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Lelei è aggettivo che si traduce con ‘bello’ e se abbinato a sino significa ‘bel corpo’. Che i canoni estetici

cambino nel tempo è accertato, le definizioni di ‘bel corpo’ sono state molto diverse secondo le classi di età: il

maggior numero di intervistati tra i trenta e i sessant’anni tendeva ad un ideale vicino alla descrizione del sino

fakatonga, un’altra percentuale di giovani al di sotto dei trent’anni ha descritto un altro tipo di bellezza. Le

donne sono incoraggiate a diventare più grosse in quanto incarnano un’alta posizione gerarchica all’interno

del gruppo di discendenza. Gli uomini invece anche per una tradizionale divisione dei ruoli sono più attivi e

quindi più snelli. Nelle descrizioni del sino lelei compaiono anche i modelli di bellezza fisica maschile: sono

descrizioni più omogenee in quanto l’uomo è sempre percepito come bello se ha un corpo grosso e

muscoloso ma non grasso, se è pulito e ha la pelle soda. Tra le adolescenti tongane contemporanee si sono

consolidate alcune pratiche per valorizzare gli elementi che caratterizzano un bel corpo per esempio

schiarendosi la pelle con l’applicazione di schiarenti per i capelli. Vi sono comunque numerosi tagli e

acconciature dei capelli e rinunce alla preservazione della verginità che segnano la rottura con il modello di

sino fakatonga che resta tutt’ora un forte modello di bellezza.

Capitolo 4: “È in corso una transizione qui a Tonga”

A Tonga troviamo una copresenza di ideali. Da una parte vi è l’icona della bellezza incarnata, prima dalla

principessa Salote e adesso dall’erede Pilolevu e quindi chi riconosce la bellezza nella regalità della

principessa e dall’altro chi riconosce la bellezza nel suo corpo, nel suo sino fakatonga. Nonostante quindi per

alcuni la principessa grossa con le ossa grandi sia un modello di bellezza per altri (le giovani generazioni) il

modello di bellezza è rappresentato da cantanti come Jennifer Lopez e Beyoncée. Va detto che sui modelli di

bellezza influisce in gran misura la televisione, ma dal momento in cui a Tonga vengono trasmessi solo canali

locali queste fonti non rappresentano un forte canale di ingresso di modelli. I veri canali di ingresso dei modelli

sono piuttosto internet e il mercato nero di DVD che circolano a prezzi bassissimi e sono accessibili a tutti.

Capitolo 5: Miss Heilala

Nel mese di luglio ogni anno si tiene il concorso di bellezza di Miss Heilala. Tale concorso nacque nel 1980 e

fa parte di un più ampio festival che si svolge durante tutto il mese di Luglio, mese durante il quale si celebra

anche il compleanno dell’attuale re durante il quale si alternano danze tradizionali, mostre di artigianato,

esibizioni musicali, gare di pesca, partite di rugby. I turisti stranieri che partecipano al festival tendono a

trovarlo sconcertante perché gli viene negata una spiegazione del contesto. In questo contesto si assiste alla

celebrazione dello Stato e alle contrattazione di un’identità tongana sempre più geograficamente lontana. In

tale momento le forze locali vengono ridiscusse dalle forze che vengono dall’esterno (i tongani che abitano

oltreoceano e tornano in occasione del festival). Durante il concorso bellezze di vario genere, si mettono a

confronto, attraverso le interviste dei partecipanti al festival è possibile rilevare come siano cambiati i criteri di

scelta delle bellezze partecipanti. I corpi delle concorrenti erano inizialmente più grossi, più scoperti ma erano

mostrati ad un pubblico che li guardasse con piacere, erano dunque sino fakatonga. Prima dell’arrivo dei

missionari veniva indetto un concorso durante il quale un capo sceglieva la donna da prendere moglie: i

requisiti per parteciparvi spaziavano dall’armonia e proporzioni delle parti del corpo alla capacità di danzare

una specifica danza. Le giovani ragazze dovevano superare diverse prove tra le quali anche una di equilibrio.

Il Festival Heilala è articolato attorno a tre serate corrispondenti a quattro prove diverse: la priva prova

consiste in una sfilata con indosso un pareo legato attorno al corpo senza che questo venga scoperto troppo.

Durante la seconda prova le concorrenti sfilano indossando un abito di taglio moderno intessuto con materiali

locali come fibre di cocco, fiori, conchiglie. La terza prova consiste invece nella dimostrazione di un proprio

talento possa questo essere il canto o la recitazione. L’ultima prova prevede invece l’esecuzione della danza

tradizionale accompagnata da musicisti e cantanti appartenenti alla propria famiglia. Le ultime due prove

richiedono un lavoro molto lungo di preparazione: infatti mentre le ragazze imparano le coreografie le tessono

i due vestiti, preparazione che assorbe capitali non indifferenti. Vediamo che le prove presuppongono una

scioltezza e la sicurezza sul palco, estranea alle ragazze cresciute a Tonga. I giudici di Miss Heilala sono

tongani locali, o tongani residenti all’estero che si sono distinti per successi importanti. Da questi elementi

emerge come il festival, seppure cerchi di insistere sull’importanza dei valori locali, non mira a trovare la

rappresentante degli standard di bellezza tongana. Se secondo alcuni il concorso ha modificato i modelli

influenzando le nuove generazioni, secondo altri il concorso è un momento di sospensione del tempo, infatti vi

è un pre­luglio e un post­ luglio durante questo mese cambia la mentalità del luogo in nome di una

identificazione nei parametri occidentali o di una vera e propria rivoluzione dei modelli. Durante il festival vi

sono anche altri concorsi di bellezza in cui vi è l’elezione della miss travestita più bella dell’isola. Tale concorso

è detto miss galaxy e le partecipanti sono povere, marginalizzate e di bassa estrazione sociale. Vi è un premio

in denaro per la vincitrice del titolo e per tal ragione molte concorrenti si impegnano a fondo per affrontare le

prove: saper camminare sul palco, presentare oralmente se stesse e mettere in mostra il proprio corpo.

