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E

munque impressionante, essi ricostruirono e riatti- di regole legate a questo canone, difatti essa con-

varono importanti città lungo la costa. sente una geometrizzazione del reale. È semplice-

Questa attività fremente emersa recentemente

Appare sempre meno mente una soluzione rappresentativa che traduce

dagli scavi pare autoctona.

credibile il fatto che l’architettura d’Oltremare sia la vaghezza del reale in qualcosa di riproducibile in

tributaria all’architettura europea. senso rigido, rigoroso e sistematico; viene quindi

esclusa la dimensione temporale e l’immagine vie-

Il termine franco interpretato per l’intera esperien- ne bloccata per poi essere riprodotta con il procedi-

za crociata, inteso come gotico in architettura, con- mento percettivo dell’occhio umano.

fonde molto il quadro conoscitivo sia per quanto Non è un metodo oggettivo, come non lo sono la

riguarda il profilo politico che culturale.

È vero però che archi a ogiva, volta archiacute, co- camera ottica e la fotografia, perché contiene una

stoloni, pilastri a fascio e altri elementi considerati serie di approssimazioni e di astrazioni come la li-

caratteristici dell’architettura gotica si incontrano mitazione del campo visivo, l’esclusione del movi-

in Siria e in Palestina prima che in Occidente. mento e altre più o meno evidenti. Appare sicura-

Que- mente oggettiva perché si le deformazioni prodotte

sta probabilmente è la scuola, da qua si importa rimandano ad uno schema costante, conosciuto e

l’architettura in Europa e se ne apprezza la monu- pratica, quello dell’occhio umano.

mentalità. In pratica la vera invenzione del Brunelleschi, se-

Il disegno architettonico come pensiero scien- condo il Pierotti, è il ritorno al canone, ossia alla

tifico geometrizzazione, e la prospettiva ne è una chiara

Partiamo ancora una volta dalla formella di Brunel- conseguenza.

leschi del concorso del 1401; analizzando quest’o- Perché venga esaltato solo per l’invenzione della

pera intanto ci rendiamo conto come Filippo Bru- prospettiva lo si capisce leggendo i trattati dei suoi

nelleschi abbia ignorato quasi del tutto il significato contemporanei.

iconografico del tema, rappresentandolo in manie- In Filarete per esempio, che lo paragona a Dedalo,

ra stereotipata, un Abramo vecchio, un giovanissi- si nota come generalmente ne esaltasse l’arte del

mo Isacco ecc… disegno, utilizzata per presentarsi non più come un

L’attenzione del maestro è infatti tutta per la corni- carpentiere, un banusos, ma come un intellettuale,

ce mistilinea, a compasso gotico, da cui imposta lo utile a proporre l’architettura come scienza di go-

schema della composizione, una geometria sugge- verno della città e dello stato-città.

rita dal formato appunto. L’arte del disegno è un grimaldello con cui Filarete

Le assi, le diagonali, i diametri raccordati, tutti que- e Francesco di Giorgio Martini scassinano l’atten-

sti elementi formano un telaio ideale dentro cui si zione del signore per innalzare l’architettura dalle

dispone la scena. L’asino in particolare, lì poggiato artes mechanicae alle artes liberales.

sul retino immaginario quasi che si formi proprio L’Avellino poi cerca anche di convincere Francesco

8

Sforza stesso per fargliela imparare perché “Vi darà grado di deformazione delle figure in rapporto alla

poi intelletto di mille gentilezze”. Questo invito non distanza dell’osservatore. Cose che le figure piane

sarà ascoltato dallo Sforza ma dal Duca di Urbino sì, non consentono. Le geometria spinta al massimo li-

difatti indurrà Francesco di Giorgio a scrivere tratta- vello di complessità e raffinatezza produce crescen-

ti e a studiare le lingue classiche per tradurre dall’o- ti certezze nell’osservatore. La pala di Brera è forse

riginale i testi antichi. il manifesto più alto di questi principi.

il disegno architet-

Per essere considerato scienza Questa geometrizzazione del visibile culmina nel

tonico deve essere canonizzato in regole e la pro- pensiero scientifico di Galileo Galilei. Il pisano at-

spettiva (metodo di geometrizzazione della realtà) traverso la geometrizzazione dei fenomeni naturali,

serve appunto a questo scopo. la loro ripetibilità, riesce a stabilirne le leggi e i prin-

Il disegno significa progetto ed è il reciproco teorico cipi, ed appare chiaro quanto sia sciocca la rigida

della prospettiva, con esso ci si distacca del medio- separazione delle discipline: forse il ciuco brunel-

evo per il suo carattere creativo, ne afferma il valo- leschiano non è il punto di partenza del pensiero

re anche il Vasari. galileiano?

l’architetto da tavolino

Nasce così il cui massimo Gaudì didascalico

esponente del tempo era l’Alberti.

