hollywood) per il clima e per sfuggire all’area
-alcune
d’influenza della MPPC di New York, in declino dal 1912 > dalla fusione nascono Universal,
Paramount, Warner bros, Fox ecc
e inizio dell’egemonia internaz. dal 1916 del cinema americano di Hollywood: la prima
-espansione
guerra mondiale indebolisce le case europee; in America sistema di produz. industriale più
efficiente (aziende che controllano il film dalla produz. alla proiez.)
l’intero processo di produzione è gestito dal
-dopo il 1914 Hollywood passa al producer system:
produttore, non dal regista, che diventa responsabile delle sole riprese e neanche > specializzazione
dei ruoli a discapito della creatività
-nascita dello star system come mezzo di promoz. pubblicitaria
-inizio sistemazione del linguaggio americano classico
2Attrazione e narrazione
Il cinema delle origini (1895-1915) è un sistema autonomo ed estraneo rispetto al cinema che
seguirà > MRP vs MRI, ossia il cinema narrativo classico:
autonoma dell’inquadratura, centro della rappr. > fino al 1902 film monopuntuali, a
-concezione
una sola inq., ma anche con i primi film pluripuntuali fino al 1906 le inq. praticam. non comunicano
tra di loro: il film è dato dall’accostamento di singole inq. in sè risolte, perché si passi alla
successiva l’azione deve esaurirsi
-illuminazione uniforme
-cinepresa fissa e tendenzialm. frontale
-fondale dipinto, colorazione della pellicola
-distanza tra la cinepresa e gli attori, mai avvicinati
non continuo, senza un sistema di raccordi che ne fluidifichi l’inevitabile discontinuità
-montaggio ripetitivo dell’azione con effetto di sovrapposizione temporale
-montaggio quello delle attrazioni mostrative e quello dell’integrazione
-due diversi sistemi al suo interno:
narrativa (fino al 1908) è centrale l’atto di attrarre mostrando
Nel sistema delle attrazioni mostrative
qualcosa: o tramite la documentazione della realtà (Lumière e i primi film-documentario) o tramite
il trucco e l’evento straordinario (Méliès e i film a trucchi, i film circensi). Inq. completam.
autonome; contatto diretto e interazione tra film e sala.
In quello dell’integrazione narrativa (1908-1915, precorrendo il MRI) prevale la componente
narrativa: le inq. cominciano a integrarsi, inizia un processo di linearizzazione narrativa, subentra il
montaggio (i film a inseguimento e il cinema inglese); separazione totale tra film e sala, lo
spettatore è assorbito illusoriamente con vari artifici ma non deve esserci contatto perché sarebbe
svelata la finzione.
3Il cinema-attrazione di Lumière e Méliès
Louis Lumière: riprese in esterni, no messa in scena, vita colta sul fatto > cinema della realtà, non
narrativo
vs
Georges Méliès: riprese in teatro di posa, trucco e messa in scena spettacolare, aperture narrative >
cinema dell’invenzione
ma entrambi rientrano in un cinema che più che narrare vuole mostrare, che sia la realtà fotografata
o lo straordinario.
I film di Louis Lumière (vedute affidate a vari operatori autonomi):
-una sola inq. di 50 sec circa
-cinepresa quasi sempre fissa
d’insieme con angolazione decentrata
-vedute il corpo o l’oggetto in movimento, i flussi
-protagonisti delle folle
-immagine centrifuga, i flussi escono dai limiti del quadro > esiste un fuori campo (es. il treno),
Arrosé): l’inq. non è più frammento del
questo non avviene nei pochi film di finzione (L’Arroseur
del quale deve esaurirsi l’azione
mondo, ma palcoscenico chiuso al centro
Georges Méliès, illusionista:
primo a concepire il cinema nei termini dell’invenzione artistica e del lavoro di messa in scena:
-il
dal 1896 il suo teatro lo sfrutta come trucco scenico > fonda la Star Film e costruisce il primo teatro
di posa
-mondi impossibili ma coerenti e capaci di sostituirsi alla realtà, parodiandola
-tutti i sottogeneri del film a trucchi
-arresto/sostituzione e sovrimpressione per effetti speciali
-scene non spezzate in inquadr. > film a quadri con campi medi tipicamente teatrali
-cinepresa fissa, effetti dinamici legati al profilmico (la luna)
e non stacco, che non interr l’azione
-dissolvenza
narrativo: il viaggio, ma è una successione di eventi discontinui (spesso c’è anche
-tema
sovrapposiz temporale), non una progressione (con eccezioni di uso del montaggio: il finale del
Voyage dans la Lune) > centrale è la singola scena non il loro montaggio
4Verso la linearizzazione narrativa: la scuola di Brighton e Porter
Già ai primi del Novecento si sperimentano soluzioni di montaggio che vanno verso la
linearizzazione narrativa, in partic. nel cinema inglese di Brighton:
-rimane la dimensione attrazionale del trucco (The Big Swallow di Williamson, sovrimpressioni e
arresti/sostituzione, contatto col pubblico)
divisione dell’azione e/o dello spazio in più inq. correlate > la scena non è
-George Albert Smith:
più l’unità base (The Grandma’s
Kiss in the Tunnel primo es di continuità, Reading Glass in cui si
Mary Jane’s Mishap
alterna il personaggio e ciò che vede usando le prime soggettive, in cui si
sperimenta il raccordo sull’asse)
sviluppa la continuità dell’azione tra spazi diversi (in
-James Williamson: Stop Thief! inq. di spazi
contigui in successione, prototipo del poursuite; in Fire! connette spazi distanti con uso di raccordi
di direzione), ubiquità della cinepresa.
Tra 1903-1906 la ricerca narrativa si afferma, in partic. negli USA con Edwin Stanton Porter (per
la Edison), che mescola soluzioni tipiche del MRP e altre che prefigurano quelle narrative del MRI:
-Life of an American Fireman: personaggio con sua interiorità (sogno), ma nel montaggio nonost
tentativi di linearizzazione c’è ancora sovrapposizione temporale legata al MRP (scena del
salvataggio ripetuta dentro e fuori)
-The Great Train Robbery: anche qui il montaggio cerca di creare continuità narrativa sezionando
l’azione in più inq. (fuga e inseguimento) ma ancora inq. autonome e sovrapposizione temporale
(salvataggio del telegraf), ancora prevale il campo medio e inoltre emblematic shot con funzione
puramente attrazionale (extradiegetica,a mezzo busto e rivolta direttam al pubblico)
5Emergenza del MRI in David W. Griffith
Alla fine del I decennio si impone il film narrativo ed emergono modalità e soluzioni che
trasformano radicalm. il MRP e prefigurano il cinema classico > David Wark Griffith ha un ruolo
decisivo in queste sperimentazioni:
-tra 1908 e 1913 film brevi per la Biograph: Griffith sperimenta nuove soluz. linguistiche ed
espressive che influenzeranno il MRI (montaggio, profondità di campo, composizione dinamica,
contrasti di luce, valore simbolico del dettaglio) ma non isolato
-2 finalità: comprensibilità di strutture narrative sempre più complesse e legittimazione morale
-perché i complessi rapporti spaziotemporali tra inq. siano comprensib., codificare una sintassi della
continuità, un vero sistema di regole che organizzi la materia na