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Nel caso in cui il catalogo è inserito sul web, Il sistema di ricerca deve essere
- creato considerando alcuni elementi come il colore della copertina del libro, i
metadata emozionali,ecc in modo che il bambino in fase di interrogazione riesca a
trovare effettivamente ciò che cerca (infatti come già detto i ragazzi cercano i libri
secondo criteri diversi da quelli degli adulti) e inoltre deve permettere di ricercare il
materiale inserendo poco testo
Sempre nel caso di un catalogo per ragazzi sul web si deve cercare di rendere tutto
- il più semplice possibile, quindi il testo scritto deve essere posizionato al centro,
ben leggibile, deve essere sempre previsto un sistema di correzione degli errori
nella digitazione per effettuare la ricerca del materiale e si devono offrire dei
suggerimenti o consigli nel caso in cui la risposta alla ricerca sia negativa (per
evitare che questa possa risultare frustrante per il bambino)
Infine se nel catalogo si aggiungono colori,immagini e qualche simpatico
- personaggio ciò attirerà di più i bambini e i ragazzi
Lo scopo che deve avere il catalogo non deve essere solo quello di aiutare nella
- ricerca del libro ma anche di sviluppare il piacere e l’interesse per la lettura
Il progetto più significativo e diffuso in Italia di catalogo per ragazzi è il Sebina Open
Library (SOL) che è nato nel 2005 dal lavoro conginuto della Regione Emilia Romagna e
dal Data Management (produttrice del software gestionale per le biblioteche Sebina).
Tutto è suddiviso in categorie rappresentate attraverso dei disegni, sono poi riportati
elementi multimediali come la copertina del libro. Nonostante sia un apripista a nuove
sperimentazioni in questo campo, ha però come limite il mancato coinvolgimento degli
utenti nella sua creazione.
Il Servizio di Reference:
Il Reference è l’istruzione all’uso o l’introduzione alla conoscenza del materiale presente
nella biblioteca da parte di un membro della biblioteca. In sostanza il servizio di reference
prevede:
Fornitura di informazioni
- Consigli e strumenti di supporto alla lettura
- Formazione all’uso della biblioteca
-
Tale servizio può essere fornito a bambini e ragazzi, genitori e insegnanti e anche altri
bibliotecari. Può essere tradizionale (se si effettua su appuntamento o meno) o digitale /a
distanza (e questo a sua volta può avvenire tramite mail, moduli online, ecc quindi in modo
asincrono oppure tramite telefono,chat,ecc e quindi sincrono – quello più attuale è quello
che usa la tecnologia VoIP che permette una grande velocità di risposta e la possibilità da
parte degli utenti di vedere simultaneamente la stessa pagina e le azioni che un utente sta
compiendo su di essa – il refernce digitale risulta molto utile ai ragazzi in quanto supplisce
alla loro ridotta mobilità, ne evita l’imbarazzo che gli può comportare una richiesta faccia a
faccia con l’adulto,è un metodo che i ragazzi sanno usare perfettamente). Infine può
essere individuale o di gruppo.
Il reference poi presenta dei passaggi precisi:
Formulazione dell’oggetto della ricerca
- Chiarimento deli obiettivi e delle motivazioni
- Individuazione delle capacità individuali del bambino
- Reperimento e valutazione dell’informazione
-
Riguardo al reference per ragazzi esso deve essere adeguato al loro sviluppo fisico e
intellettivo e si deve tener conto anche degli aspetti emotivi che entrano in gioco. Facendo
riferimento alla suddivisione in stadi dello sviluppo effettuata da Piaget ad ogni stadio deve
essere erogato un certo tipo di reference:
2-7 anni (pre-operational stage): qui il bambino è ina fase egocentrica, in cui ha
- pochissime abilità comunicative; in questo caso è inutile spiegargli come funziona la
biblioteca si deve portarlo direttamente all’informazione richiesta fornendogli la
risposta che cercano o portandolo allo scaffale
8-10 anni (concrete operational stage): si sviluppano le abilità logiche ma è ancora
- legato ad esperienze concrete, quindi le informazioni vanno fornite una alla volta
per non generare confusione nella sua mente. SI può insegnare al bambino come
usare il catalogo e la biblioteca ma comunque va sempre assistito e l’esperienza
che fa nella biblioteca deve essere resa piacevole altrimenti non avrà più voglia di
tornare
11-14 anni (pre-adolescence stage): ha sviluppato ormai il pensiero astratto e
- quindi gli si può spiegare tutto della biblioteca: come è strutturata, come sono
catalogati i libri, come trovare le informazioni che cerca,ecc
Quando il bambino o il ragazzo va in biblioteca spesso può capitare che venga
accompagnato da un adulto, si va quindi a creare un “reference a tre”. In questo caso può
capitare che sia l’adulto a chiedere informazioni al bibliotecario invece del bambino e ciò è
negativo. La biblioteca per ragazzi deve quindi sempre avere un reparto con libri per adulti
e inoltre compito del bibliotecario in questo caso è quello di far si che il ragazzo si senta
autonomo, ovvero deve sempre rivolgersi al ragazzo per chiedere se ciò che è stato detto
dall’adulto è corretto e cercare di capire ciò che effettivamente sta cercando.Comunque è
importante ricordare che compito del bibliotecario che fornisce servizio di reference non è
solo quello di dare informazioni ma anche di insegnare ad apprezzare ed amare i libri e la
lettura.