Durante tale concorso le vincitrici sono selezionate per il loro talento, infatti devono superare prove più legate

alla creatività: creando un vestito fatto di preservativi ed uno di materiale riciclato, e inventare un poema o una

canzone tematicamente legato alla vita delle leiti. Mentre le concorrenti di miss Heilala prevalentemente nato

oltreoceano devono dare prova della loro appartenenza al contesto locale attraverso la danza tradizionale e

l’uso della lingua tongana, le concorrenti di miss galaxy, nate e vissute a Tonga, devono dare prova della loro

propria identità non locale e del loro cosmopolitismo, attraverso l’uso della lingua inglese e la capacità di

mettersi in mostra.

Capitolo 6: “Penso sia naturale ingrassare quando ti sposi”

Un elemento che cattura l’attenzione dell’osservatore è che i giovani tongani, di entrambi i generi, sono per la

maggior parte snelli fino ai diciotto/vent’anni. È invece dal momento del matrimonio e del relativo cambiamento

di status, che essi cominciano ad ingrassare. Sebbene molte donne sposate o anziane che hanno avuto figli

sono sovrappeso, la maggior parte dei giovani è magra. Questo pare dipendere dal fatto che la bellezza

trascende dal corpo del singolo individuo e si estende al corpo della propria progenie. Vi è tuttavia un altro

elemento che contribuisce a questo cambiamento fisico ossia il passaggio di status. Donne e uomini tongani

trovano nel matrimonio un nuovo status sociale; se prima gli uomini scapoli vivevano sottomessi ai poteri della

famiglia, grazie al matrimonio si ricollocano nella stessa e diventano a loro volta capi famiglia; le donne invece

entrano nella famiglia in posizione di mogli e in tale posizione diventano inferiori al loro status precedente. È la

nascita dei figli che restituisce alla donna una posizione nella nuova famiglia che si prenderà cura di lei nei

mesi della gravidanza e durante i primi mesi post­gravidanza. Un modello espanso di corpo ha più valore di un

modello snello infatti l’incremento di status sociale corrisponde ad un aumento di peso. Molte ragazze quando

si sposano hanno un bel corpo e nel giro di pochi mesi ingrassano ma la ragione di tale ingrassamento è da

attribuire in parte anche agli uomini, che gelosi vietano loro di prendersi cura di loro stesse. Questo processo

di cambiamento corporeo coinvolge anche gli uomini, in maniera però meno evidente; gli uomini passano

l’infanzia e l’adolescenza, a differenza delle donne, impegnati in attività fisiche come il rugby, ma una volta

diventati capi famiglia abbandonano sport e divertimenti perché ritenuti inutili. L’espressione attività fisica

tuttavia non è un concetto universale: un recente studio ha infatti accertato che la maggioranza delle donne

definiscano attività fisica le attività scolastiche e casalinghe. A Tonga l’occidentale ha introdotto l’attribuzione

di negatività al corpo grasso nel tentativo di far comprendere che un corpo obeso o anche solo sovrappeso sia

un corpo malato: ciò ha influenzato i comportamenti delle giovani donne che hanno iniziato a seguire diete

squilibrate e non abbinate all’attività fisica, non concessa alle donne sposate. Ma andare in palestra

significherebbe per queste donne anche sollevare male voci sul proprio conto e delinearle come madri che si

curano più di se stesse che della loro prole: sono infatti le donne più emancipate, appartenenti a classi sociali

più elevati o immigrati da altri luoghi a prendere parte ad attività fisiche. Si frequentano corsi o palestre

solamente in nome della salute, a volte conseguenti alla diagnosi di patologie gravi.

Parte III: La salute

Capitolo 1: “L’indice di massa corporea non ha senso”

Altezza e peso corporeo sono gli unici due parametri presi in considerazione dall’indice di massa corporea,

risultando quindi troppo superficiali per calcolare il sovrappeso e l’obesità, non tengono conto della

proporzione tra massa grassa e massa magra, della struttura fisica ed ossea. Le grandi dimensioni fisiche non

sono sempre sinonimo di sovrappeso e obesità: Infatti la mole si compone di tre categorie: scheletrica,

muscolare e grasso in cui la prima è legata alla genetica e le ultime due sono più modellabili. Lo strumento

universale di calcolo della condizione fisica, l’indice di massa corporea, risulta quindi approssimativo. La

popolazione non riconosce nell’indice di massa corporea uno strumento per la misurazione del proprio corpo

ma piuttosto lo critica. Il peso ottimale, inoltre, non ha nessun collegamento con la concezione culturale di

corpo corretto, a Tonga una condizione di peso ritenuta “normale” per i nostri standard, sarebbe definita

eccessivamente magra per i loro.

Capitolo 2

Dettagli
A.A. 2014-2015
15 pagine
16 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fabrizio.sani.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Faranda Laura.