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Le ultime due popolazioni slave si insediarono sotto Eraclio: Serbi e Croati. Nel 680 arrivarono i

Bulgari (origine turca) che occuparono la regione dove tutt’oggi vivono.

(quelle orientali) vennero perse e

Ma quando arrivarono gli arabi, le regioni più ricche dell’Impero

non più riconquistate. Durante le battaglie con essi, i bizantini distruggevano i raccolti per impedire

agli arabi di stanziarsi in Asia Minore e farli restare sempre in movimento. Questo comportò lo

della regione. L’Impero dovette quindi fare ingenti trasferimenti di popolazione,

spopolamento

visto che non solo mancavano soldati ma anche contadini. Giustiniano II spostò i ciprioti a Cizico e

senz’altro la spina dorsale

gruppi di Slavi in Bitinia (si allearono con gli arabi). Gli armeni furono

dell’esercito bizantino. Migrarono volontariamente nell’Impero sotto Maurizio. Si insediarono nella

parte orientale dell’Anatolia o in Tracia e molti di essi ebbero importanti ruoli nell’Impero, nonché

lo stesso trono.

Nell’Impero di “grecità”. I sudditi si definivano in base alla

Bizantino non vi era alcuna idea

provincia di provenienza (Paflagoni, Tracesi ecc..). All’epoca, si tendeva a parlare di grecizzazione

quando si convertiva al Cristianesimo una popolazione (pagana o musulmana che sia).

L’evangelizzazione dei popoli non cristiani L’Impero bizantino quindi non fu

veniva fatta in greco.

l’identità religiosa era più sentita dell’identità regionale.

mai uno stato pienamente greco. Spesso A

fu proprio l’intolleranza

volte cristiana a provocare la mancata coesione con gli altri gruppi pagani o

ebrei che, quindi, in alcuni casi passavano al nemico. Anche per quanto riguarda il monofisismo

vale lo stesso concetto. –

Capitolo Secondo Società ed Economia

L’Imperatore non conosceva limiti alla sua autorità, se non quelli imposti dalla legge divina. Era

tale per diritto ereditario, anche se non formulato ufficialmente. Poteva essere cooptato sul trono dal

suo predecessore o da un gruppo influente. Oppure poteva diventarlo con una ribellione. Segnale

della sua elezione era l’acclamazione dell’esercito e del Senato. A partire dal V secolo,

l’incoronazione religiosa confermerà il tutto. 2

Gli imperatori potevano affidare alcuni ambiti della politica ai loro collaboratori e dovevano

l’esercito in battaglia

guidare (anche se molti imperatori non lo fecero).

Classificazione della società civile:

1. Clero;

2. Addetti al settore giudiziario;

3. Consiglieri (senatori);

4. Addetti alla Finanza;

5. Professionisti e tecnici;

6. Commercianti;

Addetti all’approvvigionamento

7. delle materie prime;

8. Subordinati e servi;

9. Inutili (anziani, infermi)

10. Addetti ai divertimenti

L’esercito costituiva il gruppo più ampio e contava 650 mila uomini alla fine del IV secolo. Erano

però un peso economico molto pressante per l’Impero. Costantino divise in due corpi l’esercito: una

forza mobile e una milizia di frontiera. Potevano essere acquartierati nelle città e svolgere funzioni

di polizia. I soldati dopo queste riforme si indebolirono e imposero sforzi economici insostenibili

all’impero, Il servizio militare era un’occupazione a vita. Col

costretto a ricorrere ai mercenari.

passare del tempo il servizio divenne volontario e limitato a quelle popolazioni barbare che

facevano della vita militare una tradizione. Queste potevano essere inquadrate come federati. I

magistri militum nelle province avevano potere militare, i prefetti del pretorio invece avevano poteri

amministrativi.

C’erano pochi impiegati statali nell’Impero, questo perché le città sbrigavano i loro affari grazie ai

consigli municipali dove partecipavano i ricchi proprietari del posto (decurioni). Questi formavano

l’èlite intellettuale dell’Impero, si dedicavano alle professioni liberali e occupavano i livelli più alti

della gerarchia ecclesiastica. Erano responsabili anche per la riparazione degli edifici pubblici,

nettezza urbana e altri servizi sociali. Tuttavia cercavano di evitare i loro doveri con ogni scappatoia

possibile. A causa di ciò, la classe curiale esplose e i suoi membri più poveri scomparvero,

permettendo ai più ricchi di arricchirsi ancora di più. Intorno alla metà del VI secolo i consigli

municipali erano praticamente estinti.

A risolvere questo vuoto intervenne la Chiesa che si occupò di indigenti, forestieri e vedove. I

vescovi quindi riuscirono ad ottenere funzioni extra religiose diventando quasi governatori delle

città. Nel primo periodo bizantino la Chiesa divenne molto ricca, ottenendo anche un sussidio dallo

che doveva fronteggiare per l’assistenza

Stato. Alte erano anche le spese sociale ai bisognosi. La

documentazione archeologica ci mostra la ricchezza della Chiesa: lungo tutto il Mediterraneo sono

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state ritrovate basiliche in numero altissimo. Erigere chiese era un atto degno di lode, che

soddisfava la vanità dei donatori e quindi, a volte, se ne costruirono anche senza reale necessità.

Essere parte del clero inoltre garantiva una grande comodità economica e prestigio sociale, pertanto

questo gruppo crebbe enormemente nel corso dei secoli.

