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CAPITOLO 3- IL PIANO OPERATIVO
3.1 Localizzazione
Questa sezione contiene una sintetica descrizione dei locali ove l’azienda commercializza
o intenderà commercializzare i propri prodotti, e di quelli dove invece avverrà la
produzione.
Locali commerciali
I locali di vendita, sono generalmente critici nel caso di business operante nel mercato dei
beni di consumo, al contrario, i locali commerciali qualora esistano devono essere situati in
aree che minimizzano i costi distributivi. Nel caso di beni di consumo, è difatti rilevante
considerare l’accesso ai beni/servizi da parte dei consumatori: un locale di vendita verrà
aperto, nel rispetto dei vincoli esterni, nel luogo dove garantirà un forte afflusso di
clientela. Dato che il mercato della domanda e dell’offerta determina, di per sé, l’onerosità
delle soluzioni immobiliari in funzione dell’attrattività dell’area, può essere conveniente per
un’impresa, soprattutto se neocostituita, ripiegare su un locale più economico in una zona
di minor valore purché sia comunque strategicamente valida. Nel caso di beni industriali,
non è critica la vicinanza al mercato della clientela come nel caso di beni di consumo,
l’attenzione viene spostata sull’esistenza di infrastrutture che agevolino al massimo la
distribuzione dei prodotti. Il consumatore è qui un’impresa, la natura del servizio è
differente cosi proprio come la funzione che il prodotto deve assolvere. In genere, la scelta
tra alternative valide è ben più ampia rispetto al caso del locale per i beni di consumo.
Spesso, è strategicamente rilevante un’intera area, e non necessariamente, come nel
caso del mercato di consumo, l’esatta posizione dell’impresa commerciale.
Locali produttivi
I locali di produzione rispondono a esigenze diverse, in quanto strettamente legate alla
natura del business oggetto di studio. In genere, sia per aziende operanti nei beni di
consumo sia per quelle rivolte ai beni industriali, tali locali devono collocarsi in aree che
rispettino i requisiti di un efficiente approvvigionamento e di accessibilità della manodopera
adeguata al tipo di lavorazione effettuata. L’area di produzione deve infatti tener conto
della vicinanza a fonti di materie prime o a infrastrutture efficienti, nel caso l’origine di
determinate materie sia relativamente lontana. Al contempo, soprattutto in settori di
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business molto specializzati, nella scelta di edificazione di un impianto non è possibile
prescindere dalla considerazione della disponibilità di personale qualificato a costi
sostenibili, in base alla tipologia di business intrapresa. La considerazione congiunta dei
due fattori può giustificare la scelta di un’area di produzione particolarmente onerosa per
l’approvvigionamento, qualora sia più che compensata economicamente dalla presenza di
manodopera a buon mercato (o viceversa). In ultimo, occorre sottolineare che come per i
locali commerciali, la scelta localizzativa di un impianto di produzione deve essere inserita
in considerazioni di più ampio respiro, quali il contesto legislativo e socio-economico della
regione o del paese considerati, che possono completamente stravolgere le conclusioni
emerse in precedenza.
3.2 Produzione
Questo paragrafo si sofferma sulla generica descrizione dell’attività produttiva, illustrando
in breve le varie fasi del processo, le caratteristiche peculiari, nonché eventuali
competenze distintive dell’azienda rispetto alla concorrenza in quest’area. In termini di
contenuto, lo studio dovrà in genere prevedere le seguenti tematiche:
Macchinari: questa sezione non richiede un elevato tempo di stesura, il più delle voltte è
sufficiente un elenco delle attività materiali che vengono acquistate e impiegate nel nuovo
progetto. È utile inserire una nota in cui si evidenzi, per ogni singolo bene, lo stato fisico, il
controvalore, il mezzo di pagamento e infine il valore di realizzo in ipotesi di liquidazione
dell’investimento. Informazioni quali il piano di ammortamento non devono essere qui
inserite, ma saranno fornite successivamente, in concomitanza con i calcoli economica
nella parte finale del business plan.
Processi: l’analisi dei processi è molto utile per arrivare a diverse informazioni quali le
celte in termini di lay-out produttivo e la determinazione della forza lavoro. Tale indagine,
che riveste un carattere prettamente tecnico, è volta a definire i processi di lavorazione, le
tempistiche della varie fasi e a esplicitare conseguentemente la forza lavoro necessaria a
coprire le esigenze di produzione previste. La rappresentazione grafica del processo e dei
macchinari impiegati per la produzione ha la stessa funzione dei grafici che
accompagnano le tabbelle: in essa l’interlocutore è in grado di visualizzare in un grafico
esemplificativo la descrizione più o meno tecnica dei processi. Dal lay-out si determina
inoltre lo studio del rapporto tra spazio produttivo e risorse umane: un equilibrato e
armonioso peso tra le due componenti può comportare sensibili ripercussioni positive nella
produttività ed efficienza delle risorse impiegate.