Tale servizio poi deve essere sottoposto spesso a misurazione e valutazione in modo da
far si che sia sempre eccellente e quindi di qualità. Affinchè sia possibile la valutazione del
servizio però è necessario che le biblioteche si dotino di una serie di regole e protocolli
condivisi. Poi una valutazione non può non prescindere una raccolta dei dati e una delle
tecniche più diffuse è la registrazione o trascrizione dell’intervista (cioè del reference).
Il bibliotecario che fornisce un servizio di reference a dei ragazzi deve possedere poi delle
abilità che sono in parte innate e in parte tecniche che deve apprendere. Deve avere
conoscenze sul mezzo e sul linguaggio che gli è proprio, saper gestire i rapporti con le
scuole e le istituzioni, poi deve essere un esperto di letteratura per ragazzi, conoscere i siti
più adatti per le ricerche scolastiche e deve anche essere un profondo conoscitore della
psicologia dei giovani. In generale comunque è importante che il bibliotecario abbia un
approccio amichevole e per far questo può seguire alcuni piccoli trucchi come:
Accogliere il ragazzo con un sorriso mostrandogli disponibilità ma lasciandogli tutto
- il tempo di cui a bisogno per un’esplorazione libera
Lasciargli tutto il tempo di cui ha bisogno per formulare la domanda
- Evitare di interporre il bancone tra il bibliotecario e il ragazzo che si potrebbe sentire
- in questo modo intimorito
Ripetere la domanda formulata dal ragazzo per assicurarsi di averla capita e dargli
- così la possibilità di aggiungere anche qualche altra informazione
Usare un linguaggio semplice e adeguato alle abilità del ragazzo
- Usare ridondanze, sinonimi per essere il più chiari possibili
- Accompagnare il ragazzo allo scaffale
- Scherzare e non prendersi troppo sul serio, ma mettersi sullo stesso piano del
- ragazzo
Nel caso di un reference digitale anche qui il bibliotecario deve mostrarsi amichevole e
ben disposto verso il ragazzo che richiede informazioni, usando un linguaggio non
formale, aggiungere al testo anche immagini o file multimediali ed emoticons.
I siti bibliotecari
Per molto tempo si è pensato che gli adulti sapessero cosa piace ai bambini perché anche
loro lo sono stati e perché comunque sono sempre a contatto con loro in qualità di genitori,
parenti,amici,ecc. In realtà non è così e si è visto da alcune ricerche che coinvolgere i
bambini e i ragazzi nella creazione di prodotti destinati a loro rende tali prodotti migliori e
più rispondenti alle loro richieste. Sempre secondo tali ricerche il ragazzo può partecipare
alla creazione del prodotto svolgendo diversi ruoli:
Utente: il ragazzo agisce e l’adulto lo osserva da dietro uno specchio o attraverso
- dei monitor. Il ragazzo in questo caso ha un ruolo passivo perché usa uno
strumento che è già stato creato e quindi è finito. Dall’osservazione del ragazzo si
traggono informazioni utili per migliorare o cambiare il prodotto.Tale metodo è
ancora oggi molto usato.
Tester: si differenzia da quello precedente perché il prodotto dato al ragazzo non è
- finito ma è un prototipo di prodotti o tecnologie emergenti. Però anche in questo
caso il prodotto è creato solo dall’adulto.
Informatore: qui si osserva il ragazzo che usa tecnologia già esistente e gli vengono
- chiesti dei pareri rispetto alla tecnologia futura. Dopo di che seguendo le indicazioni
del ragazzo si creano dei prototipi che vengono sottoposti nuovamente al ragazzo e
così fino a giungere al prodotto finale.
Compagno di progettazione (design partner): il ragazzo svolge un ruolo ancora più
- attivo perché è coinvolto in tutto il processo di creazione del prodotto. Tale sistema
è stato usato in ambito bibliotecario per sviluppare progetti quali l’ICDL e al di fuori
di questo ambito è stato usato dalla Nokia.
Ci sono diversi tipi di design che coinvolgono in maniera diversa il ragazzo :
Incentrato sull’utente: è quello più usato e il bambino viene coinvolto solo a prodotto
- finito
Contestuale (DC): si osservano le attività tipiche del ragazzo o il suo
- comportamento in ambiente naturale. Dopo l’osservazione si realizzano dei prototipi
e il bambino si sente gratificato perché la sua opinione è richiesta.
Basato sull’apprendimento: il bambino viene coinvolto in tutto il processo e sia esso
- che l’adulto apprendono mutuamente.
Partecipativo: ci si basa sull’idea che sono i desideri degli utenti che devono
- guidare il processo creativo. I ragazzi hanno perciò pieno diritto di parola (le
maggiori resistenze all’uso di questo sistema derivano dagli adulti che non riescono
ad accettare i bambini come portatori di opinioni sulle quali basare il proprio lavoro)
Cooperativo: qui i bambini sono dei veri e propri compagni di progettazione sotto
- tutti gli aspetti
Informato: si pone a metà tra il design partecipativo e quello incentrato sull’utente.
- In questo caso i bambini e gli adulti vengono coinvolti ma separatamente, ed è stato
infatti elaborato proprio per risolvere alcuni dei problemi d’interazio