Il sistema monetario dell’Impero era basato sul Solidus aureo. Dopo la riforma di Anastasio

tornarono a circolare monete di taglio più piccolo e di bronzo, note come Follis. I prezzi dei beni

restavano pressoché stabili, tranne in momenti di siccità, guerra o altre eventi eccezionali.

La disparità tra ricchi e poveri era enorme. I lavoratori alla base della scala sociale ricevevano un

compenso bassissimo. Sappiamo poco sulla classe media urbana ma possiamo dire che alcune

attività commerciali potevano offrire profitti notevoli ma non al punto da considerarsi agiati. Ad

offrire una certa ricchezza poteva essere il ruolo di mercante. In Mesopotamia soprattutto, le attività

commerciali erano redditizie perché da qui passavano le trattative con la Persia. Ma quella del

magnate commerciale o finanziario non fu mai una figura tipica della società bizantina. Questo era

dovuto al basso potere d’acquisto dei sudditi, l’autosufficienza delle regioni dell’Impero e i rischi

dei viaggi. Inoltre vi era una forte presenza statale nell’economia e il lavoro di un mercante privato

era limitato.

La prima fonte di ricchezza e di tassazione era l’agricoltura. La frammentazione del territorio era

notevole ed era normale che un proprietario terriero avesse i suoi appezzamenti in diverse province.

Lo schiavo era assente dal paesaggio rurale. Vi erano invece i coloni, teoricamente liberi ma in

di “colone”

pratica legati al loro appezzamento di terreno. La sua condizione era ereditaria, la sua

libertà di contrarre matrimonio limitata e non poteva entrare nell’esercito.

L’imposizione dei tributi colpiva più duramente i poveri che i ricchi. Le tasse toglievano un terzo

del raccolto al colono (che doveva anche pagare l’affitto della terra). La pesante tassazione spinse

molti sudditi a passare al nemico, abbandonare la terra e riempire i monasteri di poveri.

Diocleziano inserì un’economia pianificata con un sistema razionalizzato di tassazione. Questo

comportava un censimento che ampliava automaticamente la burocrazia. Bisanzio si ritrovò piena

di burocrati. A causa della tassazione, la produzione calava e i burocrati non poterono fare altro che

aumentare le misure repressive.

Nel IX secolo le prefetture del pretorio e i magistri militum furono aboliti. Al loro posto troviamo

un accresciuto numero di cariche non più disposte in ordine gerarchico e direttamente dipendenti

dall’Imperatore.

Eraclio e Costante II avviarono il sistema dei Temi, governati ciascuno da uno Stratego con poteri

civili e militari. Il Tema era una porzione di territorio su cui venivano insediati dei soldati che si

territorio come contadini, “tema” infatti vuol dire stanziamento militare di un

dividevano il L’istituzione dei

contingente. Quindi erano dei contadini-soldati (chiamati Stratioti). Temi

comportava una militarizzazione dell’Impero e la riduzione dei grandi proprietari terrieri con la

rinascita dei piccoli e medi possidenti. 4

Le grandi proprietà comunque continuarono ad esistere. L’Impero in realtà si ruralizzò, non ci fu

nessuna riforma agraria. Il mantenimento dell’esercitò diminuì perché con questo sistema si

l’utilizzo dei mercenari.

limitava

In questo periodo iniziò a perdere influenza la figura del vescovo. Il concilio del 869 cercò di

ristabilirne la dignità tramite alcune disposizioni ma, in realtà, era proprio la Chiesa ad essere

andata in crisi poichè le donazioni erano dirette in prevalenza verso i monasteri. I vescovi così

erano arrivati ad essere alla pari di proprietari terrieri privati e non si occupavano più dell’assistenza

sociale.

Durante il regno di imperatori come Giustiniano II e Leone III le classi più alte vennero

platealmente perseguitate. Molte delle antiche famiglie sparirono. Nel IX e X secolo si affermarono

nuove famiglie come i Foca e gli Sclero che erano principalmente di origine armena ed erano

collegate fra loro da vincoli matrimoniali. Ci furono provvedimenti volti a limitare la nuova crescita

dei grandi proprietari (dopo la carestia del 927-928) ma, di fatto, non ebbero successo. Siamo

lontani da ciò che definiamo feudalesimo, tuttavia una simile struttura si stava affermando e si

sotto i Comneni e Paleologhi. Significativa è l’introduzione della Pronoia,

sviluppò ulteriormente concedeva a molti ufficiali e soldati

equivalente bizantino dei rapporti di feudalesimo. L’impero

regolari alcuni appezzamenti territoriali, e i “coloni” che coltivavano quei terreni pagavano le tasse

direttamente al loro signore e non all’imperatore. In cambio i pronoiari dovevano fornire dei

contingenti militari. In questo modo si limitava il ricorso ai mercenari e si rafforzava l’esercito.

In questo periodo assistiamo anche ad una rinascita della vita urbana. Le nuove vie commerciali e la

maggiore sicurezza delle città favorirono il loro sviluppo. La sottomissione di popoli come i Russi e

i Bulgari permisero commerci più ampi e sicuri. La classe dei commercianti poté crescere e aspirare

a ruoli ben più alti. Si assistette alla nascita di uomini nuovi, che non discendevano dalle vecchie

famiglie dell’Asia Minore.

Ma a causa delle invasioni dell’XI secolo, questa crescita economica subì una brusca battuta

d’arresto. i Turchi presero l’Asia Minore, i Normanni

I Peceneghi occuparono i Balcani, in

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A.A. 2011-2012
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eowyn87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Civiltà bizantina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Paroli Elena.