La prospettiva brunelleschiana non era certo così [Pierotti partendo dai ricordi delle lezione del prof. Pane

innovativa per quanto riguarda la riproducibilità del imposta un discorso sulle vicende critiche nei confronti

reale, un risultato più convincente si poteva otte- di Gaudì; successivamente si sposta sul piano creativo e

nere con la medievale prospettiva cavaliera. Difatti funzionale dell’opera del catalano, con riferimento all’e-

l’applicazione rigida delle sue regole crea fastidio strapolazione dei suoi modelli strutturali d’ispirazione

all’occhio che ha bisogno di essere ingannato; que- alo scopo di capirne meglio Il linguaggio, in assenza di

sto era ben compreso dagli artisti contemporanei catalogazioni valide]. completezza

L’opera di Gaudì va intesa solo nella

a Brunelleschi, ancora Filarete afferma che la pro- del trinomio forma-funzione-struttura, che in lui

spettiva è falsa perché fa vedere le cose che non paiono indivisibili.

sono, però è vera nel disegno perché anch’esso è

la prospet- Leonardo Benevolo scrive nel suo Storia dell’archi-

falso, è solo una dimostrazione. Dunque

tiva è “vera e perfetta a questo” tettura moderna una sintesi su Gaudì che appare

(ossia al disegno). inesatta e soprattutto contraddittoria classificando-

Filarete e Francesco di Giorgio impiegano il disegno lo in questo modo

senza limiti, il primo lo utilizza per progettare urbs

e civitas di Sforzinda mentre il secondo disegna con [intanto in Spagna

“Ai margini dell’Art Nouveau

freddezza i canoni scientifici dell’arte della guerra, si chiama Modernismo e poi Gaudì disprezza le

delinea il tema dei governi degli stati anticipando il “curvas de sentimiento” del modernismo, per lui

Il progetto architettonico si uni-

Machiavelli stesso. solo forme vacue],

versalizza fino a diventare pensiero politico. ma certamente in connessione

con lo spirito innovatore che percorre tutta l’Eu-

Piero della Francesca si inserisce anche lui in que-

De Prospectiva pingendi ropa. […] Egli parte dal tradizionale eclettismo,

sto contesto. Nel suo scri-

la prospettiva è cosa falsa non solo in rela- mostra uno spiccato interesse per il gotico e per

ve che

zione alla realtà e all’occhio, ma al disegno stesso; gli interessi strutturali (secondo l’insegnamento di

[in realtà Gaudì definiva l’architet-

Viollet le Duc)

infatti in mancanza di punti di riferimento, se due tura neogotica come imperfetta, la cui stabilità si

oggetti sono messi sul piano in dimensioni e po- basava sul puntellamento dei contrafforti] e fin

sizioni diverse non ci renderemo conto della loro dai primi lavori mostra un temperamento ardito,

effettiva posizione se non venissero utilizzati degli

accorgimenti particolari, un amore per gli effetti sensazionali, una capaci-

degli artifici, che ne defi- tà di comprensione immediata, quasi fisica, della

niscano la loro posizione (un esempio molto usato qualità dei materiali (specialmente i più scabri, i

è quello delle linee di fuga sui pavimenti e sui sof- meno lavorati) che non hanno riscontro nella tra-

fitti); in caso contrario il senso delle proporzioni e dizione recente mentre si collegano alla tradizione

delle distanze risulterebbe del tutto evanescente. [questo acco-

remota dell’architettura moresca

Continuando il suo trattato nonostante questa teo- stamento è valido solo in relazione alla ricchezza

ria che appare conclusiva, ci rendiamo conto della cromatica gaudiana, che per lo stile] o churrigue-

genialità di Piero: egli, come si evince dalle sue ope- resca”.

re, meno dal trattato stesso, trova la risposta nei

solidi di rotazione che se messi in prospettiva e de-

chiaroscuro Nessuno di tali attributi è utile per una comprensio-

scritti con il formano orbite immagina-

intuire la forma ne più profonda del catalano; probabilmente l’uni-

bili che consentono sia di dell’og-

rendere ca parte valida dello scritto è quella conclusiva che

getto nel retro invisibile della figura, sia di

misurabile il gioco della profondità esprime la volontà di una trattazione diversa del

per il diverso 9

suddetto artista, che è stato ignorato in un ambien- critici.

te ostile, quello degli architetti novecenteschi. Le sue architetture con un richiamo funzionale alle

Analizzando meglio Gaudì possiamo affermare che natura divennero ben presto monumenti e fecero

le ragioni strutturali sono per lui il punto di par- turismo di massa.

tenza, ce-

difatti è il primo in Spagna ad utilizzare il Si parla della figura di Gaudì come didascalica per la

mento armato trazio-

e ad intuire il vantaggio della ricchissima scalatura di problematiche che può ri-

ne preventiva del ferro (su cui si basa la tecnica del cavare dalla sua produzione chiunque si dedica agli

cemento precompresso). Impiega anche il laterizio studi di architettura.

armato nei solai a fianco di tecniche tradiziona- Il silenzio che caratterizzò la critica nei confronti di

li come la volta in foglio per risolvere il problema Gaudì lo accomuna ad un’altra personalità Arturo

della leggerezza unita alla solidità negli orizzonta- Soria y Mata, l’innovatore della progettazione ur-

menti. L’adozione di rivestimenti inconsueti mista banistica, inventore e teorico della città di linea. La

alla complessità delle tecniche costruttive sono la sua “Ciudad Lineal”, costruita e vistabile alle porte

causa dei diversi accostamenti stilistici a cui è stato di Madrid è stata rivalutata solo negli anni 60 del

sottoposto. ‘900. Questo perché tutto quello che non passava

Pane invece nel suo saggio del 1964, Antoni Gaudì, da Londra e Parigi era in pratica ignorato e la situa-

pare solleciti le giuste osservazioni affermando che zione iberica era consi

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
16 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher v.martini6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e dell'urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ulivieri Denise.