Capacità: l’analisi e la pianificazione del flusso di lavoro e la capacità di produzione di
un’impresa sono fondamentali al fine di supportare il piano delle vendite previsto,
soppesando l’elemento della capacità con quello degli investimenti sottostanti. Infatti gli
investimenti dipendono dalla natura dell’attività svolta e dal grado di internalizzazione dei
processi produttivi. Una corretta pianificazione magari anche mediante l’utilizzo dello
strumento della sensivity analysis, consente di determinare la capacità giudicata ottimale
nella fase di avvio e/o sviluppo dell’impresa, bilanciando questi aspetti, e magari
dimostrando come si pensa di ovviare a eventuali picchi della domanda nel breve periodo.
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Nelle imprese industriali, questa analisi parte dall’individuazione dei macchinari, della loro
capacità tecnica di trasformazione e dall’analisi dei flussi di lavorazione, consentendo di
determinare la capacità di produzione massima che l’impresa è in grado di erogare sulla
base delle ipotizzate risorse di investimento.
Magazzino: in questa sezione del piano occorre altresì dare spazio al tema delle giacenze
delle scorte, ossia alla pianificazione delle politiche di scorta, che possono essere per
caratteristiche del business e per scelte manageriali più orientate alla creazione di livelli
più o meno alti nelle giacenze. Non si parla in questo caso dei locali dedicati a ospitare il
magazzino, né a temi connessi alla logistica, ma solo alle caratteristiche della politica delle
scorte che hanno una incidenza nell’ambito della complessiva attività di programmazione.
Qualità: occorre dare spazio in questa sede a una tematica inerente al processo di
produzione: in controllo qualità. Difatti, se assegnassimo alla qualità di prodotto la
concezione più ampia, avremmo due componenti:
Una interna all’azienda, legata alla qualità intrinseca dei materiali e alla tecnologia
1. di fabbricazione
Una esterna all’azienda, relativa al servizio alla clientela
2.
Mentre la componente esterna è uno strumento di marketing-mix definito come accessorio
di prodotto, la qualità di fabbricazione è tematica prettamente produttiva. L’impresa deve
prevedere, in base alle caratteristiche tecniche del prodotto/processo e alla scala di
produzione, un sistema efficace di controllo qualità che assicuri la conformità dell’output
agli standard richiesti. Così come per il servizio post-vendita, la questione risiede nel
trade-off tra il beneficio legato a una migliore qualità dell’offerta, e le risorse impiegate in
tale miglioramento qualitativo. Occorre cioè spingere la ricerca della qualità sino al punto
in cui il beneficio del miglioramento di prodotto sia superiore all’onerosità del risultato
raggiunto.
Know-how: sempre con l’accortezza di individuare le fonti del know-how che possono
essere sia di tipo tecnico sia intellettuale, in questa sezione è utile descrivere la presenza
di particolari competenze distintive che assicurano l’erogazione di prodotti o servizi migliori
assicurando benefici qualitativi o di convenienza economica ai propri clienti.
3.3 Logistica
In questo paragrafo si esporranno i risultati dello studio della movimentazione in entrata e
uscita delle merci, del loro stoccaggio e della distribuzione sul mercato dei beni prodotti,
non entrando in dettaglio, a meno che particolari processi e/o tecniche adottate possano
costituire uno dei caratteri distintivi dell’azione imprenditoriale.
La movimentazione: mezzi impiegati nel trasporto, risorse umane dedicate, caratteristiche
della merce movimentata, gestione diretta della spedizione o delega ad aziende fornitrici,
grado di automazione dei flussi informativi interni ed esterni, velocità di consegna ecc.
Il magazzino: oltre a descrivere i locali destinati allo stoccaggio dei materiali e dei prodotti,
l’imprenditore dovrà menzionare la capacità residua in ipotesi di crescita dell’attività, il
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personale assegnato, l’idoneità dei locali allo stoccaggio in relazione alla qualità della
merce, la funzionalità del magazzino e i vantaggi della sua localizzazione.
La distribuzione: l’imprenditore può riprendere questo contesto per descrivere i canali che
sono utilizzati dall’impresa, e le motivazioni sottostanti a una simile scelta, soprattutto nei
casi in cui l’accesso ai canali di vendita sia critico per il successo delle politiche
commerciali.
3.4 Piano di Marketing
Eccoci così arrivati a una sezione estremamente importante del piano economico-
finanziario. In essa l’imprenditore deve mostrare come, dopo la pianificazione della
produzione e lo studio dell’organizzazione aziendale, sia capace di implementare
concretamente un piano di vendite. Per far questo, è necessario esplicitare in modo chiaro
e completo il piano delle vendite, che sarà perseguito facendo leva su strumenti di
marketing coerenti con gli obiettivi imprenditoriali. Per sviluppare un valido piano di
marketing, occorre prima aver acquistato tutta una serie di informazioni di mercato, sia dal
lato della domanda sia dal lato dell’offerta. Ma consideriamo più da vicino le parti e il
contenuto del piano di marketing.
Obiettivi: iniziando la redazione di un piano di marketing attraverso l’esplicitazione degli
obiettivi e delle strategie si vogliono perseguire i seguenti scopi:
• Collocare gli obietti